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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Bakuten Shoot Beyblade (Beyblade)
Titolo Fanfic: I SANTI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: aurora-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/09/2004 22:34:06 (ultimo inserimento: 29/09/04)

è il miscuglio di vari manga. mi è venuta in mente per caso. ( sempre il solito raptus di follia)è una yaoi. leggetela.
 
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SOLO IO POSSO
- Capitolo 1° -

Non guardate la grammatica. Sono una frana in Italiano.
Grazie.

SOLO IO POSSO

Sperduto tra le montagne, si trova una scuola maschile, molto prestigiosa, dove solo i figli di papà potevano andare, a causa delle alte tasse da pagare. Un istituto molto conosciuto nell’alta società, infatti, gli iscritti provenivano da tutto il mondo e la scuola ospitava: elementari, medie, superiori e in più qualche indirizzo universitario.
Molto rinnovato anche per la sua tranquillità. ( chi ha letto Lawful Drugstore 3 può capire)
Ma, da 12 anni, questa tranquillità è scomparsa per colpa dei Santi.


Come ogni mattina, il terzetto dei Santi si presentava in classe (3 liceo). Per le prime ore tutto era sotto controllo, ma dopo l’intervallo, nessuno poteva più fermarli. ( tipo F4)
I Santi, così si facevano chiamare, era un gruppo composto da 3 ragazzi.
Il loro capo, Kei, era il più ricco dell’istituto, proveniva dalla Russia. Sul viso aveva dei strani segni, che lo rendevano molto misterioso, e per questo, aveva molti ammiratori.
Il suo vice, Sasuke, proveniva dal Giappone. Era entrato in quella scuola in 4 elementare, e si era subito fatto notare per le sue maniere orti. Solo Kei riusciva a calmarlo.
Il terzo componente, Yuri, era l’ideatore degli scherzi e, era famoso perché riusciva a litigare con tutti e per tutto. La sua particolarità, erano i lunghi capelli rosso fuoco, ma soprattutto i 2 ciuffi ribelli che aveva davanti il viso. Essendo un giocherellone, aveva avuto parecchie storielle, come Sasuke, con molti suoi compagni. Lui, odiava le ragazze con tutto il cuore. Aveva un obiettivo, ed era sicuro, che prima del diploma l’avrebbe raggiunto. Anche lui era Russo.
Ma, sempre con loro, c’era un altro ragazzo, dagli occhi dorati, di origine Cinese, Rei. I 3 gli volevano molto bene, infatti, era l’unico che li faceva andare d’accordo anche nei momenti difficili e li faceva ridere. Guardandolo, si capiva subito che amava i gatti, perché si comportava proprio come loro. Portava al collo una croce ( tipo Misato di Evangelion) dalla prima elementare. Nessuno sapeva da chi l’avesse ricevuta.
Venivano rispettati da tutti.

Ore 13:00, Mensa.

Kei, Rei e Sasuke stavano mangiando tranquillamente, quando
Yuri: Ragazzi, avete sentito che quelli del quarto anno danno una festa prima delle vacanze natalizie. E solo per il 2-3-4-5 anno.
Sasuke: Che bello!
Io ci vengo . Voglio divertirmi un po’, non sono simpatici quelli di 1° di quest’anno.
Y: Si, anch’io ci vado. Ci sono parecchi ragazzi che mi interessano molto.
Kei: Ma come fate a decidere adesso. Manca più di un mese.
Rei: Io ci vado solo se ci sei tu.
S: Ma Rei, ogni giorno che passa assomigli sempre più a un gatto.
Ma, il tuo padrone è troppo bravo.
Se vuoi, ti faccio vedere io cosa vuol dire essere l’animaletto di qualcuno.
R: ???
K: Lascialo stare, è ancora piccolo, lo sai.
S: E per questo, qualcuno gli deve insegnare qualcosa e io non mi tiro indietro.
R: ??????
Y: Si, anch’io, vieni Rei, tanto dopo non abbiamo lezione.
K: Non toccarlo, e tu continua a mangiare.
Rei, non capendoci niente, si ributtò sul piatto.
K: E poi, noi dobbiamo andare a studiare.
Y&S: A studiare (maliziosi)
K: Si, a contrario di voi, io mi impegno a scuola e non esco sempre e sempre con uno diverso.
Y: Scusa se mi piace divertirmi.
Sai, io mi so godere la vita, e poi mio padre paga sempre i prof per farmi passare l’anno.
S: Si, infatti.
Sai, stasera esco con un certo Nasuto, uno di seconda.
Y: A si, lo conosco, è quello con i graffi sul viso.
Ma scusa, da quando ti piacciono quelli più piccoli, sei sempre uscito con i ragazzi più grandi.
S: Si, ma adesso sono io il grande e devo insegnare un po’ di buone maniere a questi pivelli.
Altoparlante: Ragazzi, vi preghiamo di tornare in classe per l’inizio delle ore pomeridiane. Grazie.
Y: Perché l’ora di pranzo dura così poco.
Dai Rei, staccati dal piatto.
Nel momento in cui Yuri tolse il piatto a Rei, incominciò a ringhiare e a mostrare i denti.
K: Calmati su [mentre lo accarezzava sulla testa come un vero gatto]
Rei, lasciò il piatto.
Tutti e quattro si diressero in classe.

Le ore passarono tranquillamente, come tutti gli altri giorni.
La sera, Kei e Rei, che dividevano la mega stanza, andarono a dormire, mentre Yuri e Sasuke non entrarono per niente nella loro camera.

La mattina seguente.

R: Mi dispiace Kei, ma hai la febbre e per questo non puoi venire a scuola.
K: No, io voglio venire. Ricordi.
R: Non ti preoccupare. E solo per un giorno.
K: Va bene. Dirò a Sasuke di…
R: Non ti preoccupare non sono così indifeso, so tirare fuori le unghie se serve.
Dicendo così, uscì dalla stanza tutto felice ( come sempre), intanto Kei si rimise a dormire.
Verso l’una.
S: Ciao malato.
K: Che cazzo vuoi? Io voglio riposarmi.
Y: Ci sono anch’io.
S: Ti abbiamo portato da mangiare.
K: Ma lo sapete che ho la cucina in camera.
Y: Io vado a farmi la doccia, posso vero?
K: Si [scocciato]
S: Perché?
Y: Dopo ho un appuntamento galante in camera, infatti, ti volevo chiedere se per un po’ mi lasci da solo.
S: Va bene, tanto io devo andare in biblioteca.
Yuri prese la roba pulita e si chiuse in bagno.
S: Devo dirti una cosa.
K: Dimmi.
S: Ho visto Rei oggi. Ha fatto amicizia con uno della nostra classe, ma non so il suo nome.
Non ha seguito neanche una lezione.
Fagli una bella ramanzina, quando ritorna.
Dopo 30 minuti.
Y: Ho finito. Possiamo andare.
Ciao Kei.
S: Ciao Kei.

La sera.

R: Ciao Kei. Come va?
K: Meglio. Mi è passata la febbre.
R: Sai, oggi, uno dei nostri compagni, Takao, a voluto conoscermi, e, siccome mi sentivo solo, e noi abbiamo tanti interessi in comune, siamo diventati subito amici.
K: Hai detto Takao.
R: Si, e quello al primo banco a destra.
K: A ok. Mi puoi dare i compiti e gli appunti di oggi.
R: Mi dispiace Kei, ma mi sono messo a parlare e non ho seguito.
K: Sai che non va bene.
R: Si, scusami.
K: Ti ho detto mille volte che devi stare attento. Gia sei un po’ tonto, non peggiorare le cose.
R: Cattivo.
K: Va bene. Solo per oggi ti perdono. Ma non deve succedere più.
R: Grazie.
Rei, si addormentò subito. Sul viso aveva un bellissimo sorriso e questo a Kei non sfuggì.
K: Takao. Vediamo un po’. Sulla scheda della scuola non c’è scritto niente. Ma, non lo lascerò che se la prenda comoda.
Spense il computer e andò a letto.

Per un po’ di giorni, Rei non si presentava più al loro tavolo ma, parlava sempre con questo Takao.
Yuri, come sempre puntava nuove vittime e Sasuke era diventato un idolo tra i più piccoli.
Ma, a l’una si presentava sempre.
K: Sapete mica dove sia Rei?
Y: Lo visto in giardino con quel ragazzo
K: Ok.
S: Ma quando l’ha conosciuto?
K: Il giorno che sono stato a letto con la febbre.
S: Ma allora è proprio un gatto. Visto che non gli hai dato la “pappa” per un giornosi è offeso e ha trovato un nuovo padrone.
Y: Perché non ci ho pensato prima io quel giorno.
K: Smettetela [incazzato]
Kei si alzò tutto arrabbiato.
Y: Dove vuoi andare?
K: A conoscere questo Takao.
Si diresse verso il giardino. Dopo 10 minuti, trovò Rei e il suo amico vicino al lago che scherzavano, ma Takao era troppo vicino a lui.
R: Ciao Kei. Vieni a scherzare con noi?
K: No, non posso.
Non mi presenti il tuo amico.
R: Scusa. Lui è Takao.
Takao [tutto emozionato]: Salve.
K: Dimmi qualcosa su di te.
T [sempre più rosso]: Sono Giapponese. Mio padre possiede una casa di videogiochi per varie console. Sono qui solo da 5 anni.
K: Ok.
Rei, perché non sei venuto alle riunioni in tutti questi giorni?
Ti aspettavamo.
R: Ero impegnato e poi cos’è questo “ ti aspettavamo”.
K: Lo sai che ti vogliamo bene e non vogliamo che ti succeda qualcosa.
A quelle parole.
T: Scusa, ma forse Rei si sente un po’ in disparte nel vostro gruppo, visto che lo trattate come un animale e …
K: Tu stai zitto, nessuno ti ha chiesto qualcosa [ incazzatissimo]
R: Non rivolgerti così a lui, hai capito.
Lui è un mio amico.
K: Va bene. Se è più importante lui e non noi per te.
Da questo momento non sei più sotto la protezione dei Santi.
Aspettati un cartellino rosso.
R: Ok. Sai che non ho paura di voi.
Kei si girò e ritornò nell’istituto.
Y: Ma sei sicuro di quello che hai fatto?
K: Si, è stato lui a volerlo.
Il giorno dopo, Rei trovò il cartellino e anche Takao.
Da quel momento Rei non rivolse neanche un aparola ai Santi.
E loro, ne combinavano di tutti i colori a Takao, grazi e alla fantasia di Yuri, ma non osavano toccare Rei, perché sapevano che Kei non l’avrebbe presa molto bene.

Era il 15 dicembre e mancava una settimana alla famosa festa del 4 anno. La voce si era sparso nel liceo. Tutti non facevano che parlarne. Molti ragazzi, sapendo che Kei era da solo, gli chiesero se potevano accompagnarlo, ma lui non aveva alcuna voglia di andarci.
Quella mattina aveva un sonno della madonna. Ora, dormiva solo in camera, Rei si era trasferito in camera di un suo parente più piccolo.
Per questo, si presentò a scuola all’intervallo.
Arrivato davanti la porta della sua classe, tutti i suoi compagni lo guardavano con aria triste e allo stesso tempo felice.
Poi notò Yuri e Sasuke che gli correvano incontro chiamandolo.
Y: Kei, eccoti, ma dov’eri finito’
K: Avevo sonno e sono rimasto a letto.
Y: Abbiamo una notizia importante da darti, e meglio se ti siedi.
K: Ma cosa può essere, sarà una delle tue solite stronzate.
S: No, riguarda Rei.
K: Rei?
Y: Diglielo tu.
K: Dai, non fatemi stare sulle spine.
S: Rei si è fidanzato ufficialmente con Takao.

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