CREDI NEGLI ANGELI?
- Capitolo 1° -
Lui stava lì, sul balcone, conosceva il motivo per cui era nato, il suo destino... era stato creato per uccidere. Guardava fuori dal balcone e vedeva le stelle muoversi nel cielo lasciando scie dorate, com’era bello il cielo. Il cielo era vita, speranza, era sempre lì come una madre. Era nato per uccidere il cielo? Sapeva cosa doveva fare, ma non sapeva se dentro il suo cuore lo desiderasse. Lui... non aveva niente, solo l’Eva, o no... forse non aveva solo questo. Poi, lì, su quel balcone emise la sua prima lacrima. Una lacrima... lui NON doveva piangere! Ma ora lo faceva comunque, non riusciva a fermarsi. Perché stava piangendo? Silenzio. Senza che se ne accorgesse tornò in camera e si addormentò, come un bambino. Il mattino arrivò e lui si svegliò, poi si stropicciò gli occhi per svegliarsi meglio. Si alzò e prese la moto dal garage, ci montò sopra ed inserì la marcia più potente. Sentiva il vento fra i capelli, la libertà, era così felice ora... Dopo un po’ scese e si incamminò verso casa, ma mentre si incamminava vide una figura particolarmente dolce seduta su di una panchina, quella figura sembra così dolce. Le si sedette vicino, quella figura lo incuriosiva particolarmente. Poi sfoggiò un sorriso dolcissimo.
Kaworu: Buongiorno.
La ragazza si voltò verso di lui e sfoggiò un sorriso altrettanto dolce.
Ragazza: Buongiorno.
Kaworu: E’ una bella giornata.
Ragazza: Già... ma la notte di ieri era ancora più bella...
La ragazza lo guardò come di solito lui guardava gli altri, con uno sguardo dolce e comprensivo. Lui capiva tutto di tutti, sapeva leggere l’anima della gente e lei sapeva leggere la sua... chi era?
Ragazza: Dimmi ti va di prendere qualcosa al bar?
Kaworu accettò, cos’aveva da perdere? Aveva i minuti contati ma ora voleva solo stare con quella dolcissima ragazza che sembrava capirlo. Si sedettero e presero un’aranciata. Più Kaworu la guardava e più capiva che quella ragazza lo conosceva meglio di quanto si conoscesse lui.
Ragazza: Kaworu...
Kaworu: Sì?
Ragazza: Tu sei nato per un motivo ma non devi dipendere da esso. Tu devi prendere le tue decisioni.
Silenzio.
Kaworu si alzò e si incamminò verso l’uscita, ma prima che uscisse...
Ragazza: Tu ci credi negli angeli?
Kaworu per una volta non capì e decise di ascoltare.
Ragazza: Non agli angeli come te... a quelli che sono destinati a far nascere un sorriso. Ci credi?
Kaworu: Ora sì.
Ragazza: Kaworu... Sorridi sempre anche se è un sorriso triste, perché di più triste di un sorriso triste c’è solo la tristezza di non saper sorridere.
Kaworu sorrise ed uscì. Quel pomeriggio il suo cuore avrebbe smesso di battere ma lui sarebbe morto con un sorriso... ora sapeva... lui avrebbe portato a termine il suo compito. Ricordò solo poche parole nella sua testa dove ora vagavano pensieri ignoti...
"...in particolare il tuo animo, è fragile come il vetro... meritevole d'affezione...
In altre parole, ti voglio bene."
By Hoho
Commenti please! Questa fanfiction che forse avrà un seguito è dedicata al grande Kaworu_Nagisa-kun! Che ha un sito, per trovarlo scrivete "kaworu nagisa" su virgilio ricerca. Senza virgolette! Bye bye. Commentate^^
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