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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: RIFLESSIONI DI UN EUNUCO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: raizen galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/10/2004 21:50:49

le tragedie possono accadere a tutti... ma è così facile accettarlo quando interessano la propria persona?
 
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RIFLESSIONI DI UN EUNUCO
- Capitolo 1° -

Eunuco, impotente, evirato, castrato. Negli ultimi tempi mi divertivo a cercare tutti i possibili sinonimi dell’appellativo che in quel periodo più mi si calzava addosso. Ancora non riuscivo a farmene una ragione e non riuscivo a dormire quando sentivo le infermiere confabulare sulla mia mancanza appena fuori dalla porta. Appena due giorni prima era lì, al suo posto e, invece, adesso… Era una parte di me, ma non come un braccio, una gamba, era qualcosa in più, un fido compagno di amore e amicizia, di sesso ed erotismo. Non stavo male tanto per il desiderio sessuale che mai più avrebbe potuto essere appagato, ma mi dolevo per quel compagno di viaggio che mi aveva accompagnato dalla nascita fino a quel momento, crescendo con me e affrontando insieme le più belle esperienze dell’adolescenza.
Molti continuavano a ripetermi: “Meglio questo che la morte”. Questa cosa era condivisibile, ma era meglio nessuna delle due cose, o sbaglio? Perché proprio a me? Con tutte le persone che ci sono al mondo! Se un Dio esiste come fa a decidere a chi dare questo dolore e a chi dare quest’altro. Probabilmente prende un bel dado, un d100 (un dado a cento facce per chi non lo sapesse), e lo lancia in aria. Quell’insignificante cubo vola in alto e più in alto, ancora più in alto, poi si ferma in aria e inizia la sua discesa… E scende e scende, finché non tocca terra, o forse nuvola (chi sa dove abita Dio), rimbalza, mentre continua a ruotare su se stesso, e rimbalza un’altra volta e ancora un’altra… Alla fine si ferma: Luca Mariani. Ecco fatto! Dio legge con un amareggiato sorriso quel nome e schiocca le dita: tumore inviato, come un allegato di un’e-mail, e il povero disgraziato dovrà soffrire una vita intera per colpa della cabala. Vi sembra giusto così? Non credo che questo sia il modo. In fondo Dio non dovrebbe essere perfetto? Nel significato di perfetto dovrebbero essere comprese anche le virtù quali la bontà e la giustizia, ma dove sono finiti queste qualità quando affligge un disgraziato? Eppure il mondo è pieno di criminali, di killer e di gente del genere che scorrazza libera e felice senza che la Giustizia divina faccia nulla per fermarli. Perché diavolo proprio a me? Ci sono sei miliardi di persone nel mondo, c’era una possibilità su un miliardo appunto di scegliere me. Ma guarda te che sfiga. Se invece si trattava di una lotteria non avrei mai vinto nemmeno se avessi posseduto cinque miliardi novecentonovantanove milioni novecentonovantanove mila novecentonovantanove biglietti. Questa è la vita, c’ è una possibilità di nascere e miliardi per morire. Non ci si può fare nulla, dobbiamo rassegnarci, essere coscienti di questo oppure affidare le nostre speranze ad utopiche fedi di un’altra vita dopo la morte. La religione è solo per i deboli, coloro che non vogliono morire, ma sanno che prima o poi la Signora in nero li verrà a trovare, e che cercano un modo per consolare il loro animo turbato. Perché truffare così il proprio animo? E’ vivere felici così o è soltanto abbandonarsi ad illusioni che si dissolveranno se non ora fra cinque anni, o fra 10, o fra 20? Pensateci bene. Dio esiste? La religione esiste? Quante cose ci inventiamo, quante illusioni si fa il nostro animo e neanche ce ne rendiamo conto? E’ un mondo di merda questo, non potete negarlo, e mi dispiace di potermene accorgere soltanto adesso. E’ tutto uno schifo, le persone, la natura… Non me ne frega un cazzo di questa vita, ma è l’unica che ci è stata concessa a quel che so. Non ho intenzione di tornare polvere. Continuerò a vivere alla faccia di tutte le religioni e di tutti gli Dei dell’universo. Al diavolo chiunque parlerà male di me, che oserà schernire la mia condizione. Non mi interessa se non potrò scopare mai più, finché potrò sputare in faccia a tutto e a tutti.

 
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