torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LA DROGA TI CAMBIA NELL`ANIMA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: darkjoey galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/11/2004 18:09:53

-
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   

- Capitolo 1° -

Lo conobbi all’inizio di quest’anno. Il suo modo di fare non era ne fastidioso ne coinvolgente… Era il classico tipo a cui non gliene frega un cazzo di niente… O meglio così pensavo allora…
Fin dal primo giorno il suo sorriso e il suo modo di essere così diverso dal mio, mi affascinarono… Io ero e sono tuttora una ragazza che se la prende per qualunque cosa, anche minima, lui invece, sembrava non considerare minimamente chi gli stava intorno, o cosa succedesse…
Era appena iniziata la terza, e io avevo cambiato sezione per vari problemi con i prof e per seguire quello che poi sarebbe diventato il mio migliore amico, un ripetente…
Mentre lui, non l’avevo considerato minimamente negli anni precedenti… Sapevo che era della mia scuola, sapevo il suo nome, sapevo che un tempo era piaciuto a molte persone, ma io non ci avevo mai fatto particolarmente caso…
Ora però, in quel ragazzo trovavo un soggetto particolare, così cambiato rispetto agli anni passati, un ragazzo di cui pochi si curavano e che avrebbe avuto bisogno di qualcuno che gli stesse accanto…
Per come lo ricordavo in passato, era veramente un bel ragazzo, media statura, fisico scolpito ed enorme velocità… Ora invece, era ingrassato notevolmente, la sua velocità dimezzata, la faccia molto più sciupata e lo sguardo sempre perso nel vuoto…
Io ero una grande fumatrice, e se proprio devo dirla tutta qualche tiro di canna non mi disturbava… Però, non pensavo che l’aquila chiamata cocaina fosse a me così vicina… Talmente vicina da sentirla ribollire nel sangue… Quell’aquila che sceglieva le sue prede, per poi ucciderle, dilaniarle, distruggerle ed infine mangiarle…
Christian non era sicuramente una persona affidabile, ne dal punto di vista scolastico che sociale… La sua fedina penale era già sporca, aveva passato un periodo in riformatorio per l’aver viaggiato più di un mese con un 125 rubato; a scuola entrava sempre dopo per farsi le canne, oppure, non ci andava direttamente…
Mi saltò subito agli occhi, per il suo strano comportamento, e dentro di me, sapevo che c’era qualcosa di strano in lui, qualcosa che mi ero prefissata di scoprire…
Ma allora non ero ancora conscia di quello strano interesse, e continuavo ad osservarlo, a scrutarlo come per vedere fin dentro la sua anima ciò che lo rendeva così particolare, così spento…
Fu verso l’inizio di Novembre che capii… Capii quello che avrei preferito non capire…
Una mattina, alla fine della prima ora di economia aziendale entrò… La sua faccia era sconvolta, e continuava a ridere… Pensai subito che fosse in botta…
La mia compagna di banco, Serena, che faceva parte della sua compagnia si girò verso di me e disse… “Guarda Christian, è completamente in botta, e non di canne, te lo dico io!” Quella frase mi rimase in testa, così le chiesi subito il motivo di quella sua affermazione, e dopo aver cercato di evitare la risposta me lo rivelò: “Christian si fa le piste, tira su di coca.”
Quella risposta mi spiazzò, non avevo mai avuto a che fare con il mondo della droga pesante e sapere che qualcuno, un mio compagno di classe, ne era parte mi metteva al muro…
Ma in seguito, durante la gita di classe capii che ciò che mi spiazzava non era il fatto che fosse un mio compagno di classe… ma che fosse lui.
Eravamo andati a vedere una mostra in una città italiana e nella mia testa c’era solo una cosa: scoprire qualcosa in più, cercare di comprendere quale fosse la sua psicologia ed arrivare alla radice del problema…
Durante il viaggio di ritorno, in treno, ero seduta davanti a lui, quando lo vidi tirare fuori le sigarette dalla tasca, senza pensarci, gli dissi se voleva venire con me a fumare una siga… Mi disse subito di sì e ne fui contenta, andammo in bagno e ci accendemmo la sigaretta…
Così cominciammo a parlare; gli chiesi qualcosa sui suoi amici, che di vista conoscevo anch’io, parlammo della scuola, mi disse che quell’anno non ne aveva proprio voglia e che lo avrebbero bocciato, lo pregai di non abbattersi, che se voleva lo avrei aiutato volentieri… Lui mi sorrise, mi sorrise dicendomi che era strano il modo in cui mi stavo offrendo in suo aiuto, in fondo lo conoscevo da così poco tempo… Passammo circa mezz’ora dentro quel bagno, e mentre parlavamo, tutto il resto era sparito… Il mondo intorno a me non esisteva più, il mio mondo era lui… Ed ero felice, perché lui si stava confidando con me, come fosse mio amico da tempo…
Fu così che quel sentimento inconscio venne a galla… La sua dolcezza, la sua debolezza nascosta da quell’aria impassibile… Era quello che mi aveva colpita, quello che a poco a poco mi avrebbe fatto innamorare di lui… Capii anche, il motivo per cui si faceva le piste…
Poco tempo fa, un attore di teatro mi disse: “Se non sniffi, non riuscirai mai a reggere i ritmi della recitazione…”
Christian non aveva mai fatto teatro, ma posso assicurare che era il più grande attore di questo mondo: perché nascondere costantemente il proprio carattere, le proprie debolezze dietro ad una maschera di completa indifferenza voleva dire essere un grande attore…
Attore di uno spettacolo senza fine, che si sarebbe ripetuto ogni giorno consumandolo lentamente…

In seguito, cominciai, grazie all’amicizia con Serena ad uscire nella sua compagnia e a passare con Christian la maggior parte delle mie giornate, il primo giorno che uscii con loro mi accompagnò a casa con la sua moto, sulla strada si fermò per fumarsi una sigaretta e così chiacchierammo nuovamente, col passare del tempo e scavando dentro il suo cuore, capii che non era affatto cattivo, e sentivo di potermi fidare di lui…

Il tempo passava e noi eravamo sempre più amici, non mi importava di altro in quel periodo, lui mi piaceva, forse lo amavo e questo era tutto per me…
Gli stetti vicino quando ci fu il processo, quello per l’accusa di furto del 125, lo assolsero, e ne fui felice, anche se in realtà, tutti sapevamo che lui era colpevole…
Fu con lui che cominciai a farmi bombe intere, era così bello e rilassante per me… Ma una frase che un giorno disse, mi fece veramente male al cuore: “ Cazzo, sta roba non mi fa più un cazzo…”
Verso la metà di Febbraio lasciò la scuola, e quello fu qualcosa che mi spezzò il cuore, non era possibile, eravamo sempre stati vicini di banco, e ci divertivamo un sacco, per me la scuola era lui e lui era la scuola, e ora… Sarei rimasta sola in quel banco vuoto dove il suo profumo si sentiva ancora… ‘D&G’ come sempre…
Ma alla fine mi ci abituai, tanto lo vedevo ogni pomeriggio…
Con lui mi sentivo contemporaneamente in paradiso e all’ultimo gradino dell’inferno, triste e felice… Sapevo che stare in quella compagnia poteva essere sbagliato, ma per me era la cosa più giusta, perché io ero e sempre sarò una persona che per capire deve provare, anche a costo di farsi del male… Perché ogni esperienza, negativa o positiva farà sempre parte del tuo bagaglio, sarà qualcosa che ti cambierà, ti migliorerà…
L’unica cosa che odiavo di me è che sapevo che non sarei mai riuscita a farlo smettere di sniffare e di spacciare… Sapevo che per quello avrebbe dovuto trovare la volontà dentro di sé… Volontà che non ha mai trovato…

Purtroppo però i bei sogni finiscono sempre… Così le nostre chiacchierate, la nostra complicità, la nostra amicizia… In un modo che neanche io so spiegare sparirono… Non ci fu un motivo, quella era la cosa peggiore, semplicemente, con il tempo, il nostro rapporto stava cambiando, lui stava cambiando…E non solo con me, con tutti…

Quella persona che avevo conosciuto io non esisteva più, e anche se non volevo crederci era proprio così… La cocaina cominciava a dilaniarli l’anima… Era sempre più scostante, e pensava solo a sé, vederlo così mi faceva soffrire, soffrire veramente, potrei dire addirittura che era diventato cattivo, cattivo dentro… Già, è brutto da dire, ma è così…
Poi, un maledetto o forse benedetto giorno litigai con lui e un altro ragazzo del gruppo, mi fecero schifo in quel momento, e con l’altro quasi mi menai, me ne andai sconvolta e da quel giorno non tornai più nella compagnia… Vederlo così rovinato mi avrebbe uccisa…

Penso che molti avrebbero sperato in un lieto fine, Christian si pente e torniamo come prima…
No ragazzi, questa è vita vera, e da quel giorno io e lui non ci parlammo più… ormai è passato quasi un anno e ogni volta che lo incrocio, l’unica cosa che sa fare è prendermi in giro alle spalle con i suoi amici…
In sua difesa ho scoperto però, che si sospetta che sia suo padre a costringerlo a spacciare, e che addirittura una volta l’abbia picchiato perché pretendeva che spacciasse senza consumare…
Nel mio inconscio forse spero che sia così perché infondo anche se adesso dico a tutti di odiarlo, non è vero… Nonostante mi abbia fatto di tutto, mi abbia persino rubato il casco per vendicarsi di quella litigata, io gli voglio sempre bene… Lo so che è stupido, ma è così…
Forse, molti di voi si chiederanno perché ho voluto scrivere qualcosa su una persona del genere, su una persona così vuota, cattiva e priva di sensibilità…
Forse perché infondo al mio cuore so che non è così…
O forse, perché gli esseri umani sono così STUPIDI….

 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: