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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: LEGAMI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: cry-piumadangelo galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/08/2004 10:37:43

yaoi, sanzoxgoku, gojyox§elen, un demone eretico. i due lo fanno, si innamorano, si tradiscono, si riamano. nella prima parte l`amore tra sanzo&goku.
 
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PARTE PRIMA: FIORI DI CILIEGIO E CRISANTEMI
- Capitolo 1° -

Allora, prima di tutto dovrei dirvi che questa FF supera le settanta pagine, ora sto facendo la terza parte, e ogni parte è trenta pagine. Quindi non è un capitolo ^__^ Poi, vi dico l'ordine: prima parte: Affetto tra G&S, non amore, solo abbracci. §elen si scopre la sorella di Gokumen (Buona). POI amore tra Goku&Sanzo e Gojyo&§elen, che lo fanno. Hakkai scopre tutto, ma non vuole far arrabbiare Sanzo e non gli dice niente. Anche Gojyo lo sa... Che gusto c'è se ve lo dico tutto? Vabbè, questa è la prima parte. Ditemi poi se volete anticipazioni della seconda parte.

E ricordatevi questo nome: Cry'

Iniziamo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Legami

Parte prima

Fiori di ciliegio e crisantemi



“Mai come prima avevo sentito quel calore.
Mai in tutta la mia vita.”
Pensava Goku, seduto sulla sedia che il giorno prima aveva accomodato Sanzo.

Due giorni fa, i ragazzi avevano incontrato una città, un villaggio in quell’arido deserto.
Lo stesso giorno furono attaccati da dei sicari di Koshu. I sicari avevano preso di mira Goku, sapendo quanto era importante per il bonzo, e lo avevano rapito. Ma i suoi compagni avevano trovato il nascondiglio e liberato Goku, e dovettero combattere con un demone di altezza troppo grande per loro. Era troppo forte.

Sanzo ancora aveva in mente, come stampato nella sua mente, quel gesto di tre giorni fa. Goku gli chiese scusa e gli disse di andarsene, poi si tolse il dispositivo. Una vera pazzia, perché in quel momento stava crollando tutto. Il demone maligno voleva a tutti i costi quel sutra, e pur non volendo avrebbe dovuto scontrarsi con Goku. Ma sfortunatamente e stranamente il demone maligno vinse la battaglia. Stava per uccidere Sanzo, ormai stanco per tutte le ferite, quando Goku fece un ultimo gesto col bastone, prima di uccidere definitivamente il demone e svenire.

Il giorno dopo si svegliò in un letto matrimoniale con Sanzo che lo guardava dalla sedia, fumando una sigaretta.

- Finalmente ti sei svegliato, baka saru.

Goku rimase immobile per un attimo fissando il biondo

- Sa… Sanzo!
- Tzè! In carne e, fortunatamente, ossa.

Il demone dorato fece per alzarsi, ma ebbe una dolorosa fitta alla schiena

- Penso sia meglio che ti riposi un altro po’, non credi?
- Come stai Sanzo?
- Tzè! Che t’importa?
- Lo voglio sapere! Sei guarito?
- Tzè! Quante domande!

Sanzo si alzò. Goku notò che Sanzo aveva il petto nudo, e addosso portava pantaloni neri. Le ferite del giorno prima non erano ancora rimarginate, ma avevano smesso di sanguinare.

- Sanzo, non dovresti alzarti dal letto in queste condizioni!

A Goku saltò un’ipotesi del perché di quel gesto.

- Sanzo, per caso… Ti sei preoccupato per me?

Il volto del bonzo parve arrossire molto lievemente, mentre il demone dorato si imbarazzò così tanto da arrossire anche lui.

- Tzè! Ma che dici, stupida saru che non sei altro! Io sono venuto qui per fumare una sigaretta, poi Hakkai mi ha costretto a tenerti sorvegliato!
- Ma se Hakkai sta dormendo…
- Zitto baka saru!
- Si…

Silenzio.

- … … Ehi Sanzo…
- Che c’è Goku?
- Dico sul serio, sono preoccupato per te. Le tue ferite non sono cose da niente. Me la so cavare, devo solo stare a letto. Ho ferite migliori delle tue, le mie si rimarginano facilmente.
- Stà zitto, baka saru.
- Ma Sanzo io…
- Sta zitto!

E in quel momento Sanzo gli si avvicinò, abbracciandolo dolcemente.

- Stupida saru stai zitto… E’ vero che sono venuto per te, è vero che mi sono preoccupato per te, è tutto vero. Adesso ho violato il mio orgoglio, contento baka saru?
- …

Sanzo lo strinse a sé più forte che poteva, dimostrandogli il suo affetto.

- Kimi no baka saru… Ti eri preoccupato per me a tal punto di chiamarmi nel sonno, e ti ho sentito, altro che sentito, urlavi come se ti stessero torturando! Ti ho raggiunto, e improvvisamente hai smesso di chiamarmi, di dire “Sanzo” a squarciagola e hai sorriso. Davvero uno come te non si incontra mai! Tzè!
- … Sa… Sanzo, tu… Io… S- Scusami Sanzo…
- Tzè! E di che?
- …

Goku era felice come una pasqua per quella rivelazione.
Significava che importava almeno qualcosa per Sanzo.
Goku era almeno uno che lo pensava, che gli rivelava il suo affetto.
Così ha fatto anche Sanzo con me, pensava, non lo lascerò mai.

Sanzo si alzò da quell’abbraccio affettuoso e tornò alla sua freddezza

- Vedi di non dirlo a nessuno, stupida scimmia!
- Si, Sanzo.
- Se lo spifferi solo ad un topo giuro che ti ammazzo!
- Sarò muto come se mi avessi già fatto fuori!
- Tzè!

Detto questo, scomparì dietro la porta.


Dal giorno prima Goku non aveva smesso di pensare a quanto voleva bene al suo Sole, e al giorno prima, e alle parole di Sanzo. Una felicità che non moriva mai, e quel giorno Goku era molto, anzi troppo euforico.

Era pomeriggio, quando si decisero le coppie: Sanzo dormiva con Goku, E Gojyo con Hakkai.

Gojyo e Goku decisero di fare compere e di rimorchiare belle ragazze, mentre Sanzo leggeva il giornale e Hakkai restava con Sanzo.


Un silenzio del diavolo, mentre Hakkai guardava la parte di dietro del giornale di Sanzo. Sanzo si apprestò a mormorare qualcosa:

- Hakkai, conosci un certo Nikuma?
- No, perché Sanzo?
- Quest’uomo ha sacrificato la sua vita per il suo migliore amico. Tzè! Che stupido!
- Veramente anche Goku ha salvato te…
- Ma lui non è morto.
- Che vale? E se fosse morto?
- Pensi che mi sarebbe importato qualcosa?
- Si.
- …

Il silenzio calò nuovamente nella stanza


Il parlare, i passi della gente erano molto rumorosi, forse troppo, per pensare ancora a Sanzo.
Gojyo stava guardando il bel sederone di una giovane fanciulla, quando, di scatto, Goku prese Gojyo e lo condusse in un negozio

- Gojyo lo possiamo comprare?
- Mi hai fatto perdere quella gnoc…
- Eh, Gojyo! Gojyo?! Lo compriamo?
- Si, certo!… Ma che cosa?
- Questo, Gojyo! Gojyo, possiamo?

Gli occhi del mezzo demone si fissarono sull’oggetto che Goku stava indicando.
Un bigliettino di auguri, che diceva:

<<Al mio migliore amico tutto l’affetto
Che come il Sole sorge e mi sveglia
Mi fa sorridere, lo ammetto
Una gioia in me è veglia!

Nel sentirti respirare
Tutto vale, in questo mare
Questo mare d’affetto per te
Perché tu ti stringessi a me!

Nell’oscuro sei la mia luce vicina
Nello splendore, la mia gioia divina!
Potrei mai ricambiare
Tutto quello che di te vale?

Forse così tu saprai
Che anche se non lo ammetterai,
Pieno di pensieri e d’orgoglio
Mi hai dato quel che voglio!>>

La lettera aveva uno sfondo bianco con petali di fiori di ciliegio disegnate. I bordi avevano tre nastri colorati, ognuno di verde, azzurro e rosa, che li coprivano. Le parole erano come un ritornello tenero e dolce su quei ciliegi sullo sfondo.

Gojyo prese il biglietto

- E a chi lo vorresti dare, di norma? Non a me, spero!
- … Non te lo dico…
- Va bene, basta che non sia io…
- Ah, potremo comprare anche questo?

Gojyo guardò l’oggetto nella mano di Goku.

Un porta biglietti con sopra mille disegni di pistola incrociate con rose viola, con lo stesso sfondo del biglietto d’affetto.

- E va bene – prese i due oggetti – Per caso vuoi avere anche un regalino per il tuo amico?
- No, qui… Qui non c’è niente per il mio amico oltre questa…


Hakkai caricò il pendolo e tornò a sedere.

Due minuti dopo si pentì di averlo fatto.
Il ticchettio del pendolo era il solo rumore a provenire da quella camera.

- Senti, Sanzo…
- … Si?
- Novità sul giornale?
- … No.

Hakkai rimise a tacere.
Ma non seppe resistere.

- Ehm… Scusa, Sanzo…
- Che c’è?
- … Quando mi sono svegliato ieri non c’eri, ma ho sentito la tua voce in camera di Goku: Come mai eri lì? Lo sapevi che non dovevi alzarti, poi sembrava strano che…
- Taci.
- …
- …
- Non posso.
- Perché?
- …
- …
- … Senti, Sanzo: tra due giorni avrai 24 anni, e ieri eri nella camera di Goku.
- Non può andare? C’è qualcosa di strano? – Sanzo abbassò il giornale -
- Bhe credo che fra di voi nasca un nuovo… Legame.


Sanzo si alzò, buttò nel cestino il giornale e guardò serio Hakkai.

- Io non ho legami.

E detto questo, se ne andò chiudendo la porta.

Hakkai restò in quella stanza a fissare la porta
“Sembrava che questa volta sia diverso, ma forse sto contraddicendo le apparenze. Oppure si sarà creato un nuovo legame?” Penso Hakkai interrogativo.

Il pendolo era l’unico suono, l’unico rumore nella stanza.
Hakkai si complimentò per aver ricaricato il pendolo.
Senza il suo suono non sarebbe riuscito ad appisolarsi, prima di rispondere alle sue domande.


Goku e Gojyo si apprestarono a tornare in albergo dopo delle compere esagerate ma indispensabili.

- … Senti, Gojyo…
- Si, che c’è?
- … Mi domandavo…
- Si?
- … Sai quand’è il compleanno di Sanzo?
- Bhe certo… Tra tre giorni!
- … E non gli regali niente?
- Non so cosa regalargli, lui ha tutto l’indispensabile e anche troppo!
- Vabbè.

Silenzio.

La gente che tornava a casa, i cigolii delle porte dei negozi che chiudevano, il vento che soffiava davano un monotono addio al sole ed un benvenuto alla luna, che era una falce quella notte.

- Gojyo…
- Che c’è ancora?
- Se ti dicessi che quel regalo è per Sanzo…

Non aveva ancora finito la frase che Gojyo finì per scoppiare a ridere.

- Ah Ah Ah!!! Ma dai, Goku! Lo sai anche tu che non ama queste cose!
- Ma…
- A chi vuoi prendere in giro? Huahahahahah! Non ce la faccio!!! Hahahahaha!

Goku divenne rossissimo.


Sera. I ragazzi erano scesi da Sanzo e Goku a mangiare, poi giocarono a poker.

Infine, andarono a letto.

Goku si spogliò, lasciandosi addosso solo i boxer, mentre il bonzo corrotto indossò una maglietta larga e grigia a mezze maniche.

I due si infilarono nel letto, dove Sanzo subito si voltò, con le spalle verso Goku.
Goku guardò il soffitto pensieroso.

Pensava al giorno prima, naturalmente.

Poi volse lo sguardo verso Sanzo. Chissà perché mi aveva voltato le spalle, si domandava.

Infine si girò anche lui alle sue spalle, ma si accorse di aver poggiato la sua schiena contro quella di Sanzo. La ritrasse quasi subito.

Sanzo pensava.

Pensava al giorno prima, naturalmente.

Ma che diavolo mi è successo, pensava.

“Sono stato proprio stupido! Adesso non farà che starmi addosso!

Vabbè, forse non è proprio così, sono stato un po’ troppo crudele a pensarlo…

Ma da quando penso di essere troppo crudele?”

Silenzio.

Goku non riusciva a dormire, e nemmeno Sanzo, ma il biondo faceva finta, per non attaccare discorsi inquieti con Goku.

- … Sanzo?…

Sanzo provò a non rispondere, ma non riuscì, cedette.

- Si?
- … Io… Io ti ho fatto un regalo…
- …
- … E’ un biglietto, mi sembrava molto adatto a te.
- …
- …
- … Grazie.

D’un tratto Sanzo si voltò verso Goku e lo abbracciò, facendo battere a mille il cuore di Goku.
Poi gli chiese, incuriosito:

- Ma di che parla?
- … Del mio migliore amico.

Goku lo guardò sorridente, un sorriso che Sanzo non avrebbe dimenticato più.

Sanzo gli sorrise a sua volta, poi si voltò come prima.

- Hai detto a qualcuno quello che è successo, Goku?
- Sono stato con la bocca chiusa riguardo quel fatto.
- Ma il tuo corpo non faceva che parlare – rise Sanzo –
- … - Goku arrossì –
- Mi faresti un altro favore, Goku?
- Per te tutto quello che vuoi!
- Puoi fare la stessa cosa per stanotte?
- Intendi non dirlo a nessuno?
- Già.
- Va bene.
- Bhe… allora ‘notte…
- ‘Notte…


Mattina.
Stanza di Goku e Sanzo.

Sanzo si svegliò per primo. Dapprima, si sedette a fumare la sua solita sigaretta, poi guardò Goku.

“Non ho legami” Pensava “Ma allora cos’è questo? Mi ci sto affezionando troppo? Sembra che abbia esagerato con le coccole…
Ma non posso tornare a non dire niente a Goku oltre che un ‘sta zitto’, un ‘ti ammazzo’ o ‘non fare sciocchezze, baka saru’. Sarebbe un macello, gli lacererei il cuore. Aspetta, da quando mi preoccupo del suo cuore?”

Sanzo pensava e pensava, e in quel groviglio di pensieri non si era accorto dell’entrata di un nuovo ospite nella stanza.

Hakkai guardò un po’ stupito quel Sanzo così pensieroso, che puntava i suoi occhi su Goku, come se stesse pensando a lui in un sentimento profondo.

- Ehm, Sanzo?
- …

Sanzo si voltò di scatto verso Hakkai, quasi stupito.

- Andiamo a fare una bella colazione?
- … Si, sveglio la mia baka saru…
- … La tua baka saru… Come se fosse un oggetto…
- Ma non lo è…
- Ma gli vuoi bene, per carità? Prima ti vedo fissare amorevolmente Goku e poi lo chiami come fosse un oggetto!
- Ma non lo è.
- Appunto. Lo svegli?
- Certo. Quando te ne sarai andato.
- Perché, ti do forse fastidio?
- …

Sanzo fece un sospiro e si avvicinò alla baka saru, accarezzandole i capelli.
Questa pian piano si svegliò, guardò Sanzo sorridente, poi si rivolse ad Hakkai e si alzò

- Quando è pronta la colazione?
- Adesso. Vieni Goku.
- Si, Sanzo.

Goku pareva tutto eccitato, euforico proprio come l’altro giorno.
Hakkai ripensò ancora al fatto dei legami, poi scese a fare colazione.

Pomeriggio.
Gojyo era andato a rimorchiare, come sempre, Goku restava con Sanzo e Hakkai faceva una passeggiata.
Goku aveva preannunciato ai suoi due amici che l’indomani sarebbe piovuto.


Stanza di Goku e Sanzo.

Il pendolo faceva un rumore forte, troppo forte per non essere sentito da Goku.

- Senti Sanzo…
- Si?
- Posso spegnere quel pendolo?
- No.
- …

Sanzo leggeva il giornale, fumando una sigaretta.
Avvistò un qualcosa di importante nel giornale di quella mattina.

- Ascolta qui, Goku.
- Si…
- “Uomo crepato miseramente salvando sua figlia. Ella più tardi si suicidò”.
- Ho sentito.
- Non pensi sia una cosa sciocca, sono morte due persone invece di una.
- Ma se fosse morta la figlia, allora il padre si sarebbe suicidato.
- …
- …
- Dovevano dirgli le stesse parole che hanno detto a noi.

Silenzio.


La strada era piena di donne così giovani, ma così giovani che Gojyo proprio stava con la lingua penzoloni su tutte.

Avvistò una ragazza niente male, vicino al ciliegio che situava il centro della città. Le si avvicinò.

- Salve, bellezza, posso darle un aiuto?

Chiese il kappa mentre si accorse che quella donna stava filando.

La donna alzò lo sguardo su di lui, sorridendo

- Non penso che sia lavoro per due, filare, signore.

Gli rispose quella ragazza. Gojyo si accorse di quegli occhi dorati quasi subito, tanto che erano lucenti, come quei capelli d’argento che sembravano una cascata sull’Eden.
Gojyo rimase un po’ di stucco, poi continuò il dialogo:

- Salve, signorina, mi chiamo Sha Gojyo, per le ragazze Gojyo, per i nemici ‘capellone’. Lei è…
- Mi da fastidio. Non datemi del lei, io mi chiamo §elen, e sono un demone eretico.

Fece un sorriso che ricordò molto a quella baka saru.

- … … … Ah, davvero? Io sono un mezzo demone, e sto andando verso Ovest con tre miei amici: un bonzo, un demone ed un demone eretico.
- Ma davvero? E’ il gruppo di Sanzo il vostro, giusto?
- Come fai a saperlo?
- Si vocifera in giro. Siete davvero così potenti?
- Certo! Altrimenti come avremmo fatto a restare ancora vivi?

§elen sorrise.
Gojyo si era dimenticato di chiederle la cosa più importante.

- Dunque saresti un demone eretico, giusto?
- Si, certo!
- E… Per caso ce l’hai con noi, sei un sicario di Gokumen?
- Quella racchia?
- …

§elen si alzò dalla seggiola dove filava e lo guardò, seria, poi scoppiò in una risata di quelle che aveva fatto Gojyo a Goku l’altro giorno.

- Pensi che IO abbia bisogno di una come lei? Pensi che LEI abbia bisogno di me? Pensi che NOI potremmo avere qualche legame oltre la gemellanza? Oh, no adesso scoppio! Hahahahahaha!!!!! Che fissa!! Huahahahahahah!!!

La venuzza di Gojyo stava per scoppiare, ma poi fu preso da una sua frase:

- Gemellanza? Sei sua sorella?
- Hahahahah!… Eh? Si, certo che sono sua sorella!
- Ah…
- Hahahahah!! Huahahahahahhahahaha!!!!!!!!!! Ah!

§elen d’un tratto inciampo e cadde su Gojyo che la accolse fra le sue braccia.
Caddero a terra.

§elen lo guardò.
Gojyo la guardò.

Poi si resero conto di guardarsi e si rialzarono di scatto tutti imbarazzati.


La strada di giorno era così affollata, pensava Hakkai, chissà di notte come si sarebbe presentata la strada. Tutti gli abitanti che uscivano ogni giorno, che lavoravano ai negozi e che acquistavano oggetti. Assomigliava ad un formicaio, dove le operaie lavoravano da giorno fino a sera per poi tornare alla loro famiglia con l’orgoglio di aver servito il formicaio.

Hakkai scorse un bell’oggetto proprio in uno di quei negozi: era da tanto che lo desiderava.

- Scusi signore.
- Si, giovanotto?
- Mi potreste dare questa macchina fotografica?
- Ma certamente!
- Quanto è?

Hakkai tornò in strada, felice di aver trovato quell’oggetto che ricordava momenti felici del passato, più o meno, come un’altra mente. Hakkai aveva troppe emozioni del passato da ricordare, con quella mente avrebbe potuto ricordarsi tutto, adesso.

Il demone prese la strada per l’albergo, per far vedere la novità a Sanzo.


Il pendolo dava sempre più fastidio a Goku, che cominciava ad avere fame.

- Senti, Sanzo…
- … Che c’è?
- Potrei spegnere quel pendolo?
- E’ la terza volta che me lo chiedi.
- Ma non ce la faccio! Quel suono mi fa venire fame!
- … Tzè!

Silenzio.

Goku si accasciò a terra.
Il demone guardò Sanzo.
Sanzo guardava il giornale.
Si apprestò anche lui, avvicinandosi, a leggerlo.

- Novità?
- No.
- Non ce la faccio.
- Che cosa vuoi?
- Abbracciarti.
- …

Sanzo ebbe l’impressione che il suo cuore battesse più forte.
Il bonzo corrotto si alzò, voltandosi verso Goku, i due ostacolati solo dalla sedia.

- Non ci farai l’abitudine, spero.
- Purtroppo mi mancano già.
- … Tzè, stupida scimmia!

Detto questo Sanzo tolse la sedia e lo abbracciò più forte che poteva, con lo stesso affetto dei precedenti.

Proprio in quel momento Hakkai aprì silenziosamente la porta, sbirciando da fuori.
Hakkai rimase di stucco a quella scena.
Allora è questo, pensò, è per questo che Goku è tanto euforico.
Altro che legame… ma forse sono solo abbracci d’affetto…

Hakkai richiuse silenziosamente la porta uscendo, così come era entrato.

Pochi secondi dopo, Sanzo e Goku si guardarono, sciogliendosi dall’abbraccio.

Quanto era bello, per Sanzo, specchiarsi in quelle generose iridi dorate che chiedevano amore, come fossero nate per lui.

Quanto era bello, per Goku, vedere quegli occhi seri, sempre gli stessi, ma con quella bellezza eterna, quegli occhi viola che si scontravano con quei capelli, che contrastavano i biondi capelli lucenti del bonzo, come fossero i raggi del Sole.

Gli occhi color topazio del demone, che si incastonavano fra le scure iridi color ametista del bonzo, che insieme creavano un’invulnerabile pietra color dell’alba che sprigionava amore, esprimevano gioia e tenerezza.

D’un tratto sentirono bussare alla porta.

Sanzo indietreggiò da Goku, voltandosi verso la porta.

- Avanti – Disse

Hakkai entrò nella camera.

Una luce bianca invase la stanza, come un fulmine che non faceva rumore, proveniente dalla porta.

- Ti piace, Sanzo?

Chiese Hakkai avvicinandogli la macchina fotografica per poi riporla.


- Allora il tuo lavoro è filare!
- No, bhe veramente è un hobby…
- Ma ci fai i soldi vendendoli, no?
- Certo, ma faccio un po’ di filato anche per me!
- E dov’è casa tua?
- E poco distante da qui. Vivo da sola – Continuò §elen aspettandosi in anticipo quella domanda – Chi pensi che vivrebbe con un demone eretico?
- Bhe Koshu non ci penserebbe neanche… E i tuoi genitori?
- Morti.

§elen disse questa parola in un suono così freddo che fece rabbrividire. Gojyo si pentì di averglielo chiesto.

§elen continuò:

- Li ha uccisi mia sorella Gokumen – poi sorrise – ma questo è passato ormai, non ci piango più, anche se ogni volta che mi metto a parlare di queste cose divento fredda come il ghiaccio!
- Scusa.
- Ma di che? Avanti, parliamo di te!
- Per me va bene!
- Cosa preferisci?
- Belle ragazze, sigarette, birra, queste cose qua insomma…
- Interessante.
- Già.
- Vuoi venire a letto con me?
- Già… EEEEHHHHHHHHH?????????????????????
- Ti ho chiesto se vuoi venire a letto con me.
- Ma come… Come ti salta in mente di dirlo così, come se niente fosse, d’un tratto come se volesse dire “Vuoi venire a casa mia per un caffè?”!!!!!!!!!!!
- Ma dai! Insomma, volevi portarmi a letto o no?
- Bhe veramente…
- Dai, muoviamoci!

§elen prese Gojyo e lo trascinò verso casa sua.


- Che bello, una macchina fotografica!
- Bella, vero? L’ho cercata da sempre!
- … … … … … … … … … … … …
- Wow! La posso usare?
- Certo, ma non scaricarmi il rullino!
- Quante fotografie posso fare?
- Uhm… Tre.
- Okay!
- … … … … … … … … … … … …
- Che c’è Sanzo, perché stai zitto?

I due si accorsero che a Sanzo stava esplodendo la venuzza.

- Ehm…

D’un tratto lo stomaco di Goku prese a mormorare.

- Quando si mangia? Ho fame!
- Oh, no… … …

Sanzo si portò una mano in faccia.

- 0__^ …
- Ho fame! Fameeeeeeeeeeeeeeee!
- Zitta baka saru! Aspetteremo Gojyo per mangiare!

(Dopo mezz’ora)

- Insomma, che ce ne frega di Gojyo! Se ne sarà andato appresso ad una di quelle donne, gli avrà offerto da mangiare e ormai staranno cominciando ad amoreggiare, no?
- Bhe devo ammettere che Goku ha ragione…
- …
- Sanzo, ho FAMEEEEEEE!!!!!!!!!
- Zitti!
- Famefamefamefamefamefamefamefamefamefamefamefameeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!
- Zitto, baka saru!
- FAMEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
- ZITTA STUPIDA SCIMMIA!

Sanzo prese la shoreiju e la puntò verso, Goku, poi premette il grilletto. Lo mancò di poco. Goku rimase immobile, per poi cadere silenziosamente a terra, senza dire nulla.

- Allora, Sanzo?
- … Andiamo a mangiare.
- Che bello!!!


Arrivati nella stanza di §elen, ella buttò Gojyo sul suo letto, e stendendosi su di lui, lei gli catturò le labbra con passione.
Un brivido sensuale e passionale si animò sulle labbra di Gojyo, e non solo lì.

§elen cominciò a baciarlo sempre con più foga, dopo che Gojyo ci si fosse abituato.
Gojyo cominciò a toccarle il collo, per poi andare sempre più giù: clavicola, seni, schiena, sedere e cosce, poi risalire su.

Gojyo stava appena cominciando a provare piacere che subito §elen gli tolse la camicia. Poi il demone eretico cominciò a mordergli il collo. Gojyo le tolse la tunica, poi le accarezzò la schiena, successivamente portò le sue mani al reggiseno e glielo sfilò.

§elen cominciò a toccarlo, dai pettorali fino agli addominali, per poi accarezzargli il collo e così via. Gojyo lentamente pose le mani sui suoi seni, dandole un piccolo gemito. Il demone eretico, nel toccargli gli addominali, ebbe il gusto di scendere più giù, facendo sussultare il mezzo demone per un attimo, poi cominciando ad aprire la zip dei pantaloni, e successivamente sfilarglieli con agilità.

Gojyo a sua volta prese la gonna del demone e la sfilo, toccandole poi le lisce cosce e salendo. I due continuarono a toccarsi con eccitazione, finché §elen non si avvicinò con le mani ai boxer di Gojyo, cominciando ad abbassarli. Gojyo accontentò il demone eretico, prendendole gli slip a sua volta. Il mezzo demone fu il primo, le sfilò gli slip con agilità e li buttò a terra. §elen si decise e tolse i boxer al mezzo demone.

I due si guardarono.

- … Gojyo…
- … §elen…
- Lo vuoi fare?
- Tu?
- Un casino!
- Allora diamoci dentro!

I due continuarono…

(Mi dispiace belli, ma io mi fermo qui ;-) vedete, ho solo 12 anni…)


Dopo cena i tre giocarono a poker, ma poi, dato che non c’era il “maestro”, si scocciarono e andarono direttamente a letto.

Stanza di Sanzo e Goku

Nella camera che avevano assegnato ai due, come nelle altre camere, c’era anche un bagno con la doccia, e pareva proprio che i due ne avessero estremo bisogno.
Il primo a usare la doccia era Sanzo.

Sanzo entrò nel bagno e si spogliò dei suoi vestiti, per poi entrare nella pulitissima doccia. Il sapone della doccia era morbido e profumato, lo shampoo dolce, profumato e massaggiante. Era una sensazione piacevole stare in quella doccia, il profumo ti faceva quasi addormentare…

Sanzo infine si lavò completamente e fece per prendere l’accappatoio, ma si accorse di non aver portato l’accappatoio.

- Ehm… Goku…
- Si?
- Mi prenderesti l’accappatoio?
- … Okay.

Goku entrò nel bagno. Alla sua sinistra vide la doccia con Sanzo dentro, un’ombra rosata e opaca. Alla sua destra l’accappatoio, il gabinetto, il lavandino e gli asciugamani.

- Fai presto…
- Subito.

Goku prese l’accappatoio più morbido, aprì la doccia e senza guardare diede l’accappatoio a Sanzo.

- Grazie Go… Ooh!

Sanzo scivolò dalla doccia e cadde completamente nudo addosso a Goku, che cadde a sua volta a terra.
I due restarono immobili in quella posizione per circa tre secondi, poi Sanzo si alzò coprendosi con l’accappatoio, in modo che Goku non vedesse in basso, e se ne andò dal bagno. Goku restò a terra un po’ stordito, poi si rialzò.

Il demone chiuse la porta, non a chiave, ovviamente.

Goku aprì la doccia, si spogliò e, dopo essere entrato, la richiuse facendo scorrere l’acqua. Ma a metà bagno, prima di mettersi il sapone, la porta della doccia si aprì.

Sanzo entrò nella doccia, impossessandosi delle labbra del demone.
Il bonzo chiuse l’acqua, poi incominciò a toccare Goku.

Il demone eretico, immobile dalla sorpresa, non sapeva cosa fare. Lentamente pose la sua mano sulla schiena del bonzo corrotto. Era nudo. Comincio a mettere l’altra mano sulla sua schiena. Gemette d’un tratto, Sanzo nel toccarlo era arrivato più giù di quanto avesse immaginato. Goku cominciò ad accarezzare i capelli biondi al bonzo, facendo piccoli gemiti, mentre Sanzo gli mordeva il collo.

Poi Sanzo tornando alle sue labbra arrivò più giù con le mani, Goku dovette staccarsi dalle sue labbra per emettere un forte gemito, per poi ricongiungersi a Sanzo. Ma per breve. Il biondo arrivo più giù con le labbra, arrivando ai pettorali, fermandosi su di essi, poi continuando, scendendo per gli addominali e infine…

Goku, che già faceva piccoli gemiti, e che diventavano più forti man mano che Sanzo andava giù, non riuscì a trattenersi, venne. Dopo un po’ di tempo Sanzo mormorò qualcosa:

- … Goku
- …
- Aishiteru…
- … … Aisurumo

Sanzo si alzò, guardandolo.

- Goku…
- …

Goku sembrava esausto, ma molto voglioso.

- Vuoi continuare?
- … Si…

Anche se silenziosamente, si sentiva Goku ansimare molto velocemente, quasi come fosse il suo cuore a respirare.

Sanzo, lentamente si mise a far scivolare un dito dal collo fino in basso che poi, arrivato ai testicoli, risaliva.

Sanzo spinse Goku a se, lo prese e lo portò nel letto, dove continuò a giocherellare col suo corpo.

Dopo un po’ si scocciò, pensando che Goku fosse di nuovo pronto.
Sanzo si posò lentamente su Goku, guardandolo dolcemente.
Goku anch’esso guardo il koibito negli occhi, sorridendo.
Sanzo cominciò allora a baciarlo, sempre più con foga, poi Goku lo fece sedere sul letto, come lui, senza staccare le labbra, abbracciandolo, mescolando il suo sudore a quello del koibito, sentendosi addosso ogni parte di lui, dai pettorali ai testicoli.

Continuarono per dieci minuti, poi Goku scese con le labbra al collo di Sanzo, che gli accarezzava i capelli castani, poi al suo petto. Lentamente scivolò verso gli addominali, Sanzo ebbe un piccolo gemito mentre Goku scivolava sempre più giù…

Sanzo emise un forte gemito, stringendo i capelli del koibito, che continuava.
Dopo un po’ Goku tornò a baciare Sanzo sulle labbra, sempre con più foga.
D’un tratto Goku si arrestò, guardando il biondo negli occhi, in quel modo sempre tenero, ma ora anche voglioso, con cui quelle iridi esprimevano amore.

Silenzio.

I due restarono fermi a guardarsi.

Ormai non c’era più niente che li poteva separare, la freddezza di Sanzo era svanita nel nulla di quell’attimo tanto voglioso, ma che poi sarebbe tornata a destarsi nel momento in cui i due sarebbero usciti dalla stanza, facendo rimanere solo il ricordo di quella sera.


Stanza di Goku e Sanzo.

Mattina.

I due, uno addosso all’altro, completamente nudi, coperti solo dalle coperte del letto, stavano riposando profondamente, respirando come la fresca brezza del mare.

Hakkai entrò nella loro camera, per svegliarli, e quando vide quello che vide non credette ai suoi occhi.

- Altro che legami, avevo ragione!

Sussurrò Hakkai.

- Sanzo si arrabbierebbe con me se lo svegliassi in queste condizioni… Speriamo che abbia il sonno leggero…

Sussurrato questo, Hakkai buttò a terra un oggetto, che quando si ruppe fece molto rumore. “E adesso via!!” Pensò Hakkai sgattaiolando dietro alla porta chiudendola, poi andando in camera sua a farsi i fatti suoi.


Casa di §elen, stanza da letto.

Gojyo si svegliò, sbadigliando come una balena.

- Finalmente sei sveglio.

Gojyo cercò di aprire gli occhi, costretti a socchiudersi a causa della luce.
Quando ci riuscì, vide §elen davanti a lui, in piedi, con un vestito rosa, di seta.

- … Ciao §elen…
- Ciao mio caro mezzo demone!
- … Che ore sono?
- Le dieci e venticinque!
- Oh, no!… §elen, i tre rompiballe mi staranno andando a cercare…
- Prima dovresti fare una bella colazione, non credi? Ieri non hai mangiato!
- … Giusto, hai ragione §elen.

Dopo una deliziosa e sostanziosa colazione offerta da §elen, che era un’ottima cuoca, il demone accompagnò il kappa verso il suo albergo.

Entrati, videro Hakkai che mangiava in un tavolo a quattro, lo salutò e i due andarono verso di lui.

- Ciao, Hakkai, dove sono quei due scellerati?
- Goku e Sanzo stanno ancora dormendo.
- Allora li sveglio io!
- Ehm… Credo che Sanzo ti farebbe un buco nei testicoli se entrassi in camera sua…
- E come mai?
- … Niente…
- … Mah! Comunque, Hakkai, ti presento §elen, §elen, ti presento Hakkai!
- Piacere! Demone eretico!
- Piacere! Uomo che ha ucciso mille demoni!
- Ma davvero?
- Sicuro!
- Ah, che bello!
- …

La venuzza di Gojyo stava nuovamente per scoppiare.


Stanza di Goku e Sanzo

Sanzo aprì gli occhi, svegliato da un oggetto caduto per terra.
Il bonzo si accorse di avere Goku addosso a sé, non voleva svegliarlo, così rimase per un po’ in quella posizione. Osservò l’orologio… Dieci e quaranta… Dieci e quaranta? Chissà dove staranno andando Gojyo e Hakkai senza di lui… Mah, chi se ne importa…

Sanzo guardò la saru… Pensò alla sera prima… Sanzo non ce la faceva più, era fuori di sé quando entrò nella doccia con Goku… Ma poi gli piacque… Si rese conto di amarlo… Sanzo rivide quella sera prima, mossa dopo mossa, e ri- posò gli occhi su Goku, che riposava beatamente. Gli sarà piaciuto, Pensava il bonzo, sarà stato piacevole per lui? Quelle domande parvero avere la risposta dal sorriso beato di Goku sul suo petto.

Sanzo provò a svegliarlo…

- … Ehi, Goku.
- Mm…
- Goku…
- … Sanzo…

Goku aprì gli occhi quasi subito per guardare quelli di Sanzo, il suo sole.
La saru sorrise.

- Mi è piaciuto…
- Anche a me, baka saru…
- … Sanzo…
- Si?
- Voglio che me lo ridici…
- … Tzè! Perché dovrei ripeterlo?
- Per favore, fallo per me!
- … E va bene…
- …
- … Aishiteru, baka saru.

Goku arrossì come un peperone, poi gli rispose:

- … Aisurumo, no tayou.

Sanzo anch’egli arrossì lievemente, perdendosi negli occhi della saru.

- Ti amo alla follia, Goku… Me ne sono accorto soli ieri sera…
- Anch’io me ne sono accorto ieri… Pomeriggio…

I due si baciarono.

- Dovremmo alzarci, è tardi.
- Okay…

I due si alzarono, si vestirono e andarono giù, dove incontrarono §elen, Gojyo e Hakkai.


Goku stesso fu sorpreso dalla visione di quella donna, così come Sanzo, quando scoprirono che si chiamava §elen e che era un demone eretico.

- §elen, quello più piccolo è Goku, quello più alto è Sanzo.
- Onorata!
- … Piacere.
- … Ciao!

La donna non era più alta di Goku, tranne forse che per qualche centimetro, cinque al massimo. Però §elen se ne dovette subito andare, per aprire il suo negozietto di filato.

- Bhe che facciamo?

Chiese Hakkai a Sanzo.
Proprio in quel momento si era messo a piovere.

Gojyo irruppe nel discorso:

- Ma insomma, che stavate facendo tu e Goku alle dieci e trenta, si può sapere?
- … Stavamo dormendo.
- A quell’ora? Non mi pare normale, di sicuro mi stai nascondendo qualcosa, Sanzo!
- …
- Dimmi Goku, che stavate facendo allora alle dieci e quaranta di stamattina?
- …

Goku non rispose, ma parve arrossire violentemente.

- Visto Hakkai, che ti dicevo, avranno fatto se…

Non finì la parola ‘sesso’ che subito un colpo partito dalla shoreiju di Sanzo sfiorò i capelli del kappa ficcanaso.

Il mezzo demone pensò fosse meglio stare zitto, mentre Sanzo riponeva la shoreiju, con la venuzza che pulsava.

Goku smise d’un tratto di arrossire, perché il suo stomaco aveva cominciato a brontolare.

Sanzo si portò una mano in faccia, mentre Hakkai fece un sorriso un po’ preoccupato.

- … Sanzo…
- … Che c’è, stupida scimmia?
- … Sanzo, ho fame!
- …

Sanzo ordinò la colazione per lui e Goku, Gojyo andò a passeggiare insieme ad Hakkai.


Gojyo portava l’ombrello sulla sua testa e su quella di Hakkai.

- Ehi, Hakkai…
- … Si?
- Ne sai qualcosa di questo fatto?
- Quale?
- Quello di Goku e Sanzo, no?
- … Non ne so niente…

Hakkai arrossì lievemente, in modo da far capire che mentiva.

- Insomma, ma che avete fatto ieri sera senza di me? Un’or…
- NO!!
- …
- …
- …
- Ti assicuro che io non c’entro!
- Allora lo sai!
- Bhe… Per sbaglio, ma non voglio che Sanzo e Goku lo sappiano, per favore non dirglielo!
- Non glielo dirò se tu mi dirai cosa è successo!
- …
- E’ conveniente!
- … Okay…

Hakkai gli racconto di quando Sanzo era entrato nella camera di Goku, di quando si erano abbracciati, abbracciati ancora e la sera prima fatto l’amore.

- Ah – Ha! Allora è vero che l’hanno fatto!
- Bhe… Si, ma non dire niente! O almeno, non dirgli che sono stato io a dirtelo!
- … Si, va bene…
- Fiuu…
- …

I due continuarono a passeggiare…

- Allora quella lettera…!
- Quale lettera?
- Un biglietto d’affetto, che Goku mi aveva detto che dava come regalo a Sanzo.
- E dov’è?
- In camera loro…
- … Ah…
- … Però mi ricordo i versi!
- E come dice?

Gojyo gli ripeté i versi a memoria, stentando un poco qua e là.

- Però, sembrerebbe davvero adatto a Sanzo!
- Si, peccato che non è così dolce da piacergli la poesia!

Hakkai rise.

- Scommetto che adesso ci scriverà sopra anche Aishiteru!

Scherzò Gojyo.

Poi ebbe un’idea:

- Che dici, andiamo da §elen?
- Per me va bene!
- Okay! Andiamo!

I due si diressero verso il negozietto di §elen.



Finito di mangiare, Sanzo e Goku si diressero in camera loro.

- … Goku…
- Che c’è, Sanzo?
- … Vorrei che mi lasciassi solo…
- …
- …
- … Okay…
- …
- Vado a fare una passeggiata, ciao!

Goku uscì dalla stanza.

La saru uscì dall’albergo, scendendo per la strada e dirigendosi al centro della città con un ombrello. Lampi e tuoni sfioravano il terreno, mentre Goku si riparò dal ciliegio del centro città. Quei petali di ciliegio oscurati dal cielo grigio e dalle nuvole davano tristezza. Ma Goku era felice. Sanzo l’amava, questo gli bastava per essere felice.

Goku provò a pensare perché Sanzo si volesse sempre barricare nella sua stanza quando pioveva. Provò a immaginare nel suo passato, qualcosa che riguardava la pioggia, ma non rammentò niente di riguardante nella pioggia, forse erano le lacrime, ma il passato ne era composto quasi unicamente oltre che a sangue.

- Tutta pioggia e niente sangue…

Mormorò Goku, rammentando di una storia la quale donna protagonista amava un uomo alla follia, ma egli non l’amava, anzi la respingeva, e questo portò la donna alla pazzia, che si suicidò. L’uomo successivamente, sarebbe morto di tumore al cervello.

Invece la storia di Sanzo era tutto il contrario.

Aveva pianto solo una volta, la volta in cui Komyo Sanzo, il suo maestro, era morto.
Subito dopo la sua morte lo travolse un futuro pieno di sangue e di solitudine.
Questo finché non incontrò quei tre.

Goku alzò lo sguardo. Una goccia di pioggia bagnò il naso a punta del ragazzo, scendendo fino alle labbra. A quel punto Goku lo leccò. Aveva un sapore amaro, che poi divenne caldo e dolce, come fosse una lacrima pianta dall’albero.


Goku si voltò verso l’albero pensando quelle frasi, esaminandolo.
Un ciliegio acido, alto circa 6 metri, di un colore del busto scuro, quasi metallico.
Sicuramente sarebbe stato bellissimo se non avesse piovuto, pensò la saru, ma anche adesso dà un bellissimo aspetto.

Quei fiori, così pallidi e belli…

Goku abbassò lo sguardo ai piedi del ciliegio, dov’erano dei crisantemi alquanto strani… Goku ricordò che gli avevano parlato di quei crisantemi, che sembravano morbidi, tanto che assomigliavano a palline soffici di neve. La neve. Ma nonostante tutto, a Goku piacevano quei fiori. Finalmente si ricordò il nome, “Snowball”, ecco come si chiamavano…

Goku si avvicinò ai piedi dell’antico albero, per accarezzare quei fiori meravigliosi.


Sanzo, alla finestra, pensava.
Pensava al suo maestro, a come era morto per colpa sua, a come era scappato dal tempio, com’era vigliacco, voleva fuggire da se stesso…

Ma se ora mi vedesse Komyo, pensò, sarebbe orgoglioso di me.
Ho fatto felice Goku, come Komyo ha fatto felice me.
Ma diversamente, io non morirò per lui, e nemmeno lui per me.
Noi resteremo vivi, e insieme a noi, il nostro amore, maestro…

… Maestro… Padre… Papà…

- … … …

Sanzo si perse nei suoi pensieri.
Il passato che andava e veniva, le sue parole sul non avere legami, le sue parole erano impossibili, se ne accorse solo adesso.
Quelle parole non significavano essere giusti, ma non essere sbagliati, rappresentavano una via che la maggior parte degli umani faceva troppo tardi a percorrere, così come Sanzo, ormai.

Un filo di ragnatela tra tanti, che luccicava come il sole, che più si allontanava dal ragno, più via via continuava a spezzarsi.

Sanzo fumò l’ennesima sigaretta, guardando fuori dalla finestra bagnata di pioggia.

D’un tratto si accorse di Goku, al riparo sotto il ciliegio, che accarezzava il crisantemo.
Subito prese l’impermeabile e uscì, correndo verso il centro della città.


Goku vide un’ombra correre verso di lui, a causa della nebbia che si era ormai depositata lì, non riuscì subito a distinguerla.

- Goku!

L’ombra lo chiamava, la voce lontana non gli fece riconoscere la persona.

- Goku!

Una seconda volta, la persona, più vicina, fece riconoscere la voce di Sanzo.

- … Sanzo!
- Goku!

Sanzo raggiunse Goku e lo coprì col suo impermeabile.

- Ma che ti è saltato in mente? Ti prenderai un raffreddore, lo sai che in questa zona le condizioni climatiche sono catastrofiche! Non farlo mai più!
- Ma Sanzo, io…
- Mai più, capito?
- Ma Sanzo, io te l’avevo detto che andavo a fare una passeggiata!
- Pensavo scherzassi! Non hai visto prima che tuonava terribilmente?
- … Io ti volevo lasciare in pace…
- … … Oh, Goku!

Il bonzo afferrò Goku e lo strinse a sé, con tutto l’affetto che aveva in corpo.

- … Sa… Sanzo…
- …Goku …

Sanzo baciò il demone, sotto quel bellissimo ciliegio acido, di fronte a quei magnifici crisantemi soffici e pallidi.

Di colpo la pioggia cessò, la nebbia si diradò in una velocità stupefacente, lampi e tuoni smisero di urlare, gli uccelli presero a parlare gioiosamente, il sole riscaldò i corpi e illuminò le anime, il ciliegio si fece di color roseo chiaro, così pieno di luce che pareva il sole stesso, i crisantemi, bagnati dalla rugiada che la pioggia aveva lasciato, si vedevano ora più morbidi e caratterizzati di prima, quando erano coperti dalla fitta nebbia.

Sanzo finito il lungo bacio guardò il demone.

- Adesso non voglio più stare solo, Goku, io voglio stare per sempre con te!

Sanzo lo abbracciò nuovamente.
Quelle parole riempirono di gioia gli occhi ed il cuore di Goku.

- … … Sanzo…

Disse con voce flebile, ma morbida, quasi dovesse imitare un grande mito forte dalla voce ovattata, cosa che pareva impossibile.

- Non ti lascerò mai più, Goku.
- Aishiteru, Sanzo. Sei tutta la mia vita, davvero, tu per me sei il Sole, sei la mia aria, sei nel mio cuore, nelle mie emozioni. Niente che io possa dire sarebbe in grado di essere paragonato alla gioia che mi dai ogni volta che mi mostri anche un minimo di affetto…
- Lo so, Goku…
- …
- Anche tu mi dai le stesse emozioni, ma le ottengo così spesso che per me è naturale, non si capisce all’esterno che le tue parole mi scaldano sempre il cuore.
- … … Sanzo…

Ripeté Goku.

Dopo tre secondi Sanzo si sciolse dall’abbraccio.

- Vieni con me.
- … Si.

I due rimasero quasi stupiti nel vedere quanto era cambiato il clima in quegli ultimi cinque minuti.


Sanzo portò Goku a vedere la città, dacché era migliorato il tempo.

- Ehi, Sanzo!
- Che c’è?
- Guarda che buffo quel negozio!!
- … Si, è proprio buffo! – Sorrise Sanzo –
- … Sanzo…
- Si?
- Guarda questo dipinto…
- … C’è un tramonto…
- E poi?
- … Il cielo, la luna, le prime stelle…
- E poi ancora?
- Un orizzonte… L’Ovest…
- Proprio così.
- … Che vuoi dire?
- Dobbiamo raggiungere il luogo di questo quadro. Dobbiamo raggiungere l’Ovest.
- Si, lo so.
- Meglio che ci sbrighiamo…
- …
- … Così potremo vivere insieme!

Goku sorrise, abbracciando il bonzo.

Sanzo a quelle parole rimase un po’ di stucco.

- … Insieme? Vivere insieme?
- Si!… Non vorresti anche tu stare insieme a me? Io voglio stare per sempre col mio sole!
- … Bhe non ci avevo pensato…
- … E adotteremo un gattino!!
- COOOSA?? Ma sei scemo?! I gattini depositano i loro escrementi dappertutto e mangiano troppo!
- Ma nooo!
- Il gattino no!
- Ma…
- Ho detto no!
- … E va bene, mi basti tu!

Goku strinse Sanzo a sé più forte, percependo il calore del suo corpo.


- Ehi, §elen!

Gojyo e Hakkai entrarono nel negozio.

- Uh?… Ah, ciao Gojyo! Salve Hakkai!
- Ciao, cara §elen!
- Ehi, bella!

§elen sorrise.

- Venite, vi porto nella cucina!
- Non abbiamo fame, grazie…
- Ma i vostri sederini hanno bisogno di una pausa, no?
- … =///=
- … 0 o ^ Ma grazie signorina!
- Tzè! =_=
- Che c’è, mio caro bocconcino di mozzarella O.S.E.?
- … ?__? O.S.E.?
- Osé! Organizzazione Sexy Eretismo!
- Ma io non sono ereticooo!
- Bhe per te è Erotismo… ^///^
- Ha ha! 0 o ^
- … Molto divertente…

La venuzza di Gojyo… Bhe lo sapete già ^___^


Primo spazietto per commenti dell’autrice (Cry’) (Erica Bellucci)^__^

Titolo:

Vergognati, Erica!
Dovrai convertirti al masochismo, per questo!


Bhe questa FF fino a qui ha iniziato con il solito inizio di tutte le storie yaoi: Sanzo e Goku diventano sempre più “amici”, poi lo fanno, e continua fino a quando…

Vabbè, non tutte iniziano così, la mia inizia con un breve flash - back, poi col pomeriggio di due giorni dopo!

Insomma, volevo farne una speciale! Ma se continuo di questo passo i miei ammiratori (Pochissimi) si addormenteranno, anche se la scena in cui Sanzo e Goku lo fanno è la mia prima descritta così bene… E sono ancora molto piccola!

E non parliamo di Gojyo e §elen!

Scusa, Crystall, mia esimia collega e mia migliore amica e coetanea (Crystall quando tornii??>___<) di aver introdotto il tuo nick (§elen, veramente il suo è Sselene) nella mia storia, anche se hai detto che non importa perché in fondo, anche se prima Gojyo non ti piaceva, quando hai sbirciato nel numero 3 di Saiyuki ti sei convinta che non è poi tanto male!

Successivamente non so che inventarmi per il continuo della storia, ma penso che introdurrò un po’ della parte della canzone dell’inizio della sigla di Gensomaden Saiyuki che ho tradotto io! ^__^

Adesso inizia la Parte Seconda di Legami!

 
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