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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: ELKANTAR
Titolo Fanfic: PER TE È UN BEL DISEGNO?
Genere: Commedia, Kid-fic (per bambini)
Rating: Per Tutte le età
Autore: eriolhiragizawa galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/10/2004 11:20:36

dedicata a tutti gli artisti...
 
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- Capitolo 1° -

Premetto che l'autore non sono io, ma un certo Elkantar di Gdr Italia (http://www.gdritalia.org/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=12304)... ma mi e' piaciuta cosi' tanto che non ce l'ho fatta a non farla conoscere anche a voi.

Era un ragazzino, si, ma il suo disegno era la sua vita. Da sempre la matita richiamava la sua mano e il foglio la sua matita, ma non ha mai avuto nessuno che gli insegnasse come fare a tracciare linee armoniche, nessuno che lo istruisse su come creare disegni degni di quel nome. Almeno, fino a quel momento.
"Questo per te è un bel disegno?"
Ormai era un mese che andava, ogni giorno, dal suo nuovo maestro, ogni giorno con un nuovo disegno, ed ogni giorno quelle erano le uniche parole che sentiva come commento. Eppure questa volta era convinto di aver fatto un buon lavoro... Prese il suo disegno, e si incamminò verso casa, senza nemmeno salutare. I saluti per lui sono inutili, quando c`è l`amicizia. Forse, con un tratto un po più tecnico, stando più attento ai particolari... Ecco, un disegno più legato alla realtà. Così andò, da solo, in riva a un lago, e si mise a disegnare. Ogni foglia, ogni stelo d`erba venivano disegnati con la massima cura, gli schizzi d`acqua delle papere sembravano quasi voler uscire dal foglio. Guardando il risultato del suo lavoro, si rese conto come era incredibile l`unione armonica di stasi e moto, come sembrasse tutto in procinto di muoversi, mentre era tutto disegnato su carta, fermo senza alcuna possibilità di fare altrimenti. Questa volta, avrebbe ottenuto di sicuro un buon commento.
Il suo maestro vide il foglio, sorrise. Si, finalmente ce l`aveva fatta.
"Questo per te è un bel disegno?"
Le sue parole gli parvero un durissimo schiaffo. Ma come, maestro? Non lo vede? E` un disegno come mai ne avevo fatti... Quasi piangendo riprese la sua opera, e se ne tornò a casa, sconfitto. Ma come sempre il giorno dopo si rimise a disegnare: questa volta, si disse, farò un disegno completamente di fantasia, e così fece, restando chiuso nella sua stanza disegno quello che gli passava per la mente, creando un insieme di linee armoniche e figure senza pari. Se anche questa volta... Ma no, non voleva pensarci. E il suo maestro, come al solito, lo accolse ed osservò il suo disegno. Rimase a lungo in silenzio, prima di aprire bocca, e questo diede fiducia al ragazzo.
"Questo per te è un bel disegno?"
Non ci potè credere, ormai era più di un mese che ogni giorno, ogni dannato giorno un suo disegno veniva respinto a quel modo... Non ne poteva più. Così aveva deciso, e così fece, quindi: la smetterò di disegnare, tanto non riesco a fare niente di bello. Arrivò a casa e subito si stese sul letto, e iniziò a piangere; così si addormentò.
Quando si svegliò era ancora notte, e i suoi occhi gli pulsavano per tutte le lacrime versate. Eppure senza pensarci si sedette alla scrivania. Cosa sto facendo? La sua mano raccolse la matita e prese un foglio. Avevo promesso che non avrei più disegnato... Eppure la sua voglia era grande, e senza pensare, si mise a disegnare qualcosa che non conosceva nemmeno lui. Il soggetto era uno dei suoi soliti soggetti, eppure lui non lo riconosceva. Lo disegnò fino in fondo, non lasciò nemmeno lo spazio per la propria firma sul foglio. Ma prima che ritrovasse il coraggio per andare dal suo maestro, passarono altri quattro giorni.
"Non ti sei più fatto vedere, ti aspettavo."
Gli porse il disegno, ed attese.
"Questo per te è un bel disegno?"
Ormai si era rassegnato a sentire questo commento, ma rispose senza pensarci, così come aveva fatto il disegno.
"Si, per me questo è un bel disegno."
"Allora lo è davvero. E` un bel disegno, figliolo."
Guardò il suo maestro senza credere a quello che le sue orecchie avevano appena sentito, la sua bocca schiusa, dubbiosa se aprirsi e parlare o se rimanere silenziosa.
"Io non ti ho mai insegnato il disegno, non avevi bisogno di imparare l`arte del disegno. Avevi solo bisogno di percepirla."
"Co... Cosa? ... Non capisco..."
"Nessuno meglio di te può dire se una cosa che fai è bella o brutta, buona o cattiva, utile o inutile. Io non ti ho mai detto che i tuoi disegni erano brutti."
"Ma... Mi dicevi..."
Questo per te è un bel disegno? Finalmente capì cosa voleva dire con quelle parole.
"Io domandavo, tu ti rispondevi ma non avevi il coraggio di tirar fuori quello che per te era veramente il tuo disegno. Ora l`hai capito. Tutto, qualsiasi cosa noi facciamo, è e sarà quello che noi vogliamo che quella sia o diventi. Questo mondo è pieno di poeti che vengono scherniti ma che continuano a scrivere, pieno di musicisti che vengono derisi ma che continuano a suonare. Per loro, le loro parole e la loro musica sono cose belle, a loro piacciono, e per chi vuole ascoltare, saranno cose belle. Ma il mondo è anche pieno di pregiudizi e di persone che vogliono assolutamente dire la loro facendosi sentire... E credono che per farsi sentire un giudizio negativo è la cosa migliore. Loro vogliono che quelle parole e quella musica siano cose brutte, e quindi per loro lo sono. Adesso continua a disegnare come preferisci, se vorrai disegnare cose belle, saranno cose belle."
Si alzò.
"Vuoi un po di the? Non sono mai stato capace di farlo, ma a me piace anche come lo faccio io."
E sorrise, andando in cucina.
 
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