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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: DUBBI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: reison galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/09/2004 10:30:52

ole! salveee sn tornata.. (per la cronaca sono roberta88)..con una nuova fict!! non è male ma non doveva essere così, mi è sfuggita di mano >___<
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

^^heila!! io sono in vacanza, mi godo la pacchia e quando ho un minimo di ispirazione scrivo.. oggi ce l' ho, quindi ecchimi qui!! ahhh la vie... c'est la barbe...oui oui..
Allora....la fict viene scritta come se fossero tutti i pensieri di goku (quando lui nn è presente nella scena ovviamente non sono i suoi..) e alle volte, se vedrete che pensa di un certo "Lui" o "Te", sappiate che questo è sempre e solo Sanzo..
Cosa accadrà?? beh...... io lo so e voi no HAHAHAHAHAHA!!^^

DUBBI

Ultimamente mi chiedo...se mi ami ancora. Sto cominciando a dubitare ormai da tempo riguardo quello che mi dissi mesi fa, in quella stanza.
Non me lo dimostri mai, non me lo dici mai, ti limiti nel guardarmi con quei due occhi viola che mi fanno impazzire, sciogliendomi.
Da quanto ho questo dubbio? sarà un mese, o forse due. Vorrei dirtelo ma non ci riesco...perché? semplicemente perché ho paura... di un tuo rifiuto.
Ho paura che tu mi dica che quelle parole... quel "ti amo"... non siano state dette con il cuore ma con...pietà? probabilmente sì.
Ho paura che tu ritratti la cosa con un Tsk classico, dandomi dello stupido idiota, come sempre del resto.
Ormai ho vent'anni, sai?
Vent'anni...non sono più un moccioso nonostante mi comporti come tale, dovresti rendertene conto più di me. Senza contare poi i miei cinquecento anni da rinchiuso... ecco, se dobbiamo proprio guardare il pelo sull'uovo, sarei più grande di tutti voi messi insieme e anche più adulto.
Nonostante questo, ho paura di te, anche se non dovrei. So che in fondo sei una persona limitatamente "buona" e "gentile" quando hai le tue giornate prive di cattiveria, ma non riesco a fare a meno di tremare.
Come in questo momento.
Con una scusa banale ti ho portato tra i boschi, lontano dal Kappa e Hakkai. Stai seccantemente raccogliendo qualche legno per la cena, maledicendomi perché ti ho portato con me, senza però intuirne veramente il vero motivo.
Adesso mi stai dando la schiena, e io sono dietro di te che ti guardo e tento di parlare senza emettere alcun suono.
Le gambe mi tremano e le mani sono impregnate di sudore, come la fronte.
Ho paura... di te..
Io, che ti amo dal più profondo del cuore, io che farei di tutto per renderti felice, ho paura.
Tu lo sai... ancora una volta sai tutto.
Senti la mia tensione mescolarsi con l'aria che ci circonda, rendendo teso anche te. Non percepisci distintamente quale sia il motivo, ma sai che esiste e che prima o poi dovremo affrontarlo.
Ti giri lentamente verso di me mentre ti supplico con il pensiero di non farlo, perché così mi renderesti tutto più difficile... non potrei mai parlarti guardando quegli occhi. Invece tu, fregandotene altamente ti quello che ti chiedo, ti comporti a modo tuo, come sempre, guardandomi con quel viola, ferendomi.
E mi parli, con quella voce fredda, staccata...
"cosa c'è?", capisco che quello che intendi dire è "sfogati, dimmi cos' hai".
Abbasso lo sguardo, non riuscendo a tenerti testa - ultimamente guardarti mi riesce impossibile - e stringo i pugni, più di prima.
E' inutile, io ci ho provato, non ci riesco.
Lascio perdere qui, non importa se mi ami o meno, io ti amo ed è questo quello che conta, no?
Non posso semplicemente continuare a vivere come ho fatto in tutti questi anni? e se non bastasse mi metterò una benda sugli occhi per non vedere l'agonizzante evidenza: tu non mi ami.
Ma ti prego.. lasciamo stare, ok? torniamo dagli altri che questa situazione mi sta sfuggendo dalle mani...e non solo questa..
Ma tu, continui a fare tutto di testa tua, e ti avvicini a me... continuando a fissarmi... e smettila...
"cosa c'è?", me lo ripeti, questa volta più dolcemente. Stai cominciando a preoccuparti, vero? Beh, allora fallo, perché non hai idea di come mi sento io.
Me ne sto zitto, non ho parole nonostante abbia pensato tutta la notte a quello che ti dovevo dire.
"nulla... non c'è nulla", mento spudoratamente.
Te ne accorgi, ma fai finta di niente. Che è, non te ne frega?
Le mie unghie si insinuano nella carne, pian piano il mio olfatto sente l'odore del mio stesso sangue. Dio quanto ti odio.
Ti giri di nuovo, dandomi ancora una volta le spalle "fai come ti pare". Ti avvii verso il sentiero che conduce al nostro accampamento, lentamente. Perché cammini così?
forse lo so il perché... credi, anzi sei convinto, che io ti fermi e ti parli di tutto quello che da troppo mi tengo dentro.
perché credi di conoscermi meglio di me stesso, credi di sapere tutto di me. Beh, sappi che da un bel po' di tempo non è più così.. io sono cambiato.
Accorgendoti del mio mutismo, acceleri il passo, lasciandomi lì da solo.
Con i miei dubbi. Da solo.

...

Come se fossero parole veritiere, dette realmente da te, continuano a svolazzarmi allegramente per la mente e non mi abbandonano nonostante io tenti di fare di tutto perché questo accada. Per questo.. non riesco a dormire.
E' passata una settimana da quella volta nel bosco, e tuttora non ho aperto bocca.
Alle volte, quando siamo soli nella nostra stanza, cerchi di levarmi quelle parole di bocca e io, da perfetto imbecille quale sono, scappo dalla stanza tutto impaurito.
Nonostante io continui a mentire costantemente con tutti, so che qualcosa dovrà accadere. I casi sono due: o di punto in bianco comincio a spifferare tutto quello che provo levandomi 'sto peso di dosso, oppure voi vi accorgerete del mio comportamento fasullo che da troppo tempo ho usato e continuo ad usare.
oppure c'è anche una terza soluzione, accadranno entrambe nello stesso giorno ma in momenti pressoché diversi, nel giro di qualche ora, minuto o secondo che sia.
Continuo ad avere paura e il sottoscritto Testa senza Cervello cammina avanti con le mani sulle orecchie e altre due paia spuntate dal nulla sugli occhi, aspettando l'inesorabile momento in cui succederà tutto quanto. Il "giorno del giudizio", se proprio vogliamo fare i catastrofici.
Ormai è l'una di notte, dormire fino all'alba è una cosa che anche per questa notte è da risultarmi impossibile. Due camere con due letti singoli per ciascuna.
Solita lite, il kappa non vuole dormire con me, io non voglio dormire con lui e Sanzo non vuole avere la compagnia di un maniaco mentre dorme. Così, sempre le solite frasi e i soliti rimedi per farci calmare gli animi.
Sanzo e Goku su una e Hakkai con Gojyo in un'altra.
Olè, il gioco è fatto, le classiche coppie sono state formate e buona notte a tutti.
Ma a me ora sorge un dubbio... come cavolo faccio io se mi ritrovo praticamente costretto a "dormire" nella stessa stanza con te mentre una vocina che ripete incessantemente "non ti ama. non ti ama. non ti ama. non ti ama" continua a cantarti in testa?
Risposta: elementare Watson, Sanzo dorme beato mentre IO mi becco un'altra serata ad occhi aperti - ascoltando quella dolce melodia - senza fare praticamente nulla.
ed ecco che avviene la reazione a catena: Perché cazzo queste locande non hanno mai e dico Mai quattro singole???
Aspetta... ma stai dormendo vero? Silenzio... smetto persino di respirare per ascoltarti. Sì, il respiro reglare lo conferma: stai dormendo.
Domani, altro giro altra corsa. Altra strada, villaggio, cibo, litigate, locanda - naturalmente senza le singole e tutto si ripete.. sta diventando decisamente monotono, no?
Ormai tra pensieri canti e cose varie, il giorno è arrivato. Ora, come accade da non so più quanto tempo, faccio finta di russare rumorosamente, in modo che tu non sappia nulla della mia precedente nottata da sveglio. Ti alzi, ti vesti e senza degnarmi di uno sguardo, esci a svegliare gli altri.
Aspetto qualche minuto prima di alzarmi a mia volta, non si sa mai che tu sia dietro la porta ad ascoltare ogni mio movimento..

...

Ecco che è cominciata un'altra giornata, noiosa come suo solito.. se non fosse per l'orda di demoni entrati nella locanda, di sicuro non per prendere un bicchiere di whiski (anche perché sono le sei del mattino..).
Altra classica scena: urla disperate, ci catapultiamo tutti e quattro davanti all'entrata e..
"Gojyo?", chiamo il Kappa che ha appena fatto comparire la sua fedele arma, come me. "cosa c'è?" mi chiede.
"scommettiamo che adesso questi qui urlano: eccolo è Genjo Sanzo! Uccidiamolo! dateci il sutra se non volete morire!", dico con un ghigno, ormai è tutto fin troppo calcolato.
"eccolo è Genjo Sanzo! Uccidiamolo! dateci il sutra se non volete morire!", dio che fantasia. Toh, che peccato, se sapevo che andava a finire così per davvero, avrei potuto scommettere un qualcosina con il Kappa.
Hakkai suggerisce prontamente di uscire dalla locanda in modo da non creare danni maggiori, ok. Ci inseguono - ma naturalmente - fino ai bordi di un dirupo, sotto il quelle scorre un torrente.
Ma proprio qua dovevamo venire a combattere? sai che bello se cadiamo di sotto? Un voletto di qualche centinaio di metri non fa mai male, già.
Cominciamo a combattere, questi poveretti sono leggermente più forti del normale, beh, almeno così ho più movimento da fare, no?
Combattiamo combattiamo e all'infero non andiamo... però... sono bravo ad inventare canzoni.. comunque questi qui..... hanno un qualcosa che non mi convince, per esempio:
perché cavolo non muoiono mai??
Sicari, sicari, sempre sicari! Ormai ne abbiamo incontrati di tutti i tipi...rossi, neri, viola, che compiano, che scompaiono, che muoio e non muoiono, mancano solo quelli che sanno di cibo... uhm.. devono essere buoni...
Toh, Sanzo ha deciso di usare il sutra finalmente, almeno così questa rottura finirà...bye bye amici che non morite mai, ci mancherete tantissimo!!!
Hey...un attimo...
c'è qualcosa che non va nell'aria..
è troppo tesa.. Sanzo recita il mantra ma.... dov'è finito il demone grasso presumibilmente capo della truppa? non mi pare che qualcuno di noi lo abbia ucciso...
Oh.. eccolo...ma cosa sta facendo? Perché ha quella dinamite in mano??
no!!!!
NO!!
"RAGAZZI SCAPPIAMO! QUELLI CI VOGLIONO FAR CADERE NEL FIUME CON LA DINAMITE!" urlo in modo che mi possano sentire distintamente.
Cominciamo la fuga, ma sappiamo già in partenza che sarà impossibile levarci da quella sporgenza della roccia sulla quale ci troviamo.. i demoni, per nulla diminuiti, ci sbarrano la strada.
"Accidenti….", ringhia Hakkai tra i denti, guardando di sotto, "saltare da qui equivale alla morte certa!"
"dannazione!!" imprecano quasi in sintonia sia Sanzo che il Kappa.
Cosa facciamo?
Nel frattempo io tento di raggiungere il capo, si è inoltrato nella foresta che abbiamo sorpassato, quel bastardo..
Non riuscirò mai a prenderlo..i demoni sono troppi… è troppo lontano…
Sento il pericolo nell'aria.



Accade tutto senza che ce ne accorgiamo..un botto e poi il vuoto.
La caduta è lunga, estenuante. Cerco disperatamente il Sole con gli occhi atterriti, dove sei?
Ti vedo sospeso nell'aria come tutti noi. Mi guardi, mi osservi per l'ultima volta nella nostra miserabile vita. Hakkai e Gojyo stanno urlando, hanno paura di morire.
Tu no?
Non un verbo da quella bocca, un gridolino soffocato, neppure. So perché non hai paura… perché anche tu, come me, hai sempre desiderato la morte.
Sempre.
Anche io, spesso sono stato nelle tue condizioni. Ho desiderato la morte per la troppa solitudine, a differenza tua che la bramavi per il dolore. L'unica differenza tra me e te è il fatto che io non potevo morire, tu invece sì. Bastava premere il grilletto, invece io… rinchiuso fuori dal mondo, non avevo nemmeno una lama, un qualcosa con cui tagliarmi, le vene, la gola, spararmi..
L'unica differenza tra noi e Gojyo con Hakkai, è che loro hanno imparato ad amare la loro vita di "eterni viaggiatori verso ovest" e si sono attaccati a questa, dissolvendo molte delle loro paure. Urlano perché non vogliono perderla, noi taciamo perché anche se la perdessimo non importerebbe.
Morirò felice, perché l'ultima cosa che vedrò sarà il tuo sguardo lucente, che brilla solo per me..
Tuttavia non so anora se tu mi ami veramente… ormai non mi dovrebbero più importare le conseguenze, quindi tanto vale buttarsi..
Apro il mio cuore, in modo che tu possa sentirlo distintamente e urlo con tutta la mia anima e con tutta la mia voce.
…TI AMO!…
Te l'ho voluto dire con il cuore, in modo che fosse una cosa privata, riservata a te.
Te l'ho voluto dire con un urlo, in modo che l'intero mondo, attraverso migliaia di echi, possa sentire quello che provo, risposte a parte.
E poi..
Non uno scherzo della mia mente.. lo hai detto sul serio con quell'animo limpido, più del mio..
Hai detto "anch'io".. allora i miei dubbi si possono cancellare.
Non ho alcuna incertezza… è stata….davvero la morte più bella che potessi mai avere…

OWARI

Rei Son
 
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