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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Holly e Benji (Captain Tsubasa)
Titolo Fanfic: EMERALDS
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: carol-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 21/11/2004 21:55:51

che cosa succederebbe se due misteriose ragazze entrassero nella vita di giovani calciatori? e quale mistero cela la verità?
 
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.: + :. ARRIVO .: + :.
- Capitolo 1° -

Chu!! ^_________^
Ed eccomi di ritorno con una nuova fan fictions, questa volta ispirata al manga Capitan Tsubasa, in arte Holly e Benji.
In questa fictions utilizzerò però i nomi italiani, quelli del cartone, anche perchè questa è una storia a quattro mani, scritta con una mia amica! ^.^
Beh, che dire, buona lettura e commentate in tanticcimi!!
Caro

.:+:. Chapter 1 – Arrivo .:+:.

Ci sei solo tu, con quella porta davanti
(e un tiro da segnare che aspetta per svelarti se...)
tu ti fai i sogni per cui tu corri
(li meriti davvero o son solo illusioni folli !)
Solo tu e quella porta più in là
(sotto i fischi di tutti quando quel tiro non va)
particolari sciocchi
(se bari si vede dagli occhi)
niente paura tu corri, tu corri
niente paura tu corri
Solo tu...sotto i fischi di tutti se quel tiro non va...
niente paura tu corri..

“Tu Corri . Gemelli Diversi”

«Allora ragazze mie…»
La direttrice alzò i suoi piccoli occhi sulle due ragazze, che stavano ferme impalate davanti alla sua maestosa figura.
«Sì?»
«Se non sbaglio voi due siete appena arrivate nella scuola, giusto?» domandò la donna, fermandosi per sentire la risposta, che venne sostituita da un semplice cenno di assenso. «Ebbene, ditemi i vostri nomi»
La donnona si diresse a passo da elefante verso la sua scrivania, lasciandosi ricadere pesantemente sulla comoda poltrona di pelle e afferrando una cartelletta da cui estrasse un paio di fogli, prendendo a consultarli. Gli occhiali le scivolarono lungo il naso grifagno che le conferivano un aria di importanza.
«Caroline e Frances Black» rispose una delle due, la più bassa, dai grandi occhi blu petrolio e i capelli lisci e morbidi di un leggero color nocciola, lunghi poco sotto le spalle.
«Perfetto, vi ho già smistate appena è arrivata la vostra richiesta…chi di voi due è Caroline?»
La ragazzina che poco prima aveva parlato alzò la mano destra, fissando senza proferire parola la donna.
«Quindi tu sei Caroline, vai pure, la tua classe è la terza classe della quinta sezione, della professoressa Oldreive»
«Posso…?»
«No, mi dispiace» la donna scosse la testa energicamente «Parlerai con tua sorella più tardi, ora affrettati a raggiungere la classe, le lezioni sono già iniziate…e ricorda, per qualsiasi problema sai dov’è il mio ufficio»
Caroline sorrise, fece un breve cenno di saluto a Frances e, dopo aver fatto un breve inchino alla preside, posò la mano sul pomello dorato della porta a vetri e uscì dalla stanza, richiudendosela dolcemente alle spalle.

*°*°*°*°*°*

«Harper, Atton! Volete prestare un po’ di attenzione?!? Come pensate di capire l’argomento se continuate a chiacchierare con Callaghan? Sì, non fare quella faccia Philiph, lo so benissimo! E ora smettetela o sarò costretta a separarvi!»
TOC TOC
«Avanti!» un ragazzino abbastanza basso dai capelli cortissimi saltò in piedi sulla sedia, suscitando un acuto attacco di risa in altri due ragazzi, uno dagli scompigliatissimi capelli corvini e l’altro dai capelli castani.
«HARPER!! ORA MI HAI PROPRIO STANCATO! IN PRIMO BANCO QUA DAVANTI, VIA!»
«Ma professoressa!»
«Niente ma, Harper! Subito!»
Il ragazzino, borbottando, raccolse frettolosamente tutta la sua roba, scivolando poi al posto indicatogli dalla professoressa Oldreive, che lo fissò ancora qualche minuto con cipiglio severo, per poi rivolgere tutta la sua attenzione su colei che aveva appena aperto la porta dell’aula, rimanendo ferma sulla porta lignea.
«Vieni avanti, vieni avanti!» la donna fece un ampio gesto con la mano alla ragazza, che senza alcun timore avanzò di qualche passo, uscendo dall’ombra e mostrandosi in tutta la sua eleganza alla classe.
«Cosa desideri?» domandò gentilmente la professoressa, scrutando la giovane, che rimase ferma immobile, ricambiando lo sguardo con fermezza, le iridi blu petrolio che si incrociavano perfettamente con quelle grigie della donna.
«La preside mi ha detto di venire in questa classe» Caroline fece un leggero segno con la mancina, indicando la stanza, ove un silenzio di tomba regnava sovrano, nessuno osava fiatare, tutti aspettavano li sviluppi della situazione. Ma chi era quella ragazza? Si chiedevano mentalmente i venticinque alunni.
«Ah!! Quindi tu devi essere…?»
«Caroline Black, esatto» prima che la signora Oldreive potè finire la frase, la giovane la interruppe, rispondendo alla domanda che neppure era stata formulata.
«Mi chiedevo dove fossi finita» la donna si sciolse in un caldo sorriso, che prese il posto dell’espressione perplessa che poco prima era stata assunta. «Prego, siediti pure là, vicino a Oliver, proprio ora ho spostato il suo caro amico, chiacchieravano davvero troppo per i miei gusti! Mi auguro che tu possa aiutare a calmarlo un po’. Ragazzi, questa è Caroline Black, da oggi sarà una vostra compagna di classe, mi auguro che sappiate accoglierla nel migliore dei modi, per farla subito sentire parte di questa classe. Mi devo fidare della vostra responsabilità?»
Tutti esclamarono in coro – Sì signorina Oldreive! -
Caroline alzò le spalle, inchinandosi leggermente alla classe, incamminandosi poi verso l’ultimo banco della fila sinistra, posta accanto alle finestre, con passo elegante e lento. Il ragazzo dai folti capelli scuri rimproverato poco prima dalla professoressa alzò le allegre iridi color nocciola sulla ragazza, sorridendole lievemente, mentre la Black si sedeva compostamente alla sua sinistra.
«Piacere, Oliver Atton!»
Il giovane porse la mano destra alla giovane, che la fissò leggermente, mentre la professoressa riprendeva a spiegare la lezione.
«Caroline Black» rispose distrattamente la ragazza, riavviandosi i capelli castani, e posando la sua rosea mano su quella di Oliver, stringendola leggermente per qualche secondo, per poi ritirarla e posandosela in grembo.
«Sei nuova di qui, vero?»
Domandò Oliver, ben deciso ad intrattenere una conversazione, composta di sussurri e mormorii, con la nuova arrivata.
«Infatti è proprio così…Oliver.»
Il giovane inarcò un sopracciglio: c’era qualcosa, in quella strana ragazza, che proprio non riusciva a capire. Era così…così…così incredibilmente formale! Eppure non poteva fare a meno di esserne interessato. Doveva assolutamente farsela amica.
«Non mi chiamare Oliver, ti prego, fai come fanno tutti: chiamami semplicemente Holly!»
«E va bene, Holly» Caroline posò finalmente i suoi profondi occhi blu petrolio sul ragazzo corvino «Come preferisci»

.: + :. To Be Continued .: + :.
 
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