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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: UN NUOVO BACIO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/11/2004 17:31:50 (ultimo inserimento: 27/11/04)

e se mito avesse una sorella?
 
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°°°°°°°
- Capitolo 1° -

Eccomi di nuovo a voi, miei amici!Sempre con una fanfic sul mitico slam dunk. E' una song fic. Ogni capitolo si aprirà con una strofa della canzone di gigi d'alessio, cantata assieme ad anna tatangelo UN NUOVO BACIO, e i personaggi di papà Inoue, e quelli inventati da me, si muoveranno su quelle note. Spero che vi piaccia, e che troviate il tempo di commentarla. Ah..a questo punto vorrei fare un mega-saluto a it195, che mi ha scritto spesso, e che mi fa un sacco di complimenti e lusinghe ^_^ e a Karry85, visto che anche lei mi è molto vicina nelle stesure ^^(Karry, credo che qst ff ti interesserà, visto che uno dei protagonisti, è il tuo basketman preferito ^^ ). In più vorrei ringraziare tutti coloro che hanno scritto al mio fp per commentare la fanfic su PASO ADELANTE scusate se nn scrivo i nomi ma, fortunatamente, siete stati tanti, e nn posso scrivere la sfilza di nomi. Ma comunque sappiate che vi sono immensamente grata. E un altro bacio va a riuet, che va alla grande con la stesura di LESTAT TARANTELLA ( w le cronache dei vampiri di anne rice ^^) E un bacione immenso a tutti gli amici della mia comitiva che trovano sempre tempo per leggere queste cose mie. Rega, vi amo di bene, veramente. E adesso parte la nuova ff, fatemi sapere che ne pensate ^_-
Un bacione a tutti
Erikuccia

UN NUOVO BACIO
Di: erikuccia
serie: slam dunk
declaimers: i personaggi che già conoscete sono del mitico papà inoue, gli altri sono frutti della mia mente malata. La canzone è di Gigi D'Alessio, cantata assieme ad Anna tatangelo, e contenuta nel cd UNO COME TE.
Adesso nn vi resta altro da fare che leggerla. ^_^

capitolo 1


NEGLI OCCHI MIEI
ORMAI CI SEI
CHISSA' SE CON LO STESSO SGUARDO
VEDI ME NEGLI OCCHI TUOI

Una ragazza dai lunghi capelli neri stava avanzando a passo sicuro verso la palestra. Nelle sue mani un mazzo di chiavi brillava riflesso dalla luce del sole. La palestra non era lontana, pochi passi e sarebbe arrivata. Eccola là, la porta, chiusa a doppia mandata,e nel mazzo che aveva lei in mano c'era la chiave che poteva aprirla.
"Hokuto, che combini?" un ragazzo era saltato fuori dal nulla, facendo sobbalzare leggermente la ragazza.
"YOHEI!" urlò "accidenti a te, mi hai fatto quasi prendere un colpo!"
"esagerata!" rise l'altro, ormai piegato in due dalle risate "che fai?"
"nn lo vedi razza di idiota? sto andando in palestra.." rispose l'altra, tornando a guardare le chiavi che aveva in mano, quale sarebbe stata quella esatta? Andò a tentativi
"Ma perchè hai tu le chiavi? nn sei mica capitano.."continuò Yohei, tranquillo
"ma nn hai nient'altro di meglio da fare che rompere me?" Niente. Non riusciva proprio a trovarla quella benedetta chiave, che avrebbe sancito la fine di quella stupida conversazione.
"ancora no. Il club di basket nn ha ancora iniziato gli allenamenti ^_^"
"Dio Santissimo, Yohei, ma perchè nn te lo trovi pure tu un club invece di rompere a me?"
"^___^ se lo facessi poi nn mi divertirei più!"
Finalmente la ragazza meglio conosciuta come Hokuto trovò la chiave che tnt agognava, la mise nella serratura, la fece scattare,e finalmente la luce entrò nella palestra, assieme a lei. "Sparisci Yohei" disse prima di entrare completamente. Il ragazzo rise appena, e si allontanò.

Hokuto nel frattempo aveva cominciato a sistemare.Era un grande onore avere le chiavi della palestra nn essendo nè capitano nè del terzo anno.Lei era solo un atleta, e per di più una matricola. Ma era senz'altro la più brava, lo sapeva bene. Non c'era nessuno che sapesse schiacciare, saltare, difendere, servire o ricevere meglio di lei. Era nata per diventare una campionessa, e sarebbe morta come tale.
Hokuto Mito, sorella di Yohei Mito, era al suo primo anno allo shohoku. Sebbene lei non avrebbe voluto iscriversi proprio a quel liceo, i suoi l'avevano quasi obbligata, dicendole che così avrebbero risparmiato, visto che Yohei aveva i suoi stessi libri. Ironia della vita.
Aveva 15 anni, e giocava a pallavolo da quando ancora nn sapeva neanche reggersi in piedi da sola. Per questo motivo molto presto allo shohoku tutti la conobbero, dandole il soprannome di Wings. Quando saltava, sembrava che volasse e nn c'era nessuno, neanche il capitano della squadra che potesse fermarla se decideva di schiacciare dalla prima linea. E in più ( come vuole la tradizione..^^ ndERika) era anche molto carina.
Aveva i capelli lunghi fino a metà schiena, lisci,e neri come gli occhi. In questo era molto simile al fratello maggiore. Ma in più lei aveva i tratti...selvaggi. Non aveva quell'aria pacata e serena che aveva Yohei, anzi: guardandola ci si metteva sempre sul chi va là, aspettando che combinasse qualcosa. Aveva il naso leggermente all'insù, le soppraciglia fatte,e perfettamente arcuate. Un bellissimo fisico dovuto non solo allo sport, ma anche ad una corretta alimentazione. Non era una fanatica del fitness, ma ci andava ben vicino.E in più era anche alta. Ben lungi dalle sue compagne che sfioravano appena il metro e sessanta: lei superava di buon grado i 170 centimetri, e ne risultava che anche Yohei era di qualche spanna più basso.
Tutti questi fattori, tuttavia, non l'avevano facilitata molto lungo il cammino.
Le ragazze si sentivano minacciate da lei, per la sua bellezza, la sua bravura o chissà cos'altro, e trovare un ragazzo intelligente, carino e più alto di lei non era mai stato facile. Non che lei seguisse queste sciocchezze dell'amore eterno o dell'eterna fedeltà. C'aveva creduto una volta sola...
Alla fine però le sue amicizie erano quasi esclusivamente maschili. Il suo migliore amico Jin Arami,giocatore di basket, era cresciuto insieme a lei, e insieme a lei, forse proprio per farle compagnia si era iscritto allo shohoku, almeno la sua presenza avrebbe reso l'ambiente più allegro. Aveva fatto amicizia con le altre del suo club, e con la squadra di basket, anche perchè suo fratello passava tutti i pomeriggi lì, insieme agli altri deficienti che lei conosceva da una vita. Le cosiddette TRUPPE DI HANAMICHI..Ragazzi che l'avevano vista con il pannolino, con l'apparecchio, o con quelle due stupide trecce con cui sua madre era solita legarle i capelli. Quanti le aveva odiate. Ma quello che conosceva meglio era Hanamichi che passava a casa di Yohei molti dei pomeriggi dell'infanzia, o stava con lui quasi sempre quando c'era una rissa.Adesso lui era ala piccola nella squadra di basket, e andava dietro ad un altrettanto deficiente ragazzina che lei aveva l'impulso di sopprimere ogni volta. Hanamichi anche da bambino era indomabile, con quella chioma rossa per cui tutti lo prendevano in giro. Prima fra tutti lei, che era l'unica a non prendere capocciate, perchè era la sorellina del suo migliore amico. Erano sempre stati insieme,sebbene tra i due fosse nato una sorta di tacito accordo. Lei nn avrebbe rotto le scatole,e lui si sarebbe tenuto ben lontano dal suo territorio, e fino a quel momento tutto era andato benone.
"Mito..sei già qui?"
Nella palestra era entrata una ragazza dai capelli rossi fiammanti, due grandi occhioni verdi e un viso cosparso di lentiggini. "Ah Yamaguchi..sei tu.."
"che c'è sei delusa?"
Akane Yamaguchi era il tipo d ragazze che spaventano a morte i ragazzi, una di quelle ragazze che sa bene quello che vuole o non vuole,quella che nn ha peli sulla lingua. Loro due si somigliavano molto, forse è per quello che andavano così d'accordo.
"Invece di dire cavolte, dammi una mano a spostare questa pedana.." rispose l'altra
"e tuo fratello? nn lo vedo in giro.." disse Akane guardando a destra e a sinistra.
"Yamaguchi..-_- ' Quante volte te lo devo dire? Mio fratello va al club di basket, anche perchè io nn lo voglio qui.."
"T_T sei crudele!"
Akane non aveva mai nascosto all'amica la sua..ehm..simpatia per Yohei, sicura com'era di sè stessa. "Yamaguchi, ma lascialo stare! Sei così carina e intelligente che ne puoi avere mille altri.." disse Hokuto ridendo. Le piaceva da matti prendere in giro il fratello.
Poi pian piano arrivarono tutte le altre e cominciarono gli allenamenti, e il tempo passò velocemente. Gli allenamenti erano un momento che Hokuto amava, in cui si metteva alla prova, e ne usciva sempre più soddisfatta.
Quando finirono, lasciò che il freddo di un asciugamano venisse a contatto con la sua pelle, dandole un brivido di piacere.Insieme ad Akane Yamaguchi si diresse verso gli spogliaoi dove indossò di nuovo l'uniforme.
"sai mito, che pensavo?"
Hokuto si preparò al peggio. Quando Akane faceva dei piani nn c'era per niente motivo di star tranquilli, era una mina vagante. "che ne dici di fare un uscita a quattro?" chiese la rossa.
Bam.
Ecco il colpo. Sapeva quello che stava per chiederle, lo sapeva..."nn so..io, te, tuo fratello..."
"Yamaguchi..nn farmi questo..nn mi puoi obbligare a uscire con mio fratello dopo la scuola..e poi..saremmo in tre!" disse continuando a camminare, poi di colpo guardò l'orologio. Era in ritardissimo, Yohei la stava aspettando di certo e gliel'avrebbe fatta pagare, ne era sicura.Così senza aspettare che Akane potesse dire qualche altra cosa, corse via.
Ma la sua velocissima camminata fu interrotta da un impatto con qualcosa di duro che la mandò sedere a terra.
"ahio!" disse
"possibile che voi donne nn fate altro che lamentarvi?" Non c'era bisogno di sfidare i raggi del sole. Sapeva bene chi aveva parlato.
"Hanamichi..guarda mentre cammini!" urlò quasi, rialzandosi. Hanamichi aveva dipinto sul viso una strana aria divertita che Hokuto gli aveva visto decine di volte. Quel sorriso beffardo e superiore sotto gli occhi accesi.
"adesso vorresti dire che è colpa mia?" scherzò l'altro. Nn riusciva quasi a credere che la piccola (piccola..per un solo anno di differenza! ndErika) Hokuto fosse diventata grande e che stesse al suo stesso liceo. Così il gruppo era di nuovo al completo.
"No, è di mio fratello, gli amici se li è scelti tutti con il lanternino!" Hokuto era abituata a rispondere sul filo del rasoio al rossino, lo faceva sempre, lo aveva sempre fatto e avrebbe continuato a farlo.
"è_é ehi che vorresti dire? sai, se cambiassi quel tuo caratteraccio potresti essere davvero una gran bella ragazza!"
Hokuto rimase in silenzio per alcuni istanti. Come poteva rispondere a quello? non era mentalmente preparata.
Poi riguardò l'orologio. "accidentaccio..è tardissimo!" e a velocità aliena scappò via.

"finalmente!"
Yohei era al cancello, con l'aria di chi è stanco di aspettare ed è pronto a fare qualche mattata per riparare all'offesa subita. Hokuto tentò la carta del sorriso-occhi-da-cerbiatta che funzionava sempre su suo fratello. E infatti Yohei smise di tenere il broncio e sorrise accondiscendente.
"è stata tutta colpa di hanamichi.." stava dicendo Hokuto mentre i due tornavano a casa "mi è venuto addosso, mandandomi a terra! Mi sembrava di essere andata addosso ad un muro!"
"Ha sviluppato molto i muscoli effettivamente..e tu invece continui ad essere sempre mingherlina.."
Sapeva bene a cosa si riferisse suo fratello. Lo ricordava benissimo nella sua mente ed era stato quel giorno che aveva cominciato a pensare ad Hanamichi...
Aveva fatto di tutto per evitare che accadesse, ma alla fine...
Non fecero nemmeno ad arrivare a casa che il cellulare di Hokuto cominciò a squillare. "Ma perchè nn lo spengi mai?" chiese Yohei, ma sembrava che stesse parlando più che altro con sè stesso.
"pronto?"
#maleducata che nn sei altro!#
Hokuto piegò i lati della bocca in un sorriso divertito. "Yamaguchi..."
#nn ti hanno insegnato che le conversazioni nn si interrompono così bruscamente?#
"hai ragione. Ma mio fratello poi si sarebbe arrabiato.." Sapeva che Akane nn si sarebbe arrabbiata anche con il suo principe azzurro, anche se suo fratello nn aveva niente del principe.
#e va bene, va bene. Comunque se mi avessi lasciato finire, ti avrei detto che saremmo stati 4..avevo pensato di dirlo anche a mio cugino. E' un tonto assurdo..#
"ah grazie!" disse divertita Hokuto
#ma che hai capito? Intendevo con le ragazze! E' un gran bel tipo, piace un sacco, come Rukawa da noi..E poi è simpatico..gioca anche lui a basket..#
"quindi nn è dello Shohoku?" nn che fosse interessata, ma almeno avrebbe fatto un favore all'amica.
#no. Ryonan. E' il capitano della squadra. Che ne dici?#
"Yamaguchi..tu mi vuoi proprio male..obbligarmi a stare con mio fratello anche quando esco.."
#sei tu che sei crudele! Perchè nn aiuti la tua migliore amica a coronare il suo sogno d'amore?#
A questo punto Hokuto rise veramente divertita. "ah! e da quando saresti diventata la mia migliore amica?"
#da adesso no? anzi puoi chiamarmi Akane, Hokuto, tnt diventermo cognate!#
"adesso vedi di non correre troppo, cara la mia Akane"
#quanto la fai lunga!allora organizzo?#
"e va bene.."
Era inutile opporsi alla forza sorprendentemente forte dell'animo di Akane. Se voleva qualcosa se la prendeva chiaramente, ed era da sciocchi perdere tempo ed energia per qualcosa che sarebbe accaduto comunque.
#sei una grande Hokuto!C vediamo domani!#
"se, se ,se..ciao"

Da sola nella sua camera, Hokuto si era seduta sul suo letto morbido. Amava la sua camera. Sentiva che le pareti raccontavano la sua storia, e sapeva che in ogni angolo c'era un ricordo. Si alzò poi dalla sua apatia, e andò verso la scrivania. Erano mesi che nn sistemava i suoi tre cassetti, ed era ora che lo facesse. Così senza far caso a quello che ne veniva fuori, cominciò a svuotarli. Poi si diresse in bagno, nell'armadietto dove sua madre teneva tutti i detersivi, sgrassatori, saponi e via discorrendo. Prese un detersivo e una pezza, e spolverò l'interno dei suoi cassetti,e poi, guardando e analizzando, rimise tutto a posto. Di tanto in tanto buttava via qualche appunto, qualche foglio che nn si ricordava nemmeno. Il primo cassetto fu facile da risistemare. Quaderni in ordine decrescente, ricerche, attaches, un agenda,qualche dizionario. Tutto qua. Il secondo, era quello delle cianfrusaglie. Rimise in ordine la sua bigiotteria nel porta gioie che Mito le aveva regalato quando erano bambini. Rimise in piedi tutti i campioncini di profumi, mettendoli in una scatolina di latta. Divise gli ombretti dai lucidalabbra, riordinando i pennelli. Poi in una pochette mise le pinzette per le sopracciglia, il piegaciglie,i piercing per i capelli. E sul terzo cassetto ci perse molto tempo. Era il cassetto che apriva di continuo, quello che meglio rappresentava sè stessa. Sfiorò con la mano la copertina del suo diario. Sapeva bene quello che c'era scritto nell'ultima pagina che aveva ricoperto con la sua scrittura ordinata.Eppure l'aprì ancora quella volta, mentre alle labbra giungevano quelle frasi, anche senza leggere. << è successo qualcosa che nn avrei mai creduto possibile...nn posso parlarne con nessuno o verrei presa come una bambina...nn è da me, io nn credo all'amore, o meglio nn ci crederò più...nn mi posso fidare di nessun, se nn della mia famiglia..>>. Lo ripose in modo che fosse il più nascosto possibile. Poi prese l'album delle fotografie. Rivide se stessa da bambina, con l'aparecchio, le lunghe trecce dalle quali sfuggivano sempre delle ciocche indomabili, e poi vide i suoi amici, persino Hanamichi era rappresentato in quelle foto. Poi qualcosa le cadde sulle ginocchia coperte da una tuta celeste. Una foto. Perchè era lì? Credeva di averle gettate tutte.Una foto. Ginta Odai.

Ricordava ancora il primo giorno che l'aveva visto. Erano all'ultimo anno di scuole medie. Era una giornata invernale, faceva freddo.Lei, tutta coperta imbacuccata stava tornando dagli allenamenti di pallavolo quando, passando davanti al campo d calcio aveva icevuto una sonora pallonata sulla spalla. E in quel momento era apparso lui. Ginta Odai. Uno di quei ragazzi bellissimi, di quelli che si vedono in tv per la pubblicità della coca-cola o chissà cosa. Quei classici tipi da spiaggia. Due enormi occhi blu, capelli castano chiaro,un fisico atletico e un sorriso da 32 denti perfettamente bianchi e allineati.alto quanto lei. Non sapeva spiegarsi come successe, ma alla fine si era innamorata di lui, e avevano passato insieme due mesi splendidi. Questo nessuno lo negava. Solo che poi era successo quello che era successo. Mentre ricordava le lacrime avevano cominciato a rigarle il viso. L'aveva visto che se la faceva con un altra, e gli aveva fatto una piazzata. Lui l'aveva trascinata con forza via, in un angolo del cortile nn molto frequentato. Lì la sgridò violentemente e le diede uno schiaffo. Lei nn si mosse, continuando a fissarlo con quello sguardo ripugnato, pieno di disprezzo e odio.Mentre il sangue cominciava ad uscire dal labbro spaccato, lei gli aveva sputato in faccia, tentando di andarsene, ma lui prontamente l'aveva ripresa, e l'aveva gettata contro il muro, schiaffeggiandola di nuovo. << nn ti devi permettere..anche se sei la mia donna nn ti devi permettere di dirmi quello che devo o non devo fare..>> Ma lei non era più interessata ad essere la sua donna.
Vedendola con il labbro spaccato e la guancia gonfia, Yohei le aveva chiesto più volte quello che era successo, ma lei nn disse nulla. Aveva già chiuso quella storia,ed era inutile riaprirla inutilmente. Solo che poi anche Hanamichi cominciò a tartassarla di domande. Hokuto sapeva bene che era stato Mito a dirgli di chiederle qualcosa,ma in quel momento il ragazzo sembrava sinceramente preoccupato, e quella dimostrazione di affetto la fece sciogliere,e raccontò tutto. Vide il volto di Hanamichi contrarsi di rabbia.
<< ha firmato la sua condanna da solo..vedremo se poi oserà ancora alzare un solo mignolo sulla mia piccola Hokuto>>
E quella frase era stata l'inizio di tutto. Da allora, Hokuto aveva cominciato a provare qualcosa di diverso per Hanamichi, ma sarebbe morta pur di nn ammetterlo. C'erano troppe cose che le dicevano di tenersi la bocca chiusa ermeticamente:
1. Non era sicura neanche lei di quello che provava. Poteva trattarsi solo di gratitudine che era lievitata un poò, che si era mista con l'affetto che provava per Hanamichi
2. Non si sarebbe mai più gettata in una storia a capofitto. Non avrebbe commesso gli stessi errori del passato. Non si fidava più di nessuno, e stava sempre sul chi va là. Sapeva che Hanamichi era diverso, ma d'altronde anche Ginta all'inizio sembrava tutta un'altra persona.
3. Le truppe. Non avrebbero più smessa di prenderla in giro per quella storia, e nn poteva sopportarlo. L'avrebbero trattata come una bambina, come avevano sempre fatto, sebbene si passassero solo un misero anno.
4. Hanamichi era un amico di suo fratello, e una sua confessione avrebbe potuto distruggere un equilibrio, o peggio ancora un amicizia, e nn avrebbe mai potuto permetterlo. Era bellissima quell'amicizia!
5. Hanamichi andava dietro a quella stupida, tonta, rincoglionita di Haruko Akagi, la seconda manager della squadra. Una che riempiva l'aria con le sole sue chiacchiere prolisse.
E così lei nn aveva detto niente, e per quell'anno aveva cercato di reprimere quella "cosa" che provava. Ma si accorgeva che nn era poi così facile. Perchè, vedendolo praticamente sempre, Hanamichi si era insinuato nella sua mente, nascondendosi nelle pieghe della sua quotidianità. E la cosa più pericolosa era che adesso cominciava a fantasticare anche dal punto di vista fisico. Il che nn andava affatto bene.

"Hokuto! " la voce della sua madre la riportò nella sua camera "..vieni, la cena è pronta, e vestiti decente che abbiamo un ospite!"

L'ospite altri nn era che Hanamichi, che spesso veniva a cenare da loro.Per questo nn i era preoccupata più di tnt. Era scesa come era seduta nella sua camera. "ciao" disse mentre si sedeva,e lui fece lo stesso. Solo a metà della cena, quando suo padre si era messo a guardare il telegiornale, e sua madre si era messa a lavare i piatti, Hokuto disse qualcosa.
"Hanamichi..tu sai chi è il capitano del ryonan?" chiese
"Si" disse il ragazzo, strozzandosi quasi con un pezzo di torta "è Akira Sendoh perchè?"
"perchè pare che ci debba uscire insieme.." disse lei guardando da un altra parte
"cosa cosa cosa?" disse Yohei di colpo interessato "nn eri tu ql che nn ne voleva sapere di queste cose?"
"si.Ma è il cugino di Akane, e lei me l'ha chiesto come favore.."
"Akane è quella ragazza cn i capelli rossi?" chiese Yohei
"esattamente..."
"è molto carina!" s'intromise Hanamichi
"tu nn c'entri in questa storia, anche perchè akane ha un debole per te fratellino!"
Yohei si guardò intorno, come se di colpo fosse spuntato dal nulla un altro figlio Mito,e Hokuto stesse parlando con quello nuovo e nn con lui.
"Che ne dici Yohei?" continuò la ragazza
"per me si può fare..."
"no, no no..nn si può fare.." disse Hanamichi "Hokuto nn può uscire con Sendoh, nn se ne parla nemmeno!"
"hana ma che cavolo dici?" rise Yohei " sei tu il primo ad aver detto che doveva ricominciare ad uscire.."
"e allora è deciso. Scusate, ma ora vado a chiamare Akane per dirle tutto. Buonanotte!"

Ma quando si trovò in camera sua nn compose nessun numero. Si abbandonò sul letto, guardando con sguardo assente il soffitto. Come aveva immaginato a Hanamichi nn interessava niente di lei. Se ne fregava altamente. E lei, cretina, si era presa una cotta proprio per quella rapa rossa.
Ma che ci poteva fare se adesso, quando guardava all'interno di se stessa vedeva il volto del rossino?
A questo punto, tuttavia, era inutile persino chiedersi se potesse mai accadere che anche Hana la guardasse come lei lo guardava di nascosto...

La prima cosa da fare per uscire da quel guaio, era provare a vedere che tipo era Sendoh....


continua...
 
Continua nel capitolo:


 
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