IL SERPE D`AVORIO - Capitolo 1° -
-Capitolo 1-
Il serpe d'avorio
Bianco.
Intorno a lei c’era solo un infinito bianco. Non esistevano pareti, non c’era pavimento né soffitto: solo un bianco senza prospettiva che la circondava, come un’immensa bolla di calce.
Improvvisamente avvertì un brivido gelido sul calcagno. Guardò in basso e vide un maestoso serpente dalle scaglie bianche e scintillanti come l’avorio lucidato. Strisciava su di una superficie invisibile, la stessa su cui d’altro canto lei si reggeva in piedi, e si stava lentamente inerpicando sulle sue gambe (solo ora lo notava) nude come il resto del corpo. Mano a mano che si stringeva a lei, ebbe modo di osservarlo; era una meravigliosa anaconda dal corpo lucente, freddo come il marmo, e gli occhi verdi erano come due gocce di giada incastonate nella testa. Il contatto con quel serpente le trasmetteva un’indecifrabile benessere.
L’anaconda le risalì lungo il seno e si strusciò contro la sua guancia come in un gesto affettuoso. Infine si alzò sopra la sommità del capo e vi appoggiò la sua testa triangolare, scegliendolo come trono.
Allora una voce profonda, virile, echeggiò nella bolla magica:
<< Ora tu sei la Signora dei Serpenti >>.
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