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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Holly e Benji (Captain Tsubasa)
Titolo Fanfic: GRAZIE, CAMPIONE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: koji-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 17/10/2004 10:21:24

e` la mia prima fanfic.... perdonatemi se non vi piace. ciaooooooooo
 
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- Capitolo 1° -

Era uno dei tanti giorni di una calda estate, ma per Ed Warner non era proprio uno dei tanti. Guardava fuori dalla finestra i bambini che giocavano a calcio. Vispi, allegri e competitivi. Avevano grinta. Quella grinta che gli sembrava aver perso da quel maledetto giorno...
Gli tornò alla mente la prima volta che, parando un tiro di Mark Lenders, prese in considerazione la carriera di portiere. Già, se non fosse stato per Mark!
Quante ne aveva vissute con lui e Danny. Allenamenti, partite, scuola e serate. Ricordava come lui e Danny pregassero per finire in aula con Mark. Il loro capitano studiava appena poteva, tra lavoro scuola ed allenamenti ma era tra i migliori dell'istituto, e nonostante i numerosi rimroveri, aiutava sempre i suoi amici ad avere bei voti. Almeno, quando poteva! Ed ricordava anche gli sguardi delle ragazze, quando il capitano pssava per i corridoi della scuola. Perchè Mark era veramente un bel ragazzo; aveva dei lineamenti stupendi ed un fisico scultoreo. Una sua compagna di classe, una volta, disse che sembrava un dio greco.
Ricordava quando la sera, dopo il lavoro, Mark usciva insieme a lui e Danny, per una semplice chiaccherata, o per un boccale di birra.Il capitano sorrideva e solo pochi sapevano come splendeva il volto della Tigre, quando sorrideva. Le sue battute, sempre divertenti e mai offensive.
Ricordi, che furono interrotti al suonare dl campanello della porta. Ed aprì.
Si trovò davanti Danny con Holly, Benjy, Philip, Julian ed il resto della nazionale. Danny non si era più ripreso da quel maledettissimo giorno. In molti avevano provato a parlargli, ma non era servito.

-"Andiamo?" - disse il portiere.

Danny annuì con un mesto cenno del capo. Camminarono per circa venti minuti, ed arrivarono ad un incrocio.

-"Ecco, è successo lì!" - Danny aveva gli occhi arrossati.

Ad un palo c'erano fiori bianchi, bigliettini ed un articolo di giornale, che diceva: "MORTO RAGAZZO INVESTITO DA AUTO PIRATA. DONATI GLI ORGANI."
Un flashback portò Ed indietro nel tempo.

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DRIIIIN. Il telefono squillava incessantemente. Warner scese le scale ed alzò la cornetta.

-"Ciao Ed, sono io, Mark. Che ne diresti di vederci dopo la consegna dei giornali?".

-"D'accordo Mark. Viene anche Danny?"

-"Si, andiamo a vedere all'agenzia qualcosa di economico per quest'estate. Sai dopo il campionato..."

-"Si lo so. Ci divertiremo un mndo!" - Ed era pieno di entusiasmo. Avevano deciso di festeggiare il diploma ed il 20° compleanno suo e di Mark, tutti insieme al mare, tutta la squadra.

-"Allora ci vediamo al solito punto! Ciao" - Mark riattaccò.

Ed si preparò e, raggiunto da Danny, andarono insieme all'appuntamento: l'incrocio accanto all'edicola dove lavorava il capitano. Lo videro, era lì tutto sorridente, con una felpa bianca, i jeans blu, scarpe da ginnastica, i capelli sistemati alla "sua maniera", con orologio al polso e la collanina in caucciù.

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Si, Ed ricordava perfettamente com'era vestito, sembrava un angelo.

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-"Che fate? Venite voi o vengo io? - gridò Mark salutando gli amici con un cenno della mano.

-"Veniam..." - Ed non riuscì a terminere la frase.
Accanto a Mark, c'erano una mamma ed il suo bambino di sei anni. Quest'ultimo appena scattato il verde per i pedoni, si era lanciato in strada; diretto al negozio di giocattoli di fronte, senza accorgersi che alla sua sinistra, stava arrivando un auto a tutta velocità, che non aveva rispettato il rosso.
Ed vide Mark lanciarsi e spingere il bambino più in là. Danny aveva chiuso gli occhi e quando li riaprì, vide Mark a terra, non si muoveva e attorno c'era del sangue. Il bimbo però era salvo e guardava impaurito, l'auto allontanarsi a tutta velocità, così com'era sopraggiunta.

-"Mark! Mark!" - Ed si avvicinò al capitano, disperato gridò: -"qualcuno chiami un ambulanza, presto!".

L'ambulanza portò Lenders in ospedale, dove poche ore dopo fu dichiarato il coma irreversibile e quindi la morte cerebrale. La madre ebbe un malore e svenne, ma fece lo stesso la sua scelta di solidarità: donare gli organi di suo figlio, il suo tigrotto, sapere che suo figlio sarebbe rivissuto in altre persone.

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-"Non lo conoscevamo troppo bene!" - disse Philp

-"Già, ce lo aspettavamo sempre arrogante ed invece...." - Bruce fu interrotto inaspettatamente dalle parole di Benjy Price, che continuò: -"E' stato un eroe!".

Tutti si voltarono a guardare il portiere, da sempre rivele di Mark. Poi si avvicinarono e posero i loro fiori bianchi, con un biglietto e la foto di Lenders, con la maglia della nazionale, che sorrideva. Un attimo rubato.
"ARRIVEDERCI, CAMPIONE. SEI TUTTI NOI." diceva il biglietto.
Julian alzò lo sguardo e lesse il biglietto, con la scrittura di un bambino, il bambino salvato da Mark, con accanto un peluche, raffigurante un tigrotto, ed una rosa bianca:

"CIAO MARK. GRAZIE PER AVERMI SALVATO. PROTEGGIMI ANCHE DAL CIELO, ANGELO SPLENDENTE!"



FINE


 
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