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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: CUORE DI DEMONE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: vaniamajor galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/09/2004 18:52:45 (ultimo inserimento: 22/09/04)

può una semplice arma diventare qualcosa di più? può un cuore di demone, gelido come l`inverno, conoscere la primavera?
 
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1-COME FINISCE
- Capitolo 1° -

CAPITOLO 1
COME FINISCE

La figura dello youkai si stagliò alla luce della luna, mentre saltava con agilità sorprendente da un ramo all’altro, attraversando la foresta. Era lanciato all’inseguimento di qualcosa che emanava un’oscurità ancora più profonda della sua, senza per questo essere un demone intero. Non era il solo. Davanti a lui, a poca distanza, altri correvano nella notte.
Sesshomaru lanciò una gelida occhiata alle chiare figure in lontananza, completamente prese dalla caccia. Naraku, il mezzo demone che trascinava con sé l’odio di molti, era fuggito dal monte Hakurei.
Bankotsu, Jakotsu e Renkotsu avevano trovato una fine a suo giudizio fin troppo misericordiosa. Inuyasha, quel suo dannato fratello mezzosangue, era riuscito ad uccidere gli Shichinin-tai, una volta che il bonzo e la cacciatrice avevano neutralizzato il sant’uomo e la sua barriera.
Kagura, la creatura generata dal corpo di Naraku, e Kanna, la mocciosa albina, avevano distratto quel gruppetto di idioti capeggiato da suo fratello, abbastanza perché Naraku fuggisse, portando le sue creature con sé. Tutte tranne il bambino, Kohaku, a cui Naraku aveva sottratto il frammento della sfera e che era morto tra le braccia di sua sorella. La stupida donna di Inuyasha, che lo attendeva fuori dalla barriera, era stata rapita da Naraku, che ora deteneva, in un modo o nell’altro, tutti i pezzi della sfera.
Ora, tutti coloro che avevano motivo di odiarlo lo inseguivano. Se fossero stati veloci, avrebbero potuto finalmente porre fine alla vita di quel maledetto Naraku.
Sesshomaru li seguiva in lontananza, osservando con fredda curiosità la foga degli umani e del fratello. La rabbia dell’hanyou, la sua disperazione, riempivano l’aria. Sesshomaru corrugò la fronte. Non capiva la perdita di controllo dello stupido fratello che il destino beffardo gli aveva assegnato. Che importanza aveva la vita di una mortale di fronte alla vendetta, per cui occorreva sangue freddo ed astuzia?
Sorvolò sul fatto che la sua stessa vendetta riguardava una piccola umana di nome Rin. Dopotutto, Sesshomaru era irato per l’affronto subito, una questione di principio. Aveva lasciato la bambina con Jaken ed ora inseguiva il gruppo del fratello, che era troppo preso dal pensiero della sua donna in mani nemiche per accorgersi della sua presenza. Anche la sacerdotessa fatta di ossa e terra li seguiva, mentre i demoni lupi si erano aggregati agli umani.
Che strana accozzaglia…non certo gente a cui lui, il Signore delle Terre dell’Ovest, si sarebbe accompagnato in circostanze normali.
“Non può essere molto lontano!” sentì dire al monaco, che cavalcava un demone assieme alla cacciatrice.
“NARAKUUUUUUU!!!!!!!!!- ringhiò Inuyasha, riempiendo la foresta della sua ira- Se solo hai osato sfiorare Kagome…TI UCCIDEROOOOO’!!!!”
Sesshomaru corrugò di nuovo le sottili sopracciglia. Perché il fratello provava sentimenti di tale intensità? Era evidente che amava quella ragazzetta umana, che l’aveva scelta come sua compagna. Bah, lo stesso errore del padre… Non riusciva a capire.
“Non c’è nessuno per cui valga la pena di soffrire così…” sussurrò, con voce gelida. Spostò lo sguardo davanti a sé. Il bosco si allargava in una radura. Ora riusciva a vederlo. Naraku si era fermato e li stava aspettando. Il possesso di tutti i frammenti della sfera dava al maledetto la sicurezza di poter chiudere la partita una volta per tutte. Una parvenza di sorriso comparve sul volto del demone, che passò distrattamente una mano sulla morbida coda che fluttuava alle sue spalle.
“Questa notte vedrà la tua morte, Naraku…” mormorò, mentre Inuyasha e i suoi compagni sbucavano nella radura, pronti a dare battaglia.
***
Inuyasha restò per un attimo interdetto, trovandosi di fronte all’odiato nemico. Dietro di lui, gli altri si fermarono, non aspettandosi certo che Naraku li attendesse. Inuyasha strinse gli occhi ambrati, pieno d’ira e angoscia. Naraku lo accolse con un inchino beffardo, mentre tra le sue dita brillava la luce rosata della sfera, praticamente integra. Solo il frammento custodito da Kagome mancava. Kanna e Kagura gli stavano attorno, attendendo ordini.
“Naraku…maledetto…” ringhiò Inuyasha, stringendo i pugni, il cuore straziato nel vedere il volto immoto di Kagome tra le braccia di Kagura, sordo alle esclamazioni di sorpresa e di rabbia dei suoi compagni.
“E’ ancora viva, se è questo a preoccuparti.- lo avvisò Naraku, ridendo tra sé- Non sciuperò una così dolce reincarnazione di Kikyo. Oltre alla sfera, avrò anche ciò che quello stupido di Onigumo non riuscì ad ottenere…”
“Non osare toccarla, maledetto!” gridò Koga, anticipando il mezzo demone.
“Qualche problema, lupastro?” lo beffeggiò Naraku. Con un gesto secco, diede ordine ai suoi sottoposti di attaccare.
“TESSAIGA!!!!!!!!!!” gridò Inuyasha, sguainando la spada e mirando alla testa di Naraku, il cui volto maligno era teso in un sorriso beffardo, ignorando completamente Kanna e Kagura.
Mentre i combattenti si riversavano sul luogo dello scontro, l’ultima, grande battaglia ebbe inizio.
***
Kikyo giunse sul luogo della battaglia in contemporanea a Sesshomaru. Vide l’inu-youkai attendere il momento adatto per intervenire, in piedi sulla cima di un albero.
Lei non aveva intenzione di attendere. Guardò in basso. Il combattimento era furioso. Il monaco, le pareva si chiamasse Miroku, stava combattendo contro Kanna, fianco a fianco con la tajiya, ancora sconvolta per la morte del fratello. Kagura aveva attaccato Inuyasha, ma Shippo e Kirara si erano messe in mezzo, impegnandola nello scontro, così da consentire all’hanyou di attaccare Naraku, su cui erano quasi tutti concentrati. Il miasma del mezzo demone aveva già ammorbato l’aria, costringendo i demoni lupo a rallentare gli attacchi. Solo Inuyasha continuava a lottare furiosamente contro Naraku. Niente più bambole, stavolta l’odiata creatura combatteva di persona, tenendo stretta la Sfera dei Quattro Spiriti.
Kikyo corrugò leggermente la fronte. Inuyasha non combatteva per la sfera. Combatteva per quella ragazza chiamata Kagome. La realtà l’aveva colpita come uno schiaffo quando, dopo il crollo della barriera, aveva visto l’espressione sconvolta di Inuyasha quando gli avevano comunicato che Kagome era stata rapita da Naraku. Lei lo aveva avvicinato, l’aveva esortato alla calma, ma le sue parole non l’avevano nemmeno sfiorato. Kikyo si era resa conto di non poter più pretendere di occupare il posto di un tempo nel cuore di Inuyasha.
Li aveva seguiti per abitudine più che per reale intenzione. Non sapeva cosa fare. Combattere Naraku? Decidere di morire portando ugualmente con sé Inuyasha? Uccidere quella Kagome?
Abbassò di nuovo lo sguardo sulla persona con cui avrebbe diviso la sua vita mortale se le cose fossero andate diversamente. Guardò quindi il volto immoto di Kagome, stesa vicino a Kagura, che in quel momento si teneva discosta dalla battaglia. Erano davvero identiche. Kikyo chiuse gli occhi. Se avesse ucciso Kagome o Inuyasha, non avrebbe fatto altro che farsi del male. Se davvero quella Kagome era la sua reincarnazione, allora lei doveva fare in modo che quella reincarnazione potesse avvenire. Era l’unico modo che ancora le rimaneva per vivere con Inuyasha. Avrebbe nuovamente provato dei sentimenti. Perdendo se stessa, avrebbe guadagnato la felicità che aveva desiderato. Annuì e la parvenza di un sorriso le solcò il volto freddo.
“E’ giusto così.” mormorò. Chiuse nuovamente gli occhi. Dal suo corpo uscì una luce accecante. In un momento, gli spettri di Kikyo si trovarono a reggere niente più che un corpo senza vita.
***
Alla vista di quella luce, la battaglia si fermò per un attimo. Naraku imprecò, mentre Kagura, con un grido di spavento, saltava indietro, allontanandosi dal corpo di Kagome, che venne a sua volta inondato di luce.
“Kikyo…” mormorò Inuyasha, comprendendo quello che stava succedendo. La miko stava restituendo a Kagome anche la sua parte di anima. Abbassò il capo. “Grazie, Kikyo…”
L’unica reazione di Sesshomaru fu il lieve inarcarsi di un sopracciglio. Inuyasha era uno stupido. Invece di approfittare della confusione di Naraku, stava a gingillarsi su quello che accadeva alla sua compagna.
Era evidente che Kagura era il punto debole di Naraku. La demone aveva passato quei minuti osservando con odio la schiena dell’hanyou.
“Forse è ora che faccia qualcosa…” mormorò, spiccando un balzo dalla sua postazione. Vide gli occhi del fratello puntati su di lui, sbalorditi, quando atterrò tra lui e Naraku.
“Avete deciso di unirvi alla festa, vedo, Sesshoumaru-sama.” disse Naraku.
“Sesshomaru!” esclamò Inuyasha, sorpreso.
La battaglia era ferma, tutti osservavano l’entrata in scena dello youkai. Miroku si voltò verso Sango.
“Cosa ci fa qui suo fratello?” chiese, incredulo. Sesshomaru non si mischiava mai con gli affari del fratellastro. La tajiya poté solo scuotere il capo, sorpresa quanto il monaco. Koga, sentendo provenire dallo youkai un odore molto simile a quello di Inuyasha, ringhiò sommessamente. Shippo corse verso Kagome, mentre la ragazza si svegliava.
“Kagome, daijobu?” chiese, gli occhi pieni di lacrime. Kagome si alzò lentamente a sedere, osservando la scena che stava davanti ai suoi occhi. Scosse il capo, poi sorrise debolmente di fronte al visetto preoccupato del piccolo youkai. Si sentiva frastornata. Sapeva che l’anima di Kikyo era completamente ritornata dentro il suo corpo, poiché ora aveva anche le memorie della miko. Non poteva più negare di esserne la reincarnazione…ma era ancora Kagome.
“Kagome!”
Il grido preoccupato di Inuyasha le fece sollevare lo sguardo. I suoi amici stavano combattendo. Gli occhi del mezzo demone erano fissi su di lei con tale sollievo da procurarle un balzo al cuore.
“Sto bene, Inuyasha!” disse, sollevandosi in piedi.
“Kagura!” chiamò Naraku. Si voltò, irritato, quando la demone non rispose al suo appello. Sesshomaru sorrise freddamente.
“Non riesci a farti obbedire nemmeno dai tuoi sottoposti.- lo provocò- Quale pena, Naraku…”
Naraku sorrise a sua volta, per nulla impressionato.
“Moriranno. Non ho più bisogno di loro.” disse. Saltò via, sfuggendo ad un fulmineo attacco di Sesshomaru, le cui unghie velenose trovarono il vuoto.
“Lascia stare, Sesshomaru!- ringhiò Inuyasha, lanciandosi contro Naraku- Questa battaglia è mia!”
“Sei lento…” fu la sua unica risposta, lanciandosi assieme al fratellastro e schioccando le lunghe falangi. Naraku allargò le braccia. Un’ondata di miasma proruppe dalla sua persona, inondando Inuyasha, che fu rigettato indietro. Sesshomaru saltò via, andando ad atterrare proprio di fronte a Kagura.
“Se vuoi liberarti dalla schiavitù, questo è il momento giusto.” le disse. La demone fece un passo indietro, con una smorfia.
“La mia vita è nelle sue mani.” ringhiò.
“Ma se la perderai, io potrò ridartela.” mormorò Sesshomaru, accennando alla sua spada, Tenseiga, prima di spiccare un nuovo balzo per lanciarsi contro Naraku. Kagura, sbalordita, rimase immobile.
Kagome si guardò attorno, cercando un’arma da poter usare. Senza il suo arco, era inerme. Non sapeva ancora usare il potere di Kikyo. Koga le si portò di fianco.
“Andiamo, Kagome.- disse, facendo per prenderla in braccio- Ti porto via di qui.”
“No!- esclamò lei, allontandosi dal demone lupo, che rimase sbalordito dalla sua veemenza- Devo aiutare Inuyasha!”
Kagura era impietrita ad osservare la battaglia, che si faceva sempre più caotica. Cosa doveva fare? Se Naraku avesse vinto l’avrebbe uccisa. Se avesse agito contro di lui, l’avrebbe uccisa ugualmente. Forse affidarsi a quell'inu-youkai era l’unica cosa che le restava da fare. Con un sorriso di autocommiserazione, la demone lanciò uno dei suoi attacchi contro Naraku.
“Kagura!” ringhiò lui, sorpreso. Quella stupida…Naraku si fece comparire in mano un cuore pulsante. Con una sola stretta lo ridusse in poltiglia e Kagura cadde a terra, morta, senza un grido.
Questo, però, diede tempo a Miroku e Sesshomaru di colpirlo da due angolazioni diverse. Naraku, imprecando, saltò indietro, ma Inuyasha gli si avventò addosso, mancandolo per un soffio.
Inuyasha imprecò. Non poteva usare il Taglio nel Vento con tutta quella gente attorno. Avrebbe potuto uccidere i suoi amici assieme a Naraku.
“Hiraikotsu!!!” Il grido di Sango fu di poco precedente a quello di Kanna. Il grande boomerang colpì lo specchio della demone, che si infranse. Con esso, Kanna cadde a terra, mentre la sua vita si spegneva. “Questo è per mio fratello, bastardo!” gridò.
Naraku imprecò ancora. Aveva solo una possibilità. Ingoiare la sfera completa e lasciare che i suoi poteri diventassero completi. Si liberò di Koga con un gesto distratto, sottraendosi agli attacchi, e si lanciò verso Kagome, che stava ancora cercando un’arma.
“KAGOME!” gridò Inuyasha, correndo dietro a Naraku. Lei non mostrò alcuna paura. Allungò le mani verso il suo aggressore…Una potentissima energia investì Naraku, che fu proiettato contro un albero. Tutti si impietrirono, sorpresi. Kagome risplendeva di luce, il suo viso normalmente dolce e sereno era pieno di rabbia.
“Ragazza…come osi…” disse Naraku, con voce rotta. La parte anteriore del suo corpo fumava in maniera preoccupante.
“La tua malvagità non ha limiti.- disse lei, puntandogli addosso un dito accusatore- Non avrò pace finché non sarai sconfitto, Naraku!” Alzò la mano destra. Tra le sue dita brillava la Sfera dei Quattro Spiriti completa.
“NOOO!!!- esclamò Naraku, lanciandosi verso di lei- La sfera è mia!”
“Ora basta, bastardo! Le tue malefatte saranno punite!- ringhiò Inuyasha- Ecco il Taglio nel Vento!”
La lama lucente di Tessaiga sferzò l’aria con indicibile potenza. Sesshomaru balzò lontano, memore dell’ultima volta che aveva assistito in prima persona al Taglio nel Vento di Tessaiga. I compagni di Inuyasha si ripararono come poterono dalla potenza del colpo, mentre il grido di Naraku echeggiava nella radura. Quando questo finì, la figura di Inuyasha si stagliò in mezzo alla polvere, con Kagome al suo fianco. Di Naraku, era rimasta solo una testa sogghignante.
“Non potete…sconfiggermi…” disse, prima che il piede di Miroku la schiacciasse. In pochi istanti, non rimase altro che polvere e silenzio.
“E’…” mormorò Sango.
“E’ finita.” disse Inuyasha, riponendo Tessaiga nel fodero con espressione decisa. Miroku svolse il rosario che gli sigillava la mano. Cadde in ginocchio, abbassando il capo.
“Miroku!” gridò Shippo all’amico, preoccupato.
“Miroku, cosa…” cominciò Sango, avvicinandosi. Il monaco rivolse la mano verso gli amici, che fecero un passo indietro per riflesso. Non accadde nulla. Il palmo della mano di Miroku era integro e liscio.
“E’ finita davvero.” mormorò Miroku, mentre una lacrima gli rigava il volto. Sango e Shippo lo abbracciarono, felici, mentre tutti convergevano su di lui. Koga sbuffò. Sesshomaru lanciò un’occhiata al luogo in cui, fino ad un istante prima, giaceva il corpo di Kagura. La demone si era trasformata in polvere assieme a Naraku. Lui non avrebbe potuto tener fede alla promessa: non c’era corpo da far resuscitare. Voltò le spalle al gruppetto e fece per andarsene, quando sentì qualcosa che attirò nuovamente la sua attenzione.
“Tieni, Inuyasha. Ora potrai diventare un vero youkai.”
Si voltò. La ragazza, Kagome, stava tendendo la Sfera dei Quattro Spiriti al fratello, che la guardava, sbalordito. Tutti tenevano il fiato sospeso. Sesshomaru alzò lievemente un sopracciglio. Quindi era questo il desiderio del fratello. Poteva capirlo.
“No, Kagome.” rispose Inuyasha, sorprendendoli tutti. Inuyasha prese delicatamente la sfera e la sollevò alla luce. “Questa sfera ha prodotto solo del male, ed io non voglio incrementare questa giostra senza fine. Il mio solo desiderio, ora come ora, è restare assieme a te per sempre. Aishiteru, Kagome.”
Kagome si lanciò tra le braccia di Inuyasha, piangendo e ridendo, mentre i loro amici sorridevano. Sesshomaru scrollò il capo, sbuffando e voltando loro le spalle.
“Anch’io ti amo, Inuyasha. – mormorò Kagome- Il tuo desiderio è anche il mio.”
“Che coppia di idioti.” pensò Sesshomaru, preparandosi a lasciare quel gruppo di stolti, mentre Koga sbraitava che l’avrebbe fatta pagare all’hanyou. Fu in quel momento che la sfera si illuminò. Tra lo sbalordimento dei presenti, la sua luce avvolse Kagome ed Inuyasha. Quando questa svanì, portando con sé la sfera, alcuni cambiamenti si erano verificati. Kagome pareva sempre la stessa, ma Inuyasha emanava un’aura di potere che non aveva mai avuto.
“Ma…cosa…” esclamò l’hanyou, gli occhi fissi sul palmo della sua mano, dove fino ad un momento prima c’era la Sfera dei Quattro Spiriti.
“Pare che quella sfera esaudisca davvero i desideri.” disse Sesshomaru, attirando l’attenzione su di sé.
“Cosa vuoi dire?” chiese Inuyasha, sulla difensiva. Sesshomaru fece un sorriso di scherno.
“Se non te ne sei accorto sei ancora più stupido di quel che credessi.- disse- Il tuo sangue è puro, ora. E l’odore della tua donna è cambiato.”
Ad Inuyasha bastò un attimo di concentrazione per comprendere le parole del fratello. Era diventato uno youkai. E Kagome…Kagome non era più una mortale. La sfera aveva fatto ciò che poteva per realizzare il loro desiderio di vivere per sempre insieme, e quindi era svanita, purificandosi. Inuyasha abbracciò Kagome, affondando il viso nei suoi capelli.
“Inuyasha, cos’è successo?” chiese lei, perplessa.
“Ora…ora vi spiego.” mormorò lui, la voce rotta dall’intensa felicità che provava.
Sesshomaru balzò via, lasciando quella scena melensa e stomachevole, immergendosi nella notte per tornare a prendere Rin e quel piccolo rospo di Jaken. Non lanciò più un’occhiata al luogo dello scontro, mentre si allontanava. Le emozioni del fratello l’avevano riempito di disagio, che presto avrebbe sfogato su qualche creatura incauta.
“Non c’è nessuno per cui valga la pena provare tutto questo…” disse ancora.

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (3 voti, 5 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 5 commenti
Rif.Capitolo: 9
leftmad - Voto:
12/09/11 15:19
proprio bella, più la leggi più ti vien voglia di leggerla, non solo "Cuore di Demone" ma anche tutto il resto della saga.
Complimenti ^.^
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Rif.Capitolo: 23
inu00 - Voto:
03/02/11 21:48
strabiliante, veramente stratomitico, meravigliosa, sei grande. farai un seguito o no?
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Rif.Capitolo: 4
flor97
13/02/09 19:34
ciao sono anna.Il bastone di jaken nn si chiama ninto ma nintojo.poi fai come vuoi ma dovresti modificarlo
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Rif.Capitolo: 2
dmgirl94
07/01/09 21:24
bello,bello,bello,bello,bello,bello,bello.....complimenti sei un\a grande sesshomaru è il mio preferito e tu sei stata\o bravissima\O a scrivere questa fiction mantenendo i caratteri dei personaggi molto bn....grz mille baci!
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ivein - Voto: 06/09/08 21:43
è stupendo non ci sono parole per descriverlo!! complimenti!!
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