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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Ufo Baby (Daa! Daa! Daa!)
Titolo Fanfic: RITORNO A CASA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: aminda galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/09/2004 11:55:07

questa è la mia prima ff, siate clementi, ma comunque leggetela vi prego.la storia comincia dopo la partenza di lou. miyu e kanata si separano, ma poi
 
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CAP. UNICO
- Capitolo 1° -

TITOLO TITOLO
RITORNO A CASA>

Cap. 1

Era ormai arrivato il fatidico giorno e i veri genitori di lou erano, tornati a
prenderlo.

Si stavano portando via il suo bambino.

Mentre pensava ciò Miyu si rese conto che in realtà lou non era mai stato il suo
bambino ma glielo avevano solo prestato.

Senza accorgersene Miyu aveva preso la mano di kanata che sembrava provare le
sue stesse emozioni.

Quel tocco, quella sua vicinanza non solo fisica ma più che altro emotiva la
facevano sentire meglio, non si poteva parlare di sentirsi bene, infondo le
stavano portando via un pezzo della sua vita, un pezzo che , credeva , non
avrebbe mai potuto riavere indietro, delle sensazioni, dei sentimenti che non
avrebbe mai potuto rivivere…………….

Miyu dopo la partenza di lou non riuscendo a fermare le lacrime si era chiusa in
camera sua e Kanata non potendo sopportare quell' atmosfera era uscito per
respirare un po’ per non vedere nessuno.

Ma dopo neanche mezz’ora di camminata Kanata si accorse di non poter rimanere da
solo e di avere bisogno di Miyu, come probabilmente lei aveva bisogno di lui, e
s’incamminò verso casa, ma proprio poco prima del tempio ecco che vide una
macchina americana che si allontanava con a bordo una ragazza con dei capelli
biondi che avrebbe riconosciuto tra mille.

Era miyu se ne stava andando e lui non l’aveva neanche salutata, non poteva
succedere.

Non poteva non salutarla

Non poteva lasciarla andare senza dirle nulla.

Si mise a correre e senza accorgersene incominciò a rincorrere la macchina…..

K: Miyu !! Miyu!! –urlava ma sembrava che lei non lo sentisse-.

M: toh mi sembra perfino di sentire la sua voce che mi chiama… non l’ho neanche
salutato- si disse miyu-
(mamma di miyu): Miyu ma quello che rincorre la macchina non è Kanata?
Miyu si voltò di scatto e vide Kanata, i loro sguardi s’incrociarono, e miyu
scattò urlando -papà fermati !!!, ti prego devo scendere!!!-

E senza neanche aspettare che la decappottabile si fermasse completamente, scese
e corse verso Kanata che intanto si era fermato pensando che non ce l’avrebbe
mai fatta a raggiungerla.
Miyu corse e corse come una forsennata e alla fine visto Kanata rallentò e
tenendosi ad una certa distanza lo chiamò – Kanata !!- lui non sapendo cosa
stesse facendo si mise a correre come se non potesse restare ancora senza di lei
e arrivato da lei , la abbracciò. Era uno di quegli abbracci che non si
scordano, quegli abbracci che non hanno bisogno di parole per spiegarsi.

Non si potevano perdere, non senza salutarsi, non oggi dopo che avevano perso
lou…...

M: Kanata non voglio perderti, non anche te, - disse quasi piangendo
K: Miyu tu non mi perderai mai sappilo, anche se ora tu stai andando via non
stai andando via dal mio cuore e dalla mia vita……
Miyu non poteva credere alle sue parole, ora sapeva quello che lui provava per
lei eppure se ne doveva andare. Non si poté più trattenere e scoppiò a piangere
Kanata avendo capito quello che provava, cercò di tirarla su di morale, le disse
con il sorriso sulle labbra – ma come, io ti dico queste cose e tu piangi?-
abbozzando un sorriso
M: Ka…. Ka….
Non poteva smettere di piangere e singhiozzare anche Kanata si stava
commuovendo. La abbracciò ancora più forte e poi preso da una nuova strana
sensazione la baciò.

Solo allora Miyu smise di piangere e sentendosi protetta ricambiò il bacio.

Sembrò passare un’eternità ma in realtà passarono solo pochi secondi e in men
che non si dica Miyu era sulla macchina e si avviava per la strada lasciando
alle sue spalle un Kanata che si era legato stretto al cuore quella magica
sensazione.


Quest’anno

Miyu ormai aveva 17 anni ed era arrivato il giorno dell’anno che odiava di più
al mondo, l’anniversario della partenza di Lou, della sua partenza, dell’addio
con Kanata……non poteva sopportarlo, non riusciva a ricordare giorni della sua
vita in cui non avesse pensato a quel giorno e non riusciva ad immaginare come
in un futuro avrebbe potuto non pensarci più.

Ormai da quel giorno erano passati 4 anni.

4 lunghi anni.

Non che non fosse mai stata felice ma anche quando era felice non lo era mai
completamente sapeva che le mancava qualcosa. Se ne erano accorti anche i suoi
nuovi amici e se ne era accorto anche il suo ragazzo….

Già il suo ragazzo…... già…Micheal…

Lui era sempre stato innamorato di lei e ci aveva messo non pochi mesi a
convincerla e lei aveva ceduto e anche se non si poteva dire che era proprio
innamorata, era in ogni modo felice con lui e avevano passato dei bei momenti.

Ma poi le cose erano peggiorate e lui prima era diventato iper-geloso e poi era
diventato scostante, quasi assente ora stavano assieme ma lui aveva capito che
anche se stava con lui il suo cuore era di un altro, ma non voleva rinunciare a
lei e a dire la verità Miyu non fece mai tanto per allontanarlo da lei. Infondo,
questa situazione andava bene a tutti e due.

Ma quest’anno era tutto diverso.

Quest’anno compiva 18 anni.

Quest’anno sarebbe potuta andare da lui.

Quest’anno avrebbe capito

Il regalo

Aveva ormai deciso tutto aveva programmato ogni singolo dettaglio non restava
che mettere in atto i buoni propositi e preparare quello che fino ad ora aveva
solo programmato.

E poi rimaneva lui, Kanata, aveva deciso di non avvisarlo del suo prossimo
arrivo sia perché non era certa della sua reazione e poi perché voleva fargli
una sorpresa. Chissà come l’avrebbe trovato, sarebbe stato ancora suo?.....

Beh non era il momento di farsi assalire da pensieri inutili ora doveva darsi da
fare e così fece preparò tutto; valigie, regalini per tutti i suoi amici,
biglietti aerei, soldi per le emergenze…ora mancava solo il regalo da portare a
Kanata….. e non aveva la più pallida idea di cosa regalargli.

Decise allora di andare in giro per negozi. Un’idea le sarebbe venuta prima o
poi. Erano ore ormai che girava ma in tutta L.A. non c’era un regalo decente…ma
proprio quando se ne stava andando ecco che vide un negozietto di piccoli
oggetti buffi che non avevano un gran significato ma, ad un certo punto, come
spuntato dal nulla, ecco il regalo perfetto per lui: era un oggetto strano,
sembrava non avere nessuna utilità, ma era a forma di zucca, e la attraeva
troppo. Sembrava fatto apposta per lui. –entro, ho deciso. - disse Miyu come per
auto convincersi.

M: - hallo?(salve?)c’è qualcuno?
(signore del negozio): -si sono qui in cosa posso servirla signorina?-.
M: si vorrei quell'oggetto a forma di zucca, quanto costa?
Sdn: eccolo qui sono 15 $ va bene?
M: sì grazie….è perfetto
Sdn:è un regalo?
M: sì veramente è per una persona speciale……
Sdn: ah ma allora è davvero perfetto!
M: speriamo…scusi, per caso mi sa dire che cosa è di preciso?
Sdn: di preciso non so ma so che è come un vaso del tempo con la differenza che
c’è bisogno che le persone mettano all’interno un oggetto che simboleggi la loro
unione, infatti, si narra che solo quando due persone sono veramente unite al
tocco di quest’oggetto sembra che s’imprimano le iniziali delle due
persone….Successe solo una volta…...ad una coppia di giovani innamorati che poi
furono esiliati nello spazio……ma che dico è solo una vecchia leggenda….
M: no….è una storia romantica, chissà come dovevano amarsi i due ragazzi…...è
davvero commovente, grazie per avermela raccontata adesso so che è davvero
perfetto, grazie arrivederci
Sdn: addio piuttosto
Miyu era troppo euforica per dar conto a quelle ultime parole di quello strano
signore e difatti uscì sorridendo.

Cap. 2

Ormai mancavano solo due giorni al suo compleanno e i suoi amici le avevano
organizzato una grandiosa festa di compleanno.

L’organizzatore di tutto era Micheal che aiutato da Jackie ci teneva più di
tutti forse perché erano gli unici che potevano solo lontanamente immaginare
cosa stesse succedendo a Miyu; ma anche perché Micheal si era finalmente deciso,
avrebbe parlato con lei e si sarebbero chiariti.

La casa di Miyu era stata addobbata a dovere e c’era la musica, il rinfresco, e
tanta felicità nell’aria… ma ad un certo punto…...

Mic: Miyu posso parlarti un attimo?
M: ma certo arrivo, andiamo fuori c’è più calma……(uscendo in giardino)…dimmi che
mi volevi dire?
Mic: beh…si….insomma….miyu non possiamo andare avanti così, io lo so l’ho sempre
saputo che il tuo cuore era di un altro ma non volevo lasciarti andare non
volevo che lui ti avesse completamente, volevo che fossi un pò mia, ma ora so
che non posso più andare avanti così, non è giusto per me ma non lo è neanche
per te;
M: ma Miche_
Mic: no aspetta fammi finire….Io voglio lasciarti libera voglio lasciarti
dall’uomo che ami e che, spero per lui, ti meriterà…...
M: ma Micheal io non voglio perderti...- e dicendo questo ricordò Kanata e si
sentì malissimo per come aveva trattato entrambi e scoppiò a piangere-
Mic: ma tu non mi perdi perché in fondo non mi hai mai tenuto, mi hai sempre
avuto ma mai voluto, come vuoi lui, e so che questa è la cosa più giusta per
entrambi-disse sorridendo -, evidentemente era convinto di quello che diceva.

In quel preciso istante mentre cercava di consolarla le sembrava Kanata, forse,
era per questo che le era piaciuto,perché le ricordava lui…..e scoppiò a
piangere fra le sue braccia ,lui le disse – non ti preoccupare io sarò sempre al
tuo fianco come amico e non ti abbandonerò mai …. Ogni volta che avrai bisogno
di me sarò qui pronto ad aiutarti come ogni amico farebbe…-

Miyu non sapeva cosa rispondere ma sapeva che sarebbe stata la soluzione
migliore per entrambi, e alla fine sorrise e disse – beh ora entriamo o si
inizieranno a preoccupare-

La festa era finita e rimaneva da mettere a posto.

Miyu iniziò con le pulizie ma senza che se ne accorgesse si era trascinata sul
divano e si era addormentata......

Eccola era lì con Kanata, Lou e Baumiao …...DRIIN….DRIIN….DRIIN…. ma cosa era
quel suono?Kanata?Lou? ma perché nessuno lo sente?.....

– Miyu svegliati!! È tardi se non ti svegli perderai l’aereo. Sveglia!!!!- era
Jackie che cercava di svegliare Miyu.
M: ma cosa? Ma che ore sono?
J: sono le 10 tra un’ora parte l’aereo muoviti!!!
M: le dieci, cavolo devo muovermi!!! – salì di corsa e si cambiò in un lampo, 5
min dopo era pronta e sulla soglia di casa pronta a partire………
Pronta per andare da lui……….

L’arrivo

Era sull’aereo, stava andando da lui, lo avrebbe rivisto.

Era un po’ che non si sentivano……

Lo voleva rivedere, lo voleva vicino a lei come quella volta…..

Si era addormentata di nuovo.

– Signorina scusi. Si dovrebbe allacciare le cinture. Stiamo atterrando. -
un’hostess l’aveva svegliata, stava atterrando in Giappone, stava atterrando da
lui…...

>>>>>>>>>>>>>>

Prese un taxi e arrivò al tempio Saijoni. Tutto era chiuso, quasi abbandonato,
non che fosse in decadenza ma non c’era ombra di vita…. – Permesso? Kanata? Sig.
Saijoni? C’è nessuno? – intanto si era avvicinata al telefono. Non sapendo cosa
fare e/o dove fossero tutti decise di chiamare Christine che di sicuro avrebbe
saputo dove era Kanata…TUU….TUU…

Dall’altro lato della cornetta Christine stava osservando il display del
telefono. Da quanto tempo non vedeva più quel numero sul display, aveva paura di
rispondere per sapere di essersi sbagliata. I suoi occhi scintillarono e le sue
gambe partirono senza fermarsi e dopo tre min era al
tempio……DLIN…DLON…DLIN…DLON…

DLIN….DLON…DLIN…DLON – oh no ma chi può essere adesso? Spero che sia qualcuno
che mi dia qualche spiegazione – disse Miyu abbassando la cornetta e avviandosi
verso la porta….

Christine aspettava davanti alla porta speranzosa che aprisse Kanata ma quando
vide la figura di Miyu aprire la porta come una padrona di casa, le pìù sfrenate
fantasie si fecero spazio nella sua mente……..

C: Miyu ma che bello sei tornata?!-disse con gli occhi che iniziavano a
scintillare
M: ciao Christine ma come fai ad essere qui ti stavo chiamando proprio prima ti
dovevo giusto parlare di Kanata – il suono di quel nome fece impazzire Christine
C: ah ma certo mi dovevi chiamare per parlarmi di Kanata
perché/mi/dovevi/raccontare/del/vostro/prossimo/matrimonio/di/come/lui/ti/avesse/finalmente/trovata/e/forse/di/un/vostro/bambino
(tutto attaccato perché tutta la rabbia le fece dire tutto di corsa)
M: ma Chris io in realtà non sento Kanata da un po’ di tempo, ti chiamavo giusto
per chiederti notizie
C: oh ma allora non ti ha trovato. -disse rattristandosi, Miyu parve non farci
caso ed invitò la ragazza in casa.
M: chris ma mi puoi dire che fine ha fatto Kanata è da un po’ che non lo sento e
ora torno e non trovo nessuno; ma che è successo?
C: beh vedi Miyu, aspetta da quanto non senti Kanata?
M: ma da un mese più o meno perché?
C: Beh allora è tutto chiaro….
M: chiaro cosa? Sto iniziando a preoccuparmi….

Christine



C: aspetta fammi parlare…...:…… allora credo che tu già sappia che per un
periodo io e Kanata siamo stati assieme, vero?
M: veramente no…. Ma me lo aspettavo in un certo senso….me lo sentivo…
C: vedi io credo di essere una delle persone che conoscono meglio Kanata e anche
se all’inizio facevo finta di non vederlo dopo un po’ mi sono resa conto che
Kanata in realtà non era mai pienamente felice, infatti, lui pensava sempre ad
un'altra, pensava a te, non faceva altro che pensare a te. Così il giorno del
suo compleanno glielo ho detto……
M: mi dispiace Chris non è colpa mia
C: e invece è colpa tua me lo hai portato via, il suo cuore è stato sempre tuo
ma tu non lo hai mai capito.
M: non è vero alla fine l’ho capito ma
C: sì lo so l’ultimo giorno quando te ne sei andata ma lui diceva il vero, per
lui non te ne sei mai andata dalla sua vita
M: ma anche io lo amo, è per questo che sono tornata appena ho potuto – a queste
parole Chris si incupì e Miyu si accorse solo allora di aver sbagliato a dire
quelle parole – Chris scusa- riuscì a dire solo questo
C: non ti scusare volevo sentirti dire proprio questo, volevo essere sicura del
tuo amore, prima di dirti dove è.
M: ma allora lo sai?!. oh scusa non volevo lo so che ci stai male
C: no non lo sai ma io ormai mi sono rassegnata non ti preoccupare io voglio che
lui sia felice e se sei tu che lo farai felice allora…. – come per farsi forza
si alzò dalla sedia dove era seduta e disse – beh ora ti dico dov’è. Lui, dopo
che c'eravamo lasciati si era convinto finalmente che voleva vederti voleva
stare con te ma non aveva soldi per affrontare il viaggio e, dato che i miei non
li ha accettati, è andato in un paese di montagna lontano dalla città, a casa di
alcuni lontani parenti, dove avrebbe lavorato per trovare i soldi per…..
M: oh Chris non sai quanto ti sono grata per tutto questo. Ma come posso
arrivarci? Se non ricordo male, lui mi aveva raccontato che era in un posto
strano dove si poteva arrivare solo se si conosceva già la strada…..
C: si difatti ed è per questo che io verrò con te
M: ma Chris veramente…
C: qualcosa non va? Non ti va bene che io venga con te? – disse mentre gli occhi
iniziavano a luccicarle per la rabbia.
M: eh eh no figurati sarà meglio così
C: ah perfetto allora ora lo chiamo e lo avviso -disse come se tutto fosse
tornato normale
M: no Chris veramente io vorrei che non lo sapesse…
C: ok come vuoi ma in ogni caso, dovrò preparare lo stretto necessario quindi
dovrai aspettare qualche ora… non ti dispiace vero?
M: no anzi, così potrò salutare tutti gli altri.
C: oh ma che fantastica idea ma perché non andiamo tutti lì così, saremo tutti
insieme di nuovo?
M: ma non daremo fastidio in tanti?
C: ma no, pensa che lui stesso ci aveva invitati qualche tempo fa!!!

Cap. 3

E così decisero, Christine e Miyu fecero u giro di telefonate e dopo aver
spiegato a grandi linee il “piano” si diedero appuntamento a casa di
Christine…..

- Miyu ma che bello vederti di nuovo – dissero insieme Aya e Nanami prima di
abbracciarla, come se volessero schiacciarla.

- Miyu-chan ma che bello rivederti, ecco una rosa per te- disse come al solito
Nozomu

L’unico che fu un po’ meno cordiale, fu Santa – Miyu allora sei davvero tornata
– disse infatti

M: sì, infatti, sono tornata – Miyu era imbarazzata, da tale freddezza
S: già ma questa volta resterai o dopo averlo fatto felice per un attimo, te ne
andrai di nuovo?
M: io… non lo so… dipende da lui
S: se fosse dipeso da lui, tu non te ne saresti mai andata ma come vedi te ne
sei andata comunque
M: Santa non dire così era diverso prima, ora decido io
S: sì già già ma se lo vedo soffrire di nuovo, non te lo perdonerò mai.

Miyu stava per scoppiare a piangere perché Santa la riteneva responsabile lei
non poteva farci niente non era colpa sua.

Aya s’intromise per cercare di salvare l’amica. – ragazzi ora basta! Piuttosto
dove stiamo andando di preciso? –

L’intervento di Aya fu una manna dal cielo infatti tutta la compagnia, compresi
i due contendenti, si concentrò su questo “piccolo” particolare.

Dopo vari preparativi, che durarono sì e no un paio d’ore, i sei amici
s’imbarcarono per quest’avventura, che sicuro avrebbe cambiato un paio di vite…

Il percorso era davvero difficile senz’altro Miyu si sarebbe persa se fosse
andata da sola ma quasi chiunque avrebbe avuto delle difficoltà.

L’unica che sembrava conoscere il percorso ad occhi chiusi, era Christine che
con il suo fiuto allenato a trovare Kanata dirigeva i suoi amici nel bosco.

Sembrava una furia della natura sembrava che nulla potesse fermarla, ma ad un
certo punto si arrestò come se avesse perso le tracce definitivamente.
– ecco non sento più nulla. Ogni volta mi blocco qui. – disse accasciandosi
contro un albero
- ma Chris che vuol dire ogni volta? Sei venuta altre volte da Kanata? – disse
qualcuno nella compagnia
C: no una volta ci venni con Kanata e poi tentai di tornarci dopo che c’eravamo
lasciati ma non ci sono riuscita mai- disse Christine.
- vabbè lasciamo perdere ora mi devo concentrare…... – disse santa sedendosi a
gambe incrociate con aria pensierosa come se fosse un medium. Passarono un po’
d’ore e i ragazzi stavano ancora girando seguendo santa che sembrava convinto di
sapere la giusta direzione ma che dopo vari tentativi andati a male, disse:

– ragazzi c’è poco da fare non riesco a trovare la strada giusta, mi sa che ci
dovremo accampare qui stanotte-.
M: ma Santa come faremo noi non abbiamo portato neanche una tenda come faremo?
S: io invece l’ho portata. – E iniziò a montare la tenda

Dopo che Santa ebbe montato la tenda, Chris disse
- ragazzi perché non andate a cercare della legna? Noi vi aspetteremo qui
N: ma io non voglio ho paura!!!
A: ma come Nozomu ci faresti felici se ci portassi della legna…. Ti prego
- ti prego!!!- dissero tutte le ragazze in coro
N: ok se me lo chiedono delle belle fanciulle come voi allora andrò! Andiamo
Santa!! E così detto si incamminarono per il bosco.

Prima del ritorno dei ragazzi le ragazze si erano intrufolate nella tenda di
Santa e ne avevano assunto il controllo. Al loro ritorno i ragazzi avevano
acceso il fuoco e rassegnati si erano addormentati vicino ad esso.

Tutti dormivano beatamente, solo Miyu aveva una sorta di presentimento e non
riusciva a prendere sonno, stava ferma nella tenda.
Aveva deciso di uscire a fare la guardia quando aveva notato una figura scura
che si stava avvicinando furtiva alla tenda e presa dal panico, prese lo zaino
di Chris che sembrava contenere macigni e si preparò all’attacco…3…2…1… ecco la
figura che apre la tenda e BOOM !!!

- Ahi che dolore!- fu tutto quello che udì prima di rendersi conto che conosceva
quella persona.

Kanata

I radar che erano le orecchie di Christine, si attivarono subito, poteva
riconoscere quella voce in mezzo a mille voci, era la voce di Kanata.

M: oh mio dio scusa, ti avevo scambiato per un pazzo
K: ma chi diavolo sei? Conoscevo solo una persona che avrebbe avuto questa
rea…zione - Kanata si bloccò realizzando, che quella era veramente la persona di
cui parlava – Miyu?!
Miyu non rispose. Non riusciva a dire una parola. Lo fissava dritta negli occhi
senza quasi respirare.

Quell’attimo magico fu interrotto bruscamente dall’arrivo dio Christine rabbiosa
che pensava che i due si erano dati appuntamento segretamente lì di notte e
avevano deciso di scappare lasciando tutti lì da soli; stava già alzando una
quercia che si trovava lì vicino, svegliando tutti, quando Kanata disse – Chris
calma siamo qui non è come pensi tu – e subito Christine si blocco e tornò la
ragazza di sempre.

S: Kanata come hai fatto a trovarci?- disse Santa mentre Nozomu, perdendo quel
briciolo di stima che avevano in lui, si attaccava al braccio di Kanata.
K: niente di più facile, ho visto il fuoco dalla casa e ho pensato che era
qualcuno che si era perso e ho pensato di venire in loro soccorso e poi ho visto
che eravate voi
C: oh Kanata nostro salvatore
K: ragazzi ma perché ora non ci avviamo verso casa e tardi e potrete dormire,
poi mi racconterete tutto, ma ora andiamo. - e così detto si avviarono verso la
casa dei parenti di Kanata.

Una volta arrivati, gli zii di Kanata si presentarono e si dichiararono molto
contenti di avere ospiti ma avvisarono i ragazzi che potevano solo sistemarsi
nella stanza di Kanata e in un'altra ma che potevano restare quanto
volevano,tanto non davano nessun disturbo.

I ragazzi dopo aver sistemato le cose nelle due stanze si riunirono nella
stanza di Kanata e iniziarono a parlottare fino a notte tarda poi come se
fossero stati sotto l’effetto di un sonnifero si addormentarono tutti più o meno
nello stesso tempo.

Senza farci caso Miyu e Kanata si erano addormentati sul letto di Kanata e come
se fosse la cosa del mondo si erano addormentati abbracciati.

Il primo ad accorgersene fu Kanata il mattino seguente quando si svegliò; era
una sensazione troppo bella per poterci rinunciare così in fretta e così si
rimise a dormire.

Non voglio più lasciarti

Il giorno dopo i ragazzi si svegliarono uno dopo l’altro. A dormire rimanevano
solo Miyu, Kanata e Christine.

Nessuno si fidava a lasciare Christine in quella stanza dove al suo risveglio
avrebbe visto quei due così abbracciati, quindi la svegliarono con molta calma
evitando che lei li vedesse.
La portarono quasi di peso fuori della casa per evitare che facesse danni e
cercarono di convincerla a salire sulla cime della montagna dove c’era un
rifugio:

C: ma ragazzi dove mi portate?
A: stiamo andando al rifugio
C: ma come senza Kanata?
N: sì lui si è svegliato presto ed è già salito….
C: oh ma allora dobbiamo andare subito!!!- stava già incominciando a correre
S: Chris aspetta non correre dobbiamo prima fare una serie di servizi per i
parenti di Kanata ce lo ha chiesto lui
C: oh ma certo sarò felicissima… tra la la tra la la
A&Na: ma Santa perché dobbiamo fare noi i servizi che doveva fare Kanata? Io ero
venuta qui in vacanza!!
N: santa ha fatto bene così terremo impegnata Chris.
S: e poi quando si tratta di Kanata lei diventa una furia della natura, farà
tutto lei non vi preoccupate.

Intanto Miyu si stava svegliando, aveva caldo ma allo stesso tempo si sentiva
finalmente bene; tentò di girarsi e quando ci riuscì si ritrovò faccia afaccia
con Kanata.

Lui stava ancora dormendo.

Com’era bello quando dormiva.
Era bello come al solito, ma quando dormiva veniva fuori un lato del suo
carattere che pochi conoscevano.

Il suo lato più dolce.

Infatti, quando dormiva sembrava un bambino indifeso, bisognoso di affetto e di
cure.
Queste considerazioni fecero scattare in lei una sensazione strana; si sentiva
in dovere di difenderlo, chiuse gli occhi e lo abbracciò.

Lui al suo abbraccio si svegliò ma non sembrò per niente turbato, anzi ricambiò
il suo abbraccio.

Miyu aprì di scatto gli occhi.

Si era svegliato.

La stava abbracciando.

Si stavano abbracciando.

L’ espressione di Kanata era leggermente cambiata, ora non sembrava più in
cerca di protezione. Piuttosto sembrava volesse proteggerla.

Sembrava non volesse più staccarsi da lei.

Sembrava non volesse più….

K: Miyu non voglio più lasciarti andare via. – disse come se avesse letto nei
suoi pensieri.
Non voglio più lasciarti….
M: Kanata neanche io me ne voglio andare più via da te.
Non voglio più lasciarti
E così detto si abbracciarono ancora più forte e anche se non dormivano più
rimasero a letto per ancora un po’.

Quando finalmente si alzarono sembrava che i loro cuori così come le loro menti
fossero in perfetta sintonia.
Come se fosse la cosa più naturale del mondo, si alzarono e, mano nella mano,
scesero a fare colazione.
Entrambi erano affamati ma sentivano una strana sensazione che gli permetteva di
sentirsi come se non avessero più bisogno di nulla all’infuori di loro stessi.
Si sentivano appagati con loro e con il mondo intero.

Dopo colazione tuttavia i due ragazzi s’iniziarono a preoccupare per i loro
amici, non vedendoli più nei paraggi, e chiesero informazione alla zia di
Kanata; la quale gli disse che i loro amici erano andati su al rifugio di
montagna e che prima di andare avevano svolto tutti i compiti che avrebbe dovuto
svolgere Kanata. Alquanto sorpresi da tale notizia i due si avviarono per il
sentiero di montagna che portava al rifugio.

Dopo un po’ di camminata Miyu, come al suo solito si era stancata e Kanata in un
gesto molto affettuoso era tornato indietro e dopo averla abbracciata, come se
le volesse dare un po’ delle sue forze, aveva ripreso a camminare tenendosi
abbracciato a lei.
M: Kanata come vorrei che questo non finisse mai…
K: e chi ha mai detto che debba finire; finirà solo se noi lo vogliamo, così
come continuerà per lo stesso motivo…
M: ecco è proprio di questo che ti volevo parlare…
Kanata sembrava preoccuparsi, aveva paura che lei gli stesse per dire che tutto
sarebbe finito presto…
M: Kanata quando sono tornata e ho incontrato gli altri, Santa mi ha detto che
era colpa che tu sei stato male e che pensava che io me ne sarei andata un’altra
volta..
K: e quindi?! – chiese Kanata ancora più preoccupato – che mi vuoi dire, che
aveva ragione, che te ne stai per andare? –concluse, ora arrabbiato.
M: ma no, come ti viene in mente una cosa del genere?io volevo sapere se anche
tu la pensavi così se anche tu pensavi che era colpa mia che ero stata io a
volermene andare…

Senza accorgersene i due avevano alzato la voce e i loro amici, o meglio
Christine aveva subito riconosciuto le voci ed era accorsa. Ora lei e gli altri
stavano nascosti dietro a dei cespugli e osservavano i due litigare…

K: ma Miyu non penserei mai una cosa del genere…so come è andata, meglio di
chiunque altro e soprattutto…
M: soprattutto che cosa?! – disse Miyu ormai tra le lacrime
K: soprattutto ti amo più di chiunque altro e non m’interessa il passato io
voglio vedere solo il presente e il futuro.
M: Kanata anche io ti amo e credo di conoscerti più di chiunque altro, ma la
sola idea che tu pensassi una cosa del genere mi faceva stare male… per questo
te n…
Miyu non riuscì a finire la frase perché Kanata la abbracciò e la baciò prima
delicatamente e poi il loro bacio diventò più passionale come per descrivere
tutto l’amore che provavano in quel momento.

Anche Christine si era commossa davanti a tanto amore ma quando sentì dire da
Kanata:
- Miyu ma è mai possibile che ogni volta che ti bacio tu stai piangendo? Inizio
ad offendermi –
Diventò una furia e iniziò a scagliare gli alberi circostanti contro i due.

Dopo che Christine si fu calmata i 7 amici, si rincamminarono verso il rifugio e
passarono il resto della giornata lì come un’allegra compagnia di amici in
vacanza.

Cap. 4

Passarono 3 giorni magnifici ma ora era ora di tornare a casa.

Tutti ringraziarono i parenti di Kanata che li avevano ospitati e prepararono le
valigie. Anche Kanata con grande sorpresa dei parenti si preparava a ripartire.
Si misero in viaggio e verso sera potevano già intravedere le luci e i rumori
della città.
Arrivato il momento dei saluti tutti si diressero verso casa con la promessa di
rivedersi presto.
Anche Miyu e Kanata si erano avviati per il tempio. Una volta varcata la soglia
automaticamente si ritrovarono a dire: - Lou Baumiao siamo a casa
Realizzato che nessuno avrebbe risposto, si rattristarono un po’.

M: Kanata, so che forse non te lo dovrei chiedere ma hai tenuto qualcosa di lou?
Mi manca, vorrei vedere qualcosa che gli apparteneva giusto per sentirmi più
vicina a lui…
Kanata si era avviato, senza dire una parola, verso la sala delle preghiere dove
c’erano una serie di scatoloni impolverati.
M: ma sono tutte cose di lou?
K: c’è tutto quello che mi ricordava voi tre, non li guardo da quando ve ne
siete andati…
Miyu lo prese per mano e si avvicinarono agli scatoloni. Quante cose, quanti
ricordi, quante emozioni e poi… una foto. Una foto di tutti e 4, scattata a
Momonland.
Era troppo i due si abbracciarono e si diedero conforto con il loro solo amore…

K: Miyu rimani qui stanotte non voglio stare solo…ti prego.
M: non c’è bisogno di pregarmi rimango qui neanche io voglio stare sola; non
voglio mai più stare da sola…

E con un bacio sigillarono questa loro silenziosa promessa.

Prima di andare a letto Miyu prese il regalo che aveva portato a Kanata e glielo
diede.

La prima cosa che Kanata notò era che era a forma di zucca e quindi ringraziò
subito Miyu per essersi ricordata che lui amava le zucche, ma poi s’interrogò su
cosa potesse essere e anche se un po’ preoccupato di offender Miyu le chiese che
cosa fosse mai quell’oggetto.
M: non ti preoccupare anche io ho dovuto chiedere cosa fosse al signore che me
lo ha venduto… - e gli racconto la leggenda dei due innamorati.
K: allora io so cosa dobbiamo metterci dentro – e così dicendo, prese la
fotografia di Momonland e la mise dentro il vaso.

Quando lo stavano per sotterrare la toccarono per un momento e come per incanto
le loro iniziali si impressero sul lato del vaso.

Non c’era altro da dire.

Il vaso, così come i loro cuori, diceva tutto.

Cara mamma

La mattina seguente Miyu era seduta al tavolo della cucina intenta a scrivere
una lettera.

K: a chi scrivi? – disse Kanata che evidentemente si era appena svegliato-.
M: sto scrivendo a mia madre…
K: ma perché non la chiami al telefono?
M: no preferisco la lettera, le devo dire una cosa importante…
K: cosa? – chiese Kanata curioso ma al tempo stesso preoccupato.
M: le dico che rimango qui

La reazione di Kanata fu strabiliante, infatti, dopo essersi reso conto di non
stare sognando corse da Miyu e la abbracciò come se fosse la più bella cosa che
potesse mai dirgli.

Cara mamma,
Sono arrivata ora sono nella cucina del tempio Saijoni, mi sono appena svegliata
e ho pensato di scriverti. Non hai neanche idea di come sono felice. Finalmente
sono davvero felice. L’ho trovato o meglio lui ha trovato me in tutti i sensi,
difatti solo da quando sono di nuovo con lui mi sento veramente; prima mi
sembrava di non esserci. Non me la sentivo di parlare per telefono la mia
felicità mi avrebbe tradito, e non mi avrebbe permesso di parlare per bene. È
per questo che ti mando questa lettera, per farti capire come mi sento e quindi
farti comprendere la mia scelta. Ti chiederai di quale scelta parlo; beh io ho
deciso di rimanere qui. Almeno per ora voglio stare qui con lui. Dove ho trovato
me stessa. Prometto che ti chiamerò presto. Anche se non ve lo dico spesso vi
voglio bene a te e a papà.
Con tutto il mio affetto,
Miyu

Ormai era certo, lei sarebbe rimasta lì in Giappone almeno fino a quando
entrambi avrebbero voluto

Fine?

Non si erano mai lasciati da quella volta in montagna. Continuavano a
punzecchiarsi sulle cose di poca importanza come due adolescenti, ma dopo che si
erano ritrovati sembrava che nulla potesse separarli o turbarli.

Ormai erano passati 4 anni stavano per laurearsi, Miyu aveva preso un master in
management ed era diventata già abbastanza famosa, la sua carriera era già
avviata. Kanata invece si stava laureando in medicina con specializzazione in
pediatria.

Non dovevano neanche più preoccuparsi di Christine che ormai si era messa
l’anima in pace e si era resa conto che c’erano altre persone al mondo che le
volevano bene.

Santa e Aya si erano iniziati a frequentare come più che amici e la cosa
sembrava andare abbastanza bene.

Nanami e Nozomu ormai erano una coppia molto affiatata anche se prima avevano
sempre sostenuto di non sopportarsi.

Insomma tutto sembrava essere rose e fiori ma…ma in realtà andava anche meglio…

Era la vigilia di Natale. Questa volta erano andati a passare le vacanze di
Natale in America con entrambe le loro famiglie…

Era il momento dei regali…

K: Miyu questo è per te – disse Kanata porgendole un pacchettino molto ben
confezionato.

Tutti guardavano con estremo interesse il pacchettino.

M: allora… vediamo cosa può essere… innanzitutto non l’hai confezionato tu, è
troppo ben confezionato, quindi l’ha confezionato un negozio…
(mamma di Miyu): Miyu forza aprilo! Non ci tenere sulle spine, aprilo forza…
M: ok calma ora lo apro – piano piano stava aprendo il pacchetto… sotto la carta
da regalo si nascondeva uno scatolino di una gioielleria molto rinomata a
(Tokio)
Miyu stava aprendo lo scatolino con una meticolosità eccezionale quasi anormale.

Al suo interno c’era un anello con un solitario, non molto sfarzoso ma molto
bello.

M: kanata ma è bellissimo grazie. – fece per metterselo, quando Kanata disse:
Miyu posso? – e mentre glielo infilava, le chiese:
Miyu mi vuoi sposare?

Miyu all’inizio rimase sconcertata ma poi disse saltandogli al collo: ma certo
che voglio sposarti…

E ora si dovrebbe dire. “e vissero felici e contenti” ma non fu così…

Infatti…

Dopo poco che si furono sposati Miyu annunciò a Kanata di essere in cinta e che
presto avrebbero avuto un bambino.

Erano appena tornati al tempio dopo la nascita del bambino e ancora non avevano
deciso come chiamarlo. Non si sa perché l’unico nome che gli veniva in mente era
Lou, forse perché era del tutto somigliante a lui, forse perché amavano Lou come
se fosse figlio loro.

Erano seduti fuori in giardino e all’improvviso un piccolo ufo, del tutto simile
a quello che portò Lou sulla terra giusto dieci anni prima, atterrò proprio nel
loro giardino.

Istintivamente cercarono di proteggere il piccolo ma dalla navicella era
spuntato uno strano essere, un essere piuttosto familiare.

B: signorina Miyu, signorino Kanata padroncino Lou sono arrivato, scusate del
ritardo – disse Baumiao come se fosse la cosa più normale del mondo

M&K: Baumiao ma sei davvero tu?!! Ma dov’è Lou?
B: ma come dov’è lui è proprio tra le vostre braccia…non mi dite che ancora non
l’avevate capito?
K: ma Baumiao ci stai forse dicendo che il nostro bambino è Lou? Ma come è
possibile una cosa del genere?
M: Kanata non so com’è possibile ma io credo che sia la verità…

I due fissarono attentamente il loro piccolino e alla fine all’unisono
esclamarono felici: Lou piccolino mio.

Lou fece subito un grande sorriso di quelli che solo lui sapeva fare ed esclamò:
Nghe!!

Fine
Fine, che in realtà era solo un inizio.



Ora si, che vissero veramente felici e contenti.


 
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