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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: SHE WILL BE LOVED
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: ellelillololla galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/11/2004 20:18:47

key ha perso la sfida con takao, ma troverà qualcosa di più prezioso
 
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- Capitolo 1° -

DJ:-Il vincitore è nuovamente Takao!!! Che incontro ragazzi, è stato sensazionale!!!-

Tutti quanti, compagni di squadra, tifosi e spettatori si raggrupparono attorno al campione mondiale per complimentarsi con lui, chiedere autografi o fotografie, anche Daichi, Hitoshi Kenny ed Hilary gli si avvicinarono, quest’ultima però si voltò in direzione di Key e lo vide allontanarsi da solo, andando controcorrente alle decine di persone che si dirigevano verso Takao, che sciocchi che erano, per loro lui non esisteva, eppure aveva contribuito a far si che quell’incontro divenisse qualcosa di eccezionale, di magico e indimenticabile, ora nessuno lo degnava di uno sguardo, un saluto o un complimento, lo vide barcollare e si ricordò dello stato in cui si trovava, pieno di ferite e lividi, alcuni dovuti allo scontro, altri al fatto che voleva essere alla pari con Takao, che stanco per lo spareggio si era venuto a trovare in difficoltà, sentì un groppo al cuore, e senza avvisare nessuno si allontanò dai suoi compagni di squadra decisa a seguirlo, prima però andò in panchina a prendere la cassetta del pronto soccorso.

Lui intanto stava dirigendosi verso l’hotel dove alloggiava, quello che voleva in quel momento erano una bella doccia e una bella dormita, strinse Dranzer nella mano destra, e lo ringraziò di cuore per l’aiuto prezioso che gi aveva dato, poi per un breve istante sentì le forze venirgli meno, alzò d’istinto il braccio sinistro per andare ad appoggiarsi al muro, ma invece di sentire il freddo dei mattoni incontrò sotto al suo peso qualcosa di caldo e soffice.

H:-Attento!...-

Si voltò in direzione del calore e vide i suoi capelli, che lunghi e morbidi scendevano dal capo dell’ultima persona che si sarebbe immaginato di vedere.

K:- Hilary!?-

H:-Sei ridotto piuttosto male eh? Coraggio appoggiati a me, ti accompagno in albergo-

Stava per replicare, non aveva bisogno della sua compassione, del suo aiuto, ma il suo sguardo e la stretta decisa che questa diede al suo polso dopo che si fece passare il suo braccio sopra le spalle gli fecero cambiare idea, che andava a pensare, quella ragazzina non lo stava compatendo affatto, stava solo facendo quello che avrebbe fatto per chiunque,...per chiunque.

Uscirono dallo stadio e furono investiti da una folata di vento abbastanza freddo, allora Hilary si sfilò il bomber che indossava e lo mise attorno al russo.

H:-Ecco, così non prenderai freddo, sei tutto sudato e per di più hai la maglia tutta strappata.-

K:-............-

Nei gesto di mettergli la giacca attorno Hilary andò a trovarsi di fronte al russo, che d’istinto abbassò lo sguardo andando a posarlo involontariamente sul decoltè della ragazza lasciato intravedere dalla maglietta nera che quest’ultima indossava.

Che gli succedeva? Mai, a nessuno aveva permesso un contatto così ravvicinato con lui, eppure in quel momento non riusciva a controbattere alle azioni della ragazza, esprimevano così tanta dolcezza e amicizia.

H:-Dovrei essere arrabbiata con te sai?-

Il russo le rivolse un’occhiata quasi stupita.

H:-Sei sparito senza dire nulla, senza darci la minima spiegazione, e per tutta la durata del torneo non mi hai rivolto nemmeno una parola, nemmeno un saluto, ti sei limitato a salire sul palco e combattere contro Daichi e Takao, senza salutare, senza fermarti a parlare con nessuno di noi...eppure credevo fossimo amici.

Sto dicendo un mucchio di fesserie eh? Dopotutto mi conosci da neanche un anno, è assurdo che possa anche pensare che tu mi consideri una tua amica, perciò ti chiedo scusa se posso sembrarti così invadente...-

Quelle parole lo colpirono, allora a lei interessava di lui?! Comunque aveva ragione, non si era comportato molto bene con lei, con la squadra, stava per aprire bocca ma lei lo interruppe.

H:-Bene siamo arrivati, che numero è la tua stanza?-

K:- 407-

H:-Bene- la ragazzina si rivolse alla receptionist e le chiese gentilmente la chiave, poi riprese la marcia al fianco del russo.

H:- Eccoci arrivati...un attimo che apro...Key osservò le azioni di Hilary, stava cercando di mettersi una mano in tasca nel tentativo di estrarne la chiave, alzò la maglietta che scoprì l’ombelico per essere più comoda, poi mosse il bacino per aiutarsi a raggiungere l’oggetto che cercava lasciando vedere a Key uno spettacolo che lui non si sarebbe mai sognato di vedere.

Il suo ventre piatto scendeva dolcemente andando a nascondersi sotto la gonna a vita bassa che Hilary indossava, si sentì addosso una strana sensazione, forse era imbarazzo, no era qualcos’altro, gli era ancora capitato di sentirsi così, molte volte quando i Bladebreakers erano ancora una squadra e si allenavano per sconfiggere lo psico team Key aveva provato tale sensazione nel guardarla, nello stringerla forte come quella volta che rischiava di cadere in mare per colpa di quel razzo che quel motoscafo aveva scagliato contro di loro per separarli da Rei, in quell’occasione incrociò per l’ennesima volta il suo sguardo e sentì un brivido percorrerlo...

H:-Guarda che non sono Hulk, se non cammini non posso portarti dentro di peso...-

Le sue parole lo destarono da quei pensieri, poi seguì la ragazza che sempre sostenendolo lo indirizzò verso il letto.

Letto: parola, oggetto che in quel momento gli facevano venire in mente strane idee, chiudendo velocemente gli occhi e riaprendoli poco dopo per scacciare quelle idee si sedette sul letto ed osservò la ragazza sedersi di fronte a lui su di una sedia, posare le chiavi sul comodino, la cassetta del pronto soccorso a fianco di esse ed aprirla per estrarne poi una bottiglietta di acqua ossigenata, dei batuffoli di cotone, alcune garze delle pinzette e dei cerotti.

H:-Bene, per prima cosa ti disinfetto le braccia, da qua...-

La ragazza prese dolcemente il braccio sinistro del blader e lo osservò attentamente elargendo qualche commentino inerente al fatto di come si era ridotto, poi mise del disinfettante su di un batuffolo di cotone e cominciò a posarlo sugli innumerevoli tagli che ricoprivano l’arto del russo.

Il contatto con il disinfettante provocava un leggero bruciore, ma Key lo sopportava benone, osservava ogni minimo movimento della ragazza che con pazienza arrotolava le garze sopra alle ferite più profonde ed applicava i cerotti su quelle più lievi facendo molta attenzione a non stringere troppo; dopo il sinistro venne l’ora del destro Hilary ripetè le stesse operazioni che aveva fatto in precedenza e quando ebbe finito si rivolse a lui guardandolo negli occhi.

H:- bene, le braccia sono a posto, adesso è l’ora del busto...togliti la maglia...-

Il russo esitò, quelle parole, dette con tanta facilità, lei non sapeva minimamente che reazioni avevano scatenato in lui.

H:-Dai o facciamo notte...-

Il blader obbedì e si tolse la maglietta, o quello che ne rimaneva, gettandola a terra e distogliendo lo sguardo da quello della ragazza, sapeva di essere arrossito violentemente e chinò il volto, e un’altra volta, involontariamente il suo sguardo cadde su di lei, sulle sue gambe, infatti lei per disinfettarlo meglio si era avvicinata, poiché sulla sedia era troppo lontana, ed aveva appoggiato le ginocchia sul letto.

Lei d’altronde non si era accorta di niente e cominciò a disinfettare uno dei molteplici taglietti che aveva sul torace, sfiorandolo lievemente con le mani di tanto in tanto per togliere alcuni brandelli di stoffa che erano restati attaccati al petto di lui.

Al contrario però si accorse della splendida forma in cui il russo si trovava, i pettorali erano ben allenati e gli addominali pure, arrossì pure lei lievemente pensando alla situazione in cui si trovava, però subito cambiò umore, mentre si concentrava sul taglio che il ragazzo aveva all’altezza del diaframma, profondo e mezzo sanguinante le tornarono in mente le scene del combattimento, della preoccupazione che aveva provato ogni volta che i loro due bey si scontravano, l’enorme onda d’urto che provocavano, la distruzione delle rocce, le esplosioni che provocavano i loro bit power, le ferite e i lividi che si aggiungevano su entrambi i corpi degli sfidanti, la paura che aveva avuto.

Una lacrima le cadde dal volto andandosi a posare proprio sul dorso della mano di Key che quest’ultimo teneva sul ginocchio.

Alzò di colpo lo sguardo per incontrare quello di lei, che rossa in viso tentava invano di trattenere le lacrime che copiose si andavano ad aggiungere alla prima caduta.

H:-Sei uno stupido! Mi hai fatta morire!!!!-

K:-....?..-

H:-Ho avuto paura nel vederti combattere con Takao, non ti riconoscevo più, avevi uno sguardo...-

La moretta non riuscì ad aggiungere altro, scoppiò in lacrime gettandosi al suo petto lasciando cadere le garze e i cerotti che impugnava, continuando a singhiozzare disperata, inconsolabile.

Di nuovo quella sensazione, quel benessere, una voglia fortissima di abbracciarla, di baciarla, di farla sua, senza pensare a quello che stava facendo l’abbracciò forte passandole una mano fra i capelli e stringendola con l’altra.

Hilary a quel contatto fremette, non poteva crederci, l’eterno distaccato, colui che credeva irraggiungibile la stava abbracciando, la stava stringendo, alzò allora piano lo sguardo, gli occhi erano pieni di lacrime, fino ad incontrare il suo serio come sempre, tuttavia diverso, quello sguardo era per lei, solo per lei, sentì la sua mano scostarsi dal suo collo, passarle sotto l’orecchio, chiuse gli occhi per meglio sentire l’incredibile piacere che la carezza che lui le stava facendo le procurava, sentì le sue dita sfiorarle il mento, e il suo pollice passarle il contorno dell’occhi destro nel tentativo di portarle via ogni lacrima, poi con immensa sorpresa sentì un dolce calore sulle labbra, la stava baciando con una dolcezza eterna, meravigliosa, schiuse le labbra e lasciò che la sua lingua entrasse nella sua bocca per andare ad incontrare la sua, quel bacio, quello splendido bacio stava trasformandosi in qualcosa di travolgente, la foga del russo aumentava di volta in volta, stimolandola a dare il meglio di lei, lui era davvero bravissimo a baciare, la faceva sentire in paradiso, lei spostò le sue mani, dal suo petto fino a dietro al suo collo, anche lui poco dopo fece lo stesso, e fece di più, le infilò una mano sotto la maglietta portandola all’altezza dell’allacciatura del reggiseno, sentì che lei non fece una piega, perciò glielo slacciò, con l’aiuto dell’altra mano e la complicità della ragazza le sfilò la maglietta e subito dopo il reggiseno di pizzo celeste che questa indossava, si staccò dalle sue labbra ed andò a baciarla sul petto sempre accarezzandole la schiena; la cosa sembrava piacere alla ragazza, che lo strinse più forte avvicinandolo a lei, mentre il suo respiro si faceva sempre più pesante, poi portò le mani all’altezza della cinta del russo slacciandogliela, per passare a slacciare poi la zip dei pantaloni, sentiva l’eccitazione del partner e di conseguenza si eccitava pure lei, di più, sempre di più, poi si sentì sollevare di peso, ma con dolcezza, Key non resisteva più, voleva andare al sodo, e anche lei lo voleva, perciò si lasciò stendere sul letto e tornò ad incontrare le labbra del blader, gli mise le braccia attorno al collo baciandolo con sempre maggior passione, e sussultava al contatto delle sua mani sul suo petto, sui fianchi, sentendole scendere verso il bacino, sentendole armeggiare col bottone e con la cerniera, sentendole sfilargli la gonna e successivamente gli slip, lentamente, dolcemente.

Attese ancora qualche secondo, poi Key dopo essersi tolto i boxer avvicinò il bacino a quello della ragazza, con una mano dolcemente le allargò le gambe e poi, con infinita dolcezza la penetrò stando attento a non farle del male.

Nel sentirlo entrare sussultò lievemente, per lei era la prima volta, non sapeva come comportarsi, tuttavia non era affatto spaventata, si sentiva pronta a farlo e poi la vicinanza di Key la rassicurava, gemette lievemente di dolore appena lui aumentò il ritmo, ma i baci che lui le donava la distrassero, e in un attimo il fastidio era diventato piacere allo stato puro, estasi, felicità; cominciò ad assecondare i movimenti del russo dando lievi colpi di reni, sospirando, gemendo dolcemente per il piacere che provava affondando le mani nella schiena di lui, nel tentativo di sentirlo più vicino, di sentirlo addosso, di saperlo con lei.

Poco dopo raggiunsero il culmine e si staccarono l’uno dall’altra, stendendosi vicini, lei appoggiò il volto sul suo petto e lui l’abbracciò, rimasero così, senza dirsi niente, senza guardarsi, lui felice del dono che teneva fra le braccia, lei cullata dal dolce respiro del ragazzo che amava.

I caldi raggi del sole che filtravano dalle tende beige andavano ad illuminare la stanza, andando a svegliarlo.

Rimase alcuni istanti a fissare il soffitto, a pensare a quello che gli era successo, a quello che aveva fatto.

Un sogno.

Chiuse gli occhi, avrebbe voluto rimanere per sempre in quel sogno, in quel luogo dove ogni suo senso, ogni suo pensiero erano pace, prima di allora nessuno lo aveva mai fatto sentire così, nessuno gli aveva spiegato, mostrato che cosa fosse il vero amore, la pace totale, la felicità.

Sospirò deluso, un altro giorno cominciava, un’altra sfida lo attendeva, e sarebbe stato nuovamente solo.

Poi sentì un’altre presenza oltre a lui, sentiva del fresco sul petto, chinò lo sguardo e tutto svanì; lei era li, dormiva beata ignara di quanto i raggi del sole che si posavano dolcemente sul suo volto la rendessero bella, ora sapeva, era sicuro che quanto aveva provato non era stato solo un sogno, ma molto di più, un immensità di più.

La strinse a se e le baciò le fronte, e di colpo si trovò catapultato nell’immensità dei suoi occhi, che lo fissavano con tenerezza, aveva perso la sfida con Takao, ma ci aveva guadagnato qualcosa di molto più importante.





The end...beh a me piace molto molto...^///////^

Fatevi sentire ragazzi!!!!!!!!!!!!!

Ola EllelillolollA

 
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