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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: SLIPPED AWAY
Genere: Sentimentale, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Autore: ichigo galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/09/2004 12:24:20

song-fic il dolore di una scomparsa che si continua a rivivere, un velo che torna sempre ad ondeggiare silenzioso
 
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AUTOCONCLUSIVO
- Capitolo 1° -

Ciao a tutti! Nell'attesa di continuare il decimo capitolo di "Quando tutto e` cominciato", ho scritto una breve (^^') song-fic, scritta su due piedi e ispirata altrettanto rapidamente dalla omonima canzone di Avril Lavigne, dal cd "Under my skin". Tutte canzoni bellissime tra cui, al primo ascolto, e` spiccata questa canzone che mi ha colpita subito, e il collegamento con Sirius mi e` venuto naturale.
Ora pero` basta divagare, vi lascio alla lettura. Come sempre i personaggi sono della grande J.K.Rowling,(Tranne Phaedra che e` un parto della mia fantasia e che e` appunto la protagonista della fic; non vi dico chi e`, cosi` siete costretti a leggere le mie fic! Hihihi!) e la canzone appartiene ad Avril. Mi sembra di aver detto tutto.
Commenti!!! Baci ichy


Slipped away



"D'accordo! Con questo la riunione e` aggiornata" esclamo` Albus Silente, alzandosi facendo strisciare rumorosamente la sedia sul pavimento di pietra.
I membri dell'Ordine della Fenice si congedarono rapidamente e uscirono in silenzio dalla scura villa di Grimmauld Place, riversandosi nella piazza deserta.
In un angolo della cucina Severus Piton riferiva a bassa voce cio` che aveva scoperto con il suo lavoro di spia tra le fila dei Mangiamorte, mentre l'anziano preside annuiva pensieroso, torturandosi la lunga barba argentea.
Sembrava tutto tornato alla normalita` dall'attacco al Ministero. Tutto tranne l'aria pesante che si respirava al quartier generale ogni qual volta si teneva una riunione.
L'imbarazzo era palpabile. Tutti erano sinceramente dispiaciuti della recente perdita degli abitanti della casa e non facevano che domandare a Remus e alla donna come potessero rendersi utili o se si sentissero bene.
"Va tutto bene?" era diventata la domanda abituale, ormai l'esordio di ogni conversazione.
Lei aveva la sensazione che quelle tre parole fossero diventate quasi un mezzo di espiazione, un tentativo di scusarsi per non essere arrivati in tempo, per non averlo impedito. Una totale ammissione di colpa, per cercare di alleviare il loro dolore.
Ma lei sapeva di chi era la colpa, di chi era stato il silenzio che aveva causato tutta quella devastazione, fisica e mentale.
Lancio` un'occhiata in tralice al canuto preside, continuando a picchiettare ritmicamente le lunghe unghie squadrate sul vecchio tavolo di legno.
"Evanesco" sussurro` Remus accanto a lei, facendo sparire i calici e le brocche, usate durante la riunione, con un gesto fluido della bacchetta.
La voce dell'amico la riscosse dai suoi pensieri. Si alzo` con delicatezza e si diresse verso la porta della cucina senza degnare i presenti di uno sguardo.
"Phaedra, aspetta un attimo per cortesia" disse il preside, mentre lei si fermava con un piede sul primo gradino.
Attese in silenzio senza voltarsi, scostandosi appena per far passare Piton, che spariva con il solito fruscio del mantello scuro in cima alle scale.
"Avvoltoio" sussurro` tra i denti, impercettibile.
"Volevo avvisarvi che Lunedi` prossimo, Harry si trasferira` qui per il resto delle vacanze, poiche` ritengo che il Giuramento del Sangue sia stato riconfermato."
"Bene!" esclamo` Remus, aprendosi in un sorriso e voltandosi verso l'amica.
"Meraviglioso, e grazie per aver chiesto il nostro parere" disse asciutta, rimanendo sempre di spalle "Buona notte, Remi" concluse poi allontanandosi con passo deciso per le scale.
Phaedra si fermo` nell'ingresso e con un semplice gesto della bacchetta eburnea chiuse le numerose serrature magiche che ricoprivano il legno muffito del portone.
Al piano di sotto, un famigliare CRAC le comunico` che Silente aveva fatto ritorno a Hogwarts, mentre dei leggeri passi avvertivano che il suo coinquilino si avvicinava.
Non aveva decisamente voglia di sorbirsi un'altra predica sul suo comportamento con il Generale dell'Ordine, quindi decise di darsi alla fuga.
La voce dell'amico la raggiunse quando ormai aveva messo un piano fra se` e Remus "Fede, va tutto bene?" le chiese alzando la voce, senza pero` esagerare per non svegliare la Signora Black.
"Si, Lunastorta. Va tutto a meraviglia" disse prima di chiudersi la porta della camera da letto alle spalle "Tutto a meraviglia" ripete`, repirando profondamente e facendo vagare lo sguardo nella stanza buia.
Lo soffermo` sulla bella cornice rosa antico, che troneggiava sul suo comodino; conteneva una foto animata che risaliva al periodo della scuola: vi erano ritratti lei e Sirius, abbracciati e sorridenti, sullo sfondo il castello.
Gli occhi presero a pizzicarle mentre le lacrime si facevano strada. Com'erano tristi quelle foto, i cui protagonisti erano costretti a sorridere in eterno, inconsapevoli del loro destino.
Scivolo` lentamente fino a ritrovarsi seduta, con ancora le iridi viola fisse sulla fotografia, che non metteva piu` a fuoco.

Na na
Na na na na na

I miss you
I miss you so bad
I don't forget you
Oh it's so sad

Si riscosse all'improvviso sentendo una voce ben conosciuta, e fortemente odiata, al di la` della porta su cui poggiava la schiena.
"Schifosi invasori, della casa dei miei nobili padroni...ibridi e mezzosangue...ah, ma la pagheranno...si, si...come lui, traditore del suo sangue...si, si ha avuto quello che si meritava" sibilo` la voce, in tono servile.
Scatto` in piedi e spalanco` la porta come una furia, scagliandosi sulla creaturina, che, colta di sorpresa, la fissava stranito.
"NON-OSARE-MAI-PIU`-PARLARE-DI-LUI!" grido` afferrandolo per il collo e accompagnando ogni parola con uno strattone, cosi` da far sbattere la testolina calva sul tappeto, con tonfi attutiti.
"Kreacher non ha fatto niente, padroncina" piagnucolo` il piccolo elfo domestico, portandosi le manine davanti agli occhi, come a volersi proteggere da quello sguardo perforante "Kreacher ha sempre servito la nobile e antica Casata dei Black!" la sua voce diventava sempre piu` roca, man mano che andava in debito di ossigeno.
"Certo! E hai dato il ben servito all'ultimo erede, vero? Schifoso bastardo!"
"Ma cosa...Phaedra, lascialo!" grido` Remus afferrandole i polsi e cercando di allentare la presa della dita diafane sul collo dell'elfo "Smettila! Cosi` lo ucciderai!"
"E` proprio quello che voglio fare!" sbotto` lei di rimando, cercando di fare resistenza.
"Basta!" con uno strattone piu` forte riusci` a farla cedere.
"Levati di mezzo tu" disse poi rivolto all'elfo, stringendosi al petto le mani della mora, bloccandole definitivamente.
"Si, padrone...Grazie, padrone" sibilo`Kreacher, massaggiandosi il collo con una manina ossuta e poi, cambiando voce "Sudicio ibrido, difende la sgualdrinella mezzosan..." ma non pote` finire la frase, perche` Remus lo scaglio` giu` dalle scale con un poderoso calcio.
"Cos'ha fatto?" chiese il lupo mannaro, con ancora un lieve affanno.
"Respira ancora" disse Phaedra gelida "Non solo Silente mi ha proibito di ucciderlo, ma lo ha fatto restare qui, nonostante quello che ha fatto. Non lo sopporto!"
Ritorno` in camera senza dargli il tempo di replicare.
Si butto` sul letto, ancora vestita, schiacciando il viso nel cuscino nel vano tetativo di scacciare le lacrime.
"Dio quanto mi manchi..." sussurro` sulla stoffa, guardando tristemente il Sirius della fotografia, che le rivolse uno sguardo mortificato, pigiando una mano sul vetro della cornice.

I hope you can hear me

Un sommesso bussare alla finestra la risveglio` da un sonno senza sogni.
Sbatte` le palpebre lentamente, per mettere a fuoco la stanza, ancora immersa nel buio, ad eccezione di un piccolo triangolo accanto alla finestra, illuminato da un tiepido raggio di sole, che filtrava dalle tende.
Proprio dalla finestra proveniva la richiesta di attenzione: un elegante barbagianni dal piumaggio fulvo beccava con insistenza il vetro, impaziente di consegnare una grossa busta, legata alla sua zampa.
Phaedra si alzo` con malavoglia e si diresse alla finestra, scostandosi i fastidiosi ciuffi corvini che le ricadevano sugli occhi.
Dopo pochi istanti il gufo si allontano` con un frullo d'ali, soddisfatto della consegna; intanto la mora si rigirava la busta color panna tra le dita affusolate.
Spezzo` il sigillo di ceralacca color cremisi ed estrasse l'avviso ufficiale.

*Si richiede la presenza di tutti i comandanti della sezione Auror
nella sede della Corte Plenaria,
per il processo che vedra` il Wizengamot contro Alexander Byles,
accusato di omicidio volontario di sette babbani
nella strage di New Castle, in data 13 giugno.

Cornelius Caramell, Ministro della Magia*

Delizioso, penso`, quell'idiota di Caramell e` la persona giusta da rivedere in questo periodo.
Sbuffando scocciata, inizio` a prepararsi per il processo, ma soprattutto per affrontare gli sguardi di rimprovero di Remus a colazione.
Arrivata di sotto pero`, scopri` con un leggero sollievo che il lupo non si era ancora svegliato, cosi` gli lascio` un biglietto e si diresse al Ministero con la Metropolvere, masticando un toast.
In un batter d'occhio giunse al Ministero con una fiammata smeraldina. Rispose cordialmente ai saluti di Auror e dipendenti, che, non pote` fare a meno di notare, la guardavano con una punta di pieta`.
Facendo spallucce Phaedra supero` la rinata Fontana dei Fratelli e si diresse agli ascensori, salutando con un cenno della mano il nuovo custode e gettando in un cestino l'avanzo di toast, ricoperto di cenere.
"Settimo piano" disse una voce metallica, mentre le porte dell'ascensore si aprivano sferragliando "Buona giornata."
Avanzo` con passo malfermo nel corridoio dell'Ufficio Misteri, guardando la porta nera con una stretta allo stomaco.
Un rapido sguardo all'orologio; "Sono in anticipo" si disse e poso` la mano sul pomello dorato.
Le ci volle un'eternita` per raggiungere la stanza dell'arco e impiego` altrettanto tempo per raggiungere la piattaforma, circondata dalle tribune di legno.
L'arco era li`, freddo e imponente come l'ultima volta che lo aveva visto, un gigante di pietra fredda come cio` che nascondeva il suo velo azzurro sporco, che ancora ondeggiava silenzioso.
La donna appoggio` la palma destra sulla pietra, fisso` per un'istante il sottile anello su cui era montata un'ametista quadrata. I ricordi giunsero in un flusso delicato, forse smossi dalla leggera brezza che agitava il velo...
"Sposami" la voce calda di Sirius, che le porgeva la scatolina di velluto blu, come i suoi occhi, sorridenti e speranzosi.
Si rivide, come in un pensatoio, saltare al collo del ragazzo e poche ore dopo chiamare Lily e sentire il suo gridolino stridulo, a cui poi si uni` quello di James. I festeggiamenti e l'abbraccio di Remus.
Ma era rimasto solo un fidanzamento...
"Sirius" mormoro` implorante "Ti prego, ritorna".
Ma a risponderle non fu la voce calda del compagno di una vita, solo i freddi sussurri di spiriti inquieti al di la` del velo.
*Spero che tu senta i miei singhiozzi, i frammenti del mio essere che precipitano nel vuoto di morte in cui mi trovo ormai da mesi.
Ti prego sentili cadere a terra.
Torna da me e rimettili insieme.*

I remember it clearly

(Chorus)
The day you slipped away
Was the day I found
It won't be the same
Oh

"Ciao, gia` finito il processo?" domando` Remus, sorridendo al suo ingresso nel luminoso salotto verde salvia.
"Aha. E` stupefacente come, circondati da dieci Dissennatori -tra l'altro gli unici rimasti fedeli al Ministero- i Mangiamorte confessino anche di aver rubato delle caramelle a Mielandia, nella speranza di non restare con quegli affari un solo minuto di piu`."
"Colpevole?" chiese l'uomo, con disinteresse, tornando a scorrere l'indice della Gazzetta del Profeta.
"Ovvio, ma non finira` ad Azkaban" sospiro` Phaedra, lasciandosi cadere sulla poltrona di fronte a lui. Uno sguardo curioso la spinse a continuare "Non possono chiuderlo ad Akaban, perche` cosi` gli sarebbe garantita una fuga in meno di due giorni, visto che non disponiamo piu` di guardie utili. Caramell dovrebbe pensare a rendere sicura la sua prigione, prima di riempirla. Ora come ora, persino un bambino babbano riuscirebbe a scappare e non avrebbe compagni privi di scrupoli all'esterno ad aiutarlo. Fornira` informazioni." concluse, prima di sfilare la pagina dello sport dal quotidiano di Remus.
"Sempre meglio di lasciarlo tra i Mangiamorte" disse lui, ottenendo un cenno di assenso che non vide.
"Ehm...Sei andata da qualche parte?" chiese esitante, guardandola in tralice.
"Tipo?" ribatte` lei, vaga, rispondendo allo sguardo.
Gli occhi d'ambra la scrutavano attenti, pronti a cogliere ogni minimo tentennamento ed ogni bugia. Odiava quello sguardo, sembrava passarla da parte a parte.
Prima che Remus potesse dire cio` che non voleva sentire, si alzo` di scatto "Senti, vado a darmi una rinfrescata prima della riunione di oggi pomeriggio. A dopo" e si diresse spedita al piano di sopra.
"Prima o poi dovrai farci i conti" sussurro` il lupo mannaro, fissando malinconico il corridoio vuoto.
Phaedra si chiuse la porta del bagno alle spalle, tirando un sospiro di sollievo. Si costrinse a non pensare allo sguardo di Remus, tanto simile a sguardi ormai famigliari, giornalieri.
Apri` il rubinetto dell'acqua calda. Una doccia era decisamente il rimedio giusto; l'acqua aveva la grandiosa capacita` di portarsi via tutti i problemi, insieme alla stanchezza della giornata.
Si infilo` sotto il getto caldo, puntellando le mani sulle piastrelle rosa cipria. Le goccioline calde che scorrevano sulla pelle sembravano portarsi via il dolore, oltre la fatica di una finzione che andava avanti da mesi.
Chiuse gli occhi e si lascio` trasportare dalle sensazioni di piacere e appagamento, ma, come succede ogni volta che si abbassano le difese, i ricordi la travolsero come un'ondata di marea...
"Avanti, puoi fare di meglio!" e la sua risata simile ad un latrato, bloccata sul nascere da un secondo fiotto di luce.
Il velo che riprende ad ondeggiare come niente fosse.
Le grida disperate di Harry, che risuonano nella sala di pietra e nella sua testa improvvisamente vuota...
"Basta" una preghiera si leva tra i singhiozzi, coperti dallo scrosciare dell'acqua, che si unisce alle lacrime impietose.
*Lo ricordo cosi` chiaramente.
Come potrei dimenticare? Come? Quando ogni volta che chiudo gli occhi ti rivedo cadere con dolcezza dietro quel velo?
Mi sei scivolato tra le dita come acqua pura e cristallina.
Quante volte da bambina ho cercato invano di tenere dell'acqua tra le mani; tutte le volte che credevo di avercela fatta, di averla in pugno, quella scorreva via tra le fessure delle mie piccole manine.
Cosi` anche la tua mano, la tua salda presa mi e` scivolata tra le dita.*

I don't get around to kiss you
Goodbye on the hand
I wish that I could see you again
I know that I can't

"Sudici ibridi, traditori del loro sangue, bastardi infestanti..." la Signora Black inizio` a strillare insulti, con voce gracchiante, riempiendo la villa di improperi e maledizioni.
"Tonks!" gridarono all'unisono la signora Weasley nell'ingresso e Phaedra al piano superiore.
Entrambe si diressero di corsa alla sorgente del fracasso, mentre gli altri membri dell'Ordine se la ridevano sotto i baffi. Mentre Molly schiantava gli altri quadri, che avevano preso a strillare come invasati, Phaedra giunse in soccorso di Lunastorta, che tirava inutilmente le tende, cercando di chiuderle.
"Non ci riesco! Solo lui..." si blocco` mordendosi le labbra. Tutti i presenti si irrigidirono all'istante, ma Phaedra apparentemente non se ne accorse.
Con uno schiocco di dita creo` una sfera di fuoco e la mise, prima, a pochi centimetri dal naso dipinto della vecchia megera cosi` che la vedesse bene, e poi pericolosamente vicino alla cornice.
"Ascoltami vecchia pazza!" grido` cercando di sovrastare le sue imprecazioni "Taci, o quant'e` vero Dio, ti do` fuoco!"
La signora Black smise di strillare all'istante. Dopo aver soppesato brevemente la situazione, con un ultimo sguardo alla donna, si concentro` su una piega del suo vestito nero e lascio` che chiudessero la spessa tenda di velluto carminio, che la nascondeva alla vista.
"Be`? Che aspettate? Iniziamo" esclamo` Phaedra, assumendo un'aria efficiente e facendo segno agli altri di scendere in cucina.
Rimase immobile, mentre l'ultimo mantello spariva dietro la porta, le dita ancora strette sul velluto sanguigno.
Ogni centimetro di quella casa era legato ad un ricordo, a qualcosa di Sirius; dal quadro di sua madre al portaombrelli a forma di zampa di troll, tutto generava illusioni.
Le sembrava di galleggiare nella nebbiolina argentea del bacile magico che raccoglieva i ricordi, ma era sempre cosi` difficile distogliere lo sguardo da quelle immagini, cosi` faticoso abbandonare ogni desiderio di vederlo uscire dalla cucina con una tazza di caffe`, augurandole il buongiorno.
Si avvio` silenziosa giu` per le scale di pietra, convincendo il suo corpo, cosi` stanco di fingere, ad assumere un'aria serena, o per lo meno indifferente.
*E` cosi` difficile lasciare ogni speranza, staccarsi da quel fragile salvagente che ti tiene precariamente a galla.
Se lo lasciassi, non so se riuscirei piu` a tornare in superficie.*

I hope you can hear me
I remember it clearly

(Chorus)

I've had my wake up
Won't you wake up
I keep asking why
I can't take it
It wasn't fake
It appened you passed by

James e Remus fecero il loro ingresso in Sala Comune, discutendo animatamente circa lo strano comportamento di Lily, che sembrava, se possibile, piu` scortese del solito con il Cercatore.
"Te l'ho detto, Ramoso. E` perche` non la lasci in pace. La stai esasperando" diceva il prefetto, scuotendo la testa.
"Ma non la tartasso piu` del solito! Non capisco cosa le e` preso! Schiantarmi in quel modo..." ribatte` James, spalancando le braccia "Felpato, amico, sai cosa mi ha fatto la Evans?" chiese poi, cercando man forte.
I due nuovi arrivati si rivolsero all'interpellato, rimanendo per un attimo interdetti di fronte alla situazione. Felpato stava seduto con le gambe accavallate su una poltrona vicino al fuoco, si copriva gli occhi con una mano, prendendo grandi respiri. Di fronte a lui, Phaedra stava seduta con gambe e braccia incrociate, fissava il fuoco offesa, mentre due grosse lacrime di rabbia le rigavano il viso diafano.
"Cosa le hai fatto?" disse Remus, porgendo un fazzoletto all'amica.
"Niente! Perche` date di principio la colpa a me?" chiese il moro, in risposta agli sguardi di rimprovero.
"Be`, non mi sembra che sia tu quello che piange" disse James, assumendo un'espressione da sto-per-prenderti-a-calci-perche`-hai-fatto-piangere-la-mia-sorellina.
"Non mi vuol dire il perche`" sbotto` la ragazza.
"Ti ho detto che adesso non te lo posso dire!" le rispose Sirius, spazientito "Possibile che tu non possa aspettare un po`?"
"Soggetto, verbo e complemento, per favore" disse Lunastorta, appoggiandosi al caminetto.
"Io credo di aver capito. Fede, devi avere un po` di pazienza e poi lo riavrai come prima" intervenne James, rivolto alla ragazza.
"Ma perche` non adesso? Perche` devo aspettare cosi` tanto?"
"Perche` la situazione in cui mi trovo non e` facile, mi serve un po` per uscirne" Sirius si alzo` lentamente e si risiedette sul bracciolo della poltrona su cui sedeva la sua ragazza "Puoi aspettare?"
"Si" acconsenti` Phaedra, dopo aver colto gli sguardi di incoraggiamento dei due amici.
"Bene" disse Sirius, posandole un dolce bacio sui capelli "Ti ho sentita, sai? Aspettami" le sussurro` poi all'orecchio.
Le iridi viola apparvero e scomparvero un paio di volte sotto le palpebre.
Ma che cavolo di sogno, penso` Phaedra, scostandosi una ciocca corvina dal viso, fissando il baldacchino sopra la sua testa.
Dopo una mezzoretta scese in cucina, interrogandosi ancora sul significato dello strambo sogno, che non le sembrava appartenere ad un ricordo passato.
Pensierosa com'era non fece caso al saluto di Remus.
"Ehi, sei tra di noi?" chiese ironico, passandole una mano aperta davanti agli occhi.
"Aha, stavo pensando ad un sogno che ho fatto" annui` pensierosa.
"Hai sognato? Era da un po` che non sognavi piu`. Qualcosa di strano?"
Phaedra racconto` il sogno nel dettaglio, mentre il lupo ascoltava concentrato.
"Strano" disse a fine racconto "E` lo stesso sogno che ho fatto io."
Lei lo guardo` sgranando gli occhi, fissandolo in silenzio mentre si versava del caffe` con indiffrenza.
"Bisognerebbe avvisare Harry, per farlo venire qui" disse poi, con noncuranza "Non vorrai farlo aspettare" concluse, con un ghigno di soddisfazione.
Te ne sei andato, costringendomi a rimanere qui. Mi hai obbligata a continuare a vivere, perche` nessuno ti dimentichi.

Now you're gone
Now you're gone
There you go
There you go
Somewhere I can't bring you back
Now you're gone
Now you're gone
There you go
There you go
Somewhere you're not coming back

"Posta!" disse Remus, appena fece il suo ingresso in cucina, il mattino dopo.
La candida civetta Edvige si lisciava le piume, in equilibrio sullo schienale di una sedia.
Appena Phaedra si avvicino`, sollevo` elegantemente una zampa e attese con aria solenne che il piccolo foglietto fosse ritirato.
Scorse brevemente il pezzetto di pergamena, con un accenno di sorriso.
"Viene" disse semplicemente, passando la lettera a Remus.
"Che c'e`?" le chiese questi, osservandola accarezzare la civetta, che socchiuse gli occhi compiaciuta.
"E` un po` che ci penso, non credi che quel velo si possa risollevare?" disse lei a voce bassa, quasi esprimese un pensiero ad alta voce.
"Non lo so. Potrebbe essere possibile, come potrebbe non esserlo' rispose lui, soppesando le parole.
"Bella risposta, ne un si, ne un no. E` da te."
"Gia`. Com'e` che ti e` nata quest'idea?" continuo` il lupo, passando una strisciolina di bacon a Edvige, che tubo` grata prima di ripartire.
"Il sogno di ieri, ma lasciamo perdere. Comunque, stavo pensando di invitare anche i Weasley e Hermione. Che ne dici?" domando` sedendosi al tavolo e versandosi del succo.
"Mi sembra un'ottima idea. In caso avessimo da fare per l'Ordine, Harry non rimarrebbe solo" rispose Remus con un lieve sorriso.
"Senti" disse poi, interrompendo il silenzio che si era venuto a creare "Lui non ha mai mancato un'appuntamento, dobbiamo solo aspettare un po`. L'ha detto anche lui, no?" concluse fissandola annuire sorridente.
*Ora non ci sei piu`, te ne sei andato, da qualche parte da cui non posso riportarti indietro.
Da qualche parte da cui non puoi tornare indietro.
Ma io non smetto di sperare, Sirius.
Non credo neppure che nessuno di loro smettera` di farlo.
Continueremo ad immergere le mani nell'acqua limpida, nella speranza di afferrarti e di non permetterti mai piu` di scivolare via.*

(Chorus)

I miss you

"Fede!" strillo` Remus dal piano di sotto, senza badare alla Signora Black, che ormai aveva imparato a moderare i toni "Sono arrivati Harry, Hermione e i Weasley al completo! Vieni?"
"Un secondo!" grido` Phaedra in risposta, togliendosi l'asciugamano legato a mo' di turbante e asciugando i capelli con un tocco della bacchetta.
Fisso` per un minuto il suo riflesso sorridente nello specchio, il primo vero sorriso da mesi, e poi usci` di corsa dalla stanza, sbattendo rumorosamente la porta.
Questa si riapri` dopo pochi istanti, mentre una sottile lama di luce si allungava sul tappeto.
Le iridi viola si posarono sul ritratto sul comodino e Phaedra fisso` i due protagonisti, di nuovo abbracciati e sorridenti.
"Ora ci siamo tutti, Sirius. Raggiungici presto."
Stampo` un lieve bacio sulla punta delle dita e si richiuse la porta alle spalle, seguita dallo sguardo di Sirius che le sorrise dolcemente nel buio.
*Mi manchi, Sirius.*


Fine.



Ora e` ufficiale. Sono una psicotica. Per la serie Come-rovinare-una-canzone-in-dieci-mosse.
Baci, chiedo scusa!



 
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