CAPITOLO 1.
- Capitolo 1° -
LA STRETTA DELLA MORTE
Capitolo 1.
Era dicembre. Precisamente il giorno prima della vigilia di Natale. La neve ricopriva tutto il territorio, dandogli un aspetto magico, il sole é rarissimo e le giornate sono sempre buie.
In questo periodo tutti sono piu buoni, addirittura i demoni piu spietati del Makai. Logicamente é da escludere Yoko Kurama, che tanto per cambiare non concede le vacanze a nessuno dei suoi suborditati, figuriamoci se permette di addobbare il suo sontuoso palazzo. Di solito gira molto rilassato, gentile e permissivo, infatti nessuno si puo permettere di respirare se non vuole essere disintegrato! La maggior parte dei domestici muore il giorno di Natale, e spesso Yomi rimane tra la vita e la morte insieme ad altri demoni molto allegri per la festa. Anche con le sue sgualdrine é cosi buono, che le spedisce all’Inferno appena finisce di ‘usarle’.
Quel mattino, si sveglio gelando. Il fuoco nel camino era spento e la legna si era gia consumata. Si giro dall’altro lato e vide la ragazza che aveva usato quella notte. Faceva veramente schifo, avrebbe aspettato che si svegliasse per farle un regalino.
Si alzo e scese nelle terme. Li lo attendevano un gruppetto di sirene. Erano cinque, tutte con gli occhi d’argento.
Si infilo nella vasca, con le braccia poggiate ai bordi e la testa all’indietro. Le donne-pesce arrivarono ridacchiando. Mentre lo facevano divertire, il loro dolce canto si levava nella stanza. Non ce la faceva a rilassarsi, con quelle cornacchie a festa. Gli ordino di starsi zitte e quelle obbedirono senza lamentarsi. Comincio a lamentarsi che l’acqua era troppo fredda, che la stanza puzzava di merda, che c’era troppo vapore e che quando sarebbe uscito si sarebbe preso l’influenza, che si era stufato delle loro voci, che il palazzo era mal riscaldato, che quella notte non aveva tratto piacere dall’esercizio fisico, che gli sarebbe toccato cercarne una di mestiere per rifarsi dopo la nottataccia ecc. Stranamente quel giorno le loro cure non gli piacquero e mando all’altro mondo tre di quelle. Le due che rimasero cominciarono a piangere disperatamente, rompendo le scatole al povero kitsune che quella notte aveva dormito malissimo. Non le fece fuori, pensando che gli sarebbero potute servire, prima o poi. Si copri in qualche modo e torno nelle sue stanza per vestirsi decentemente. Li trovo la sgualdrina sveglia, anche se ancora stesa sognate sul letto.
-Togliti di la, stupida!- disse freddamente -E mettimi a posto il letto!-
Dopo che la donna obbedi agli ordini della volpe e comincio a raccogliere i propri vestiti. Aveva sentito dire, che in quel periodo, le sgualdrine di Kurama sparivano misteriosamente. Infatti era decisa di sparire da sola, temendo il peggio.
Lo Yoko dopo essersi vestito si sedette ad una poltrona nel soggiorno delle sue stanze. Stava con le gambe su un bracciolo, mentre un braccio stava sulla spalliera e l’altro era elegantemente penzoloni. Aspetto che la donna si avvicinasse alla porta principale per bloccarla.
-Dove credi di andare, dopo che mi hai torturato stanotte?? Tua madre é molto piu brava di te!-
La ragazza lo guardo perplessa. Che colpa ne aveva lei, se il letto era scomodo?
-Sai oggi mi sento generoso! Ti mandero all’Inferno molto lentamente!-
Estrasse quattro rose e le lancio in corrispondenza degli arti della demone, bloccandola alla parete. Si alzo dalla poltrona per diriggersi nella sua camera da letto. Mentre passava lancio qualcosa addosso alla ragazza. Il kitsune prese della legna e la getto nel camino. Prese dell’olio e lo verso sul combustibile, per poi prendere un’accendino e appiccare il fuoco. La stanza con l’arredamento scuro si illumino di una luce rossastra. I vestiti candidi della volpe sembravano rossi e i capelli argentei brillavano, rendendolo ancora piu affascinante del solito. Nei suoi occhi c’era un riflesso rosso. Rimase un po di tempo ad osservare la danza delle fiamme, seduto su una poltrona di cuoio nero vicino al fuoco. La ragazza, ad un tratto, emise un urlo. Yoko la guardo sorridendo diaboliamente. Dal petto della ragazza era apparso un germoglio. Aveva una piccola e tenera fogliolina rotonda. Intanto il sangue usciva ai polsi e le caviglie, dove le rose la tenevano attaccarta al muro, come i chiodi.
-Prova a muoverti!-
La ragazza cerco di alzare la testa, senza successo. Emise un gemito di terrore.
-Cosa mi sta succedendo? Il mio corpo non mi risponde! Per favore, me lo spieghi, padron Kurama!!-
- Quado sarai all’Inferno salutami tutti quelli che mi odiano! Ora, MUORI!-
La corpo della demone uscirono una marea di rami con dei minuscoli fiorellini marciti. Sul viso del ragazzo apparve una smorfia di disgusto. Si tappo il naso e apri le finestre per far cambiare l’aria che puzzava di marcio.
-Tsk! Come al solito gli inutili fanno nascere i fiori piu ripugnanti!-
Usci dalla stanza. Appena incontro una domestica, le ordino di ripulire la stanza. Poi si diresse nella sala da pranzo, passando da un corridoio illuminato da candele rosse. Quando finalmente arrivo davanti alla porta del salone, sbuffo. Mannaccia all’idiota dell’architetto che aveva fatto le sue stanze lontane da tutto. Apri silenziosamente la porta. Cio che vide servi solo a peggiorare il suo umore gia ottimo. La stanza, di solito lugubre e triste, era luminosa e allegra. Il tavolo lunghissimo aveva una tovaglia rossa, con delle candele che sembravano abeti. Tutte le pareti erano addobbate con ghirlande e fiocchi. Appena entro Yomi gli si paro davanti con un ridicolo cappello rosso da Babbo Natale.
-Ehi Yoko!! Io saro il primo vecchietto di Natale!-disse allegramente il demone. Poi si giro verso i compagni –Com’é che si chiama nel Nigenkai??-
Tutti cadero a terra, escluso il kitsune che era su tutte le furie.
-Non comincierai neanche la tua ridicola carriera, che ti troverai gia all’altro mondo!!-
Caccio la Rose Whip e comincio a rincorrere il subordinato, minacciandolo e bestemmiando. Qualcuno distrasse Yomi, che fu quasi strangolato dalla frusta della volpe. Quest’ultimo fu bloccato dall’entrata di Jin e Kuronue. Erano i due estremi. Il primo era al settimo cielo e aveva un’aspetto da festa, mentre il demone dai capelli scuri aveva le occhiaie e camminava con le spalle candeti. Sul suo volto una smorfia di sonno e tristezza.
-Buongiorno a tutti!!-disse allegramente il demone rosso. Vedendo gli sguardi interrogativi dei colleghi, si affretto a spiegare –Il nostro amico, negli ultimi giorni é un po giu... Dice che la notte non riesce a dormire, perche sogna cose strane...-disse teatralmente.
Kuronue si guardo intorno. Era strano che l’amico non avvesse ucciso tutti a causa degli addobbi. Ma la reazione del kitsune non si fece aspettare. Presto comincio ad urlare contro i domestici, insultandoli, minacciandoli e dandogli l’ordine di far tornare la SUA sala da pranzo normale.
Si sedette a capotavola e comincio a mangiare, mentre i servitori rimettevano la stanza a posto. Fini prima degli altri e usci dal salone. Passo da un corridoio per arrivare all’ingresso. Vicino alla porta c’era un appendiabiti, al quale c’erano appesi vari mantelli. Yoko prese uno di questi e usci scattendo il portone.
Si allontano, finche non divento un puntino scuro nella neve bianca.
Non è la mia prima ff, e vi prmetto ke questa arrivera sino alla fine!
Mettero i primi tre capitoli, per ringraziare chi avra il coraggio di leggerla...
Un'ultima cosettina: commentate, por favor!
Salutoni da
Kanako91
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