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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: BOH!!
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: rika86 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/10/2004 21:57:41

è una vera schifezza, è un mio tema di terza...per la vostra sanità mentale non leggeteeeeeee!!!
 
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ONE SHOT
- Capitolo 1° -

CAPITOLO UNICO

-PREMESSA-

olèè! Stavolta niente Yaoi, mi duole annunciare (macchè duole!! NdKei) (zitto tu, nn ci sei stavolta!! Sparisci!! Nda) che ho deciso di pubblicare un mio tema che ho fatto circa 2 anni fa a scuola...il titolo diceva di scrivere un breve racconto poliziesco (stavamo studiando il romanzo poliziesco) e ho tenuto da conto la mala...beh, nn è niente di speciale, anzi, a rileggerlo ora mi sn sbellicata dalle risate, ma ho voluto pubblicarlo lo stesso^__^ ovviamente rivisto e corretto... avevo messo dei nomi italiani e americani insieme, nn è molto carino... questo è il frutto di tutti i polizieschi che ho visto!! W C.S.I!!!!!

"È un caso maledettamente complicato" disse il detective Callaghan (aaaahahahah!!!!XDDD nda)
"Hai ragione. Ci sono pochissimi indizi e nessuna impronta sul cadavere" disse il suo braccio destro, il dottor Wilson (aaaahahahahah!!!!!XDDDnda) (dottor? Ma chi è, la parodia di Watson?!ndKei) (XDDDDnda) "per di più si è scoperto che era un usuraio, che un suo cliente si era suicidato e i figli avevano giurato di vendicarsi"
"Dimentichi che aveva una relazione con un'altra donna e che il marito di questa lo stava pedinando da un po' di tempo" aggiunse Callaghan "Il responsabile potrebbe essere la moglie del defunto John Kirk, oppure il marito dell'amante...o ancora i figli del suicida"
Wilson propose "Bisogna chiarirsi le idee. Allora: John Kirk è stato trovato morto nella stazione Nord della metropolitana, probabilmente andava a lavoro nella banca. Aveva moglie e due figli, nonostante questo aveva una relazione con un'altra donna. Il marito di questa lo stava pedinando. Inoltre praticava l'usura, un suo cliente si suicidò in passato e i figli giurarono di vendicarsi. Eh già. È molto complicato"
Callaghan era seduto alla scrivania, scuro in volto. Era un uomo sulla quarantina, alto e dinamico, con penetranti occhi azzurri e la barba che non vedeva il rasoio da almeno quattro giorni. Erano le due di notte e l'ufficio del commissariato, a parte la lampada da tavolo, era immerso nelle tenebre.
"Io inizio ad avere un certo languorino (un ferrero rocher? XDnda). Ti vado a prendere qualcosa?" chiese Wilson. Questi invece era piuttosto basso, con capelli mori che non si lasciavano domare né da spazzola, né dal pettine, né dal gel. Aveva occhi castani attenti ad ogni particolare e il volto curato.
"...Eh? Ah, si, grazie, inizio anch'io ad avere fame!" il volto di Callaghan si rasserenò un poco "Domani mattina andrò a parlare con la moglie di John, vedremo cos'avrà da dirci. Verrai anche tu, vero?"
Wilson scoppiò a ridere "Certo che vengo! Non riusciresti a combinare nulla senza di me!"
"Ma sentilo!! Non darti troppe arie!" rispose Callaghan divertito.
"Scherzi a parte, dall'autopsia ho rilevato un pezzetto di stoffa azzurra. Penso che potrebbe appartenere ad una camicetta di cotone. Da donna."
"Questo non lo sapevo" disse il detective con sguardo indagatore "Vabbeh, ci penseremo domani. Ora andiamo a casa, si è fatto tardi"
"Hai ragione, come sempre del resto!" rise il dottore.

La mattina dopo si recarono a casa Kirk. Suonarono il campanello e una voce femminile rispose al citofono.
"Chi è?"
"Callaghan e Wilson, squadra omicidi (ho sempre sognato di mettere questa frase in un mio scritto!!^____^ nda). Vorremmo parlare con la signora Kirk, per favore"
La voce disse "Un momento."
Dopo pochi minuti la pesante porta in legno scuro si aprì e ne uscì una donna sulla quarantina, bionda, molto raffinata ed elegante, vestita di una maglia rosa di seta, foulard azzurro fermato con una spilla e gonna lunga bianca.
"Buon giorno" disse "Mi cercavate?"
"Si. Volevamo farle delle domande" rispose Callaghan.
La signora Kirk l'interruppe "Prima accomodatevi, vi prego".
Entrarono e si ritrovarono nel grande ingresso. Una cameriera prese i loro impermeabili e si dileguò all'istante. La donna li condusse nell'ampio salotto, arredato con molto buon gusto da due morbidi divani in pelle nera, un enorme tappeto persiano e un tavolino di vetro dall'aria fragilissima. Alle pareti si notavano alti scaffali pieni di libri e di soprammobili e in un angolo c'era un grande camino, ovviamente spento, con sopra un quadro della famiglia.
"Prego, sedetevi" invitò la donna.
"Mi permetta di arrivare subito al dunque. Quand'è stata l'ultima volta che ha visto suo marito?" iniziò Callaghan.
"Il giorno prima della sua morte, la sera. La mattina si alza molto presto per andare a lavoro, io stavo ancora dormendo"
"Aveva notato qualcosa di strano in lui" chiese Wilson.
"..ora che ci penso...sembrava turbato. Ma ignoro la causa..."
"Signora, lei sapeva che suo marito era un usuraio?" disse il detective.
La signora si voltò verso di lui, stupefatta "Cosa? Un usuraio? Non è possibile!"
"È possibile, signora. E le dirò di più. Qualche anno fa un suo cliente si suicidò a causa del debito che aveva con lui, e i suoi figli giurarono vendetta"
la signora Kirk scoppiò in lacrime "No, no, non è vero, non è possibile! Non mi sono mai accorta di niente!"
Durò diversi minuti a disperarsi e quando si riprese, Wilson chiese "Sapeva anche che John aveva una storia con un'altra donna?"
Emily (la sig.ra Kirk nda) diventò tristissima "Ne avevo il sospetto già da tempo, ma non ci ho mai voluto credere per davvero. Ho fatto male!"
"Conosce qualcun altro che voleva morto suo marito?" riprese Wilson.
"No, non mi viene in mente nessuno che poteva avere qualche ragione per uccidere John!"
"Casomai le venisse in mente qualcosa, qualunque cosa, chiami questo numero" Callaghan porse a Emily il suo biglietto da visita.
"La saluto signora. Si riguardi" si congedarono ed uscirono.
Una volta sola, Emily Kirk fece un sospiro di sollievo guardando l'auto nera che usciva dal cortile.

In auto regnò il silenzio per qualche minuto, finchè Callaghan mormorò "Hai notato qualcosa quando le abbiamo posto la domanda riguardo all'ultima volta che aveva visto suo marito?"
Wilson rispose dubbioso "Uhm...mi è sembrata un po' esitante e turbata...non mi convince..."
"Come temevo" gemette Callaghan "Wilson, fai in modo di rintracciare l'amante del signor Kirk, Susan West"
"Va bene. Appena scopro qualcosa ti chiamo"
Intanto Callaghan si era fermato davanti al commissariato per far scendere il collega. Mentre questi stava salendo gli scalini, il detective ripartì, alla volta dell'abitazione del suicida.

Parcheggiò l'auto e si rilassò sul sedile. Si passò una mano sul viso e scese dall'auto, prendendo una sigaretta e accendendola. Con passo lento si avviò verso il cancello n.362 e vide due ragazzi che stavano uscendo proprio di lì.
"Scusate, sono il detective Callaghan. Voi siete i due Smith, figli di George Smith, il suicida di due anni fa, giusto?"
"Si, esatto. In cosa possiamo esserle utile?" rispose il più alto.
"Vorrei farvi qualche domanda"
I due ragazzi condussero il detective in casa e lo fecero accomodare.
"Io sono Max, e lui è Matt" rispose il più alto. Max aveva occhi verdi, capelli scuri e un poco lunghi, un viso dai lineamenti piuttosto marcati. Matt invece era biondo con occhi quasi grigi, con capelli lunghi tenuti fermi con un elastico.
Callaghan iniziò subito "Conoscevate il signor Kirk?"
"Certo, è il responsabile della morte di nostro padre" disse Matt duro "Papà aveva un grosso debito verso di lui, che continuava ad aumentare. Alla fine non ce la fece più e si suicidò. Avemmo giurato vendetta....Un momento!" sta forse insinuando che siamo stati noi?!"
"Io non insinuo niente" rispose Callaghan "ma continuate"
"Si, abbiamo giurato vendetta" riprese Max "m solo riferendo alla polizia tutto quanto, che talaltro non ci ha mai creduto. Non abbiamo mai pensato di....ucciderlo"
"Uhm....e conoscete qualcuno che possa avere avuto il motivo per ucciderlo?"
"Aveva un'amante, vero?" rispose Matt "Forse suo marito. Abbiamo saputo che lo stava pedinando"
Callaghan annuì "Va bene..." squillò il suo cellulare "Pronto, sono Callaghan...si...si li sto interrogando....eh?! Va bene, vengo subito" chiuse la chiamata e si rivolse ai due ragazzi.
"Ok, grazie mille, ora devo andare" li salutò e si diresse verso la sua auto, partendo sgommando.
"Uhm...erano molto nervosi....c'è sotto qualcosa...." Disse tra sé e sé.
Fermò l'auto davanti al commissariato e si fiondò in ufficio.
Lì Wilson lo accolse con una buona notizia.
"Ho rintracciato Susan West" gli porse un foglietto dove c'era scritto un indirizzo e un numero di telefono.
"L'hai già interrogata?"
"Si, e mi ha detto che aveva una storia con il defunto e che suo marito sospettava qualcosa. Era presente anche lui e mi sembrava molto nervoso e agitato"
"Anche gli Smith erano nervosi...strano, tutti e quattro gli indiziati erano nervosi..."
"Ah, dall'autposia è risultato che ad ucciderlo è stato un colpo alla nuca con un corpo contundente (conrtundente!!XDD nda). Probabilmente con un bastone o qualcosa del genere. Poi a quell'ora in metropolitana non c'era gente"
"Interessante...dobbiamo trovare l'arma del delitto!"
In quel momento squillò il telefono.
"Si, sono Wilson...si....cosa?! un testimone oculare?! Lo faccia entrare subito"
"Un testimone oculare?!"
"Si, sta entrando"
Fece il suo ingresso un uomo alto, con capelli e barba molto lunghi e vestito di stracci, accompagnato da un'agente.
"Sarebbe lei il testimone?" disse Callaghan.
"Si, sono io. Ma non ho che un ricordo vago, dovevo essere ubriaco. Quello che ricordo è che c'erano quattro o cinque persone che litigavano con un uomo...dai vestiti pareva un bancario...c'era anche una donna bionda e con una camicia azzurra...uno ha preso una mazza da baseball e ha colpito l'uomo da dietro, sulla nuca. Ho visto l'uomo cadere a terra e gli altri scappare via. Quando mi sono reso conto di ciò che avevo visto sono venuto qui"
"Hai fatto benissimo" disse Wilson "Puoi andare"
L'agente lo strattonò per il braccio, facendolo uscire.
"La signora Kirk, il signor West e i fratelli Smith non hanno un alibi attendibile" disse Wilson "sono sicuro che i colpevoli siano loro! Intanto siamo sicuri che la donna è la signora Kirk"
all'improvviso si spalancò la porta ed entrò proprio la signora Kirk. Sembrava molto agitata.
"Buongiorno, qual è il motivo di questa visita?" disse Callaghan.
La donna disse, sull'orlo delle lacrime "...ecco...io...sono stata io....anzi siamo stati noi...a..."
"Ho capito. Venga con me" disse il detective. La portò in un ufficio più appartato.
"Sapevo che mio marito aveva un'altra donna. E sapevo che il marito di questa si voleva vendicare. E sapevo anche dei fratelli Smith" cominciò Emily "Ed ero accecata dalla gelosia. Mi sono messa d'accordo con loro e abbiamo accerchiato John. Stava tentando di spiegare ma Jim West prese una mazza da baseball e lo colpì"
"Basta così. È abbastanza" Callaghan si rivolse a Wilson "Fai arrestare Jim West, Matt e Max Smith"
"Sono veramente pentita di ciò che ho fatto! Se solo potessi tornare indietro!"
"Questo è impossibile signora. La dichiaro in arresto per omicidio"

FINE

Che schifo...
Beh, è molto squallida, non sono a livello dei film!!^___^'''
È solo un misero tema da terza alberghiero....(presi 7 come voto...)
Beh, chi ha avuto il coraggio di arrivare fin qui, chiedo di fare un'ulteriore sforzo commentando!^^''
Anche per lamentele e insulti.... Tutto accetto!!
Asta la vista!!
Rika

 
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