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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: TWO DEATHS
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: elyon-malfoy galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/09/2004 13:02:48

il beyblade non è solo un gioco, e c`è chi paga le conseguenze di questa realtà. dark fic, triste. traduzione(one-shot).commentate!
 
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ONE-SHOT
- Capitolo 1° -

Attenzione: probabilmente dopo aver letto questa fic qualcuno di voi odierà Brooklyn, o se già lo fa allora vorrà intensamente la sua morteXDDD Nel frattempo preparatevi 2 o 3 pacchetti di fazzoletti per leggere la fic più deprimente della vostra vita...

ATTENZIONE2: possibili spoilers di G-Revolution. In realtà questa fic è una realtà alterna a quello che davvero accade nella serie, ma emerge qualche (ma davvero pochi...due o tre...e cose che la maggiorparte di voi già sanno) piccolo dettaglio comune a entrambi.


Fic by Techno Ranma
Translation by Elyon Malfoy
-.-.-.-


Molte persone dubitano sulla forza del beyblade o sul potere che una persona può scatenare con esso.
In apparenza, un beyblade è un giocattolo per bambini [Capirete che in italiano non si dice molto 'per un bambino', perciò 'child' l'ho tradotto al plurale NdEly], destinato a giocarci e a essere un divertente gioco. Il beyblade è un gioco, ma anche molto di più.
Combinato con l'immensa energia delle bit powers e con la destrezza del blader, un piccolo giocattolo di metallo e magnete può diventare un'arma. Un'arma mortale.
Ovviamente sono state istituite regole per prevenire ciò. Ma ci sono dei limiti. Ho imparato che l'autorità può collocare queste restrizioni a livello fisico, mentre l'origine e il vero potere del bit power rimangono ancora un mistero.
Per me, non c'è più nessun mistero.
Ci sono bit powers buoni, ed altri cattivi nelle mani di persone ugualmente cattive.
Un giorno, qualcuno di questo tipo di persone fece qualcosa. Fecero qualcosa di imperdonabile. E usarono il beyblade per farlo.
Eravamo al torneo cinque su cinque contro la Bega. Eravamo a due sconfitte e a un pareggio...d'ora in poi avevamo da vincerle tutte. E Kai...e Kai stava per affrontare Brooklyn.

Brooklyn.

Questo nome è come un acido sapore nella mia bocca.
Kai stava combattendo con quel beyblader...e stava perdendo - sfortunatamente. L'attacco 'King of Darkness' dal bitpower di Brooklyn, Zeus, assestava colpo dopo colpo schiacciando Kai come se fosse niente. Era in una così grande sofferenza; e prendeva colpi ancora e ancora, l'attacco si riversava su lui come neri, gelidi aghi di fuoco.
Dovevo aver chiuso gli occhi, perchè quando guardai di nuovo, Kai era sul pavimento...
I suoi occhi erano chiusi - respirava? Non si muoveva, e sanguinava dappertutto...Oddio.
Qualcuno gridò, ed esplose il caos.
I Justice 5, la squadra della Bega, si diedero alla fuga e io provai a fermarli ma erano tutti presi dal panico. La folla sulle tribune strillava. I medici si erano precipitati verso la figura di Kai, portandola lontano e fuori dalla mia vista prima che potessi fare qualcosa. La gente piangeva. Accadde tutto così velocemente...
Questo è quello che la gente dice sempre quando cose come queste accadono - ma qualcosa come questa...non si prevedeva accadesse.
Il torneo cinque su cinque era sciolto e la Bega si era ritirata, impossibilitata ad essere trovata dalla polizia o da qualsiasi ricerca di Kyoujyo.
E Kai era nel reparto terapia intensiva [Non mi veniva in mente altro per tradurre "emergency ward" XD NdEly] dell'ospedale di Bay City.
E tutta la notte ci fummo anche noi. Tutti aspettavamo, in quella bianca, sterile stanza, per sapere se Kai avrebbe vissuto o sarebbe morto.
Alla fine, egli non fece nè l'uno nè l'altro.


L'ora delle visite finirà presto. Ho soltanto trenta minuti prima di andar via, e questa volta devo fare presto.
Cammino davanti la reception del reparto terapia intensiva e chiedo alla receptionista "C'è stato qualche cambiamento?..."
"Mi dispiace Takao, non è successo niente" risponde lei con la stessa risposta che ha dato per i passati cinque mesi in cui gliel'ho chiesto. Nessun cambiamento...
Faccio un cenno col capo e mi volto per andare nella sua stanza, come avevo immaginato, rivolgendo alla receptionista un piccolo sorriso in risposta, benchè dietro esso manchi una vera felicità. E' una buona donna che ho conosciuto nelle mie molte altre visite qui. Conosco anche qualche dottore e infermiera, perchè all'inizio pretendevo ostinatamente di parlare con loro.
All'inizio, tutti lo visitavamo. Rei, Max, Kyoujyo...venivamo qui con la lealtà e l'altruismo che rappresentavano la forza del nostro team, e con la speranza che le cose andassero meglio. Che Kai stesse meglio.
Sono passati cinque mesi da quel giorno e adesso sono il solo che viene qui. Non condanno gli altri se non vengono più. Ma mi fanno arrabbiare. Mi domando se non abbiamo cominciato a dimenticarlo. Kai che sta qui...in questo ospedale, non è una cosa che IO possa dimenticare così facilmente...è nella mia mente ogni secondo di ogni giorno, e la pena di sapere il perchè di lui qui è come un'ombra che porto con me ovunque, che non sono capace di mettere da parte per un momento.
Come entro, la stanza è buia e io immediatamente accendo la luce, battendo le palpebre appena quella luce artificiale illumina la stanza e quello che vi è dentro. Non mi piace il fatto che sia prigioniero nel buio per tutto il tempo a meno che qualcuno non venga a controllarlo.
Cammino nella camera e chiudo la porta dietro di me. Accanto al suo letto c'è una sedia dove mi sono seduto innumerevoli volte. Mi ci vado a sedere ancora, un'ultima volta, e lo guardo.
Il suo viso, una volta tanto misterioso e bello, è sfregiato da essere quasi irriconoscibile. Delle cicatrici corrono lungo le sue guance e sulla fronte, alcune orribilmente ineguali e altre molto piccole. I suoi tatuaggi erano spariti, facendolo apparire come un estraneo nella bianca camicia da notte dell'ospedale, nel letto pulito. Le rigide, candide lenzuola del letto sono ferme sul suo torso, e le sue braccia vi riposano sopra. Sotto le sue lenzuola, il suo corpo non è ridotto meglio rispetto al suo viso. Ci sono lunghe cicatrici, alcune lasciate dall'intervento chirurgico, altre dall'attacco di Brooklyn.
Mi turba molto vederlo in questo stato. Lui era così forte, così bello, così fiero, il mio Kai, e ora non lo è più.
Gli altri piangevano per lui, piangevano perchè pensavano che Kai stava per morire. Dapprima non avevo alcuna afflizione, soltanto rabbia per il blader che ha fatto questo, perchè sapevo che lui sarebbe sopravvissuto. Ma sapevo che anche Kai avrebbe vissuto. Ed io ero ok. Kai è vivo...ma non lo è.
Allungo e poso la mia mano su quella fresca di Kai, immobile nel letto. L'afferro strettamente e stringo gli occhi. Ho sperato così tanto, ogni volta che prendevo la sua mano, che lui mi restituisse la stretta e mi facesse sapere che era ancora qui, il suo spirito guerriero presente in lui. Ma non è mai successo.
Questo non è il Kai che conosco. Kai non avrebbe mai permesso di giacere in un letto d'ospedale così a lungo...non avrebbe mai permesso che dei dottori l'attaccassero a questa macchina o qualunque altra cosa del genere. Non avrebbe lasciato che questo accadesse a causa del suo orgoglio e della sua ostinata convinzione di poter dirigere tutto da sè. Kai non sarebbe disteso qui...ed è così che io so che non è Kai.
Dapprima, quando venivo a visitarlo...gli gridavo contro.
'Perchè non ti svegli?! Tu sei più forte di questo; devi solo svegliarti!'
'Torna da me! Kai, ho tante cose da dirti...dannazione, Kai!'
Credevo che lui potesse sentirmi, che mi stava soltanto facendo uno scherzo crudele, ma ora so che non sente nè avverte nulla.
"Kai" mi rivolgo a lui "Penso che questa sarà la mia ultima visita” Gentilmente accarezzai la sua guancia con la mia mano, ignorando la cicatrice sotto le mie dita “Non pensare che sia perchè ho smesso di pensare a te...questo non accadrà mai..." La mia voce è quieta, ma ho come la sensazione che potrebbe cambiare da un momento all'altro.
Ho letto il rapporto dei medici molte volte, come se volessi trovare qualche nascosta scappatoia che mi dicesse che Kai non è nello stato in cui è. Non ho mai capito tutto interamente, ma sapevo cosa significassero alcune cose.
La piccola speranza di un risveglio. Paralisi quasi totale. Perdita della maggiorparte delle funzioni motorie, della memoria, delle facoltà mentali.
Soltanto parole...che non possono spiegarti l'orrore di tutto ciò. Perchè lui era così forte, e ora è debole, e non ha la pietà della morte.
Ho finito di giocare con i "solo se..." tempo fa, ma non posso aiutarlo pensandoci come le memorie che si risollevano ogni qual volta che lo guardo. Se solo avessimo vinto le prime battaglie con i Justice 5 ...se solo come facevano gli altri avessi detto a Kai di interrompere l'incontro ...se solo, se solo, se solo...


L'ora della visite è quasi finita. Per tutto il tempo sono stato seduto accanto a lui, parlando di tante cose...dicendogli cosa provo. Gli ho detto di come l'ho amato dalla prima volta che l'ho visto, quando lui non era 'buono', quando apparve dal nulla e schiaffeggiò il suo compagno.
No, non amo come tratta gli altri, o quanto sia cretino e freddo...ma ho realizzato che amavo quella sua sicurezza, quell'aria attorno a lui...
E' stato capitano di molte squadre, ma raramente ha mai confortato qualcuno quando si sentiva giù, come credevo dovesse fare un leader. Raramente diceva cosa provava lui, comunque. Mai, con le sue capacità di capogruppo...non era un grande modello di correttezza e umanità. Lui, come tanti altri, aveva ombre e oscurità dentro e attorno. Non ho mai saputo che tipo di orrori avesse commesso o visto da farlo diventare così chiuso. Spero soltanto che nel tempo che abbiano passato assieme sia riuscito a dargli un po' di felicità. Spero tanto per queste cose...e una parte di me ancora spera che vivrà...che si alzi e sia ancora il MIO Kai, l'unico che voglio ricordare per sempre...
Ma...
Io lo amo.
Ed è per ciò che devo fare questo.
Per quanto tempo ancora andremo avanti? Per quanto tempo i dottori aspetteranno finchè non decidano che è il momento di staccare la spina? Che tipo di vita avrebbe se non dovesse svegliarsi mai?
Il Kai che io conosco e che amo se ne è andato.
Ho accettato questa verità questa notte, e questa notte non lascerò che quello che è rimasto del mio capitano svanisca.
Lo amo abbastanza da fare questo. Non lascerò che soffra ancora, e credo che questo sarebbe quello che Kai davvero avrebbe voluto. Non avrebbe voluto di essere imprigionato in questa bianca prigione di cavi e monitor...lui avrebbe voluto essere libero...
Io lo renderò libero.
Credo che Kyoujyo sospetti quello che sto per fare.
E' da lui che ho imparato a capire quello di cui c'è bisogno per assicurare questi meccanismi. Alcune domande qui...un paio di ricerche sul suo computer qua...Deve aver realizzato da poco, ma a me non ha detto nulla. Non so se approva o no, ma penso che da qualche parte nel profondo di sè stesso, lui e tutti gli altri anche loro hanno bisogno che accada.
Cammino verso il sistema di supporto di vita, e la mia mano raggiunge la spina. Soltanto uno strappo, e potrai riposare, amore mio.
Tiro la spina dalla presa e silenziosamente la poggio sul pavimento. Lo rimetterò a posto più tardi...nessuno penserà che questo è quello che è successo. Si supporrà che è passato nel suo costante sonno, e finalmente eclissato.
Poi, mi inginocchio accanto al suo letto, la mia testa poggiata sul suo morbido petto, ad ascoltare i suoi respiri e i battiti del suo cuore. Il mio cuore è con lui, e così è stato da lungo tempo. Ce l’ha avuto fin dall’inizio, e io desideravo solo poter avere la possibilità di dirgli quello che possedeva…
I suoi respiri sono corti e lenti, ora. Sono quieti, niente a che vedere con il fiato spezzato di un uomo moribondo.
Sembra passi un’eternità prima che il suo respiro scivoli via e il battito del polso sparisca, ma in realtà sono stati solo pochi minuti.
Ora, qualsiasi momento sarò qui non potrò fare più nulla. Le infermiere vengono dopo l’ora delle visite, e io devo andarmene prima. Mi alzo e guardo l’indistinta figura di Kai.
Sto piangendo…. ma lo noto appena.
Asciugo le mie lacrime, e lo fisso…devo solo…
Mi appoggio e premo le mie labbra sulle sue fredde, senza vita. Posso soltanto immaginare che lui sia ancora aggrappato alle macchine, e che dorma soltanto…ma sono contento di sapere la verità. E’ in un posto migliore ora.
“Arrivederci, Kai…” Il mio respiro muove la sua soffice frangia color dell’ardesia, e lo bacio di nuovo, lasciando la mia lingua protrarsi contro la sua. Mi tiro su, la mia voce è così quieta, posso sentirla appena quando gli dico…quando gli dico…“Ti amo…”
Le parole non hanno bisogno di essere esposte. Credo che lui ha sempre saputo.
Mi alzo e rimetto al suo posto la spina, pensando che ormai non serviva più a nulla. Scivolo verso la porta e poi nel vuoto corridoio. Ora è in pace, e per la prima volta dopo tanto tempo, Kai può finalmente riposare.
I miei passi mi portano velocemente fuori l’edificio e presto corro lungo il marciapiede vera la mia destinazione – il ponte sopra il fiume. Presto, avrò anch’io la mia pace…ma ci sarà un’altra morte che deve accadere questa notte prima che io possa concedermela. Questa è l’ultima cosa che ho da fare.


L’acqua è calma, come sempre in questo periodo dell’anno.
Sono sul ponte che attraverso quasi ogni giorno. Mi appoggio sulla ringhiera e fisso il fiume. Le sue acque, allungandosi sulle rive, nella notte sono scure e fosche. Il fiume non è così profondo. Il letto è granuloso con lisci ciottoli che mollemente trattengono qualche pianta, ma non ci sono più pesci. In certi punti ci sono delle larghe rocce, e mentalmente prendo nota di dove sono.
Probabilmente non è il posto migliore per fare questo – nessuno passerebbe di qui – ma devo farlo.
Sono oltre ogni esitazione ormai; ogni dubbio che avevo una volta è stato scartato. Mi arrampico sull’inferriata del ponte e mi tengo in equilibrio. Fisso il lento fluire del fiume… e salto.
Sto cadendo, e il vento mi sta sbattendo così velocemente che i miei occhi lacrimano. Li serro e in una frazione di tempo mi immergo nell’acqua; la fredda temperatura immediatamente mi agghiaccia.
Le correnti mi tirano e affondo in quel freddo, glaciale abisso, venendo rovesciato e sbattuto dall’acqua. E per la prima volta in vita mia, accetto volentieri la punizione.
E’ così che è stato quando Kai veniva colpito dal King of Darkness ancora e ancora, così crudelmente, così spietatamente, come se non fosse una persona, ma solo qualcosa da abbattere, qualcosa a cui portare via la vita?
Devo provare questo.
Perché è quello che Kai ha provato.
Lascio che venga inghiottito nel letto del fiume, e la mia schiena colpisce la superficie granulosa. L’impatto mi fa perdere un po’ di respiro, e i miei occhi passano aperti sull’oscurità dell’acqua. Ovunque guardo è buio. Qualcuno si è perso qui.
Brooklyn ha reso Kai perduto.
Non farà più una cosa del genere ancora.
Mi giro e premo forte il piede contro il fondo del fiume. Ondeggio in su attraverso l’acqua, nuotando forte per scappare. Ho ancora una cosa da fare.
Ritorno su e prendo un profondo, affannoso respiro dell’aria notturna e nuoto verso il margine del fiume. Striscio e mi abbandono sulla riva, i miei vestiti sono inzuppati e pensanti, ma non sento il peso. Rapidamente mi arrampico sull’erbosa altura e scivolo in strada. E ora corro, i miei piedi che battono sull’asfalto, l’unico rumore intorno.
E ora, con il vento che mi batte ancora una volta, mi sento libero, perché Kai è finalmente libero. E corro nella notte, concedendo a me stesso un selvaggio, determinato sorriso, lasciando sfuggire una risata che ho trattenuto a lungo, da un giorno di cinque mesi fa.
Dentro la tasca della mia giacca c’è un pezzo di carta bagnata che contiene un indirizzo di questa città, un indirizzo che ho trovato soltanto ieri. I numeri e le parole sono sbiadite, ma già le so dal cuore.
A questo indirizzo c’è il blader che ha distrutto qualcuno di meraviglioso, e facendo questo anche le speranze e i sogni di molti. [Vanno tutti dietro a Kei? Tutti pazzi per Kei!! XDDD NdEly]
Solo per questa notte, anch’io andrò contro le regole. Il mio beyblade è stato fornito di rasoi, e la rivoltella che uso è provata per essere la migliore. La mia mira ed esattezza sono perfette adesso.
Dentro l’altra tasca della mia giacca ci sono i frammenti rovinati del bit di Dranzer. Riesco a sentirli cominciare a scaldare, e scintille di rosso potere lasciano una traccia dentro di me mentre corro. Il bit di Dragoon brilla di scintillii blu in risposta, e un grande vento esce dal mio bey, asciugando l’acqua dei miei vestiti e dei miei capelli. Le scintille di Dranzer si accendono, e gialle fiamme di fuoco danzano lungo la mia scia. Sogghigno fieramente, perché questa notte le mie azioni andranno contro tutti.
La luce di Dragoon illumina l’oscurità intorno a me, e la via che ho preso. Insieme, dimostreremo ai Justice 5 cos’è davvero la vera giustizia, e i gesti che l’amore può compiere.
I crimini non rimangono impuniti.
Questa notte ci sarà un’altra morte.

~owari



Ely:…b…b…
Tutti: ??
Ely:….b…b…BUAHAHHHHHHAHAHAHAH!!! MY KAIIIIIIIIIIIIII! MY KAIIIIIIIIIII! NUJU MORIRE MY KAAAAAAIIIIIII!!
Tutti:…
Kei: ma allora te ne frega qualcosa di me… òO
Ely: buahabuaaaaaaahhhh!! Ma io…sigh…anche se…ti…sigh…tratto male, ti voglio tanto tanto tanto tanto tanto bene!! Buaaaaaaaahhhhhhhhhhh! TOT
Ely comincia a correre verso Kei, Kei allarga le braccia…Ely lo schiva e corre ad abbracciare Rei!
Kei:…-__-*******
Ely: MY KAAAAAAIIIII E’ MORTOOOO!! TOT MY KAAAAAAAIIIIII!!
Takao: ma Kei non era mio? òO
Kei: appunto…
Ely smette di piangere e si stacca da Rei…
*mode saccente on* Ely: infatti, ma prima di appartenervi l’un l’altro voi insieme al qui presente ricetto siete tutti tutti tutti miei!!! *mode saccente off*
Takao : ooohhhh *_*
Rei : ^O^
Kei:...help me, aidez-moi, tasukete! ç.ç
Ely: *Q*


Note: so che in alcuni punti qualcosa non vi risulterà chiaro, ma è la mia traduzione (scritta) di una fic in inglese, ho anche saltato qualche frasuccia perchè non tornava òO…Spero vi sia piaciuta, a me molto. Commentate, io e Techno Ranma ne saremo felici! Più che altro fatelo per lui/lei non vorrete che pensi che noi italiani siamo tirchi eh…

Konnichiwa minna!

 
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