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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: FIRE AND ICE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: neoborg-girls galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/09/2004 21:40:16 (ultimo inserimento: 26/11/04)

questa fic è stata scritta da me, ovvero isa27 e jaly-chan^_^ !! eva, e yuri, due persone all`inizio si odiano e poi...ehe ehe ehe sta a voi scoprirlo
 
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CAPITOLO 2
- Capitolo 1° -

Salve a tutti, questa fic è scritta da me ovvero Lady Isabelle e Jaly- chan. Io e la mia amica, vogliamo riscattare in qualche modo il personaggio di Yuri Ivanov; in quanto nella maggior parte dei siti riguardanti fic su Beyeblade si trovano fic su di lui innamorato di persone del suo stesso sesso. Ne io ne Jaly abbiamo nulla contro gli omosessuali e con quello che ho detto non vogliamo offendere nessuno. Con questa fic, vogliamo solamente mostrare un personaggio sotto una luce diversa, che si discosta un poko dal genere omosex! Bene, dopo aver detto questo, vi auguro buona lettura. Baci da Isa e Jaly- chan!!



CAP 1

La penna scorreva leggera davanti ai suoi occhi, con un leggero scricchiolio; mentre l’inchiostro macchiava il foglio che un attimo prima era candido come la neve. Il governo francese, voleva assicurarsi che i loro blader migliori, mandati in Giappone per disputare il Campionato Mondiale venissero trattati con il massimo riguardo. Erano due anni ormai, che si occupava delle Pubbliche Relazioni della BBA, è ogni anno era sempre la stessa storia.
I governi dei vari paesi che partecipavano al campionato, spedivano di continuo lettere, dove domandavano sempre la stessa identica cosa: se i loro campioni venivano trattati al meglio. A lei, quel comportamento sospettoso e carico di disgusto dava suo nervi; consideravano il Giappone un paese inadatto ad accogliere ospiti stranieri.
Cosa assolutamente non vera, lei doveva tutto a quel Giappone che il resto del mondo considerava inospitale. A quel pensiero, sollevò la penna dal foglio ed emise un debole sospiro. Voltò la testa verso la finestra, di quello che da quasi due anni, nonostante la sua giovane età era il suo ufficio.
Il sole stava tramontando all’orizzonte, illuminando di bagliori dorati gli alti grattacieli e il cielo di un tenue colore rosato. I suoi pensieri, andarono al paese in cui era nata, l’Argentina; e alla famiglia a cui era stata strappata, nel momento stesso in cui era nata.
Buenos Aires, la città in cui era venuta la mondo, nonché la capitale di un paese sconvolto da guerre civili, ribellioni e povertà. Era proprio per la povertà in cui versava il paese, che i suoi genitori l’avevano venduta a un uomo malvagio. Vorkov, era stato lui a convincere i suoi genitori a vederla, come una qualsiasi merce; era stato lui a farli saltare in aria per evitare che un giorno potessero accusarlo di essere un criminale.
Quel criminale, l’aveva portata in India e più precisamente a Bombey in un convento, dove delle persone malvagie e senza scrupoli si erano prese cura di lei. Non appena aveva iniziato a parlare e camminare, era iniziato quello che lei chiamava “ l’inferno del non ritorno”. Era stata oggetto di esperimenti e continue analisi, da parte di scienziati; non solo lei, ma anche le altre bambine che come lei erano state private della loro famiglia.
Ogni volta che il suo corpo infantile, veniva analizzato e studiato veniva immerso in un strano liquido, mentre delle scosse rimuovevano dalla sua mente ogni sensazione gradevole. Nel giro di poco tempo, le emozioni e l’allegria che poteva provare una bambina di un anno erano sparite. Al suo posto, c’era una macchina che non era in grado di provare alcuna emozione, se non odio e rabbia.
Una volta finiti gli esprimenti le avevano posto in mano un Beyeblade, e le avevano ordinato di usarlo e di farlo diventare forte e potente. Molti bambini, come lei erano morti per lo sforzo impiegato; anime innocenti sacrificate per un grande scopo quale era la perfezione assoluta.
Fino all’ età di quattro anni aveva vissuto nel monastero indiano, allenandosi con il beyeblade che le avevano dato, sino allo stremo delle forze. Nel giro di poco tempo, aveva imparato tutto quello che c’era da sapere su Beyeblade e bitpower. Vorkov le rare volte in cui era venuto in visita al convento, le aveva più volte detto che lei era la blader perfetta e che aveva grandi progetti per lei.
Fortunatamente però, i suoi luridi progetti erano andati in fumo; una notte l’esercito indiano e quello giapponese avevano fatto irruzione nel convento. Era solo una bambina piccola allora, ma ricordava alla perfezione il caos, il rumore di armi e le urla di uomini che morivano.
Il monastero venne raso al suo suolo e lei, insieme ad altri bambine fu condotta in un orfanotrofio giapponese. Molte delle bambine che avevano vissuto con lei in quel inferno, impazzirono e morirono. Lei, invece per chissà qualche gioco del destino, era sopravvissuta, anche se il suo cuore e la sua mente erano chiusi al mondo esterno.
Poi un giorno, la sua vita cambiò nuovamente, quando la direttrice del orfanotrofio le presentò coloro che sarebbero diventate le persone più importanti della sua vita: i suoi genitori.
L’avevano portata in Giappone, il paese in cui erano nati e cresciuti; grazie al loro amore, aveva ritrovato la gioia, la voglia di vivere, ed aveva abbattuto il mutismo in cui era caduta dopo la liberazione. Purtroppo, Vorkov non era stato arrestato, si era rifugiato in chissà quale sperduto paese e non era mai stato trovato. Era sicura, che prima o poi sarebbe arrivato il giorno, in cui avrebbe pagato per tutti quei bambini morti a causa della sua sete di potere…ne era certa.
Con un lieve sorriso, tornò a dedicarsi alla lettera per il governo francese; doveva finirla in giornata e consegnarla ad un suo collaboratore. Voleva un bene immenso a sua madre e a suo padre, nonostante non fossero i suoi veri genitori. Suo nonno, era il presidente della BBA e quindi sia lui che suo figlio erano molto ricchi.
Nonostante questo però, i suoi genitori le avevano insegnato a non montarsi la testa, e di non considerare le persone inette o inferiori solo perché non erano come lei. Avevano assunto tre istruttori e grazie a loro, aveva ricevuto un istruzione e aveva imparato tutte le cose, necessarie ad una ragazze dell’alta società.
Nel giro di otto anni, aveva imparato a parlare e scrivere correttamente sei lingue straniere e i calcoli matematici più complessi e non solo. Sapeva suonare l’arpa, il violino ed il piano forte e riceveva due volte alla settimana lezioni di danza classica.
A volte, l’atteggiamento protettivo dei suoi genitori la irritava e molte volte era stata sul punto di mandarli al diavolo. Non le impedivano di fare ciò che desiderava; ma ogni volta che ripensava a ciò che era accaduto nell’orfanotrofio giapponese, bastava per rimangiarsi le parole.
Suo nonno, era l’unico che la comprendeva la sua irrequietezza e così visto le sue capacità, le aveva offerto di occuparsi delle Pubbliche Relazioni della BBA. All’inizio sua madre e suo padre, non erano stati d’accordo visto i suoi quattordici da poco compiuti, poi però si erano dovuti ricredere. Sua madre, aveva iniziato a confezionarle senza sosta pantaloni, camicie e gonne tutte rigorosamente eleganti. A lei, tutto quella eleganza dava fastidio, e non appena era fuori dalla portata dei suoi genitori indossava, vestiti molto più pratici e comodi.
Posò la penna, dentro un barattolo di metallo grigio e rilesse ciò che aveva scritto; in due anni di lavoro alla BBA, non era ancora riuscita a convincere suo nonno a far mettere un computer nel suo ufficio. Quando ebbe constato che tutto, in quella lettera era perfetto la mise un una cartellina, e avrebbe incaricato la segretaria di suo nonno di inviarla.
Un trillo acuto la fece sobbalzare per lo spavento; la sua agenda elettronica la stava avvisando che aveva un altro appuntamento. La prese in mano, aprì il coperchio e lesse l’appuntamento: incontrare le squadre di blader per lettura regolamento. Subito il suo cuore, balzò con un tonfo sordo dentro il suo petto; quella era la prima volta che leggeva un regolamento del campionato.
Il solo pensare, che si sarebbe trovata davanti a decine di ragazzi, la cui maggior parte aveva la sua età, la faceva cadere nel panico più totale. Avrebbero riso di lei poco ma sicuro; non era cosa di tutti i giorni per dei ragazzi vedere una loro coetanea fare la PR per la BBA.
Con un sospiro, aprì il primo cassetto della sua scrivania e ne tirò fuori uno specchio e un piccolo pettine. Iniziò a pettinarsi i capelli biondo miele, che le coprivano interamente la schiena, e li raccolse in una morbida coda di cavallo. Guardò la sua immagine riflessa nello specchio, per accertare se nei suoi occhi blu indaco era visibile qualche traccia di stanchezza.
Quando ebbe constato che nel suo aspetto non c’era nulla di mostruoso, si alzò, prese le cartelle contenente il regolamento del campionato e uscì di corsa dal suo ufficio. Mentre percorreva i corridoi tirati a lustro del grattacielo, sede della BBA si ritrovò a pensare, a dei fascicoli che aveva letto proprio quella mattina. Riguardavano le squadre di Blader più famose e importanti e i loro componenti; America, Giappone, Cina e…Russia.
Proprio su quel fascicolo, riguardante i Neoborg una squadra di blader russi, si era soffermata a lungo. Purtroppo però, in nessuno dei membri che componevano quella squadra, aveva trovato qualche cosa che poteva ricondurla a Vorkov. Però lei era sicura, che quei quattro ragazzi, specialmente il loro capitano nascondevano qualche cosa, che nel fascicolo non compariva.
La cosa che l’aveva colpita di quei quattro ragazzi russi, erano gli occhi in particolar modo quelli del capitano…un certo Yuri Ivanov. Nella foto allegata alla sua cehda personale, li aveva visti freddi e spietati, senza alcuna traccia di luce o di calore umano. Quei quattro ragazzi erano collegati in qualche modo a Vorkov, ne era sicura; altrimenti del perché di quegli sguardi carichi di odio e rabbia?
Era rimasta a lungo, a riflettere sul nome di quella squadra russa…Neoborg, corrispondeva in qualche modo alla Borg, la società segreta in cui Vorkov addestrava i bambini a diventare macchine spietate. Avrebbe frugato negli archivi della BBA, e avrebbe scoperto il mistero che si celava dietro quella squadra russa anche a costo di andare in prigione.
Finalmente, arrivò davanti alla porta dell’ufficio di suo nonno; fece un profondo respiro per cercare di calmare i battiti del suo cuore. Era nervosa, e doveva assolutamente calmarsi, altrimenti rischiava di fare una pessima figura. Era difficile, molto difficile; dietro quella porta si trovavano ragazzi e ragazze, della sua età.
Sicuramente avrebbero mormorato tra di loro, dicendo che sfruttava la posizione di suo nonno per farsi strada e altre cose cattive. E poi…avrebbe incontrato la squadra russa, i Neobrog; con il quale si sentiva in un certo senso legata.
Fece un alto respiro profondo, contò fino a tre e poi bussò delicatamente alla porta attendendo il permesso di suo nonno per entrare. Doveva stare calma e non lasciare che l’emozione di aver trovato qualcuno legato alla sua terribile infanzia, potesse in qualche modo turbare il suo lavoro.

" Salve a tutti, sono Isa27 una delle autrici di questa fic. Volevo solo dire, che se volete leggere questa fic, potete trovarla anche sul forum di Beyeblade, da me personalmente creato. L'indirizzo è questo: http://www.forumfree.net/?c=31929
ISCRIVETEVI NUMEROSI!!!! Un grosso bacio da Isa e Jaly
 
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