CAPITOLO UNICO - Capitolo 1° -
Dalla serie Last Exile
Titolo Insieme
Scritta da Cat-81
Genere romantico/sentimentale
Se vi piace la coppia Claus/Lavie leggete
(i personaggi non sono miei)
Questa fic ha avuto un parto difficile abbiate pietà.
Capitolo unico
Il sole stava tramontando Claus e Tatiana lavoravano da parecchie ore alla riparazione della vanship rossa.
Claus ancora stentava a credere di essere riuscito a convincere la scorbutica ragazza a dargli retta, ma la riparazione procedeva abbastanza velocemente
- Se continuiamo così potremmo partire anche domani in mattinata
- disse Tatiana sostituendo la parte del condotto della claudia che si era danneggiato
- Lo credo anch’io - rispose Claus cercando di riparare il motore come
meglio poteva
lo stomaco dei due comincio a gorgogliare rumorosamente
- E’ meglio fare una pausa, e mangiare qualcosa - disse Claus asciugandosi
il sudore con un fazzolettino
- Non abbiamo provviste - disse Tatiana che si rimproverava di non aver
accettato il cestino che le aveva preparato Allister
- Mangeremo quello che mi ha preparato Lavie - sentenzio Claus entrando
nel abitacolo della vanship dove prima era seduto e uscendone con un pacchetto
- E così la tua amica ti aveva dato quello - disse Tatiana
- Proprio così - rispose Claus sorridendo
I due si sedettero all’ombra della vanship e iniziarono a mangiare parlando del più e del meno
- Posso chiederti una cosa? - disse Tatiana ad un certo punto
- Certo - rispose Claus dando un morso al panino
- Ecco…io mi chiedevo da quanto vi conoscete tu e Lavie? - chiese la
ragazza a brucia pelo
- Da sempre, i nostri genitori volavano insieme - rispose Claus dando un
altro morso al panino
- Capisco - rispose Tatiana pensierosa
- Però anche tu e Allister date l’impressione di conoscervi da molto - disse
Claus prendendo un altro panino
- Ci siamo conosciute in accademia, eravamo compagne di stanza - rispose
lei ripensando a quei giorni
- Sai una volta Lavie mi ha detto che voi due siete una coppia ben assortita
- disse Claus finendo il secondo panino
- Una coppia ben assortita? - chiese Tatiana sorpresa
- Già, lei diceva che il carattere mite di Allister stemperava il tuo più deciso
- rispose Claus prendendo un terzo panino
- E’ davvero perspicace - disse Tatiana ridendo
- Lavie è un attenta osservatrice - disse Claus sorridendo a sua volta
- Però anche voi siete una coppia ben assortita - disse Tatiana alzandosi per
sgranchire le gambe
- Una coppia? - chiese Claus arrossendo paurosamente °/////°
- Allora è come immaginavo? - chiese Tatiana con sul viso un sorriso
malizioso
- Come immaginavi? Cosa? - chiese Claus cercando di fare il vago per
quanto in realtà avesse capito dove la ragazza volesse andare a parare
- Tu hai un debole per lei - disse Tatiana mettendosi in ginocchio davanti a
lui per farlo capitolare
- Bhe…a dire il vero… bhe…ecco…e va bene è vero per me Lavie è molto
più che una semplice amica d’infanzia - rispose Claus tutto d’un fiato con la faccia che cambiava colore passando da tutte le tonalità di rosso dal più chiaro al più scuro
- Scusami ti ho messo in imbarazzo - disse Tatiana pensando di essere stata
troppo invadente
- Non in porta e poi a dire il vero io ti dovrei ringraziare - disse Claus
guardando il fazzoletto con cui Lavie aveva impacchettato il pranzo
- Ringraziarmi? Perché? - chiese stupita Tatiana
- Bhe, perché questa è la prima volta che ammetto con me stesso che quello
che provo per lei non è affetto fraterno o amicizia. In realtà è da molto che quest’idea mi frullava per la testa, ma non ciò mai voluto credere fino infondo. Forse è solo che avevo paura di essere respinto, ma quando prima abbiamo visto la Silvana affondare tutto è diventato più chiaro - disse Claus facendosi serio
- Se ti riferisci al fatto che hai chiamato il suo nome, mi sembra che sia
Poco. In fondo ai chiamato anche Al - rispose Tatiana
- Lo so, ma è diverso - disse Claus
- In cosa sarebbe diverso? - chiese Tatiana
- E’ diverso perché. Quando ho pensato ad Al a quello che poteva capitarle
mi sono sentito triste, ma niente di più. Invece quando ho pensato a Lavie al fatto che poteva morire. Bhe, mi sono sentito morire anch’io e ho pensato che non volevo vivere in un mondo in cui lei non ci fosse - disse Claus mentre gli occhi gli diventavano lucidi
- Dai Claus non fare così - disse Tatiana iniziando ad agitarsi
- Non preoccuparti non mi metterò a piangere - disse Claus per poi
proseguire - Mettiamoci al lavoro ho non finiremo mai di ripararla -
I due si misero di nuovo al lavoro e come previsto prima dell’alba finirono di riparare la vanship
- Come va? - chiese Claus a cavalcioni della vanship dopo aver azionato
l’avviamento manuale
- 750… 1000… 1500… - rispose la ragazza
- Se arriva a 2500 senza un improvviso calo di potenza allora è fatta - gridò
Claus
- 2000… 2150… 2500… - disse Tatiana controllando il flusso della claudia
- Ho sacrificato del acqua preziosa per la claudia. Coraggio vanship - pensò
Claus preoccupato che le riparazioni non fossero sufficienti
- 2300… 2280… - disse Tatiana sconsolata
Ma all’improvviso il valore della claudia riprese a salire tanto che il motore si avvio
- Tatiana sali prima tu - disse Claus
Tatiana fece quello che Claus aveva detto, ma invece di salire davanti si sedette al posto del navigatore
- Perché ti sei seduta al posto del navigatore - chiese Claus
- Voglio che salga tu davanti - rispose Tatiana
Claus sali a bordo e partirono dirigendosi verso est.
Verso una delle basi segrete dove la Silvana attraccava di solito per le riparazioni.
Volarono per tutto il giorno finche non giunsero in un posto pieno di formazioni rocciose e li atterrarono
- Bene eccola - disse Tatiana avvistando la base
- Quella specie di cupola metallica? - chiese Claus
- Proprio quella, ma dobbiamo stare attenti. Se la Silvana è riuscita a
giungervi dovremo avvicinarci piano ho rischiamo di farci ammazzare - disse Tatiana
- Chi va la? Fatevi riconoscere? - chiese una voce alle loro spalle
- Abbassa il fucile, sono il capitano Visla - disse Tatiana avendo
riconosciuto la voce di Godwin
- Capitano, ma è proprio lei? - chiese Godwin sorpreso
- No sono il fantasma dell’opera. Certo che sono io - disse Tatiana in tono
sarcastico
- Claus ci sei anche tu?- chiese lui accorgendosi solo allora della sua
presenza
- Si, ci sono anch’io - rispose il biondino contento di rivederlo
- Ma come avete fatto? - chiese Godwin
- Non mi sembra il posto migliore per chiacchierare. Vai a chiamare
qualcuno a fin che portino dentro la mia vanship - disse Tatiana tagliando corto
- Certo - rispose Godwin
Mentre Tatiana entrava alla base Claus aiutava i meccanici a portare la vanship rossa dentro
- Ve la siete cavata bene - disse Costavi guardando la vanship
- Abbastanza - rispose Claus
- Ciao Immelman - disse Dio comparendo all’improvviso alle sue spalle
- Ti ho già detto un milione di volte che non mi chiamo Immelman e poi ti
pare normale saltare fuori così all’improvviso. Mi hai spaventato a morte -
- Va bene - rispose Dio allontanandosi
Claus tirò un sospiro di sollievo, poi guardandosi in giro si accorse della totale assenza di Lavie e Al
Gli altri meccanici intuito ciò che passava per la mente lo presero da parte e gli raccontarono l’accaduto
- Ora dov’è? - chiese Claus preoccupato
- Si trova in infermeria, Al non si è voluta allontanare da lei neanche per un
momento - disse Mallin
- Capisco - rispose Claus apprestandosi ad uscire dalla stanza
- Aspetta Claus ti accompagno da lei - disse Mallin raggiungendolo
- Ti ringrazio - disse Claus cercando di sorridere
I due rimasero in silenzio per tutto il tragitto
- Siamo arrivati. E’ qui - disse Mallin rompendo il silenzio
Claus sollevò il viso da terra e guardo per qualche secondo la porta, poi entrò.
Al era seduta su una sedia vicino al letto, sentendo dei rumori si era girata e quando aveva visto Claus fermo sulla porta gli era corsa incontro e saltandogli al collo era scoppiata in lacrime dicendo - Mi dispiace è colpa mia -
- Non devi dire così - gli disse Claus accarezzandogli la testa
- Ma si è fatta male per proteggermi - disse Al singhiozzando
- Non è colpa tua - rispose Claus cercano di calmarla, poi prosegui
- Ora va in cabina a riposarti, a Lavie ci penso io -
- Va bene - disse Al sentendosi un po’ sollevata
Al usci dalla stanza per fare ciò che Claus le aveva detto
Claus si sedette sulla sedia dove prima stava Al.
Rimase li per tutta la notte senza battere ciglio e poi a tarda ora era crollato dalla stanchezza.
Si svegliò d’improvviso come chiamato da una voce; in cuor suo sperava che a chiamarlo fosse stata la sua amica, ma quando mise a fuoco ciò che lo circondava capi che la cosa non era possibile.
Lavie continuava a rimanere immobile nel letto e non dava segni di volersi svegliare
- Da quando la Silvana è affondata sono trascorsi due giorni possibile che in
tutto questo tempo non abbia dato alcun segnale di ripresa? - chiese Claus non sorprendendosi della mancata risposta, e in fondo chi a parte lui poteva aver motivo di trovarsi li a quell’ora della notte.
D’improvviso Claus si trovo a fare qualcosa che non faceva più da tanto tempo, da quando i suoi genitori e i genitori di Lavie erano morti
- Dio se è vero che esisti e che ascolti le parole di chi è disperato ascolta le
mie preghiere. Ti prego non portarmi via anche Lavie è tutto quello che mi resta - disse Claus pregando con tutto il cuore che la sua ancora nella tempesta della vita non sprofondasse in quel abisso di morte in cui erano spariti i loro famigliari
dopo ore e ore di preghiera ininterrotta
- Claus - mugugno Lavie sospesa tra il sogno e la veglia
- Sono qui - rispose Claus temendo che si trattasse di un allucinazione
uditiva
Lavie apri gli occhi e vedendo le guance del suo amico rigate dalle lacrime gli chiese - Che cosa è successo? Perché hai pianto? -
- Non è niente - rispose Claus asciugandosi gli occhi
- Non mentire lo sai che sei un pessimo bugiardo - disse Lavie
accarezzandogli la guancia
- E’ che tu hai battuto la testa e non ti svegliavi e io… io ho avuto paura
che morissi come i nostri genitori - disse Claus scoppiando in lacrime appoggiandosi con tutta la forza che aveva alla spalla dell’amica non volendosi far vedere da lei così fragile
- Non c’è bisogno di nasconderti Claus. Noi ci conosciamo da sempre e so
che hai un cuore gentile perciò non vergognarti di piangere - disse Lavie facendolo tirare su
- Tu sapevi? - chiese Claus stupito
- Anche quando sono morti i nostri genitori non hai mai pianto davanti a
me, ma so che lo facevi quando eri solo nella tua stanza - disse Lavie sorridendogli dolcemente
- Lavie - disse Claus cercando di sorriderli
- E’ tutto a posto - rispose Lavie
Il sole iniziava a fare capolino dagli oblo della Silvana.
Claus vedendo quella luce forte e calda prese una decisione storica, si voltò verso la amica e disse - Lavie c’è una cosa che devo assolutamente dirti -
- Di pure ti ascolto - rispose Lavie sorpresa dell’espressione decisa dipinta
sul volto del ragazzo
- Ecco Lavie…io…io credo… io sono innamorato di te - disse Claus
diventando prima rosso chiaro poi bordeaux poi rosso acceso
Lavie rimase in silenzio per un paio minuti col cuore che le batteva forte poi prese il coraggio a quattro mani e cercando di guardare l’amico negli occhi disse - E’ da tanto tempo che speravo di sentirtelo dire -
- Vuol dire che anche tu mi ami?- chiese incredulo Claus
- Si, ma l’ho capito solo quando hai rischiato di essere ucciso dalla vanship
della Gilda -
- E’ incredibile - fu l’unica cosa che Claus riuscii a dire
- Già - rispose Lavie
In quel momento così imbarazzante in cui i due non sapevano più che dire giunse Al come un furia
- Sono arrivata - disse Al riprendendo fiato
- Ciao Al - disse Lavie vedendola
- Lavie ti sei svegliata - disse Al saltando sul letto
- Si sto bene - rispose sorridendo
- Me no male - disse Al abbracciando la con tutta la forza che aveva
- Al adesso dobbiamo andare Lavie ha bisogno di riposo per riprendersi del
tutto - disse Claus aiutandola a scendere dal letto
- Ma… - disse Al che non voleva staccarsi da Lavie
- Vai pure non ti preoccupare non mi succederà niente - disse Lavie
- Va bene, però mi dovete fare una promessa - disse Al
- Quale? - chiesero Lavie e Claus
- Promettetemi che quando sarà tutto finito non mi lascerete sola - disse Al
guardando prima a uno pio all’altra
- Ma che dici piccolina questo non succederà mai - disse Lavie
- Lavie ha ragione. Quando tutto questo sarà finito tornerai a Norkia con
noi. - disse Claus
- Saremo una famiglia? - chiese Al
- Si saremo una famiglia - risposero Claus e Lavie sorridendo
Al si avvicino alla porta, ma prima di sparire disse - Allora voi sarete la mia Mamma e il mio Papà -
- Mamma e Papà - dissero Claus e Lavie rossi come peperoni
- Bhe… io vado a prenderti qualcosa da mangiare Lavie - disse Claus
Imbarazzatissimo
- A dopo Claus - rispose Lavie altrettanto imbarazzata
Claus stava per uscire, ma si fermò poi torno indietro e poso un tenero bacio sulle labbra di Lavie.
Intanto Al dietro la porta rideva felice.
The And |
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