torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: IF I SHOULD LEAVE THIS LONELY WORLD BEHIND
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: volpy galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/08/2004 19:05:20 (ultimo inserimento: 11/10/04)

in un paese devastato dalla guerra è difficile amarsi se due soldati. ma se ce la mettessi tutta, potrei mai essere felice con te?
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
ADDIO PER SEMPRE
- Capitolo 1° -

ATTENZIONE! YAOI! Per ora non è spinta, ma dato il mio grado di perversione è possibile che in futuro scriva una bella scena di sesso *.* Hem... c'è qualche parolaccia, non scandalizzatevi ^.^

If I should leave this lonely word behind, your voice will still remember our melody

Yuei... sei davvero bello, te l’ ho mai detto? No, mai, quando sei sveglio non ho il coraggio di parlarti dolcemente… chissà se hai sofferto per questa mia codardia… non importa, non accadrà più, te lo assicuro. Ricordo la prima volta che ti ho visto, sei anni fa, un ragazzino troppo mingherlino anche per una recluta, mentre cercavi di manovrare una spada troppo pesante per te… quando ti è inevitabilmente caduta quell’idiota dell’istruttore ha subito alzato il frustino… a volte mi chiedo se ci sia o ci faccia…. Come potevo non intervenire in tua difesa? “Piantala, non ci serve una recluta morta. Un moccioso viziato come questo non può pretendere di fare un allenamento normale… per oggi tornatene in camera, ma sappi che se vuoi diventare un vero soldato non devi mollare per così poco”. Hai stretto i denti e raccolta la spada hai abbandonato il campo senza dire una parola, ma ho potuto leggerti in faccia l’umiliazione, mentre i tuoi compagni ridacchiavano alle tue spalle, per essere stato rimproverato addirittura dal generale. Sapevo di averti offeso, ma non avrei mai immaginato che ti avrei rivisto quella sera stessa sul campo, ad allenarti. Non avevi acceso le luci, per non dare nell’occhio, ma la luna illuminava la tua esile figura e mi permetteva di ammirarti in tutta la tua bellezza. Il fatto è che sei sempre stato davvero bello. Sono rimasto incantato per qualche secondo, poi ho pensato che uno con la tua faccia non avrebbe retto questo ritmo per un altro giorno. Ma invece la sera seguente sei tornato. E anche la successiva, e quella dopo, per due anni nonostante gli spossanti allenamenti diurni, e nonostante le tue mani sanguinassero attraverso bende che le stringevano. E io lì, sempre, ad ammirarti. Quando lo hai scoperto, che la mia stanza dava sul cortile il tuo viso si è tinto di rosso, sebbene ostentassi indifferenza. Non sei mai stato un bravo attore, non c’è paragone con me. Per due anni ho praticamente fatto finta di non conoscerti, anche se ero forse quello più vicino a te in questo postaccio. Due anni… non si può dire che non siano serviti a niente… ti sei alzato, irrobustito, e di sicuro nessuno ti scambierebbe più per una ragazza… ma ai miei occhi eri ancora più bello. Non potevo non premiare la tua fatica, e d’altronde eri il più forte dei tuoi compagni (sì, di quelli che ti sfottevano per il tuo viso femmineo). Truppe scelte, squadra speciale, sotto il diretto comando del generale Kai. Con quale soddisfazione ti ho visto rimirare il tuoo destriero, mentre ricevevi la spada speciale, con il fodero intarsiato, arma riservata alla nostra sezione. Solo che così hai dovuto cambiare camera… sono subdolo lo so. Già, è stata un’idea mia, il metterti tra l’uscita del cortile e la mia stanza. Così, quando tornavi dai tuoi deliziosi allenamenti notturni ho potuto aspettarti sulla porta, col mio migliore sorriso bastardo sul volto. “Non lo sai che andare in giro di notte è pericoloso per un ragazzino carino come te?” Hai sussultato e ti sei voltato arrossendo. E hai capito che io sapevo… chissà per quale assurdo senso di colpa hai cercato di scusarti… “I-io… non stavo facendo niente…” Ma caro, lo fai apposta? Così mi istighi a infierire… “Ma davvero? Ti vedo abbastanza sudato per uno che non stava facendo niente >_>”. Sono incredibili le tonalità di rosso che riesci a raggiungere… “Non è come crede! Io… hem, sì, io non riuscivo a dormire e ho pensato di andare ad allenarmi…” “ Oh, ma ci sono molte cose più interessanti da fare, per conciliare il sonno…” “Gh-glom-quali?” “Ehe” Mi avvicino a te, le nostre labbra quasi si sfiorano, sento il tuo respiro sul viso… che sensazione inebriante. “Se desideri tanto conoscerle… potrei darti una dimostrazione in camera mia…”. Pensavo che saresti scappato, che ti saresti ritratto orripilato, che mi avresti urlato contro tutti gli insulti che conoscevi. Invece hai fatto la sola cosa che non avevo previsto: timidamente, imbarazzato ma deciso, mi hai seguito.
Quella notte è il più bel ricordo della mia vita, seguita da altre sempre più frequenti… sei come una droga, non riesco a fare a meno di te. Ma ora tutto questo finirà. Non te la prendere con me, non è colpa mia; fosse per me non vivrei di altro che di te. È questo il problema. Io non posso più vivere. Da qualche giorno ho ricevuto gli ordini per la battaglia imminente. Il comandante parla di attacco a sorpresa, di schieramento veloce, ma non mi inganna. Sono decenni che governo un reggimento e riesco a capire subito le sue tattiche. Semplicemente faremo l’esca. Partiremo domattina all' alba e nessuno arriverà vivo al tramonto. Potrei ribellarmi, ma non gioverebbe a niente. Moriremmo tutti lo stesso sotto accusa della corte marziale. Tanto vale tentare di giovare un poco allo stato, questo dannato stato che si è preso tutta la mia vita e in cambio mi offre solo una morte prematura. Non che non me lo aspettassi. Potrei svegliarti, raccontarti tutto e fuggire con te… non sai quante volte ci ho pensato…ma un soldato fiero come te non sopporterebbe una diserzione senza rimpianti, e io da solo non riuscirei mai a renderti felice. Non riesco a sopportare l’idea di rovinarti la vita. Quindi farò l’unica cosa che è davvero in mio potere. Me ne vado, ma tu non vieni con me. Si parte tra poco. Sul comodino al tuo fianco c’è l’atto di congeda firmato da me in persona. Torna al tuo paesino, prendi il comando della tua famiglia (la più ricca del villaggio!), trova una brava moglie e sii felice. Solo, non dimenticarmi, te ne prego: solo così troverò la forza di sacrificarmi.

Chiedo scusa riguardo agli eventuali errori in campo militare... non sono molto esperta, anche se l'amore tra commilitoni è un argomento che mi affascina molto *.*

 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: