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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: JOIN ME IN DEATH
Genere: Erotico
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: Lemon, Yaoi
Autore: kurama87 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/11/2004 17:36:38 (ultimo inserimento: 09/12/04)

hola!questa ficcy è nc-17, rape, yaoi e anche kawaii^^` c`ho messo un anno a scriverla é.è spero vi piaccia! che la forza sia con voi!
 
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DO YOU THINK I`M A WHORE?
- Capitolo 1° -

Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni, i fatti e i personaggi non sono esistiti o esistenti.


-siete pronti con la telecamera? Dategli la lavagnetta e cominciamo. Bene. Come ti chiami?-
-“Kyle”-
-sai dove sei?-
-“sì”-
-dove?-
-“in un manicomio”-
-ospedale psichiatrico, non manicomio. Quanti anni hai, Kyle?-
-“non so circa venti”-
-diciannove. Da quanti anni sei qui?-
-“ho perso il conto quando sono arrivato a quattro ormai saranno sei o forse sette”-
-otto. perché sei qui?-
-“sono pazzo, vero?”-
-sì. Sai cos’hai addosso?-
-“una veste bianca. Come tutti quelli che sono qui. Posso ritornare nella mia stanza?”-
-sì. Ciao Kyle.-

Lo sguardo spento, vuoto. I capelli biondi sembravano sbiaditi. E pensare che una volta brillavano come l’oro…
Il corpo era magro. Forse troppo. Aveva la carnagione chiarissima. La veste bianca ricadeva lungo le sue forme, talvolta nascondendole, talvolta evidenziandole e contribuiva a farlo sembrare un ectoplasma…o un angelo. Una creatura sovrannaturale.
Una volta al mese, tutti i “matti”, come erano chiamate le persone che vivevano in quel luogo, facevano una breve conversazione con uno psicologo. Quello che li visitava da circa sei anni, era un incompetente sulla cinquantina d’anni. Ma a nessuno interessava. Nessuno si preoccupava più di tanto. Bastava che i “matti” non dessero fastidio con i loro “atteggiamenti indemoniati” e le loro “parole folli, senza senso”. Anche volendo, comunque, non avrebbero mai potuto infastidire nessuno…il manicomio era stato costruito nel mezzo di una distesa infinita d’erba e alberi. Probabilmente l’intento era quello di isolare i “matti” dal resto del mondo. Nessuno voleva gente come quella. Nessuno apprezzava le qualità dei “matti”. Nessuno s’era mai interessato ai bellissimi quadri che dipingevano, alle loro poesie e alla voglia che avevano di sentirsi amati.
Kyle era lì da sei anni, ormai. I suoi genitori l’avevano rinchiuso lì dentro quando era ancora piccolo per capire che posto fosse. Aveva appena undici anni, quella volta. Ma non era il più piccolo.
Le suore, che si prendevano “cura” dei malati, dicevano che Kyle era stato violentato e che la madre era troppo debole per sopportare una simile “umiliazione”. Quindi il padre, per non farla star male, aveva preso il bambino e l’aveva portato nel manicomio, facendogli credere di andare in un parco giochi.
Kyle non è mai stato pazzo. Mai.
Il ragazzo si era chiuso in se stesso e non parlava più. I suoi dialoghi avvenivano sempre attraverso lavagnette e rispondeva, sempre scrivendo, solo allo psicologo. Quello psicologo. Con gli altri non aveva mai dato segno di voler “dialogare”. Forse aveva paura che, se avesse parlato, qualcuno avrebbe potuto capire che lui non era pazzo. Aveva imparato a recitare la sua parte alla perfezione. Aveva imparato a sopportare le prese in giro da parte delle suore che, come tutti, lo credevano un malato mentale. Credevano che lui non potesse capire. E invece capiva. Ma ormai non ci stava più male. Ormai aveva imparto a superare. All’inizio era stata dura. Quando era piccolo, piangeva sempre. Si nascondeva. Scappava. Poi era maturato e aveva capito che era stato tutto inutile: i suoi tentativi di fuga, le sue lacrime, le sue parole e le sue preghiere. Erano solo i deliri di uno pazzo, uscito di senno per colpa di una violenza, di un abuso da parte di un uomo. Tuttavia, nessuno sapeva perché con lo psicologo “parlava”…infondo, se c’era una persona in grado di capire che non era folle, quello era proprio lui. Oltre agli altri malati. Ora stava passando davanti a un gruppo di uomini, intenti a dipingere. Si fermò e prese in mano una di quelle opere, osservandola: era strana. Fatta a carboncino. C’era disegnata una donna. O un uomo, non si capiva. Aveva i capelli lunghi, più o meno come quelli di Kyle. La figura apparentemente androgina, era nuda. Questa persona, era in piedi, girata di schiena che guardava fuori dalla finestra. Concentrò la sua attenzione nello stesso punto della persona disegnata e notò una palla divisa a metà. Era la terra. Sussultò. Quel disegno era bellissimo. Continuava ad osservarlo.
-Puoi tenerlo, se ti piace.- alzò gli occhi, sentendo quelle parole. Quello che vide fu sorprendente: avrà avuto sì e no venticinque anni. I capelli castani, abbastanza corti e spettinati. Gli occhi verdi e grandi. Profondi. Si sarebbe potuto perdere, in quegli occhi. Ma evitò qualsiasi reazione. Allungò la mano, porgendogli il disegno e, quando il ragazzo lo prese, lui corse via.

L’altro rimase fermo, in piedi con il suo disegno fra le mani. Non capiva cosa potesse aver detto di male, per far scappare “l’angelo dai capelli lunghi”, come lo chiamava lui. Che poi era da lui che aveva preso l’ispirazione per fare quel disegno. In poche parole, la figura dell’opera a carboncino, era Kyle.

Kyle non capiva chi fosse quel ragazzo. Perché gli aveva rivolto la parola? Nessuno lo faceva! Tutti quanti, anche quelli che avevano davvero disturbi mentali, sapevano che lui non parlava. Però non lo aveva mai visto, era nuovo, forse. Era uno di loro, visto che aveva la veste bianca.

-perdi il tuo tempo, se speri in una sua risposta. È bello ma…non proferisce parola. Tutti sanno che Kyle non parla!- ecco perché non aveva risposto. Ma perché era scappato? L’uomo che gli stava accanto, non gli aveva chiarito questo dubbio.
-perché è scappato?- chiese, allora. Voleva saperlo. Doveva saperlo.
-beh…l’avrai spaventato perché gli hai parlato e qui nessuno gli parla. Cosa vuoi che ne sappia! Io devo venire analizzato, non devo analizzare!- e se ne andò, arrabbiato. Simon se ne stupì ma, in fin dei conti, era abituato a quelle reazioni.
Simon era arrivato lì una settimana prima, ma era la prima volta che permetteva a Kyle di vederlo. Nei sei giorni precedenti si era accontentato di guardare l’altro ragazzo senza che questo lo vedesse. Eppure non si era mai accorto che non parlava! Si rendeva perfettamente conto di aver fatto un errore, parlandogli. Anche perché Kyle era fuggito, spaventato. Non era di certo questo, il risultato che sperava di ottenere.
Simon era stato trasferito più volte, da un ospedale psichiatrico all’altro. Creava notevoli problemi alle suore perché non stava mai fermo e cercava spesso di scappare. Qualche volta ci riusciva…ma la sera tornava, perché non gli piaceva stare in giro troppo. Ed allora, com’era d’usanza a quei tempi, lo picchiavano e lo sottoponevano all’elettroshock. Questo lo faceva davvero impazzire. Otto anni di elettroshock ti rendono veramente psicolabile. Cioè, forse lui era veramente pazzo. L’avevano rinchiuso perché aveva catturato un uomo. L’aveva legato, torturato e, infine, accoltellato. Nessuno aveva mai conosciuto il motivo di quell’assassinio. Fatto sta che doveva venire incarcerato ma, siccome proveniva da una famiglia molto ricca e in quel modo avrebbe destato stupore e scandalo, i parenti lo fecero rinchiudere nel manicomio più lontano, spargendo la notizia che il figlio era andato a studiare in America.
Aveva girato quasi tutti gli ospedali psichiatrici del Paese. Ma in quel momento si trovava lì. E non se ne sarebbe andato senza Kyle.

- fine primo capitolo -

Dunque...questa fanfic l'ho finita (ieri, 9 Novembre 2004, alle ore 23 °.°) quindi vi assicuro che la pubblicherò tutta in un tempo relativamente breve ^-^ Conta ebbene sì 10 capitoli, alcuni dei quali sono brevissimi, mentre altri sono un po' più lunghi...ma, visto che in tutto ci sono più o meno 17 pagine, nessuno supera le quattro-cinque pagine...
Sinceramente sono abbastanza orgogliosa di questa fanfic...poichè dubitavo seriamente di riuscire a concluderla! ma alla fine ce l'ho fatta!!!
La dedico a tutti quelli che hanno letto e commentato "My Immortal" e "I'll go wherever you will go", che sono le due original da me scritte che preferisco (più che altro sono le uniche mie ficcy che riesco ancora a leggere >.>) ! Spero che questa storia vi piaccia...c'ho messo tutta me stessa a scriverla é.è gradirei commenti e critiche in modo da migliorare!

A presto! ^*^

Kurama

 
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