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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: L`ANIMA DI AGARTA
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: kannuki galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/10/2004 14:53:41 (ultimo inserimento: 12/11/04)

c`è un strega della terra nata senza poteri e li vuole più di qualsiasi altra cosa..il modo c`è, uccidere frenn, un demone dell` oscurità che nasconde
 
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UNA RAGAZZA SOLITARIA
- Capitolo 1° -

La ragazza sedeva sulla sponda del fiume guardando l' acqua che scorreva con insolito flusso..si stava alzando..il plenilunio era vicino..
il suo sguardo vagava sulle rocce appuntite che affioravano dall'acqua fresca..oggi è il suo compleanno e non ha nessuno con cui festeggiare.
non che me ne importi poi molto, pensa con un sorrisetto ironico che rivela l' amarezza dell'anima.
Il vento lieve le muoveva appena i capelli per una volta liberi dai legacci di cuoio che usava, rossi e ricci..come una vera strega dei tempi andati, Agarta catturava l'attenzione degli uomini senza accorgersene..troppo concentrata nella sua missione.
strinse gli occhi azzurri al riflesso del sole sul fiume..la sua missione..

"Agarta..sei l'unica strega della terra nata senza poteri," le aveva detto la Sacerdotessa del Drago "..una serie di coincidenze sfavorevoli hanno

fatto si che nascessi menomata.."
menomata..quella parola l'aveva ferita più di quanto la vecchia donna potesse immaginare
"da sempre le streghe nate nella notte di luna nuova sono Portartrice di Disgrazie e di Morte.."
Portatrice di Morte..che effetto poteva fare questo ad una ragazzina di appena 12 anni?
"Ma la tua condizione non è eterna..se riuscirai ad uccidere un Demone dell'Ombra entro il 20° anno d'eta, nella prima notte di plenilunio del 3

mese, i poteri fluiranno in te e diventerai una vera strega della Terra"

La ragazzina era rimasta scossa a sentire tutto questo, la donna insensibile come un pezzo di ghiaccio non aveva aggiunto altro,
lei l'aveva guardata confusa "come posso fare ad uccidere i Demoni dell' Ombra se non ho alcun potere?"
"Dovrai apprendere altri mezzi che non siano quelli magici..armi, spade..sta a te!" le aveva detto girandole le spalle ricoperte di uan manto di seta

rossa, simbolo della carica di sacerdotessa

Agarta aveva taciuto sempre più confusa : la Fratellanza dei Demoni dell' Ombra erano acerrimi nemici delle Streghe della Terra..come le donne davano la vita, quegli uomini..esseri.. portavano la morte..una morte orribile : strappavano l'anima delle loro vittime con un semplice gesto della mano..l'anima restava incatenata ai comandi del Demone che aveva perpretato l'atto e venivano usate per i lavori più 'sporchi'
e il corpo...quel corpo privo di ragione..Agarta rabbrivideva sentendo i racconti delle vecchie balie..i corpi cadevano in uno stato vegetativo ,

incapaci di muoversi , di parlare..e l'anima soffriva i patimenti del corpo...

Da piccola non ci aveva creduto : come facevano quelle vecchie donne a sapere quelle cose? se mai nessuno tornava vivo dal Bosco Oscuro,

dove sorgeva il Castello Diroccato dei Demoni dell' Ombra, chi poteva raccontare quelle favolette?
"Sciocchezze!" declamava ad alta voce, interrompendo le narrazione con grande disappunto delle balie
"sono solo stupidaggine per spaventare i bambini"
"e tu cosa sei mi a piccola streghetta?" le chiedeva la sua governante nel gineceo del Tempio
"io non sono una strega.." rispondeva stizzita

L'indivia e l'odio per non essere una strega come tutte le sue amichette, faceva si che la escludessero dai loro giochi..quindi Agarta era cresciuta

sola. le altre ne avevano paura..soprattutto le madri : una strega nata di plenilunio, Portatrice di Morte e Distruzione non doveva giocare con le

loro belle figliolette dai poteri ancora acerbi.

Era sempre stata sola Agarta e non le era mai pesato..la madre era morta dandola alla luce e lei era stata allevata nel gineceo...una rietta, una da evitare...

Scuotendo la testa dagli odiosi ricordi, la ragazza si sollevò dalla riva del fiume spazzolandosi la terra dalla tunica povera , sopra la quale indossava un'armatura che si era fatta da sola..tirò un ultimo sassolino sulla superficie che rimbalzò un paio di volte priam di finire a fondo..soddisfatta si incammino verso l' Arena....era ora di combattere!

Camminava e non vedeva niente Agarta..dura come l'acciaio delle sue spade, non pensava a niente, sempre concentrata sulla sua missione..
a passo sicuro arrivò all'entrata , dove gli archi scolpiti a testa di morte le diedero il loro tetro saluto..attraversò i corridoi polverosi calpestando

sotto gli stivali di pelle rovinata, i numerosi animaletti che vi abitavano ..sporco, oscuro..era così l'entrata dell' Arena dei combattenti..le magnifiche cancellate erano riservate al popolo assetato di sangue che si riuniva per assistere alla sconfitta e ogni tanto anche alla morte di qualche 'eroe' improvvisato

"Agarta alza le chiappe! non abbiamo tutto il giorno!" le urlò il Master Ryany..il suo allenatore personale, come lo definiva la ragazza fra sè...l'unica donna in un'arena di 300 uomini!

Una ancella della sacerdotessa aveva spiegato all'uomo la missione di Agarta e gli aveva messo davanti quella bambinetta di appena 12 anni tremate e spaurita di fronte al Master abbruttito da anni di lotta, con una benda nera al posto dell'occhio sinistro e numerose cicatrici sugli arti..non un cm del corpo di quell'uomo era libero da ferite, per quello che poteva vedere la bambina.
Ryany si era piegato scrutandola a lungo e aveva accettato la richiesta della sacerdotessa..più che altro per i numerosi denari che avrebbe

guadagnato..aveva pensato quando era piccola.
Invece l'uomo ci si era affezzionato, perchè le ricordava la figlia che era morta durante l'ultima visita di Demoni..ma tutto questo

l 'aveva saputo solo qualche anno prima, quando all'eta di 16 anni aveva sfidato Rann, un guerriero appena arrivato in città : soddisfatta dei suoi progressi, Agarta si era fatta temeraria, aveva visto l'uomo camminare nel mercato della domenica e le era venuta l'assurda idea di sfidarlo a

duello..
Ricordava ancora la scena con stizza..e ci si arrabbiava sempre : con poche mosse l'aveva stesa a terra, fra la polvere mentre i compagni d'armi esplodevano in una risata che le risuonava ancora in testa.
La cosa peggiore c' era stata dopo, quando l'uomo aveva cercato di portarsela via : nel suo regno quello che vincevi te lo tenevi..e Rann era ben

intenzionato a tenersi quella ragazza infuriata e scalciante.
Ryany sospirando si era rimboccato le maniche sfidando a duello l'uomo..si era guadagnato qualche nuova cicatrice e la vita di Agarta
"non potevo lasciarti andare via con quel barbaro..la grande sacerdotessa mi avrebbe ucciso!" le aveva detto mentre la ragazza reclamava a gran voce "per me sei come una figlia.." aveva mormorato l'uomo con sguardo dolce
Agarta si era quietata sentendo quelle parole e il fiume di ingiurie era cessato.

Dopo la sconfitta bruciante si era convinta di non essere ancora pronta e ogni giorno spingeva il suo corpo ai limiti e oltre.
Era forgiata nell'acciaio la ragazza, niente di femminile era rimasta in lei, solo le splendide fattezze di sua madre...
e il padre? chi era il padre? nessuno gliel'aveva mai saputo dire!
Le altre ragazze la evitavano quando la incontravano perchè era rozza e perennemente sporca..inoltre, grande pecca per quelle fanciulle per ben, era il fatto che non sapesse ne leggere ne scrivere, si era rifiutata di toccare qualsiasi libro e di prendere una penna in mano ..a cosa le serviva

se non poteva usare la magia?

Si era mai innamorata agarta? si chiedeva Ryany guardandola allenarsi, sporca di terra da capo a piedi con quei capelli costretti nei legacci di cuoio..se fosse successo se ne sarebbe accorto..l'aveva sotto gli occhi tutti i giorni!
una volta gliel'aveva chiesto, davanti a un boccale di birra che la ragazza buttava giù a grandi sorsate come se fosse acqua fresca..l'aveva visto

fare dai suoi compagni e aveva preso quella cattiva abitudine "ti sentirai male se continui cos'" le diceva tranquillamente
"non me ne frega niente!" rispondeva dura sorseggiando il malto forte che avrebbe steso anche un uomo " e comunque no.non mi interessano gli

uomini"
Una sera completamente ubrica gli aveva confessato cose che la grande sacerdotessa aveva detto solo a lei "non ho poteri, nessuno schifoso

potere..però sono resistente e molto forte..l'hai visto da te.." diceva singhiozzando "difettodi educazione..secondo quelle belle streghette del

tempio." rideva e piangeva allo stesso tempo, facendo stringere il cuore al povero uomo.
Ryany le toglieva il boccale di mano e se lo scolava al posto suo quando crollava addormentata sul tavolaccio della taverna.
Si faceva del male da sola..ma come farglielo capire?
e questa storia della missione.a lui sembrava una fregatura : come avrebbe potuto acquistare dei poteri se uccideva quel demone? gli puzzava parecchio..quando aveva provato a dirglielo, la ragazza non l'aveva neanche fatto finire "io uccidero quel bastardo e mi prenderò quei fottuti
poteri!non mi interessa nient'altro!" precisava affilando la spada intaccata dall'ultimo combattimento
"e dopo..?" le aveva chiesto serio

Agarta si era fermata per un attimo..non ci aveva pensato..."mi verra in mente!" aveva risposto spazientita, ficcando la spada nel fodero e lasciando l'armeria con lunghe falcate..

 
Continua nel capitolo:


 
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