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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Ufo Baby (Daa! Daa! Daa!)
Titolo Fanfic: DREAMLAND
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: aminda galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/09/2004 12:00:41

eccomi di nuovo qui. questa storia però è diversa. miyu e kanata, non si erano mai conosciuti, poi... molti sogni... spero che vi piaccia
 
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CAPITOLO1
- Capitolo 1° -

TITOLO : DREAMLAND TITOLO : DREAMLAND

Capitolo1

Buio totale, due luci bianche, separate,che poi si avvicinano e si uniscono in
una sola...

Due ragazzi, separati, ma poi…

Per tutto il tempo che sei stato con me, hai portato la gioia nella mia vita,
hai fatto diventare veri i miei sogni…
Tu sei stata la mia forza quando non ne avevo, sei stata i miei occhi quando non
potevo vedere, sei stata la mia voce quando non potevo parlare. Tu sola hai
visto il meglio che c’è in me. Se sono quello che sono lo devo solo a te…
Ma io non posso restare, devo andare in America, la mamma ha bisogno di me, non
posso proprio restare. Devo andare…
No. Miyu non andare via. Non andare via da me. Non lasciarmi solo…

Kanata si era svegliato nel bel mezzo della notte. Questo sogno lo aveva
scombussolato. Cosa voleva dire? Come mai proprio quella ragazza gli era apparsa
in sogno? Non riuscendo più a riaddormentarsi, si alzò e andò a prender un
bicchiere d’acqua in cucina, e si accorse che suo padre era sveglio e stava
preparando i bagagli. Pensando che fosse in procinto di partire per un altro dei
suoi viaggi, non gli diede retta,ma il sig. Osho,appena visto il figlio,lo fermò
e - Kanata vieni un attimo, ti devo dire una cosa – gli disse.

In America intanto

Tuu… Tuu…Tuu...
- Hallo – dall’altra parte del telefono, Jennifer rispose con una voce piuttosto
assonnata (d’altra parte erano le sette di una placida domenica mattina (non
badate al fuso orario)) – Jen, sono io, Miyu. Scusa per l’ora, forse stavi
dormendo. – chiese Miyu pentendosi di aver chiamato – No Miyu, non ti
preoccupare, tanto mi avrebbe svegliato comunque mio fratello tra poco.
Piuttosto dimmi, cosa c’è? Qualcosa non va? – in realtà c’è qualcosa che non va,
ma allo stesso tempo questa cosa va abbastanza bene- confessò Miyu un po’
confusa – Miyu non ci sto capendo nulla. Perché non ci vediamo più tardi
all’alexander cafè, così ne parliamo per bene da vicino?
- oh Jen, sei una vera amica. Scusa tanto, see you later. Bye. – disse Miyu
abbassando la cornetta. Non riusciva a chiarirsi le idee. Una chiacchierata
sarebbe stata la cosa migliore. Si disse, quasi per convincersi.

Più tardi in Giappone

- sì Santa, è proprio così, devo lasciare il Giappone. – disse un abbastanza
triste, ma allo stesso tempo abbastanza assente, Kanata.
- Ma come !!?? E tutti i nostri progetti?come faremo?! – Santa che era stato da
sempre il migliore amico di Kanata, non riusciva a capacitarsi che stava
perdendo il suo grande amico. Ma kanata non dava nessun cenno di risposta.
– Kanata, ma mi senti? Kanata ci sei?-
- oh scusa Santa. Ero un po’ soprappensiero. C’è una cosa che mi tormenta più di
questa. Non che non mi dispiaccia dovermene andare, sia chiaro.-.
- non c’è alcun bisogno di scusarsi, amico mio, avevo già intuito una cosa
simile. Non ti avevo mai visto così in questo stato-.
-Già, credo di non essermi mai sentito così. Provo una serie di emozioni
contrastanti; paura, dubbio, ma allo stesso tempo, felicità, curiosità e, una
sensazione mai provata prima credo che sia amore- ma non poté finire di parlare
perché Santa lo interruppe:
- amico mio il peggio è che tu che normalmente non dimostri le tue sensazioni,
ora le dimostri tutte contemporaneamente. Mi vuoi dire che cosa è
successo?-concluse Santa.

Kanata raccontò all’amico che all’età di cinque anni, quando perse la madre,
aveva avuto un sogno in cui lui e una bambina bionda giocavano in uno strano
parco giochi, totalmente diverso da quello dove abitualmente giocava, e che da
allora quella bambina era diventata per lui una specie di amica immaginaria.
Almeno fino all’età di dieci anni. Quando se ne era dimenticato. Ora però era
tornata. Era ricomparsa in sogno, e avevano avuto un dialogo molto strano e
triste. E aveva scoperto che si chiamava Miyu. Ora molte strane sensazioni si
affacciavano nella sua mente. Non sapeva neanche come si chiamava eppure per
tutto questo tempo l’aveva considerata una vera amica.

Dall’altra parte dell’oceano

-no, spiegami bene, tu hai sognato questo tizio.
-Kanata!Non tizio- la interruppe Miyu
- si, si, Kanata, non ti scaldare. In ogni modo tu hai sognato questo tizio fin
da quando avevi cinque anni e ora lui è tornato con questa dichiarazione.- disse
Jennifer guardando l’amica con le lacrime agli occhi – ma come è romantico.
Magari avessi io una storia d’amore come questa. Ecco perché non hai mai voluto
impegnarti con altri ragazzi. Ma non avevi detto che fino ad ora lo avevi
dimenticato?- concluse Jennifer ritornando subito pratica, come il suo carattere
voleva.
- si. In realtà si. O almeno credo che sia stato così. Ma infondo, nella mia
mente, come nel mio cuore sapevo che c’era qualcuno che aveva occupato tutto lo
spazio possibile e anche se non lo vedevo nitidamente sapevo che era lì con me e
che non mi aveva mai abbandonata. Infondo, è strano. Non ci siamo neanche visti
dal vero, almeno credo. Chissà se esiste davvero o se era solo un SOGNO.

All’aeroporto in Giappone

- Santa, Grazie per avermi accompagnato all’aereo.
- oh Kanata non mi dimenticare – disse, singhiozzando, Santa, che era il solito
sentimentalone
- non ti preoccupare, non ti dimenticherò. Sei e sarai sempre il mio migliore
amico.- dicendo queste “dolci” parole, Kanata cercava di mantenere quel briciolo
di impassibilità che gli era rimasto. Poi si avvio verso l’aereo, seguendo il
padre e scomparve dietro la colonnina del check-in.

Mentre l’aereo decollava, Kanata si chiese se avrebbe più rivisto quella
ragazza, Miyu. Gli piaceva questo nome. Forse dove stava andando, l’avrebbe
anche potuta incontrare. Non fece in tempo pensare ad altro, che si addormentò.

Ora non era più buio, c’era una forte luce, che abbagliava. In quella luce
sembrava si aprisse un nuovo mondo, un mondo felice. In quel mondo due ragazzi,
s’incontravano in un parco, ridevano e scherzavano. Sembravano che si volessero
bene. Sembrava si completassero. Sembrava che nulla potesse turbarli. Non
riusciva a distinguere le loro facce ma, mano a mano che si avvicinavano, una
strana sensazione, gli diceva che una di quelle figure era Miyu.
- Miyu, Miyu!! – cominciò a chiamarla ma i due ragazzi non lo sentivano. Poi
all’improvviso – Kanata, Kanata, Svegliati!!- il sig. Osho, il padre di Kanata,
lo stava svegliando. – Kanata, forza, siamo arrivati!!!_
Era una strana sensazione, come se tutto quello che stava vivendo, fosse già
programmato e, dovesse accadere per fargli ritrovare quella felicità che ormai
da tempo aveva perso.
Con questa sensazione, Kanata trascorse i suoi primi giorni in America, tra un
trasloco, molto complicato disorganizzato, e una visita al quartiere (dove
avrebbe abitato, per chissà quanto tempo).
Meno male che sapeva parlare, abbastanza bene, l’inglese (eh, l’importanza
dell’inglese eh eh) senò non sarebbe riuscito a sopravvivere in quella metropoli
così diversa e sconosciuta.
I sogni continuavano, sempre e comunque, e mano a mano che passava il tempo, gli
sembrava di conoscere tutto della sua vita insieme a quella ragazza.
Un giorno, mentre pensava a questi strani sogni e rimuginava sulla misteriosa
identità di quella ragazza, non si accorse di essersi perso, ed e di essere
capitato nei pressi di un parco giochi che, stranamente, gli sembrava familiare.
Cercando di orientarsi, alzò gli occhi e si accorse che seduta all’altalena,
cera una ragazza dai capelli biondi. Cercò di convincersi che lei stesse
aspettando qualcuno, e pensò di allontanarsi per cercare di tornare a casa, ma
non riusciva a distogliere lo sguardo da quella ragazza, apparentemente, così
normale.
Poi, all’improvviso, la ragazza alzò la testa e lui riuscì a vederle gli occhi.
Erano verdi.
Erano molto espressivi.
Erano inconfondibili.
Era lei.
Era Miyu.

Fine Capitolo

Ei, questa volta ho deciso di pubblicare la mia ff a capitoli, ma, visto che non
mi piace leggere le storie non finite la pubblico tutta. Commenti prego. Volevo
comunque ringraziare Fiamma F., è grazie a lei che scrivo ancora(prendetevela
con lei) ( scherzo). Anche se per ora non vi piace, vi prego continuate a
leggere e poi ditemi pure che fa schifo, ma leggetela. Non ve ne pentirete.
(credo e spero)
Bye bye
Amy

 
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