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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: PENSIERI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: ellie galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 21/08/2004 18:42:06

il genere non è sentimentale/romantico, è ``malinconico``(ma visto ke nn c`era)...fic strappalacrime(cm no)sui pensieri di sango sulla sua vita..
 
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PENSIERI
- Capitolo 1° -

Il mio passato. Il mio presente. E il mio futuro.
Sospiro, seduta sotto l’immenso cielo blu pieno di stelle splendenti. Io e il mio gruppo siamo accampati qui a riposare, in attesa che sorga il sole, per ripartire nuovamente, verso una nuova avventura.
Ora è notte.
Era proprio di notte, tempo fa(molto o poco non saprei dirlo…), quando la mia vita è finita. È così, sono morta. Parte di me è morta quella sera. E parte di me quella sera è rinata. Vorrei tornare indietro, è vero, ma non è possibile. Vorrei tornare indietro, ai tempi in cui ridevo con mio fratello Kohaku e mio padre, e con tutti i miei amici del villaggio. Ai tempi in cui ero veramente felice. Ai tempi in cui non conoscevo il male. Non conoscevo Naraku.
Non è facile essere sterminatori di demoni, l’ho sempre saputo. Ma io ero la figlia del capo villaggio, quindi era normale che io intraprendessi questa carriera. Sono subito stata dotata, in breve sono stata “eletta” e considerata da tutti la più valente fra gli sterminatori del villaggio. È buffo, pensare che tutte le volte che mi trovavo di fronte a un demone facevo attenzione ed ero pronta a ogni inconveniente, ma che invece quella sera, quell’unica sera, mi sono illusa per un attimo che la mia vita, e il mio lavoro di quella notte, rimanesse per sempre uguale. Non sono stata attenta come sempre. Ma non credo che infondo qualcosa sarebbe cambiato.
In breve, comunque, me ne sono accorta. Era stato troppo facile, insieme a mio fratello, mio padre e agli sterminatori più valenti del villaggio, abbattere quel demone ragno. Grande e spaventoso, ma per nulla forte. So bene che i demoni più terribili sono proprio quelli dall’aspetto umano, ma mi aspettavo comunque qualcosa di più da quel demone. Il signore del palazzo ci aveva chiamato in molti per abbattere il demone che ogni sera li attaccava, poiché la sua forza era molto superiore. E invece…
Sì, c’era qualcosa di strano. Ma non lo scoprii subito. Non ne ebbi il tempo.
Mio padre che cadeva a terra, ucciso… e tutti gli altri sterminatori, morti anche loro… in un attimo, la morte li aveva presi…
Accecata dal dolore e dall’odio, pronta ad uccidere senza pietà il demone che aveva causato la morte dei miei cari, non mi sarei immaginata che l’uccisore dei miei compagni non era altri che la persona che amavo di più al mondo… non un demone, ma un bambino… il mio amato fratellino Kohaku, che senza pietà li aveva uccisi… non ci volevo credere…com’era potuto succedere? Lui, il piccolo e dolce Kohaku, che si macchiava le mani del sangue del padre e degli amici…no, quello non era Kohaku…avevo ragione. Quello non era lui. Era un demone che aveva preso il suo controllo e ora voleva fare in modo che uccidesse anche me… nonostante la disperazione e l’angoscia riuscii a scoprire il vero colpevole di tutto ciò: il signore del palazzo. Ma proprio in quel momento Kohaku mi aveva attaccata…il mio fratellino… cercai di non ferirlo in nessun modo; schivai i suoi attacchi e le frecce che le guardie del palazzo mi lanciavano contro…ormai era fatta: stavo per raggiungerlo. Stavo per ucciderlo. Stavo per mettere fine a quell’incubo. Ma prima di poter lanciare il mio Hiraikotsu e uccidere il demone, fui trafitta alla schiena. Un dolore fortissimo mi invase… ma il dolore più forte fu quello che provai subito dopo, girandomi verso colui che mi aveva colpito. Kohaku, che proprio in quel momento cadeva a terra incredulo, e che tornava finalmente normale.
“Sorella…sorella mia…”
Quelle parole prima di cadere a terra colpito dalle frecce… Kohaku era stato colpito a morte proprio nel momento in cui era tornato normale…
“Sorella…ho paura…”
“No…non avere paura…ci sono io…”
Un’altra freccia. E poi buio.
“Mi dispiace molto per gli sterminatori… e la ragazza sterminatrice aveva un volto così carino…”
Furono quelle le prime parole che sentii, dopo essere morta. O almeno, non del tutto… ero stata seppellita insieme agli altri sterminatori, ma io non ero morta. Con un grande sforzo tolsi la terra dal mio corpo e uscii fuori. Maledizione… com’era potuto succedere…?! Com’era potuta accadere una cosa del genere?! PERCHÉ?!? Mi trascinavo per terra, non avendo la forza di alzarmi in piedi, ricacciando indietro le lacrime e cercando di trattenere la mia rabbia… dopo poco il principe del palazzo, che nel frattempo aveva ucciso il demone, mi ritrovò e mi fece riposare e curare. Ma di certo non poteva curare la mia rabbia e la mia disperazione… pensavo di non poter stare peggio di così… mi sbagliavo. Dopo non molto, infatti, sentii l’atroce notizia che Naraku, consigliere del principe, riferiva al suo padrone: il villaggio degli sterminatori era stato distrutto…e il responsabile di tutto ciò era il mezzo demone Inuyasha, che aveva senza pietà ucciso tutti gli abitanti per prendere i pezzi della Sfera degli Shikon.
La rabbia in me crebbe. La vendetta. L’unica cosa che potevo fare per rivendicare i miei cari era uccidere il mezzo demone… nonostante le dolorose e gravi ferite, in breve ero in marcia accompagnata da Naraku, in viaggio per raggiungere Inuyasha e ucciderlo. Sarei probabilmente morta prima di arrivarci, se Naraku non mi avesse convinto a usare un frammento della Sfera. Ogni dolore era sparito, non mi accorgevo di tutto il sangue che perdevo…ora ero veramente pronta ad uccidere Inuyasha.
Dopo potevo anche morire, ma prima dovevo ucciderlo. A ogni costo. Non potevo minimamente immaginare che si trattava di un altro tranello, non potevo immaginare di essere stata ingannata da Naraku…
Lo capii solo dopo, grazie a Inuyasha, che era Naraku il vero responsabile della trappola tesa a palazzo, e dello sterminio dei miei cari.
E così, mi unii al gruppo del mezzodemone, insieme alla giovane Kagome, al monaco Miroku, e al piccolo cucciolo di demone volpe, Shippo, per raccogliere i frammenti della Sfera degli Shikon e per eliminare Naraku. Nonostante la grande amicizia che il mio gruppo, in particolare Kagome, mi dimostrava, il mio cuore era sempre pieno di dolore, mille pensieri e mille domande… e vendetta. Pensavo di non poter stare peggio di così. Ma mi sbagliavo, un’altra volta in così poco tempo. Quando stavo quasi per legarmi completamente al mio nuovo gruppo, lungo la nostra strada incontrammo un giovane sterminatore che aveva ucciso gli abitanti di un intero villaggio…chi poteva fare una cosa così crudele? Chi?
Mi viene da piangere a ripensare a lui. All’unico rimasto della mia famiglia. Al crudele ragazzo che uccide senza scrupoli…ma che un tempo non era così…al mio piccolo fratello Kohaku. Manovrato da Naraku e tenuto in vita da un frammento della Sfera. E tutto questo per colpa mia…tutto questo, Naraku lo faceva per servirsi di me e indurmi a tradire Inuyasha e gli altri. Ma io cosa potevo fare? Non mi pento della mia decisione riguardo al ricatto di Naraku. Non avrei potuto fare altro che aiutare Kohaku. Non potevo fare altro che rubare Tessaiga, la spada di Inuyasha, e consegnarla a Naraku.
Alla fine fu tutto inutile. Kohaku rimase ancora sotto il controllo di Naraku, e Tessaiga rimase ancora nelle mani di Inuyasha. Una volta al castello di Naraku, che aveva preso il posto del principe che mi aveva curato e ospitato, non gli consegnai Tessaiga ma combattei contro di lui, che in breve ordinò a Kohaku di uccidermi. Io non potevo combattere contro di lui, e così fui nuovamente ferita al corpo e al cuore. Sarei sicuramente morta se i miei compagni non fossero venuti in mio aiuto.
È da molto tempo che sono nel gruppo di Inuyasha, nonostante il mio tradimento, i litigi e qualche altro problema. Siamo uniti, tutti con lo stesso obiettivo: raccogliere i frammenti della Sfera e uccidere Naraku…ma infondo, ormai mi chiedo se ci sia una ragione, per me, di vita. Come riuscirò a sconfiggere Naraku? Come potrò rivendicare i miei cari e salvare Kohaku? Non sono sicura di me stessa, non sono sicura di riuscire nel mio intento, non sono sicura di essere degna di uccidere un così forte e malvagio demone. Ormai non so più niente…non sono sicura di nulla…
Forse è meglio che abbandoni il gruppo, anche se ciò mi spezzerebbe il cuore, è meglio che vada in un posto solitario a finire i miei giorni, a pregare per i miei amici, che almeno loro trovino la pace sconfiggendo Naraku.
Sono così stanca di combattere. Sono così stanca di soffrire. Sono stanca di avere tutti questi pensieri e tutte queste domande. Ma di una non posso farne a meno.
Ci sarà veramente una ragione per continuare a lottare, a soffrire, continuare a vivere?
Una lieve carezza sul braccio, e una mano forte che stringe la mia. Non posso fare a meno di piangere, e stringermi a lui, e finalmente sfogarmi e lasciare liberi questi pensieri, questa sofferenza.
Sì, forse c’è un motivo per continuare a vivere e a sperare. Un motivo per essere felice, forse, un giorno. C’è lui. C’è Miroku. E, stringendo la sua mano sicura, capisco che ci sarà per sempre. Nonostante tutto.

FINE.

Immagino che la fic non sarà venuta benissimo, xkè nn sono il max nelle fic malinconiche...ma avevo l'ispirazione, e così...mah, alla prox!! ;) (PS: non l'ho riletta, qnd non strabuzzate gli okki qnd vi imbatterete negli errori di ortografia XD)
 
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