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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: X
Titolo Fanfic: FUUMA, IL PEGGIOR AMICO DELL`UOMO
Genere: Comico
Rating: Per Tutte le età
Autore: tomy-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/09/2004 19:00:31

cosa succede quando fuuma decide che deve tenersi impegnato?
 
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- Capitolo 1° -

Fuuma, il peggior amico dell’uomo


Autore: Tommy-chan
Serie: X
Genere: Comico
Spoiler: si, non ho potuto fare a meno di spoilerare una cosetta del sedici, ma ormai credo che sia come il segreto di Pulcinella...anw, magari saltate le righe racchiuse nelle parentesi, ovvero le ultime del primo paragrafo, se non volete saperlo (potete leggere tranquillamente, le ho separate dal resto della frase e non è essenziale alla storia)
Parte: 1/1
Rating: PG (ma si..)
Note:...che carino Kakiyoo, sta diventando il mio preferito!



Era un tranquillo pomeriggio al palazzo del parlamento. Molti onesti politici erano impegnati a imbustare cospicue quantità di denaro per assicurarsi la Toyota quotidiana, simpatici giornalisti ronzavano intorno all’edificio in cerca del più piccolo scandalo per assicurarsi l’articolo per il giorno dopo e qualcuno stava giusto riordinando gli archivi per assicurarsi, invece, qualche altro anno lontano dalla galera. Insomma, una tranquilla giornata come tante altre. Tuttavia, un ascoltatore particolarmente attento o dotato di poteri telepatici avrebbe potuto udire qualcosa d’insolito provenire dai luoghi reconditi dell’edificio. In effetti, proprio in quel momento, qualcuno stava esprimendo il suo disappunto nel modo più delicato che permetteva la situazione....
“FUMA; SEI UN MALEDETTOI IDIOTA!!!!” strepitò un’acuta vocetta telepatica.
“Io non sono Fuuma, sono Kamui!” borbottò l’interessato.
“Ecco, appunto, ci risiamo. Sei troppo influenzabile, ragazzo mio. Un vero bastiancontrario: Kamui va dalla parte dei draghi del cielo, e tu cosa fai subito dopo? Ma vai dalla parte di quelli terra. E come se non bastasse adesso vuoi anche prendergli il nome. E poi, fattelo dire, ma hai qualche problema, dovresti cercare di controllarli quegli accessi di gelosia: per paura che la tua sorellina preferisse Kamui a te, cosa fai? La uccidi. Sei impossibile” Hinoto appariva ancora più isterica del solito.
° Maledettissima adolescenza, è proprio vero che rovina anche i caratteri migliori ° sospirò Fuuma, mentre qualcuno alle sue spalle scuoteva la testa in gesto di incredulità per chi si permetteva di fare una simile affermazione.
“Veramente era Kamui che preferiva mia sorella a me...non potevo sopportarlo” sbuffò il ragazzo, piccato.
“Sì, ma sempre di gelosia si tratta!” rispose la profetessa cieca, che detestava essere contraddetta.

[[[ “E poi oggi ti sei veramente superato. Sei un idiota!! Io ti metto lì Subaru solo soletto e tu lasci il [[[ posto al Sakurazukamori, che si fa pure ammazzare!!! Non so chi dei due sia più cretino!! E’
[[[ proprio vero che vi assomigliate. Del resto, tu assomigli a tutti, lo sai.”
[[[ “Vedrò di rimediare, mia signora”
[[[ “Ma certo, e come, di grazia???? Adesso siamo sette contro sei!!”
[[[ “Per noi, mia signora. Porterò il Sumeragi dalla nostra parte...ho in serbo per lui un bel regalino, un ricordino, ecco...”
[[[ “Ma figuriamoci!!! Se Subaru Sumeragi passa nei draghi della terra io sono Biancaneve!”
[[[ Il Kamui drago della terra le gettò uno sguardo obliquo, cominciando a nutrire qualche dubbio sulle effettive capacità dell’indovina. Forse, dopotutto, la sua profezia si sarebbe avverata, pensò speranzoso il ragazzo.
[[[[“Su, ora vai, finisci il tuo lavoro e vedi di farlo bene, almeno quello” biascicò la ragazzina isterica, fluttuando nelle vesti troppo grandi
“Agli ordini” rispose ubbidientemente colui che tutti chiamavano Fuuma]]]]




“Zuriha!!!! E’ un ora che sei al telefono!! Stacca!!” supplicò una voce dal forte accento del Kansai.
“Non è vero!” brontolò la ragazzina che, in effetti, era al telefono da più di due ore.
“Ma ti sembra? Noi siamo coloro che devono salvare il mondo e ciò nonostante dobbiamo comunque pagare le tasse alle reti telefoniche come tutti gli altri!!! La riconoscenza è qualcosa che non si vede più!” brontolò il monaco meno osservante di tutto il Giappone.
“Oddio, visto come stiamo lavorando, mi meraviglio che le rete telefoniche siano ancora in piedi” constatò una gelida voce femminile “Dai, non serve a niente lamentarsi, siediti e apri quella busta”
Sorata fu scosso da un tremito “Be’...non può essere peggio di quella dell’altra volta, no? Voglio dire, Zuriha e Kamui sono due ragazzini responsabili, gliel’abbiamo spiegato che la religione non paga e dal tempio i soldi non ce li mandano per le bollette superiori ai tre milioni di yen...giusto?” mormorò, supplicando con gli occhi l’impassibile ragazza di fronte a lui.
Quella abbassò lo sguardo, in contemplazione delle proprie unghie.
Sorata aprì la busta come un qualunque altro essere umano, poi estrasse la lettera al suo interno con estrema cautela. E la lesse.
La rilesse.
E la rilesse.
E la rilesse.
Con gli occhi vacui, la passò alla ragazza. Il suo corpo esanime si accasciò sulla sedia.
La sacerdotessa del tempio di Ise fece scorrere lo sguardo su tutto il contenuto, fino a che non si posò sulla cifra che si supponeva avrebbero dovuto pagare. E il suo sguardo non si mosse più.
L’aria in cucina era così spessa che si sarebbe potuta tagliare con un machete, sempre a condizione che il machete fosse molto affilato e di puro diamante.
La ragazza guardò verso il bonzo, che giaceva inerte alla sua destra. Con molta lentezza, si alzò.
Qualcosa di gutturale uscì dalla sua bocca, in quella che, Sorata stentava a crederlo, era un’imprecazione così antica e potente che avrebbe sconvolto una buona dozzina di divinità di diverse religioni.

“Ahi!!!” ululò la ragazzina al piano di sopra, che era rimasta sbalordita dall’urlo sovrumano di poco prima e aveva centrato perfettamente l’angolo del comodino con il mento.
“Tutto bene?” le chiese preoccupata una bassa voce baritonale.
“Si, urgh, probabilmente Sorata avrà di nuovo cercato di far scontare in anticipo la propria morte ad Arashi...però che male!” borbottò sputacchiano, tenendosi un canino nel senso stretto del termine “Cacchio, ho perso un dente!!!” esclamò, mentre una fuggevole visione di un indovino tutto bianco e alquanto contrariato le attraversava la mente.
“Non preoccuparti, quelli da latte ricrescono subito” mormorò affettuosamente Kusanagi. Questa fu l’ultima cosa che disse, perché Zuriha, allibita, chiuse la conversazione. In effetti, proprio davanti a lei, si era materializzato qualcosa di azzurro e con un cappello a punta. Lo guardò stupita, la “cosa” sorrise agitando una bacchetta magica in cartapesta spruzzata d’oro.
“AIUTO, UN PAZZO MANIACO E’ ENTRATO IN CAMERA MIA!!!” gridò.
Subito Kamui fece irruzione nella stanza, provvedendo a sbarrare ermeticamente la porta con un cassettone del diciassettesimo secolo, il letto, la scrivania, la sua cartella scolastica e, dopo aver esaurito tutti i solidi della stanza, ci appoggiò anche un grosso pupazzo di Pochacco, sapendo che sarebbe servito comunque più del suo perso alquanto scarso.
“Ma sei matto?? Ti ho appena detto che un pazzo manico sta cercando di violentarmi e tu ci chiudi dentro?” esclamò lei
“Non preoccuparti, Zuriha, questo pazzo qui davanti non è nulla in confronto alle due furie che ci sono di sotto”
“Sono felice di dire che per la prima volta in vita sua Kamui ha detto qualcosa di vero. Non dovete preoccuparvi di me, non sono un pedofilo, io” mormorò lascivamente una ben nota voce davanti a loro.
“FUUMA!!!” gridò Kamui terrorizzato, pensando ad un Fuma psicopatico assassino affetto da disturbi della personalità su un piatto della bilancia e una coppia di sacerdoti inferociti per una bolletta che avrebbe fatto tremare uno sceicco arabo dall’altro. Decise che, per il momento, il mobilio della camera di Zuriha poteva rimanere davanti alla porta.
“E qui ti sbagli d nuovo. Io non sono Fuuma, sono la Fatina dei Denti”
“Ma come, l’ultima volta non gli avevi detto che eri Kamui?” chiese la ragazzina, piuttosto sorpresa.
“Già, ma quello di Kamui non è un lavoro molto redditizio, la maggior parte delle volte il committente muore prima di potermi pagare...sapete com’è, il troppo zelo...comunque, questo è il mio secondo lavoro, la Fatina dei Denti, appunto, quindi esaudirò tutti i vostri desideri...ditemi, ragazzi”
“Ehm....” cominciò Kamui, notando dei sospette protuberanze nella porta. Non ricordava che il legno di ciliegio si comportasse in quel modo, per quanti strani compostamente avesse suo malgrado riscontrato nei ciliegi negli ultimi mesi della sua vita.
“Prima le signore” lo bloccò Fuuma, risentito “E poi tu non hai perso nessun dente...ancora” disse, sorridendo languidamente.
Kamui provò a deglutire, ma non ci riuscì.
“Allora...” cominciò Zuriha, che attribuiva ancora tutto il baccano all’esterno a un qualche tentativo di Sorata di far dimenticare a una certa sacerdotessa un certo voto di castità “Per prima cosa, mi piacerebbe proprio...”
“Urgh...” tentò ancora Kamui, che vide la scrivania di Zuriha avanzare verso di lui di parecchi centimetri.
“Silenzio, bambino cattivo!” lo ammonì il ragazzo dagli occhailetti, rivolgendogli poi un occhiolino molto sexy “A te ci penso dopo, lo so io che cosa vuoi”
Kamui indietreggiò, ma aveva la strana sensazione che la scrivania si stesse allontanando pericolosamente dalla porta per avanzare verso di lui, e gli sembrava anche che avesse un che di minaccioso.
Questo, finché il suddetto mobile non lo assalì e lo stese a terra, dopodiché quella divenne una drammatica certezza.
Rivolse un occhiata disperata a Zuriha, che si stava concentrando per capire qual era il suo vero desiderio.
“Posso aiutarti io!” si offrì gentilmente un’improbabile fatina dei denti, dirigendo l’indice dritto nell’occhio della ragazza.
“Grazie, credo di poter fare da sola” mormorò lei, allontanandosi soprappensiero di qualche passo.
Fuuma si appoggiò alla porta con le braccia conserte, in paziente attesa, mentre Kamui tentava con ogni fibra della sua energia spirituale di non immaginare che cosa sarebbe potuto succedere se quella porta si fosse aperta.
“Non preoccuparti, la loro sorte era già decisa” mormorò dolcemente il Kamui dei draghi della terra, lanciandogli un’occhiata che avrebbe potuto insegnare al vetriolo come sciogliere le persone.
“Ehm...” sospirò Kamui, bloccato sul pavimento da un feroce cassettone e da una scrivania decisa a punire duramente ogni suo tentativo di fuga, mentre un’escrescenza a forma di pugno fuoriusciva dal un pezzo di porta a un centimetro dalla faccia di un fischiettante Fuuma.
“Deciso!” esultò in quel momento Zuriha e, saltellando, si avvicinò al ragazzo, si alzò sulle punta dei piedi e, mettendo le mani a coppa, gli mormorò qualcosa all’orecchio con aria da cospiratrice.
Kamui non avrebbe potuto giurarci, ma ebbe la strana impressione che le guance di Fuuma fossero diventate scarlatte. Del resto, non ebbe poi molto tempo di verificare il fenomeno, anche perché la fatina boccheggiante era stata spazzata via da una furia senza nome e senza volto. O, perlomeno, fu quello che i due ragazzi sperarono finché non videro due volti anche troppo familiari.
“SEI MILIONI DI YEN!!!! MA VI SEMBRA NORMALE????? POTETE PARLARE TELEPATICAMENTE, POTETE PARLARE COI MORTI, POTETE FARE DEI SALTI DA CLASSIFICAZIONE OLIMPICA E ARRIVARE DAI VOSTRI AMICI IN CINQUE MINUTI E INVECE NO, DOVETE PARLARE AL TELEFONO!!!!!!!!” sbraitò un Arashi piuttosto inferocita. Quello che fece tremare i ragazzi, tuttavia, non fu quello che Arashi disse, ma come lo disse: con una furia contenuta e metodica, mentre gli occhi perfettamente calmi mandavano bagliori al neon che dicevano “perché sfogare adesso tutta la propria rabbia quando posso tranquillamente sfogarla a rate per i prossimi sei mesi?”
“www.tuttotette.jp, http:\\mondocurve.conm, www.lekogalspiùhotdelmomento.jp e potremmo continuare per ore, COSA DIAVOLO TI E’SALTATO IN MENTE KAMUI????? NON LO SPAEVI CHE I SITI PORNOGRAFICI SONO A PAGAMENTO??????!!!” gemette disperato Sorata “ Se me l’avessi chiesto avrei potuto darti dei consigli, ma no, noi abbiamo un carattere troppo riservato, e così...”
“MA io...!”
“Mhhh, li state tirando su bene, uno peggio dell’altra” biascicò Fuuma, sconcertato.
In quel momento Arashi e Sorata focalizzarono la loro attenzione sul nuovo venuto. Valutarono anche l’ipotesi di proteggere Kamui da colui che negli ultimi tre mesi aveva cercato di stuprarlo con una buona media di sette volte al giorno, ma poi scartarono l’idea.
“Ok, Fuuma, hai quindici minuti, dopo veniamo a riprenderlo. Solo, per favore, lascialo vivo. Almeno parzialmente” sospirò Arashi, avviandosi verso la porta.
“Mi spiace, ma non sono in servizio. Come ho già detto, lavoro come serial killer dalle nove alle diciassette, ma in questo periodo dalle ventidue e trenta alle sei del mattino lavoro come Fatina dei Denti. Devo esaudire i desideri di tutti bambini, e, visto che faccio gli straordinari, esaudirò anche i vostri. Forza, ditemi” disse gentilmente il ragazzo, sfoderando il suo sorriso più disarmante.
“M-ma, tu...per chi lavori?” chiese stupito Sorata (la vista di un Kamui sanguinante che cercava di non soccombere contro un cassettone del diciassettesimo secolo stava contribuendo a calmare la sua rabbia, anche se sarebbe dovuto scorrere un altro po’ di sangue per placarla del tutto.)
“Per una cara persona molto vicina a tutti noi, ma non preoccuparti. Dunque, vediamo...” Colui che un tempo pensava di chiamarsi Fuuma si concentrò, esaminando i due ragazzi più grandi “Qui c’è un po’ di casino, nel senso che se dovessi esaudire il desiderio di Sorata infrangerei quello di Arashi...uhm...” la “Fatina” sbuffò, poi decise di liquidare la questione “Ok, non preoccupatevi, la vostra sorte è già decisa. Se poi volete sapere qual è esattamente chiedete a Kakiyoo, anche non volendo lì dovrebbero raccontarvi tutto...poi” disse, guardando verso la ragazzina, che era in trepidante attesa “Già innamorarsi di qualcuno molto più grande di te è una bella scemenza, però almeno potevi sceglierlo della tua squadra! Non fraintendermi” disse, vedendo che gli enormi occhi della ragazza stavano diventando umidi “Non ho nulla contro Kusanagi, ma lui ha come massima aspirazione quella di salvaguardare una pineta!!! Che cosa potrebbe mai darti un uomo così? Nessuna sicurezza economica, nessun lavoro stabile...”il ragazzo snocciolò una decina di altri buoni motivi per lasciar perdere il patito dei verdi, poi, visto che la cosa non sembrava funzionare, esasperato, concesse “Ok, ok, come vuoi, ma non dire che non ti aveva avvertita. Ascolta, c’è un albero enorme che lui adora...potrebbe fare qualunque cosa su quell’albero...ecco, tiene la piantina di come arrivarci...solo attenta ai giornalisti di “Asuka”, sono dei ficcanaso assurdi, Kakiyoo mi ha già avvisato che si vedrà la foto su tutti i giornali....” ma la ragazzina non lo ascoltava già più. Indossati i suoi sandali ecologici in tela più alti (per non contrariare il suo amore e acquistare qualche magico centimetro in più) era già partita in quarta attraversando quello che restava di Tokyo.
“E ora” sussurrò Fuuma lascivamente “Veniamo a quello che desideri tu”
“RIPORTAREINDIETROFUUMA...?”mormorò il ragazzino
“Non proprio” ridacchiò l’altro, cominciando a mordicchiargli la cravatta.

PARECCHIE ORE DOPO...
“Allora, mio caro, com’è andata?”
“Bene” sbadigliò Fuuma, stremato.
“Hai esaudito tutti i loro desideri? Intendo, i loro ultimi desideri” ridacchiò la ragazza, le sue labbra che luccicavano a causa dell’ultimo rossetto dal colore impossibile che si era fatta comprare.
“Sì”
“Non imbrogliare! Hanno avuto tutti quello che volevano??”
“Se vuoi controllare, basta che sfogli l’ultimo numero di Asuka” biascicò il ragazzo, accasciandosi per terra.
“Uhm...Zuriha e Kusanagi...vedo, bene bene...Arashi e Sorata...ok, perfetto, ora non ho più sensi di colpa...di te e Kamui non mi preoccupo, come prova basta il tuo stato attuale...hum, vediamo...il Sumeragi?” chiese la sacerdotessa più bassa della storia.
“Viene a cena stasera, ti dirà tutto lui”
“Ok...ma...ecco, sei il solito, ti sei dimenticato Karen e il Signor Aoki!!”
“No, dai un occhio al nome in fondo al giornale, ch era l’inviato speciale di oggi?”
“Uhm...non credevo che fosse così attaccato al suo lavoro da desiderare degli scoop simili come ultimo desiderio...”
“Infatti non lo è. Però è molto attaccato alla signorina Kasumi, che è stata lietissima di indicargli i posti più interessanti dove poter filmare...e per alcuni ha utilizzato la tua stessa tecnica con le ultime presunte barriere spirituali”
“Molto bene, per una volta ne hai fatta una giusta. Puoi andare. Uhm, solo una cosa. Fossi in te mi affretterei ad esaudire il desiderio di quel Kakiyoo, non si sa mai cosa potrebbe combinare uno che non ha nulla da fare tutto il giorno”
Fuuma le lanciò un’occhiataccia “Questo è sleale”
“Sì, invece uccidere la ragazza del tuo ex-migliore amico e poi tentare di uccidere anche lui è una bella cosa!” controbatté l’indovina, limandosi le unghie.
“Hmpt”

“Fuuma...”
“PORCA MISERIA; LO VOLETE CAIRE CHE IO NON SONO FUUMA, MA SONO KAMUI????!
“Come sta mia sorella?” chiese una donna vestita di quella che sembrava una via di mezza tra un babydoll e un fazzoletto trasparente
“Anche troppo bene, direi” sospirò il ragazzo
“Prima era insopportabile, ma adesso è anche peggio” sbuffò la signora Kanoe “Sempre chiusa nel suo mondo, figurati che ha cominciato a sbattere anche la porta!”
Il drago della terra più efficiente della squadra alzò gli occhi al cielo.
“Allora...” sussurrò la donna, accostandogli le unghie chilometriche al mento “Ci sbrighiamo a esaudire il suo antico desiderio? Sai quanto amo la mia sorellina...”
“Mmmh, che bell’amore fraterno!” borbottò colui che era stato Fuuma “Però adesso non vuole più morire, e poi l’altra Hinoto voleva che a ucciderla fosse Kamui, non io”
“Perché?”
“Diceva che era più carino, io non ero il suo tipo. Ma a quanto pare ha cambiato idea” sghignazzò lui.
“Sarà, ma i ragazzi non sanno mai veramente quello che vogliono. Dai retta me, e sbrigati prima che...hem...ecco, ci siano altre perdite” concluse la donna, bloccata per un attimo dalla commozione. Poi, ricordandosi che la commozione era qualcosa che non poteva provare, tirò fuori lo specchietto dalla borsa, tamponò le sbavature del mascara e si passò il rossetto sulle labbra.
“Io devo incontrerai con Yuto, sarò una cosa lunga, spero, per cui tu hai tutto il tempo di realizzare la profezia di mia sorella. In bocca al lupo!” lo salutò la donna, girando i tacchi.
Fuma si lasciò cadere dalla poltrona, o almeno, su quella che un secondo prima era stata una poltrona perché, improvvisamente, divenne un cactus.
“AhiO!!!! Sibilò il ragazzo “Razza di indovino fedifrago e ingrato!!! Guarda che se non fai il bravo non ti uccido!” lo minacciò, puntandogli un dito sotto al mento.
Kakiyoo si aggiustò una flebo sull’avambraccio, controllando distrattamente l’encefalogramma piatto “Sempre le stesse minacce...”
“...Che però si rivelando sempre efficaci” concluse il ragazzo sano.
“Sei un po’ voltagabbana, però, eh?” cominciò Kakiyoo in tono discorsivo.
“Uhm, non ho voglia di parlarne, non mi sento troppo bene”
“Come mai?”

[[[ “Ho scoperto di essere allergico ai petali di ciliegio”
[[[“Oh, capisco. Bè, non dovresti più avere grossi problemi, allora”

“Cosa pensi di fare con le due indovine?”
“Non ne ho idea”
L’indovino in coma lo guardò con uno sguardo di rimprovero, per quanto una persona in coma possa avere uno sguardo di rimprovero.
“Oh insomma!!!” sbottò Fuuma “Non è così facile!! Voglio dire, la sorella maggiore mi chiede di uccidere tutta la sua fazione, ma uno per uno e solo dopo aver esaudito i loro ultimi desideri, altrimenti si sente in colpa, mentre l’altra mi chiede di ucciderle la sorella perché desidera la sua felicità!!! Capisci anche tu che una faccenda così è difficile da sistemare!”
“Senza dubbio” confermò Kakiyoo “Ma tu cosa desideri realmente?”
“Mhh...la pace nel mondo”
“COSA????”
Il Kamui dei draghi della terra non era sicuro che un indovino potesse urlare telepaticamente, ma qualunque cosa avesse appena emesso l’altro gli aveva perforato i timpani
“Era così per dire...pensaci, non è male...vacanza sulla costa Azzurra senza dover prenotare, fare bird-watching tutto il giorno, violentare Kamui sulla spiaggia di Okinawa senza preoccuparsi dei turisti...oh bè, era solo un’idea” mormorò il ragazzo, vergognandosi profondamente dopo essere stato investito dall’occhiata severa di Kakiyoo.
“Però almeno di Kamui allora qualcosa t’importa, vero?” lo implorò l’indovino, cercando di convincersi con tutte le forse di aver visto male.
“Uhm...non lo so...voglio dire, ho sempre pensato a come ucciderlo, però non mi sono mai curato del dopo... magari io e gli altri dei draghi della terra potremmo fondare qualche club privato..:”
“Oddio” gemette Kakiyoo, tremando interiormente “Non voglio esserci quando questo accadrà”
“Non ci sarai” gli assicurò dolcemente il ragazzo“Dimmi, come la vuoi la bara, il raso rosso può andare bene?”
“Non ha molta importanza”
“Vuoi che mi metta quella casacchina che fa tanto prete cattolico? E una vera chicca, ha anche il frac” Una vena cominciava a pulsare sulla fronte dell’indovino. Era la prima da parecchi mesi.
“Non m’importa”
“Vuoi che ti cremi, invece? Magari potrei mettere le tue ceneri insieme a quelle di Hokuto”
Due vene cominciarono pulsare sulla fronte di Kakiyoo. Poi se ne unì una terza e, senza che l’indovino se ne rendesse conto, aveva le mani premute contro il collo del ragazzo.
Fuma era sbigottito, ma mai quanto lo stesso Kakiyoo.
“Mmmhh, dopotutto Kotori aveva ragione!” considerò allegramente l’indovino, stringendo la presa. Solo un istante troppo tardi si rese conto che Fuma era l’unica persona che poteva mettere fine alle sue sofferenze.
“Oh bè, quando saprà che cosa ho fatto Kamui mi ucciderà comunque!” si disse felice e, pochi istanti dopo, nel Season Hotel due cameriere sbigottite videro un malato terminale saltellare a piedi nudi per il corridoio, trascinandosi dietro almeno due o tre flebo.

Fatemi sapere se vi è piaciuta;)
Tommy


 
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COMMENTI:
Trovato 1 commento
kalichan 09/10/11 01:27
omg è fantastica! xD Fuuma la Fatina dei Denti!!! e Hinoto isterica... bè, lei effettivamente ce la vedo, ho sempre pensato che fosse psicopatica =D complimenti all\'autore! ^^
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