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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: BLACK DRAGOON
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: byakko galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/09/2004 01:22:29

l`unione di due spiriti, una forza inarrestabile, una vendetta silenziosa.
 
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- VENDETTA -
- Capitolo 1° -

Mi è presa l'ispirazione e non ho saputo resistere a metterla giù. Non sarà un gran che ma non riuscivo a fermarmi e così...E' nata guardando un pezzetto della seconda puntata della serie. In più ho sonno dato che è l'1 di notte.
Scema te che scrivi a quest'ora -__- ndlettori
ç__ç avete ragione, ma io cosa posso farci? sigh sigh ç_________ç.


Nuovi incontri, nuovo campionato ma tutto era diverso e lui vagava nel buio della sua mente. Quella giornata era stata pervasa da un’aria di tradimento che solo lui sentiva. I suoi amici lo avevano abbandonato dandogli motivazioni inutili e superficiali. E pensare che non avrebbero mai dovuto dividersi. Adesso erano diventati nemici e lui voleva distruggerli:

-FLASHBACK-
Max: Dai Takao, non fare così.
Takao: Perché state fuggendo?
Rei: Noi non stiamo fuggendo e solo che ci alletta l’idea di doverci scontrare tra di noi in incontri ufficiali.
Takao era su tutte le furie e quasi alzava le mani su quelli che dovevano essere suoi amici ma fu prontamente fermato dal professor K.
Prof K: Smettila, finiscila di comportarti come uno stupido.
Lo allontanò malamente e mentre se ne andava solo poche parole che si preannunciavano come una previsione del futuro che li avrebbe attesi.
Takao: Non importa, verrete sconfitti, tutti quanti.
-FINE FLASHBACK-

Impugnava saldamente il suo fidato Dragoon, il solo che non lo aveva abbandonato, e lo ammirava sperando che potesse aiutarlo. Camminava senza meta, fino ad arrivare ad una collinetta solitaria dove si fermò, come trattenuto da una forza misteriosa che percepiva nel suo bey. Dragoon lo stava chiamando. Poi, un’immensa luce blu fuoriuscì dal bit power e la bestia sacra si mostrò a lui. Rimase stupito di ciò che stava succedendo ma non ebbe alcun timore né paura. Si inginocchiò per rispetto del suo fidato amico e compagno ed infine parole non sue riecheggiarono nella sua mente.
Dragoon: Takao, sento in te forti sentimenti che bramano una vendetta intensa. Io posso aiutarti se tu lo vorrai. Devi esserne convinto.
Takao: Accetto con onore il tuo aiuto, dimmi cosa devo fare.
Dragoon. Da ora in avanti saremo collegati nell’anima come nella mente. Un vincolo che però ti costerà molta fatica. Ti allenerò a sopportare il dolore ed a diventare più forte così che anch’io possa evolvere ad uno stadio più elevato, per diventare una cosa sola, dove le parole e i gesti sono inutili ed è la mente a comandare. Sarà difficile e mai prima d’ora ho effettuato questo patto con qualcuno, quindi temo di doverti ripetere la domanda: ne sei convinto?
Takao: Sì, loro verranno sconfitti come tutti quelli che incontrerò sulla mia strada.
Dragoon: E sia, mi unirò a te poichè ciò è un tuo desiderio.
Il ragazzo si sentì avvolgere da un calore che mai prima d’ora aveva mai sentito e nel suo cuore avvertiva la presenza di una nuova essenza. Sì, ora Dragoon era dentro di lui. Quando aprì gli occhi si sentì strano, come intorpidito e le sue gambe non riuscivano a muoversi. Di fronte a lui volteggiava il suo bey ma era diverso, completamente nero, tranne delle strisce bianche sul disco di attacco, e formato da nuovi pezzi che sostituivano quelli vecchi. Lo prese nelle proprie mani, continuandolo ad ammirare. Poi la vista si annebbiò e cedette sotto l’enorme potere del proprio amico. Di nuovo la sua voce prese ad esistere nella sua mente:
Dragoon: La mia energia è troppo potente perché il tuo corpo possa resistergli, dovrai aspettare qualche giorno per riprendere le tue abituali funzioni. Dovrai abituatici ma non temere, il tuo allenamento è già iniziato e presto potrai sperimentare i tuoi nuovi poteri.
Ormai il patto era stato suggellato e sentiva già un’incredibile forza in lui. La sconfitta dei suoi nemici sarebbe stata totale.

Era passato quasi un mese dall’ultima volta che si erano visti e nessuno poteva dimenticare quello che era successo. Max e Rei erano rimasti in contatto mentre si allenavano con le nuove rispettive squadre, chi in Cina chi in America e si preparavano al prossimo torneo noncuranti di cosa li avrebbe aspettati. Anche Kei era partito per recarsi in Russia. Poi l’arrivo dell’attesissimo giorno in cui finalmente si sarebbero potuti rivedere e scontrare. Le sfide si sarebbero svolte tutte su di un’isoletta del pacifico, acquistata al solo scopo di essere utilizzata per le future sfide mondiali di beyblade. Quando le varie squadre arrivarono rimasero impressionate dall’imponente complesso che li avrebbe ospitati. Si riunirono tutte nell’immenso spazio davanti al Bey stadium dove si sarebbero effettuate le varie sfide e, dopo l’importante discorso di apertura, tutti si sistemarono negli appositi alloggi messi a disposizione. Max e Rei si diedero appuntamento nel grande giardino, da cui si poteva anche ammirare il mare, riuscendo anche ad incontrare Kei che solitario stava facendo un giro.
Max: Rei, Kei, da quanto non ci vediamo, non sapete quanto mi siete mancati.
Rei: Sì, Sì, anche tu mi sei mancato, ma adesso calmati.
Kei: Che casinista.
Max: Sempre simpatico, come al solito.
Passarono molto tempo a raccontarsi le proprie esperienze in quell’ultimo periodo. Kei si era messo comodamente contro un albero senza badare molto a ciò che dicevano gli altri due amici ed osservava il panorama in silenzio. Poi, tra lo stupore dei due, se ne uscì con una domanda che li rattristò molto.
Kei: Sapete che fine ha fatto Takao’?
Rei: No. Io ho parlato con il prof. Ma neanche lui sapeva dove fosse. E’ come scomparso. A dire il vero sono un po’ preoccupato, non è da lui sparire così.
Max: E come se non bastasse io non ho visto la squadra giapponese tra le altre.
Kei: Io ho notizie a riguardo. Pare che il rappresentante del Giappone arriverà domani, per l’inizio delle gare.
Rei: Cosa? La squadra è composta da un solo esponente? Ma sono impazziti?
Kei: Il regolamento non dice di quanti membri deve essere composta la squadra.
Rei: E’ pazzesco, non ci posso credere. Cosa mai sarà successo?
Kei: Questo non lo so, hanno tenuto tutto nella massima segretezza. Siamo riusciti a sapere solo quello che vi ho già detto. Non si sa l’identità di questo blayder, ma lo si teme.
Max: Sono proprio curioso di conoscerlo, non potrà essere così forte.
Kei: Si vedrà.
Poi i tre si salutarono ed andarono a riposarsi per gli incontri del giorno seguente, seppur accompagnati da dubbi e pensieri.
L’indomani, finalmente, cominciarono le gare. Il Bey Stadium conteneva due enormi ring, così da velocizzare le eliminazioni. Le squadre cinesi, americane e russe erano quelle che maggiormente si facevano valere. C’era molta agitazione ed entusiasmo nell’aria ma tutto si spense nel silenzio quando fu chiamato il Giappone e tutti si voltarono per conoscere il volto del misterioso giocatore. Dall’entrata fece il suo silenzioso ingresso nello stadio il blayder che con ansia si aspettava, ma la sua figura non si poteva scorgere poiché era nascosto da un lungo mantello nero con un largo cappuccio che escludeva alla vista il suo volto. Un forte brusio si alzò nella grande sala ma il ragazzo non ci fece caso, anche se sentiva gli occhi di tutti su di lui. La sua prima sfida era contro la squadra del Sud Africa che si prospettava come molto forte, muniti anche loro di bit power.
Il giudice, informato della sua sola presenza nella squadra, si preoccupò di chiedere se fosse veramente deciso ad affrontare quello scontro da solo.
Giud.: Sei sicuro? Dovrai sostenere e vincere tre incontri.
???: Non è un problema.
Giud.: Potrei sapere almeno il tuo nome visto che non mi è stato indicato?
???: Il mio nome non è importante, comunque, per rispetto verso i miei avversari, potete chiamarmi Zero.
Giud: Molto bene, allora iniziamo.
I due sfidanti si posizionarono al bordo del ring, pronti per lanciare.
Giud: In posizione. 3,2,1…lancio.
I due beyblade si scagliarono con forza l’uno contro l’altro, bè, per la verità il blade nero stava giocando con l’avversario visto che aspettava di farsi colpire e poi scansarsi all’ultimo momento e prendere a girare velocemente come impazzito per tutto il campo, lasciando l’avversario in difficoltà. Ma la cosa strana è che il giapponese non proferiva parola, non dava comandi ma il suo bey si muoveva seguendo comunque delle istruzioni, la cosa lasciò chi lo aveva notato molto scosso. Dopo un po’ che andava avanti così le cose cambiarono.
Zero: Mi sono stancato di giocare con te.
Tempo di finire la frase e con una veloce mossa scaraventò fuori dal ring il bey nemico. E così fu per il secondo incontro, dove però rimase semplicemente fermo, lasciandosi colpire dall’avversario che inconsapevolmente stava distruggendo il suo bey ad ogni contatto, tanto che dopo poco si fermò da solo, quasi disfatto. Mentre per il terzo fu sbrigativo, facendolo volare fuori dall’arena al primo colpo e dividendone le varie componenti. Gli avversari, come del resto gli spettatori, rimasero allibiti da quell’incontro. Max, Kei e Rei non sapevano più cosa pensare non avendo mai visto una cosa del genere. Soddisfatto del risultato, il ragazzo incappucciato richiamò silenziosamente il suo compagno ed altrettanto silenziosamente se ne andò dallo stadio, dato che per il momento i suoi incontri erano conclusi.
Al termine di tutti gli incontri, i tre ex-compagni si riunirono per parlare dell’accaduto.
Rei: Lo avete visto di come si è preso gioco degli avversari? Non ha dato loro nemmeno il tempo di invocare i loro bit power.
Max: Noi lo abbiamo controllato con dei computer. E’ un concentrato di forza, velocità e resistenza, ed in quell’incontro ha utilizzato solo il 20% del suo potenziale.
Kei: Non oso immaginare cosa potrebbe fare con l’ausilio della bestia sacra.
Rei: Ma non può essere comunque imbattibile. Con una buona tattica ce la faremo. In fondo anche noi ci siamo trattenuti, no?
Max: Forse, ma sarà davvero difficile combatterlo.
Kei: Sono d’accordo, non sarà facile.
Max: Ma non ci lasceremo neanche abbattere così facilmente.

Le selezioni continuavano con estrema velocità. Vi era un dislivello enorme tra le varie squadre. Le migliori furono i White Tigers, gli All Stars, i Demolition Boys e Zero. Nella finale ci sarebbe stato un cambiamento: per le quattro finaliste si sarebbe dovuto scegliere un elemento che avrebbe rappresentato tutta la squadra e si sarebbe effettuato un incontro a quattro dove solo un ne sarebbe uscito vincitore. Ovviamente i prescelti furono Kei, Max, Rei e Zero. Gli amici si erano messi d’accordo per mettere davvero alla prova quel misterioso ragazzo, in fondo loro erano davvero gli unici a potergli tenere testa.
Kei: Finalmente potrò combattere contro un vero campione, bada bene, non sarà così facile come in precedenza.
Zero: Non aspettavo altro, sai stavo iniziando ad annoiarmi.
Rei: A chi lo dici, qui nessuno è al nostro livello.
Max: Tranne te a quanto pare.
Questa volta il campo da gioco comprendeva tutto lo stadio per permettere più movimento e più spazio e rappresentava condizioni di struttura diverse: sabbia, acqua, roccia, erba. Bisognava quindi sapersi adattare. Quando il giudice richiamò al posizionamento dei bey, Zero fece una mossa che nessuno riusciva a capire: prese il suo bey e lo posizionò per terra, sul bordo dell’arena. Gli altri lo guardarono interrogativi ma per risposta ricevettero solo un leggero sorriso. Rimasero comunque ai loro posti aspettando il via.
Zero: Bene, iniziamo, qui si compirà la mia vendetta. Verrete sconfitti.
Alla fine di quella frase il bey nero prese improvvisamente a girare lasciando scioccati gli sfidanti. Non era possibile, non esisteva un dispositivo che potesse far roteare il beyblade senza lancio e poi come lo avrebbe azionato? Ma non era tempo di domande dato che il giudice aveva dato il via. Gli altri lanciarono i loro bey mentre quello nero partì da solo, velocissimo, arrivando allo scontro con gli altri. Questi lo accerchiarono per tentare di colpirlo in più punti e di evitargli la fuga. Fu comunque una mossa inutile.
Zero: Poveri sciocchi, non serve a nulla.
Il bey nero improvvisamente prese a girare sempre più forte, tanto da generare un turbine che all’ontano gli altri tre, spostandoli e facendoli vacillare per poi prendere a colpirli a ripetizione, non lasciandoli spazio. Era troppo veloce e quasi non lo vedevano muoversi. Allora provarono a dividersi ed a trascinarlo nei vari elementi di gioco ma tutto era inutile. Non riuscivano a metterlo in difficoltà. Quindi ricorsero alla loro ultima arma, chiamare i propri bit power. Fecero il loro ingresso Driger, Draciel e Dranzer che aspettavano con impazienza l’arrivo del nemico.
Kei: Allora, adesso vediamo cosa sai fare.
Zero: Eh eh, questa sarà la vostra rovina.
Il bey nero fu avvolto da un’intensa luce blu, come il suo proprietario, e dal bit power prese a sprigionarsi un’intensa ed incredibile forza per poi prendere forza nel grande dragone blu che si andò a posizionare dietro al ragazzo.
M/R/K: Dragoon.
Rei: Com’è possibile? Quindi, tu sei…
Proprio in quel preciso istante, il mantello di Zero fu trasportato dalla furia del vento causata dallo sprigionamento del dragone, rivelando ciò che da tempo celava.
Max: Takao! Ma, sei davvero tu?
Effettivamente il ragazzo era cambiato: portava dei pantaloni neri ed una maglia con sopra disegnato un grande drago blu e sul suo braccio destro prendeva forma l’immagine di un drago nero che terminava sul viso del ragazzo. Il suo sguardo poi era diverso, meno luminoso, senza tentennamenti ma colmo di rabbia.
Kei: Che cosa ti è successo, come hai fatto a diventare così forte?
Takao: Io e Dragoon abbiamo unito i nostri spiriti in un legame che ci ha reso più forti. Siamo una cosa sola.
Rei: E’ per questo che non usavi parole di comando, non ti servivano, voi siete collegati mentalmente.
Takao: Esatto. Noi comunichiamo telepaticamente. E’ un sistema utile per non far capire le tue mosse all’avversario. Ingegnoso vero?
Max: Ma come hai fatto?
Takao: E’ stato Dragoon a propormi questa fusione per aiutarmi in questa impresa.
Max: Quindi Dragoon ti ha parlato, ma è impossibile.
Takao: No, non lo è. Ma ora, cosa ne direste di continuare.
E così, cogliendoli di sorpresa, Dragoon prese a girare sempre più velocemente ed intorno a lui si crearono fulmini viola che saettavano vicino agli avversari e nel frattempo la sua forma spirituale aveva acceso una tremenda lotta contro gli altri che non avevano scampo. Un tornado acquatico si riversò contro gli altri bey mentre continuavano ad essere colpiti con ferocia. L’incontro durò poco e la loro sconfitta fu totale. Un grande silenzio regnò in quel luogo. Erano rimasti scioccati da Takao che a stento riconoscevano.
Takao: Non siete ancora al nostro livello. Aspetterò con piacere un’altra sfida ma credo che il risultato non cambierà lo stesso. Farò sentire parlare di me, quindi saprete dove trovarmi.
Quindi se ne andò lasciando i tre a terra, distrutti come i loro bey, schiacciati e travolti dalla sua furia inarrestabile.


Sinceramente non so se continuarla o meno, quindi vorrei che mi diceste che cosa fare e di commentare comunque .
ARIGATO', BYAKKO.

 
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VOTO: (3 voti, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
cinanzon - Voto: 19/06/11 18:15
continuala non è possinile che l'orgoglioso kai, il perseverante rei e il ...boh max non tentino di prendersi la rivincita!!!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

skitty1 - Voto: 21/05/09 09:16
Ho letto il capitolo ed è bellissimo!
Lo so che sn ritardata, ma ho scoperto da poco questo sito!!!!
Cmq è molto bella!!
(billoooo il mio tak vendicativo *ç*)
Ti pregoooo continuaaaa!!!!
D'accordo con il commento: 1 si - 0 no, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

makoto18 - Voto: 11/05/09 10:58
per chè non la stai continuando
D'accordo con il commento: 1 si - 0 no, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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