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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Final Fantasy VIII
Titolo Fanfic: CID`S ANGELS
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: vale-kinneas galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/08/2004 15:47:29 (ultimo inserimento: 14/11/04)

farrah fawcett,jaclyn smith e kate jackson?cameron diaz,lucy liu e drew barrimore?ovviamente no!!quistis trepe,rinoa heartilly e selphie tilmitt!!
 
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ANGELI A NUOVA VITA
- Capitolo 1° -






Ciao a tutti!!! eccomi qui con una nuova fan fiction, che ho messo come avventurosa, ma come al solito, è anche romantica... Bene!!
Piccola premessa: del gioco originale ci sono solo i nomi dei personaggi e dei luoghi, tutto qua. x la prima volta ho voluto scrivere una storia che non ha niente a che vedere con artemisia o i mercenari o il salvare il mondo dalla compressione temporale... ebbene, vediamo com'è!! la SeeD è solo il nome di un'organizzazione, Il garden è un'accademia militare, e...
Leggete!!! E commentate!!!




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We go where we like
We got over time
We get paid two rattle our chains

<<Trepe Quistis, anni ventisei. Lavora come bibliotecaria a Dollet, ma è un mago dei computer…>>

We go in the back
Paint our money black
Spent it on the enemy

<<…Heartilly Rinoa, anni venticinque. E’ una barista di Timber, e allo stesso tempo fa parte dell’unico gruppo di resistenza alla dominazione di Galbadia…>>

Make a body work
Make a begger hurt
Sell me something big and untamed…

<<…Tilmitt Selphie, anni venticinque, giornalista del Deling Mirror. Può sembrare indifesa, ma è estremamente veloce, è stata campionessa di stile libero e dei 100 metri piani…>>

Now our time, real good time
Now our time, a real good time
Now our time… Said now our time
A real good time… It’s a really good time
Hey… be all mine!

<<… Ecco i suoi nuovi angeli, capo…>>
<<…Ben fatto, mister Dincht… Ora vai, anche a Deling City è tutto pronto.>>


La stanza in cui si trovavano era arredata elegantemente, con una moquette pulitissima di un bel blu elettrico e i divani in pelle; i mobili erano lucidati a specchio e le pareti erano talmente bianche che quasi accecavano. Rinoa era stata l’ultima ad arrivare. Entrando, aveva subito incrociato gli sguardi curiosi di altre due ragazze, una seduta sulla poltroncina e l’altra sul divano ad angolo. Richiusa la porta, si era seduta sul divano senza dire una parola e aveva cominciato a guardarsi attorno.
Le avevano proposto un colloquio di lavoro, quella mattina. Un giovane uomo più o meno della sua età si era presentato nel bar dove lavorava e, mostrandole il biglietto da visita, l’aveva invitata a presentarsi alla sede della “Oeilvert Corp.” di Deling City per le sei del pomeriggio. Era un ragazzo biondo, vestito con un paio di jeans scoloriti, e gli occhi erano coperti da un paio di occhiali da sole griffati. Sembrava un normale ragazzo ricco sfondato, ma qualcosa in lui la incuriosiva, e non per la costosissima Ferrari rossa che guidava.
Si era decisa a presentarsi al colloquio: voleva prendere la palla al balzo, non ne poteva più di lavorare in quel bar, il cui proprietario la trattava da schifo e oltretutto ci provava sfacciatamente con lei. Qualsiasi altro impiego sarebbe stato meglio di quello.
Dopo un quarto d’ora di attesa, cominciò ad innervosirsi e a riflettere sulla scelta di abbigliamento che aveva fatto prima di uscire di casa: si era infilata una gonna corta, nera e a pieghe, con una camicietta bianca con lo scollo a barchetta; bianchi erano anche gli stivali a punta arricciati sui polpacci. Squadrò bonariamente le altre due e vide che più o meno il loro abbigliamento era come il suo: forse la biondina era stata sul pudico, con quei pantaloni gessati…
Non ce la faceva più dall’agitazione, aveva già guardato ovunque e non c’era neanche uno straccio di giornale da sfogliare. Prese nervosamente il pacchetto di sigarette dalla borsa e se ne accese una, chiedendo poi:<<…Vi dispiace se fumo?>>
La ragazza sulla poltroncina sembrava una volpina: castana e con un visino simpatico, ma allo stesso tempo furbetto, scosse il capo sorridendole, mentre l’altra, sistemandosi gli occhiali, dalla montatura sottilissima, sul naso, mormorò altezzosa:<<…Ormai l’hai accesa…>>
Rinoa deglutì, effettivamente cosa l’aveva chiesto a fare? Aveva già fatto un paio di tiri e attorno a loro c’era già un po’ di fumo. Pensò però che la bionda fosse acidella già di suo, bastava dire che le dava fastidio, no? <<Scusa…>>, mormorò Rinoa, <<E’ che sono un po’ nervosa… Questa attesa è snervante…>>
La ragazza simpatica esclamò:<<Anch’io sono agitatissima… è mezz’ora che aspetto…>>
<<E io?>>, intervenne la biondina, <<Sono qui da quaranta minuti e non ho ancora visto passare nessuno… Non è che è tutta una messinscena? Mi chiedo se ci abbiano preso in giro…>>
<<A che ora ti hanno dato appuntamento?>>, le chiese Rinoa.
<<Alle sei.>>, rispose.
Le altre si sopresero:<<Anche a me!>>, esclamarono insieme.
<<Ma come…?>>, mormorò la bionda, <<Di che mondo e mondo i colloqui si fanno individualmente…>>
<<Infatti..>>, concordò la volpina, scuotendo il capo,<<…Potevano almeno darci orari diversi… Oddio, chissà quanto ci vorrà per entrare lì dentro… e se andiamo in ordine di arrivo, io sono la seconda…>>
Rinoa finì la sigaretta e fece spallucce. <<Non mi importa di essere l’ultima…>>, disse, <<Sono disposta anche ad aspettare per ore…>>
<<Cerchi disperatamente lavoro?>>, le chiese la bionda.
Rinoa scosse il capo. <<No… ce l’ho già un posto, ma vorrei cambiarlo… Sapete, fare la barista è dura…>>
La volpina intervenne:<<Anche fare la giornalista!! Non ne posso più, giro sempre per il continente in cerca di notizie e, quando scrivo un articolo che a me sembra perfetto, il capo si lamenta sempre…>>
<<Non parlarmi di capi!!>>, la interruppe la ragazza con gli occhiali, <<Nella bilbioteca in cui lavoro, sono solo io quella che sgobba dalla mattina alla sera… e mi tocca anche sopportare il mio principale che mi guarda il sedere e commenta…>>
Rinoa le mise una mano sulla spalla, dicendo:<<Finché te lo guarda ancora ancora, pensa che il mio me lo tocca!! Gli uomini sono così… arrivati ai quarant’anni cercano di ringiovanire provandoci con le ragazze…>>
<<Che maniaci… I commentini e le battutine sono il loro pane quotidiano…>>, concluse la simpatica, scoppiando a ridere con le altre due. Dopodiché, continuò:<<Comunque io sono Selphie…>>
<<E io Quistis…>>, disse la bionda. Anche Rinoa si presentò, sorridendo e mormorando:<<Che vinca la migliore, oggi…>>
In quel momento la porta si aprì e uscì un giovane biondo, con un ciuffo ribelle sul davanti e due occhioni azzurri che le fissavano. Vestito con giacca e cravatta faticavano a riconoscerlo, ma era proprio quello che si era presentato a loro in giornata e che, a prima vista, avevano preso per un teppista, notando l’enorme tatuaggio tribale che spiccava sulla sua faccia d’angelo. Il giovane si avvicinò a loro con passo lento ma deciso e, una volta raggiunte, mormorò con un sorriso aperto:<<Finalmente vi siete decise a parlarvi… Il dialogo è una cosa molto importante, tra colleghe…>>
Le tre ragazza si guardarono interrogative: il giovane stava parlando come se fossero già state assunte…
<<Seguitemi.>>, le invitò, voltandosi e incamminandosi verso la porta che aveva lasciato aperta. Quando anche le giovani furono entrate, lui richiuse la porta e camminò fino in fondo alla stanza, dove c’era un tavolo rettangolare molto ampio, circondato da numerose sedie di pelle. Stavano per mettersi a sedere, quando il giovane le fermò:<<… Che fate? Non dobbiamo stare qui…>>, disse, premendo un tasto da sotto il tavolo.
Improvvisamente la libreria sulla parete frontale si divise in due, mostrando un ascensore aperto. <<Prego…>>, mormorò il ragazzo, entrandovi con le giovani, sempre più incuriosite. Avevano capito benissimo che si trattava di un lavoro diverso dagli altri e i loro cuori battevano a mille dall’agitazione di scoprirne i dettagli. L’ascensore si fermò e dopo pochi istanti si aprì, mostrando loro una stanza, sempre ben arredata, con un tavolo al centro di essa e piante verdi agli angoli. Guardando dalle vetrate, si poteva capire che si trovassero all’ultimo piano dell’edificio: c’era una stupenda vista della città costellata di luci, soprattutto in prossimità dell’imponente arco di trionfo.
<<Accomodatevi pure…>>, disse loro gentilmente, aspettando che si sedessero prima di prendere posto anche lui, sulla sedia solitaria, di fronte a loro. Dopo qualche secondo, cominciò a parlare:<<Bene… innanzitutto mi presento… Sono Zell Dincht e ho venticinque anni… Nel mio lavoro mi faccio chiamare semplicemente Mr. Dincht…>>
Dopo che ebbe fatto una piccola pausa, Selphie intervenne:<<…Piacere… io sono…>>
<<Selphie Tilmitt…>>, la precedette Zell, <<Lo so benissimo chi sei… E questo vale anche per voi…>>, continuò, guardando le altre due.
<<Ho studiato le vostre schede personali perfettamente, dopo aver fatto una severa selezione… a Cid, il capo, siete piaciute subito…>>
<<E-ehi…>>, lo interruppe Quistis,<<Mi sto perdendo… Chi è questo Cid?>>
Zell scosse il capo:<<Vuoi che sia sincero…? Non lo conosco nemmeno io…>>
Quistis, Rinoa e Selphie rimasero a bocca aperta per qualche istante, scioccate dalle parole del giovane.
<<Come sarebbe a dire che non lo conosci?E’ il tuo capo…!>>, esclamò Rinoa, un po’ seccata dall’atteggiamento misterioso di Zell.
Lui sorrise, rispondendo:<<E’ il mio capo ed eseguo i suoi ordini, come faceva quello prima di me… Conoscerlo di persona o meno non ha importanza… Imparerete a rispettarlo anche voi, in fondo sarà anche il vostro capo…>>
<<Aspetta un momento…>>, chiarì Selphie, che aveva assunto un’aria scocciata, <<Come fai a credere che accetteremo questo lavoro?>>
Il giovane la guardò dritto nei suoi grandi occhi verdi e le disse serio:<<Io non lo credo, signorina Tilmitt… Ne sono sicuro…>>
Quelle parole, dette in quel modo, zittirono sia lei che le altre due per qualche istante e permisero a Zell di proseguire il suo discorso:<<…D’accordo, adesso vi spiego bene. Siamo un’organizzazione segreta, che agisce per suo conto, ma che lavora spesso e volentieri su commissione, ma solo per chi ha avuto la possibilità di conoscerci…>>, poi continuò,<<Ma comunque accettiamo incarichi che non danneggiano l’umanità: offriamo protezione, appoggio e sicurezza…>>
<<Oh ma che bravi…>>, disse ironica Rinoa, <<Cosa siete, i Giustizieri della notte?>>
Anche Selphie era un po’ adirata:<<No, Rinoa… Io direi che a loro piace aiutare i deboli, come fa Xena…>>
<<…Non solo…! Proteggono il mondo intero dalle forze oscure meglio di Buffy…>>, concluse Quistis.
Zell non se la prese, anzi, scoppiò a ridere talmente di gusto che gli vennero anche le lacrime agli occhi.
Selphie bisbigliò alle altre:<<…Ragazze, non è che è matto?>>
Il giovane si asciugò gli occhi e disse:<<Me l’aspettavo una reazione come questa… Anche tutte le altre che vi hanno preceduto erano piuttosto scettiche, all’inizio… Ma è normale, e poi… la regola n° 1 della nostra organizzazione è: mai fidarsi di chi si ha di fronte…>>
<<Sono perfettamente d’accordo.>>, disse Quistis, visibilmente seccata, <<Quindi adesso ce ne andiamo…>>
Zell incrociò le mani sotto il mento e disse, mentre la ragazza si alzava:<<Anche se vi dico che la nostra organizzazione è la SeeD?>>
Rinoa, Selphie e Quistis si bloccarono, nuovamente scioccate da quello che avevano sentito. Non c’era nessuno al mondo che non conoscesse la SeeD. Certo, la si conosceva solo per sentito dire, perché il luogo in cui organizzava i suoi interventi era sconosciuto, inoltre agiva talmente velocemente e in maniera così perfetta in ogni dettaglio che ci si accorgeva del suo zampino solamente a missione compiuta. Era un’organizzazione che puntava molto sulle sue spie, di cui mai nessuno aveva conosciuto né il nome né il sesso, né tantomeno l’aspetto; erano sempre nel luogo giusto e al momento giusto, ma non facevano minimamente percepire la loro presenza, era come se aleggiassero sul mondo intero senza che nessuno le vedesse, come fossero angeli. E infatti, proprio “Angeli” venivano chiamate.
<<La… S-SeeD?>>, balbettò Selphie, tornata a sedere.
<<Proprio così… L’avreste mai detto che si nasconde proprio a pochi passi da voi?>>
<<Così… la “Oeilvert Corp.” è solo una copertura?…>>, domandò ancora Selphie.
<<La “Oeilvert”, la “Kilika & Co.”, la “Midgar S.r.l.”… e molte altre ancora. Sono vere aziende, ragazze, ma all’interno di esse il buon 10% del pesonale fa parte della SeeD, all’insaputa di tutti gli altri… Persone che hanno giurato fedeltà, ovviamente, non crediate che ci affidiamo al primo che passa… E tutte sono controllate dal Garden di Balamb, il quartier generale…>>
<<Il Garden di Balamb?? L’accademia militare???>>, esclamò Quistis, scioccata.
<<Eh sì…>>, rispose Zell, <<Non lo darebbe a vedere, eh? E invece è così… Pensate che i duemila studenti dell’accademia non sospettano minimamente che all’ultimo piano del Garden si tengono riunioni della SeeD…>>
<<…Bene.>>, mormorò Rinoa, l’unica che aveva mantenuto un po’ di sangue freddo, <<Ma adesso spiegaci cosa volete da noi.>>
Zell si grattò la tempia, cercando le parole giuste con cui spiegare il loro ruolo all’interno dell’organizzazione. <<Voi sarete le colonne portanti di tutto… coloro che agiranno fisicamente nelle missioni, che…>>
<<In poche parole come si traduce?>>, lo interruppe la ragazza.
<<In poche parole… sarete i nuovi Angeli…>>
I nuovi Angeli… le spie avvolte nel mistero…
Erano state scelte proprio loro tre, una bibliotecaria, una barista e una giornalista…?
<<Stai scherzando…>>, mormorò Rinoa, ancora più scioccata. Si alzò a si incamminò verso l’ascensore, dove riprese parola:<<Tutto molto bello e facile… ma non mi piace. Troppe volte gente, che mi ha promesso mare e monti, alla prima occasione mi ha fregata…>>
<<Eppure è tutto vero… Non vi sto prendendo in giro…>>, ribadì Zell.
Rinoa continuava a dargli le spalle, sempre con un’aria tra la sorpresa e la pessimista:<<Fammi scendere, voglio andarmene…>>
Zell si alzò e raggiunse la ragazza, ancora in piedi davanti all’ascensore, che le aprì. <<Sei ansiosa di tornare a lavorare in quel bar e continuare a subire umiliazioni dal tuo capo?>>, le domandò, fissandola. <<Allora vai pure… credevo non ti piacesse farti palpare da un uomo che potrebbe essere tuo padre…>>
Rinoa strinse i pugni e, a testa bassa, prese a tremare tutta, senza però muoversi di un millimetro verso l’ascensore. Zell capì di averla smossa, così richiuse l’ascensore e, mettendole una mano sulla spalla, la riaccompagnò alla sedia. La ragazza disse:<<Quello che mi chiedo è… perché proprio noi?>>
Zell sorrise e, tornato a sedere, rispose:<<Non vi sto offrendo sicurezza, sia chiaro… Non c’è niente di sicuro quando si è una spia, soprattutto della SeeD… Ma voi siete le persone giuste, per questo insisto affinché riflettiate bene sulla nostra proposta…>>
<<Cos’abbiamo noi in più degli altri?>>, gli chiese Quistis.
Lui disse:<<Avreste mai creduto che gli Angeli della SeeD sono sempre state donne? Ebbene, adesso lo sapete… Una donna è capace di carpire informazioni più di un uomo… Inoltre, cerchiamo sempre persone con caratteri forti e personalità coraggiose, pronte a tutto e con una punta d’astuzia… Voi siete tutto questo. E’ tanto tempo che vi studiamo, dopo che le spie prima di voi hanno abbandonato l’incarico…>>
<<Perché l’hanno fatto?>>, gli domandò Selphie, appoggiando le mani sul tavolo.
<<Ecco il punto. Non basta essere così, come vi ho spiegato adesso. Per essere Angeli bisogna rinunciare a tutto il proprio passato e vivere in un mondo parallelo… Voi non avete niente da perdere, vero?>>
<<Non capisco…>>, mormorò Rinoa.
Zell si spiegò meglio:<<Un Angelo vive nell’ombra più oscura… Non ha più un nome, non ha più un’età, non può più avere contatti umani al di fuori dell’organizzazione…>>
<<Ma è terribile!!!>>, esclamò Quistis, <<Come potete pretendere che una persona scompaia così?>>
<<Sappiamo che è difficile… per questo non stipuliamo mai un contratto a vita…>>, spiegò il giovane.
<<Ma allora… se accettassimo, perderemmo la nostra identità?>>, domandò Selphie, preoccupata.
Zell le guardò tutte e tre singolarmente, prima di rispondere:<<Dovreste dire addio a Quistis Trepe, Selphie Tilmitt e Rinoa Heartilly…>>
Le tre giovani donne rimasero come ammutolite per attimi infinitamente lunghi, con in testa le parole del ragazzo seduto di fronte a loro.
<<Quindi… io come mi chiamerò? Sarò identificata con un numero o qualcosa del genere?>>, chiese Quistis.
<<No, non siamo così drastici… Quistis Trepe esisterà, ma solo per me, le tue compagne e Cid. Nemmeno il resto dell’organizzazione può conoscere il nome degli Angeli, sapete, c’è gente che è disposta a tutto per distruggere la SeeD…>>
I visi delle tre ragazze si fecero un po’ meno preoccupati, ma c’era ancora la decisione finale da prendere…
<<Ragazze…>>, le richiamò Zell,<<Non pretendo che voi mi rispondiate subito… capisco che è una decisione estremamente importante, che vi può cambiare la vita… Vorrei solo ricordarvi che c’è sì un contratto scritto che vi lega alla SeeD, ma guardate…>>, disse, mostrando loro il contratto, <<Vedete delle date scritte?>>
Le ragazze lessero i loro contratti molto attentamente, ma non c’era ombra di date di scadenza né di clausole riguardanti la durata del rapporto di lavoro.
<<No, non ce ne sono, avete visto…>>, riprese Zell,<<Quindi vorrei che capiste che noi vogliamo persone pronte e motivate. Donne che non hanno difficoltà a girare totalmente pagina da un giorno all’altro e abbandonare tutto per l’organizzazione… Perciò, se non vi sentite pronte, non abbiate paura di dirlo. Se una volta accettato, in un futuro doveste capire di averne abbastanza di questa vita nascosta… ve ne potete andare, nessuno vi obbilgherà a rimanere. Come vi dicevo prima, anche le spie prima di voi se ne sono andate per questo motivo, e anche quelle prima e quelle prima ancora… E’ normale che nella vita, prima o poi, avvenga qualcosa che attrae inesorabilmente verso l’esterno… Anche a me potrebbe accadere…>>
<<Ma tu… che incarico ricopri, per l’esattezza?>>, gli domandò Rinoa.
<<Io per tutti sono un professore del Garden… Ma di fatto, sono il tramite tra Cid e gli Angeli…>>, spiegò.
<<E da quanto tempo fai questo lavoro?>>, gli chiese Selphie.
<<Da sei anni. Ma in così poco tempo ho visto tre gruppi di Angeli andarsene… E purtroppo, anche se solo una delle tre se ne va, poco dopo mollano tutto anche le altre… Ciò che le lega è unico, non si riesce a lavorare con nessun’altra…>>
<<Sono sempre state in tre?>>
<<Sì. Ognuna ha un compito perciso da svolgere. Pur lavorando sempre insieme, ciascun Angelo ha un’abilità più sviluppata delle altre… Per esempio, tu Selphie… ti abbiamo scelta per l’agilità e la prontezza di riflessi… Quistis… tu sei un ottimo elemento, ma spicchi soprattutto perché sei un genio dell’informatica, saresti perfetta per essere la mente del trio… E tu, Rinoa…>>, disse, guardandola, <<Sei la forza.>>
La ragazza incontrò il suo sguardo e poi sospirò, mormorando:<<Sapete anche questo, he…>>
Zell annuì. <<Ve l’ho detto, sappiamo tutto di voi…>>
<<Guarda che puoi dirlo, non è mica un segreto…>>, gli disse, spostandosi i capelli dietro le orecchie.
Il giovane guardò le altre due e spiegò:<<Rinoa è una strega.>>, e continuò dopo qualche istante, <<Ma non c’è niente da temere, perché usa i suoi poteri nel migliore dei modi… Non ha niente a che vedere con la vecchia Adele, che terrorizzava Esthar fino a trent’anni fa…>>
Quistis e Selphie, sospirando di sollievo, sorrisero a Rinoa, che disse:<<Non sembra, ma mi controllo bene…>>
Zell continuò quello che aveva da dirle:<<Per questo tu sei indispensabile, saresti perfetta come braccio principale del trio…>>
Dopo qualche minuto di silenzio, Zell concluse:<<Ragazze, la SeeD ha bisogno di gente come voi… Pensateci seriamente… Tornate qui con le vostre risposte tra una settimana…>>
Le tre giovani si alzarono, seguendo Zell fino all’ascensore e ascoltando le sue ultime parole prima di dividersi:<<So che manterrete il segreto… perché in fondo, vi sentite già un po’ Angeli…>>

Nei giorni seguenti, le tre ragazze proseguirono le loro vite come le avevano condotte fino a quel momento, sempre nella loro monotonia e solitudine. Zell, o come voleva essere chiamato, Mr Dincht, aveva ragione: non avevano niente da perdere, se non la loro identità. Ma non c’era da nasconderlo: in fondo ai loro cuori avevano aspettato un’occasione come quella…
Forte del fatto che avrebbe accettato l’incarico, Rinoa schiaffeggiò il suo capo quando, per l’ennesima volta, aveva tentato di molestarla. Ebbe quello che voleva: la licenziò e lei, con un sorriso aperto che lo lasciò di stucco, uscì da quel bar fatiscente che aveva sempre odiato sbattendo la porta.
Quistis presentò la lettera di dimissioni senza nemmeno più farsi vedere, lasciando il suo principale a dirigere da solo la biblioteca comunale, nella popolosa Dollet.
E Selphie, per vendicarsi di tutte le critiche ingiuste e le umiliazioni che il suo capo le aveva inferto, scrisse e pubblicò segretamente un articolo scritto coi piedi proprio sul Deling Mirror e quando il redattore, inferocito, si era fiondato nel suo ufficio chiedendole spiegazioni, lei aveva risposto fiera e pronta ad andarsene: ”Almeno adesso si può lamentare per un motivo vero…”

La settimana successiva si presentarono all’appuntamento con il cuore leggero come una piuma. Avevano rotto definitivamente con il passato, tutto quello che le legava al mondo esterno era stato completamente eliminato.
<<Avete detto addio al vostro passato…>>, disse loro Mr Dincht, una volta che ebbero firmato i loro contratti,<<…Avete deciso spontaneamente di imboccare questo sentiero…>>, e continuò, guardandole negli occhi sorridente, <<E’ il vostro tempo, Angeli. Benvenute alla SeeD.>>

La notte stessa, l’organizzazione fece sparire del tutto ogni cosa che riguardava le tre ragazze: abitazioni, conti in banca e oggetti personali. Qualsiasi cosa riportasse alla loro esistenza venne cancellato definitivamente dal luogo e trasportato nella loro nuova casa, lontano dai loro vecchi domicilii: ora dimoravano nel Garden di Balamb.
Forse per l’ultima volta guardarono le loro case… Tutto ciò che vedevano non sarebbe più stato davanti ai loro occhi…
Selphie guardò per l’ultima volta il panorama dalla finestra della sua camera, nella sua villa di Deling City: la sua famiglia era ricca, ma di tutti era rimasta solo lei.
Quistis respirò il profumo del mare, che arrivava fino al suo appartamentino di 60 metri quadri nel centro di Dollet: profumo che sentiva sempre, già dal mattino appena sveglia…
Rinoa, sdraiata sul suo letto prima che lo portassero via, udiva il rumore del treno delle 0:13, l’ultimo che partiva per l’Accademia Est… Ormai il sentire i treni partire e arrivare faceva parte della sua vita a Timber, città che, anche se non l’aveva vista nascere, l’aveva vista crescere…

Avevano perso amici e famiglia. Avevano condotto una vita solitaria molto difficile e dura, superando le difficoltà senza mai l’aiuto di nessuno. Quistis Trepe, Rinoa Heartilly e Selphie Tilmitt erano “morte” in quella notte, per rinascere sottoforma di Angeli.






CONTINUA...






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Allora? Vi piace Zell nel ruolo di intermediario??^______^ addio al bonaccione e simpaticone... dite ciao all'uomo d'affari!!! Vi aspetto sul fermo-posta!!!
 
Continua nel capitolo:


 
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