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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: YuYu Hakusho (Yu degli Spettri)
Titolo Fanfic: IL DOPPIO DONO
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: serenuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/08/2004 17:40:10

la vita per un`altra vita..un doppio dono...un incontro segnato dal destino...
 
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IL DOPPIO DONO
- Capitolo 1° -

IL DOPPIO DONO

Lui era lì,steso,ansimante al suolo.Il dolore era forte,la ferita profonda e il respiro sempre più lento.Aveva gli occhi chiusi,il cuore gli batteva piano, il sangue colava copioso dal suo petto producendo una pozzanghera rosso scuro sull’erba bagnata.Sorrise.Era stanco ma ancora cosciente…per quanto avrebbe resistito ancora?Non lo sapeva.
Per la prima volta,nella sua vita da demone,si sentiva ridicolo e fiero allo stesso tempo.Riaprì gli occhi,la luce del sole era troppo accecante,e così li richiuse velocemente.Hiei,il demone col terzo occhio,era in fin di vita.



“Le solite guerre per la conquista di un territorio”,pensò Hiei,camminando attraverso i corpi esanimi di centinaia di demoni;sempre la stessa scena:cadaveri trafitti,corazze insanguinate,armi d’ogni tipo sparse di qua e di là.Anche lui aveva da poco sostenuto una battaglia con un demone lupo,uscendone, com’era prevedibile,incolume.Si fermò ad osservare,per niente impietosito,l’orrenda scena di morte che lo circondava:era quasi divertito nel vedere le facce contorte di quegli “stupidi spettri”,che poco prima avevano impugnato le proprie armi con tanta ferocia.Con un salto degno del più agile felino,arrivò fin sulla cima di un possente albero,e si sedette,ripensando a quanto quel demone lupo fosse stato debole e incapace.La zona era circondata dal silenzio più profondo,persino il respiro di Hiei era impercettibile.D’un tratto il demone,si spostò rapidamente,evitando per un soffio un coltello lungo e affilato,che altrimenti lo avrebbe colpito al cuore… “La prossima volta vedi di nascondere meglio la tua aura spirituale,prima di attaccarmi”disse Hiei con un’aria infastidita.Distante da lui poco più di un centinaio di metri si stagliava una figura alta e magra:un demone lupo aveva uno sguardo carico d’odio e osservava Hiei con aria minacciosa.Non era solo.Dietro di lui,un altro lupo con in mano una serie di coltelli sembrava pronto più che mai al combattimento.
“Ah,ora capisco,siete qui per vendicare quell’incapace che ho fatto fuori poco fa,vero?Vi conviene sparire se non volete fare la stessa fine…”
Senza fiatare i due iniziarono ad attaccare Hiei con una furia indescrivibile… “Tsk,che idioti…perché diavolo rischiano la vita per quello stupido demone?Quando si accorgeranno di essere stati degli imbecilli,saranno già all’altro mondo”.Con questi pensieri,il demone si difendeva dagli attacchi nemici con un’agilità impressionante,saltando da una parte all’altra,senza dare il tempo ai due lupi di colpirlo.Questi,per niente preoccupati o agitati,erano ora uno accanto all’altro,stranamente concentrati e immobili… “Ora basta,con questo giochetto,vi spedirò all’altro mondo in un’at…”Hiei non ebbe il tempo di finire,che una serie di lame rosse e affilatissime era in prossimità del suo viso…non sarebbe riuscito a schivarle…ma qualcosa bloccò l’avanzata delle lame,fino a farle scomparire:poco più in là,un uomo,o meglio,un demone,non molto alto,con un mantello blu scuro e una benda sull’occhio destro,riponeva la sua spada lunga e lucente nel fodero nero attaccato alla cintura.Hiei guardò i due spettri :morti,trafitti da un colpo di spada all’addome.Si voltò verso il tizio che,evidentemente,aveva ucciso i suoi nemici salvandogli la pelle, “Chi diavolo ti ha dato il permesso di intrometterti?Guarda che ce l’avrei fatta benissimo anche da solo contro degli smidollati del genere”.L’orgoglio gli impediva di ammettere che invece prima era in seria difficoltà.
“Oh,non ne dubito…ma sappi che non l’ho fatto per aiutarti,non mi sarei mai scomodato per salvare un moccioso ingrato come te…Avevo un conto in sospeso con quella razza di stupidi demoni…sono stati loro a privarmi dell’occhio destro”e così dicendo sputò sul viso di uno di loro. “Piuttosto”,continuò quasi parlando tra sè “il Paese dei Ghiacci mi aspetta,devo sbrigarmi…”
Il battito cardiaco di Hiei accelerò impercettibilmente… “Un posto piuttosto insolito per uno spadaccino errante…”disse voltandosi…ma il demone era ormai una piccola figura in lontananza…
“Che diavolo ci va a fare un tipo come quello nella terra dei Ghiacci?Bèh,dato che non ho niente da fare…”.Lo spettro,saltando agilmente da un albero all’altro con una velocità impressionante,raggiunse in breve tempo il demone spadaccino,che camminava ignaro.La sua mente,intanto,ripercorreva quei tristissimi momenti vissuti nel Paese dei Ghiacci…dalla sua nascita,ritenuta segno di sventura,al giorno in cui era stato gettato dalla rupe,ancora in fasce,ma cosciente.Il fatto che lo spadaccino si fosse fermato,lo fece bruscamente tornare alla realtà.Lo osservò,dall’alto dell’albero su cui si trovava,mentre si sedeva su una grossa pietra,e sembrava pensieroso.I lunghi capelli neri gli cadevano sugli occhi,mentre si sfilò dal collo una collana con una pietra simile ad una perla e l’osservò… “…io ti vendicherò,e troverò i nostri figli…Hina…”
Dall’alto del ramo su cui era seduto,Hiei si paralizzò per qualche istante:il respiro gli venne meno e il cuore sembrò volersi fermare.Quel demone aveva con sé la pietra Hirui,che si genera da una lacrima delle Dame dei Ghiacci,e poi aveva pronunciato il nome della donna che lo aveva messo al mondo…inoltre,era alla ricerca dei figli…
Hiei sospirò.Aveva capito.Non ebbe il tempo di pensare ad altro,che lo spadaccino si alzò per andarsene,riponendo la collana al collo.Il demone col terzo occhio lo seguì.
Era tranquillo.Nonostante la recente scoperta aveva la mente lucida e pieno controllo di sé…d'altronde non poteva che essere così per un demone come lui,che era stato sempre solo,incapace di legarsi a qualcuno.Forse se fosse vissuto da qualche altra parte,con qualcuno che lo amasse,sarebbe stato diverso.Forse.Ma a lui non importava,non aveva bisogno di nessuno per vivere.Era nato e cresciuto solo,e tale continuava a restare.Non poteva cambiare.Odio,rabbia,rancore,disprezzo,indifferenza.Non riusciva a provare che questo,verso chi lo circondava.Non sapeva se il suo fosse il modo giusto di vivere,ma non ne concepiva altri.Lui era un demone.
Continuò a seguirlo per ore:ogni tanto gettava lo sguardo su di lui,ma se poteva evitava di farlo.In fondo,per lui,non rappresentava niente di speciale,lo seguiva per semplice curiosità.Il passo dell’uomo era sempre più rapido,la sua meta era vicina.Hiei scorse su una rupe…su QUELLA rupe…una Dama dei Ghiacci con un piccolo arco dorato,intenta,probabilmente,a cacciare.Stare da quelle parti gli faceva uno strano effetto,di certo non piacevole.Osservava con strana insistenza,la donna dai folti capelli blu scuro che,accortasi della presenza dello spadaccino vagabondo,stava tendendogli l’arco contro,con un’espressione terrorizzata. “Tsk,ora quello la farà fuori in un attimo…”pensò Hiei.
La paura della donna era ben visibile,in fondo la loro legge vietava contatti di qualsiasi tipo con uomini,che altrimenti avrebbero contaminato la specie.Pena:la morte.Scagliò la freccia.Fu in un attimo.Hiei guardò il demone,provando ad indovinare in che modo l’avrebbe uccisa…spalancò gli occhi:l’uomo era fermo,immobile,con lo sguardo fisso sulla dama… “H-Hina…”stava dicendo con un filo di voce…




Hiei era lì,steso,ansimante al suolo.Aveva affrontato e sconfitto ogni tipo di nemico,ed ora una semplice freccia l’aveva messo k.o..Si consolava pensando che in realtà una semplice freccia non era,visto il veleno letale sulla punta,e poi era stato colpito proprio in un punto vitale.Continuava a sorridere.Si era mosso d’istinto,senza riflettere,e questo era il risultato.La somiglianza di quella dama(che di certo era fuggita) alla donna che l’aveva messo al mondo,era stata la causa di tutto.Il sorriso divenne una debole risata,quando ripensò al disprezzo che aveva provato poco prima per i demoni lupo…alla fine anche lui aveva buttato la sua vita per qualcun altro.
Tutti questi pensieri gli si affollavano nella mente nel giro di pochi istanti, mentre i passi dello spadaccino salvato si facevano sempre più vicini.
“Ma pensa,il marmocchio di prima…posso sapere perché diavolo hai fatto una cosa del genere?Come mai mi hai seguito?Che stupido…non ti facevo capace di un gesto così idiota,pensavo che tu mi somigliassi un po’…” disse mentre osservava leggermente infastidito Hiei e la sua ferita al petto:il demone era visibilmente malmesso e rischiava la pelle.Gli sembrò strano che fosse ancora cosciente.
“Bè,visto che l’hai fatto per me,andrò a procurarti delle erbe per alleviare il dolore…Ma guarda un po’ che seccatura…viaggiare da soli è la cosa migliore,così non si perde tempo con mocciosi ficcanaso o compagni rammolliti…non cambierò mai idea su questo…”
“Tsk,forse questa è l’unica cosa che ho preso da te…”la voce di Hiei era debole e affannosa.Lo spadaccino si voltò “Che hai detto,moccioso?”
Non ricevette risposta.Si avvicinò a lui,e capì che era svenuto,probabilmente per il gran dolore.S’incamminò per cercare le erbe,mentre mille domande gli si affollavano in testa,senza riuscire a trovare una risposta.Non riusciva a togliersi dalla mente quelle parole e mille dubbi lo assalivano. “Probabilmente mi ha salvato per saldare il debito che aveva nei miei confronti….ma quelle parole…che diavolo voleva dire?E poi perché mi ha seguito fin qui?…”
Trovò le erbe e corse per arrivare il più in fretta possibile dal demone ferito ponendo fine,così,ai dubbi che quella frase gli aveva procurato.Aveva così tante domande che non sapeva da dove iniziare.
Peccato che quando tornò capì che sarebbero rimaste semplici domande senza risposta:lui non c’era più.Sparito.Sull’erba,la chiazza di sangue rosso scuro era ancora ben visibile.Lo spadaccino lasciò cadere le erbe medicinali raccolte,con la consapevolezza che non lo avrebbe più rivisto e che i suoi dubbi sarebbero rimasti tali.
Hiei,osservava,pensieroso,il soffitto della caverna sopra di lui.Qualche goccia d’acqua gelida gli cadeva sulla testa facendolo rabbrividire. L’emorragia si era fermata,ma il dolore era comunque forte. Prese la pietra Hirui che portava al collo e la osservò,immerso in mille pensieri.
Passati quattro anni,avrebbe conosciuto e combattuto contro un umano,divenendone poi “amico”e lottando al suo fianco,ma per ora era solo il demone col terzo occhio,schivo e solitario.Solo,semplicemente,Hiei.

Serenoccia-Black Dragon


















 
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