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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: LA PRIGIONE DELL`OBLIO...
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: iorichan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/08/2004 14:32:31

giuro, non ne faccio +, kst è l`ultima kn kui vi rompo! abbiate pietà di 1 povera pazza km me! yaoi, sanzoxgoku! ^^ xdono! commenti please...!
 
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- Capitolo 1° -

Ok, magari vi siete rotti di vedere le mie fanfic (che peraltro nn variano mai genere!) dappertutto, ma cercate di capirmi, io senza scrivere non vivo, e poi dp avere scritto lo posto, tanto per fare qualcosa!!!!!!!!!!! ^^
Tanto se nn lo volete leggere non lo leggete, e siamo tutti + felici!
Sanzo: Ke palle! Ma proprio noi dovevi impelagare nelle tue faccende da schizofrenica?!?
Urusai, baka boozu!
Sanzo: Ba… baka boozu a ki?!? è///////////é
A te, stupido monaco, e ora zitto, che devo presentare la fic…
Sanzo: nn prendo ordini da nessuno!
Ah no!?! *Ghigno sadico e bazooka [residuo della fic “il bello addormentato nel bosco”] alla mano*…
Sanzo:… OO
Bene, dicevamo? Ah si, commenti x favore, che se nn leggete va bene ma se lo fate è meglio!
Buona lettura! ^.-
PS: Vi avverto, Sanzo pare un po maniaco (sl un po?!?) ma è a causa del bere… A me piacciono molto ‘sto tipo di cose!!!!!!

LA PRIGIONE DELL’OBLIO…

Part. 1
*Sakè*

Da quanto tempo ormai erano lì a bere?
Quella sera, tremendamente noiosa vista l’assenza del solito attacco da parte dei demoni, i quattro ragazzi avevano deciso di trovare un diversivo quantomeno insolito… che, purtroppo, implicava l’esclusione da tale azione uno dei membri del gruppo, più precisamente il più giovane.
-Dai, facciamoci una bevuta, che ne dite? E’ da tanto che non assaggio del buon sakè…- aveva proposto Gojyo tempo prima, sfoderando un sorriso “trentadue denti”.
-Beh, non mi sembra una cattiva idea…- aveva assentito il moretto ventiduenne, rivolgendosi poi al monaco –Che te ne sembra?-
-Tsk…- aveva risposto semplicemente Sanzo, includendo in quella semplice parola tutto l’entusiasmo che avrebbe dimostrato una persona normale (mi consideri “anormale”? ndSanzo Noooooooo, semplicemente un po… freddino! ^^”””””””””” ndIori).
-Beeeello, quando cominciamo?- aveva subito urlato Goku, ingenuo come sempre.
-Quando cominciamo… Noi! Tu, cara scimmia sei esclusa- aveva risposto Gojyo con sussiego.
-Cosa, ma è ingiusto…-
-E’ giustissimo invece, dato che sei minorenne- aveva interloquito il biondo, credendo così di troncare il discorso; ma per la piccola scimmietta non era ancora abbastanza chiaro.
-Ma…-
Sanzo non aveva detto altro, si era limitato a lanciare al povero ragazzino una delle sue famose occhiate atroci, che ebbero l’effetto sperato.
-Vabbene, me ne vado in camera… Cattivi…-
-Su Goku- aveva cercato di consolarlo Hakkai, ma il demone aveva salito le scale senza dargli retta, sbattendosi la porta della stanza alle spalle.
E così si erano messi ad un tavolo, ordinando all’inizio una bottiglia per uno, fino ad arrivare a quel momento in cui, sul tavolo, si potevano benissimo distinguere dalle ventiquattro alle ventotto bottiglie.
-Signori- chiamò timidamente il gestore della locanda in cui si erano fermati –mi sembra che stiate leggermente esagerando-
Sanzo alzò la testa verso la fonte del disturbo, gli occhi lucidi per il troppo alcool ingurgitato e la voce lievemente tremante –Che gliene frega a lei? Tanto paghiamo tutto, no?-
L’uomo fece un passo indietro, poi riprese coraggio –Ma non dicevo per quello! E’ per la vostra salute…-
Stavolta fu il rossino a replicare –Senta, siamo gente che sopporta ben altri generi di bevanda, e in proporzioni anche maggiori. Quindi ci faccia la cortesia di levarsi dai piedi- disse, ondeggiando sulla sedia.
-Certo, come volete- si arrese l’altro, e si allontanò a passo spedito verso le cucine.
Comunque, constatò Sanzo, anche per loro era venuto il momento di togliere le tende e andare in camera.
-Credo che ci sia qualcosa di sensato nelle sue parole- esclamò, rendendosi conto di essere arrivato al limite. Osservò i suoi compagni: Hakkai, miracolosamente sobrio gli sorrideva dall’altra parte del tavolo, mentre Gojyo, già nel mondo degli sbronzi, si dondolava come un pazzo avanti e indietro, tamburellando ritmicamente le dita sul piano ligneo.
-Cosa dici? Io posso andare avanti ancora per molto… E Hakkai resterà a farmi compagnia, vero amico?-
-Quantomeno per sorreggerti quando crollerai in stato di semi incoscienza, e riportarti in camera- disse l’interpellato, sorseggiando la sua bevanda.
-Che hai detto?-
-Io? Niente Gojyo, nulla di nulla…!-
-Ah! Beh, allora che fai? Resti o no?-
Sanzo ci pensò su un momento, ma un violento capogiro lo costrinse a decidere in fretta.
-Vado, buona notte- si alzò in piedi, restò immobile un attimo come per rimanere in equilibrio, e poi con passo malfermo si diresse verso i piani superiori.
-Buon riposo- sentì pronunciare Hakkai, ma non si girò per ringraziarlo perché avvertiva che se si fosse voltato avrebbe fatto un tonfo gigantesco sul pavimento.
Arrivò incredibilmente intatto alle porta delle camere, e si fermò un momento davanti a quella della saru, accanto alla sua.
Pensò al ragazzino dagli occhi ambrati steso sul letto, intento a fare chissà quale gioco scemo, e fu assalito da una strana sensazione allo stomaco.
Era la stessa che ormai provava trovandosi di fronte al suo Goku, quando gli stava accanto a mangiare e soprattutto quando era costretto a dormire con lui.
Sentiva crescere in se stesso una voglia incredibile di possedere quel corpo, di potere stringere fra le braccia quel giovane così puerile, ma allo stesso tempo possedente i canoni dell’età adulta (tra i quali non figura il cervello… -___-‘’’’’’’’ ndIori Ehhhhhhhh?!? ndGoku Io? Detto nulla, io!!!!!! ^^ ndIori), di potere mordere quella pelle bronzea troppo invitante per potere essere trascurata.
E forse fu per quel desiderio così intenso, o forse per il troppo sakè bevuto fino a quel momento che il monaco ebbe un pensiero a dire poco folle.
Cercò di valutare con calma i pro e i contro, ma non ne era perfettamente capace nello stato in cui si trovava, perciò stabilì che avrebbe tentato la cosa.
Trasse un profondo respiro e poggiò una mano sulla maniglia, aprendo piano la porta.
Gettò uno sguardo dentro, furtivamente, e vide il fanciullo addormentato sul materasso; allora spalancò l’uscio ed entrò con cautela, per non svegliarlo.
“Tanto dovrei farlo comunque dopo” pensò mentre si avvicinava alla figura avvolta tra le lenzuola leggere.
Lo scoprì dolcemente, non appena ne ebbe la possibilità, constatando che non aveva addosso altro che i pantaloni, quei pantaloni dannatamente aderenti e invitanti.
Percorse la sua figura con lo sguardo, per poi soffermarsi sul volto, un viso d’angelo con gli occhi chiusi incorniciati da lunghe e soffici ciglia e una bocca rosea e piena fatta apposta per essere violata.
Con un indice passò lentamente sui tratti di quella stupenda creatura, che aveva il potere di catturare ogni volta di più il suo penetrante sguardo ametista, e poi si avvicinò alla sua bocca e fece una cosa che, sicuramente, non avrebbe adoprato in uno stato cosciente: Poggiò le proprie labbra su quelle calde dell’amico.
Passione, una travolgente passione si impossessò del biondo, che sentì uno strano calore espandersi dal basso ventre fino ad ogni cellula del suo corpo.
Poggiò una mano sul capo del moro e con la lingua cercò di schiudere la sua apertura, con un risultato insperato: la scimmia si svegliò.
Aprendo lentamente le palpebre, il ragazzino si scostò, perdendo così il contatto con il monaco, e con voce assonnata sillabò:
-Sa… Sanzo, che ci fai qui?-
L’uomo, senza rispondere, gli afferrò i polsi e li inchiodò sul materasso; poi iniziò a baciargli sensualmente il collo .
Il ricevente di tutte quelle attenzioni non sembrò gradire e con una spinta si liberò dalla stretta.
-Sanzo, ma che fai?- domandò stupito. Mai il bonzo aveva agito in quel modo, e certo non poteva dire che gli facesse dispiacere, però…
Ancora una volta l’interpellato non rispose, ma tirò fuori dal kimono la shoreijiu, puntandola addosso all’eretico che sobbalzò.
-Sdraiati- ordinò con voce da “imperativo categorico”.
La scimmietta lo guardò con occhi colmi di paura e apprensione, poi con voce flebile sussurrò:
-Ma… Che fai Sanzo? Non ti riconosco più-
-Ho detto SDRAIATI- ripeté l’affascinante ventitreenne, e Goku non poté fare a meno di obbedire.
Perché il suo Sanzo stava agendo così? Cosa lo spingeva ad essere così (la cosa si riepiloga in una sl parola: bastardo! ndIori Stai-scrivendo-te! ndSanzo Lo so… Ma è come se lo facessi te! ^^ ndIori Ma vaffan… - - ndSanzo) violento? Quello non era il ragazzo che aveva conosciuto, con cui aveva convissuto per tanti anni, con cui aveva condiviso gioie e dolori… Lui non conosceva quella persona!
Sanzo, sempre con la pistola in pugno, si accostò al giaciglio e con una mossa veloce si mise a cavalcioni della saru.
Questa lo guardava con occhi vacui e tristi, non credeva possibile che una cosa del genere potesse essere fatta proprio dal suo sole…
Il bonzo ripose l’arma e con le proprie mani rinchiuse nuovamente i polsi del compagno, indi prese a leccare il collo, come aveva fatto prima, e a mordere quella pelle che tanto bramava. Goku non sapeva che fare, era come paralizzato. Anche lui avrebbe voluto fare quel genere di cose con Sanzo, era da tempo che lo amava in silenzio, ma essere costretti cambiava la situazione.
Cercò di liberarsi, anche se la paura per pistola che avrebbe potuto cancellare la sua esistenza era grande, senza ottenere un risultato concreto.
Intanto l’altro era sceso fino ai capezzoli e ne leccava uno con gusto, mordicchiando a volte, e graffiando la carnagione che aveva sotto le proprie mani.
Magari, se Goku si fosse preoccupato di essere attento ai suoi movimenti, avrebbe sentito la puzza di alcool che non era indifferente, ma purtroppo il ragazzino era impegnato a cercare di liberarsi e mantenersi calmo, così che credette che il suo monaco volesse davvero fargli del male.
Cercò di farlo ragionare.
-Sanzo, ma che fai? Ti prego, fermo-
Non gli diede retta, e scese fino alla cerniera dei pantaloni con l’intenzione di arrivare al suo vero scopo.
Goku non sapeva più come fare ormai, e mosso dalla disperazione, più per cercare di sfogarsi che per chiamare aiuto, urlò.
-PERCHE’ SANZO!?!-
Il biondo si fermò un secondo, segno evidente che la ragione stava per prendere il sopravvento sull’istinto, ma non ebbe il tempo di fare altro dato che nella stanza irruppero i due demoni che erano rimasti di sotto.
Si bloccarono attoniti nel vedere la scena che gli si presentava: Goku stava tremando con sopra di se un Sanzo chiaramente fuori di senno.
-Ehi bonzo corrotto, cosa credi di fare?- sbraitò Gojyo, afferrandolo per le spalle e tirandolo via con forza.
-Lasciami, maledetto kappa maniaco, ti ordino di mollarmi- iniziò a sbraitare il venerabile, ma i due ragazzi non accontentarono le sue richieste e, non senza un po di fatica, riuscirono a portarlo in camera sua.
Appena furono lì, Hakkai chiese:
-Sanzo, ma che cosa succede? Abbiamo sentito Goku urlare e siamo venuti in suo aiuto-
Il bonzo rispose con il solito, liquidativo “tsk”.
-Allora, bastardo, che cosa gli stavi facendo?- proruppe il mezzodemone ringhiando.
-Niente che debba interessarvi- concluse l’interrogato dandogli le spalle.
-Ma io lo…- cominciò il kappa, ma una mano di Hakkai poggiata sulla spalla, che lo invitava ad uscire, lo fece desistere dal tirare un potente ceffone a quell’arrogante monaco.

-Gojyo, non te la devi prendere con lui…- pronunciò il ragazzo dagli occhi di giada, mentre si avviavano verso la camera del diciottenne.
Avevano consigliato a Sanzo di mettersi a letto, e poi erano usciti augurandogli la buona notte; o meglio, Hakkai gli aveva augurato ciò, invece il demone dai capelli cremisi aveva sperato con tutto il cuore che quella fosse la più brutta di tutta la sua vita. Non poteva perdonarlo per quello che aveva fatto a quello che lui considerava come un fratellino minore.
-Cosa? E con chi dovrei scusa? Quel bastardo ha sfogato su Goku tutti i suoi più bassi e perversi istinti primordiali, con il rischio di ferirlo e non solo psicologicamente…- ribatté irritato. Perché il suo amico doveva sempre difendere tutto e tutti?
-Sai, non credo che lo abbia fatto perché lo voleva- affermò di rimando il “difensore della giustizia”.
-Ah no? E allora perché?-
-Non guardare che tu ti sei ripreso, perché hai vomitato tutto sul pavimento della sala ( -_-””””””” ndIori Beh, che c’è? Mica l’ho fatto apposta! ndGojyo), ma lui era ancora sotto l’effetto del sakè. E poi ancora tu non sei del tutto sobrio…- soggiunse a bassa voce, vedendo la sua andatura traballante.
-E così credi che sia stato per l’effetto della bevuta?- chiese soprappensiero, considerando finalmente questa ipotesi.
-Credo di si, anche perché non credo che Sanzo sia capace di fargli del male… Anche se, forse, ha solo tirato fuori il suo più nascosto desiderio…- anche questa frase l’aveva pronunciata a bassissima voce, ma Gojyo la udì ugualmente.
-Pensi che abbia il desiderio di violentarlo…?-
-Ma no, cosa vai a pensare!?! Diceva qualcosa di meno cruento come… fare l’amore con lui-
Il rosso sogghignò. Si erano fermati davanti all’alloggio del ragazzino a finire il discorso che, sicuramente, non poteva essere terminato in sua presenza, ma adesso potevano entrare tranquillamente.
E così fecero.
-Goku- chiamò calmo Hakkai. Non giunse risposta.
-Goku, siamo noi, non c’è Sanzo…- rincarò la dose l’altro, e allora una vocina flebile giunse da dietro il letto, in un angolo della stanza.
-Sie… siete davvero voi?- domandò la scimmietta, facendo spuntare una mano da oltre giaciglio.
A quella visione, i cuori dei due ragazzi si strinsero a tal punto da fare male: era doloroso vedere quel bambino sempre così pieno di vita ridotto in uno stato tale da non potere essere augurato neanche al peggior nemico, tanta era la devastazione.
Compirono il periplo dell’unico ostacolo che li separava dalla vocetta impaurita e finlmente scorsero Goku; era rannicchiato contro il muro, le braccia che cingevano le ginocchia e due occhioni gonfi e spaesati.
-Goku… Va tutto bene, non preoccuparti- lo rassicurò Hakkai con un grande sorriso e mettendogli una mano sul capo; a quel gesto il piccolo youkai si scansò velocemente, ma poi capì che nessuno gli voleva del male, e allora si lasciò tirare su dalle forti braccia del demone, e lo seguì quando questi lo condusse nel bagno.
-Gojyo, qui ci penso io. Gli farò una doccia, ma non sarà una cosa semplice, voglio vedere se ha qualche ferita… Tu vai. Ti chiamerò quando ho finito- bisbigliò all’orecchio della persona accanto a sé.
Questa replicò:
-No, Hakkai. Voglio rimanere anche io-
Da quando Hakkai lanciava occhiatacce? Beh, credo che quello fu la prima e ultima volta che lo fece.
-Per favore, ti giuro che ti chiamerò dopo…- più che un invito sembrava un ordine. Il ragazzo decise di obbedire.
-Ok…-

Senza esitazione, il demone dagli occhi smeraldo, sospinse Goku verso la piccola stanza dove lo avrebbe lavato, e appena i due furono dentro si diresse alla vasca e aprì il rubinetto per riempirla.
-Per favore, potresti spogliarti?- chiese con gentilezza al giovane vicino a lui.
Questi temporeggiò, poi gli rivolse un’altra domanda:
-Perché dovrei?-
-Ovvio, perché voglio lavarti-
Il compagno tentennò.
-Posso farlo benissimo da solo…-
-Goku- lo ammonì allora Hakkai –non mi dirai che hai paura di me! Ti giuro che se il motivo non fosse serio ti lascerei da solo. Avanti…- sorrise consolatorio, il che sciolse un poco la scimmietta la quale cominciò a togliersi i jeans.
Appena fu completamente nudo, e l’acqua arrivò più o meno a metà della conca, il compagno più grande gli chiese di immergervisi, e l’altro fece come gli era stato detto.
Quando fu dentro sentì che Hakkai prendeva una saponetta e con gesti lenti e dolci gliela passava addosso, lavando tutte le impurità sulla sua pelle. Peccato che una sola di quelle non poteva essere cancellata.
Percepì le mani del ragazzo avventurarsi sulle sue carni e quel contatto non gli dava un senso di benessere, bensì si sentiva teso e impaurito; e questo anche colui che stava fuori lo sentiva, dai muscoli tirati del collo e delle spalle.
-Su Goku, rilassati. Non stare così sull’attenti…- gli sussurrò per farlo calmare, ma neanche quello servì a molto.
Infine, con gli occhi, cercò quello che più gli premeva: la pelle dell’eretico era segnata con graffi e morsi, spellature e tagli poco profondi si rincorrevano sul bronzo di quel corpo così ben fatto. Ferite gravi non ne aveva per fortuna, ma qui piccoli ematomi dovevano essere curati superficialmente al più presto, o vi sarebbero rimasti dei lividi ben visibili. E per ciò, con il suo kii, non poteva fare nulla.
Lo sciacquò dal sapone e poi lo fece uscire, mettendogli addosso un soffice accappatoio di spugna, poi lo portò sul letto, nella stanza adiacente, e lo fece stendere sotto i lenzuoli, intimandogli di dormire.
-Anche se è già tardi credo che dovresti cercare di recuperare un po del sonno perduto. Cerca di dormire, domani sono sicuro che non ripartiremo…-
“Ma cosa dico? Di certo Sanzo vorrà continuare il viaggio anche con Goku in queste condizioni, e noi non potremo fare nulla per impedirglielo”.
La scimmietta non rispose, invece chiuse gli occhi, per dimostrare che avrebbe subito provato a mettere in pratica il suo consiglio.
-Bravo, ci vediamo domani. Buona notte…- e così uscì dalla camera.
Ma, al contrario di quello che gli aveva fatto credere, il ragazzo non aveva per nulla voglia di dormire.
“Perché?” spalancò gli occhi, mentre questa domanda si faceva prepotentemente spazio nella sua mente “Come mai, Sanzo, sei stato così crudele con me? Non avevo già sofferto abbastanza?” forte, l’impulso di piangere bussò alla sua porta, ma anche se avesse voluto, non sarebbe riuscito a versare lacrime. Era come se gli occhi gli si fossero inariditi, e poi sapeva che non sarebbe servito a niente “Non avevo già provato a sufficienza cosa volesse dire sperimentare il dolore nella mia assurda vita? Ed ora questo… Quanto ancora dovrò sopportare prima di trovare la felicità?” si voltò su un fianco, tirandosi le coperte fino al mento “Ma forse sono destinato a non essere felice. Forse non ne ho il diritto, in quanto essere eretico… Io ti amavo! Possibile che non lo avessi capito?” e allora si, finalmente una piccola goccia salata sfuggì dalla sua iride dorata, facendosi spazio sulla gota, e non fu che la prima di molte, solo l’inizio di un incessante pioggia che scendeva sulle guance fino a bagnare le lenzuola. Solo a pensare al suo sole immense lacrime trovavano la via per eludere le sue barriere e sfuggire al suo controllo “Io ti veneravo come un dio, e tu mi hai solo usato, fregandotene dei miei sentimenti. Mi sembra impossibile che non ti fosse accorto delle emozioni che provavo nei tuoi confronti, mi parevano così palesi. O sei ottuso tu, o lo sono io! Probabilmente la seconda ipotesi, dato che non fai che ripetermelo ogni giorno. Per te io sono meno di niente, solo quando hai voglia di sfogarti su qualcuno ti faccio comodo, eh? Non mi sembravi neanche tu… Mi sembravi un’altra persona! Io non so chi sia quel tipo di ragazzo, non ho mai conosciuto nessuno che si comportasse così… E neanche vorrei avere conosciuto te! Adesso ti odio con tutte le mie forze e vorrei non averti mai conosciuto. Chi sei tu, che mi hai preso con tanta forza da farmi male? Io non so chi tu sia, non ti riconosco… Non ti conosco… Non so chi sei…”.
Evidentemente tutte quelle riflessioni erano troppo per la mente ristretta di un’animale come lui (mi consideri un’animale? ndGoku No, direi più una bestia! ndIori COSA? ndGoku Skerzo, tesoruccio, lo sai che ti voglio tanto bene! ndIori Che sfiga… -_- ndGoku Vaffan… ><”””””” ndIori) per questo, senza finire neanche il suo discorso interiore, si addormentò lasciando che il sonno prendesse il sopravvento.

Hakkai bussò alla camera del compagno dagli occhi rubino, che aprì un secondo dopo che il moro aveva tolto le nocche dalla porta.
-Allora, come sta?- chiese, facendogli cenno di entrare. L’amico fece un movimento di diniego con le testa.
-Vado immediatamente in camera mia. Sono passato per dirti che sta bene, non ha ferite gravi, ma probabilmente domani avrà un bel po di lividi scuri sulle spalle e sul torace, senza dimenticare il collo. Probabilmente sta male interiormente, ma non lo dimostra molto. Ha uno sguardo vacuo che mi preoccupa…-
-Mi basta sapere che sta bene. Accidenti a te, occhi_suadenti, spero che ti pigli un colpo- inveì Gojyo, mostrando il pugno verso la camera del monaco.
-Su via, non diciamo sciocchezze!- lo calmò Hakkai –Adesso dormi pure te, abbiamo tutti bisogno di riposo. Domani dovremo ripartire-
-Pensi che…-
-Si, sicuramente Sanzo non si fermerà qua solo per quello che è successo a Goku. E non ha tutti i torti, potremmo attirare molti demoni e non so se sarebbe il caso… Potrebbero fare qualche vittima. Meglio metterci in viaggio…-
-Al diavolo il viaggio! A me interessa quello che ha fatto a Goku…- si scaldò nuovamente il mezzodemone.
-Basta, non serve replicare!- concluse risoluto il ragazzo –Non ci rimane molto tempo per coricarsi e dovremmo disporre di tutto quello che abbiamo se non vogliamo crollare a terra, domani. Buona notte Gojyo-
-Ahhhhhh, buona notte, buona notte!- disse l’interessato chiudendo l’uscio e buttandosi di peso sul letto. Ma non riuscì a chiudere gli occhi subito, rimase invece a pensare con un mano sotto la chioma rossa, mentre l’altra tastava il comodino alla ricerca delle agognate sigarette. Non le trovò.
-Và all’inferno!- pronunciò infine quando, alzandosi, si accorse che il pacchetto era finito.
-Non mi resta che ronfare- mormorò afflitto, poggiandosi dolcemente sul materasso.

Part. 2
*Abbandono*

Un leggero raggio di sole filtrò attraverso gli scuri semiaperti e si andò a posare precisamente sul volto di Sanzo, avvertendolo che era arrivata la mattina, il quale mugugnò qualcosa infastidito, per poi girarsi dall’altra parte.
Rimase con gli occhi chiusi ancora per qualche secondo, poi si decise ad alzarsi; buttò di lato le coperte e posò un piede in terra, erigendosi di scatto.
Sarebbe stato meglio se non lo avesse fatto.
Una fitta alla testa lo trapassò da parte a parte e gli impose, in tutti i sensi, di rimettersi seduto. Così fece.
-Che male, cazzo… Devo avere davvero bevuto molto ieri- borbottò irritato, portandosi una mano alla folta chioma bionda.
Cercò di ricordare cosa avesse fatto dopo avere salito le scale, e un flash back gli attraversò la mente.

***
-Sa… Sanzo, che ci fai qui?-

-Sdraiati-

-Sanzo, ma che fai?-

-Ho detto SDRAIATI-

-PERCHE’ SANZO!?!-
***

-Ma che minchia…?- (scusate il linguaggio colorito, ma Sanzo ce lo vedo bene a dire parolacce!!!! ndIori ^^) il biondo abbassò il capo, in preda ad una vera e propria crisi, infine, quando ebbe le idee più chiare, sgranò le iridi ametista.
Che cosa aveva fatto?
Come aveva potuto?
Aveva fatto del male al SUO Goku, alla sua scimmietta petulante, lo aveva fatto impaurire a tal punto da chiamare persino aiuto.
Non era in se.
Si rammentava bene che era sbronzo marcio, ma ciò non giustificava le sue azioni.
O si?
Dopotutto non lo aveva fatto apposta.
Lui non gli avrebbe mai fatto del male volontariamente…
“Adesso sarà a dir poco furioso” pensò “Non che me ne importi qualcosa di quella scimmia idiota, sia chiaro, ma è meglio se mi spiego”.
Era patetico.
Voleva mentire persino a se stesso, come se non sapesse i sentimenti che provava.
Incredibile!
‘Chi conosciamo meglio se non noi stessi?’
Chi gli aveva rivolto questa domanda?
Non se ne ricordava, ma sapeva che era dannatamente vera.
“Mi conosco, certo, anche troppo bene…”
Decise di scendere, ormai era ora di ripartire, e anche se non lo voleva ammettere era curioso delle condizioni della piccola scimmietta; avrebbe voluto chiedergli perdono, abbracciarla e non farla andare più via.
Cos’era che lo tratteneva?
L’orgoglio, più che ovvio.
Si vestì in fretta e poi scese cercando di apparire naturale: trovò due dei suoi compagni giù nella sala da pranzo, Hakkai e Gojyo, ma di Goku nemmeno l’ombra.
-Buon giorno, dormito bene?- fece il primo, portandosi alla bocca un bicchiere di acqua (che c’è, finito il sakè? <_< ndIori No, gli alcolici fanno male di mattina O ^ ndHakkai Se è per questo pure di sera!!!!!!! -____-”””””” ndIori).
Il diretto interessato non rispose, si limitò a fare un evasivo cenno col capo.
-Che c’è, non si saluta? Hai la luna storta oggi, bonzo corrotto di fine secolo?- domandò Gojyo, e nelle sue parole il monaco lesse tutto l’odio che egli provava in quel momento nei suoi confronti.
-Portami rispetto, kappa maniaco, e comunque non so di che parli, io sto benissimo. Ah… Buon giorno!- concluse, molto sarcasticamente.
Il compagno digrignò i denti, con la sigaretta ancora tra essi, ma non fece commenti.
Alla fine, dopo essere rimasti lì in silenzio per alcuni minuti, il demone dal riso gentile decise di aprire bocca.
-Goku è uscito per fare delle commissioni, ma tornerà presto…-
-E allora? Ti ho chiesto nulla, io?- ribatté Sanzo stizzito –E poi ti fidi a lasciarlo andare da solo?-
-Perché potrebbe capitargli qualcosa di spiacevole come ieri sera?- sibilò il mezzodemone, interrompendo il loro discorso, lo sguardo fisso sul tavolino di legno chiaro.
Sanzo lo fissò con rancore, poi disse:
-Vuoi litigare, o cosa?-
-Non voglio litigare, voglio solo sapere perché gli hai dovuto fare quello che hai fatto!- urlò Gojyo buttando a terra la sigaretta –Perché quando lo abbiamo trovato era in lacrime? Cosa gli volevi fare? Cos…-
-Adesso basta!- il ventitreenne batté una mano sul piano con cui ottenne il silenzio –Cosa credi che volessi fargli eh? Credevi che volessi violentarlo? Che volessi abusare di lui? Ma dove hai la testa?!? Non mi è mai passato neanche per l’anticamera del cervello solo di sfiorarlo, figurati di obbligarlo… Non l’ho fatto di mia spontanea iniziativa, o meglio non ero del tutto io! Cazzo, mi hai visto anche tu, avevo bevuto come una spugna, ero fradicio di alcool! Per me lui non è un corpo con cui fare l’amore…- (Ok, pardon, Sanzo è ooc all’ennesima potenza, ma nn sapevo come metterlo! Mi scuso! Se nn vi piace ditemelo che mi atterrò di più al cartone… ndIori).
Piano piano, mentre parlava, Sanzo aveva abbassato il tono di voce fino a diventare un roco sussurro, come se quelle cose le stesse più pensando che dicendo per convincere l’amico della sua innocenza.
Gli altri, dal canto loro, non lo avevano mai sentito favellare in quel modo, e per questo ne erano piacevolmente stupiti: era ora che sfogasse i suoi pensieri anche ai suoi compagni di viaggio ed, in un modo poco ortodosso, erano finalmente giunti a questo risultato.
Non credevano possibile udire quelle parole su Goku da parte del biondo salvatore, ma mai dire mai!
-Visto…- iniziò Hakkai, sedando la lite di poco prima –si è trattato tutto di un equivoco, adesso voi due fate la pace…-
-Ok, mi dispiace bonzo corrotto, non volevo dubitare di te…- sillabò il rosso a malincuore, non voleva piegarsi di fronte a lui.
-Tsk..-
-Ma guardalo, non mi chiede neanche scusa per come mi ha trattato…-
-Osi anche pretendere delle scuse???-
-Su ragazzi, non ricominciamo… Andiamo ad aspettare Goku fuori, piuttosto, così Sanzo potrà dirgli quello che ha detto a noi-
E così i tre si uscirono, sedendosi sulla jeep non appena il draghetto si fu trasformata in essa.
Aspettarono e dopo pochi minuti la figura snella e agile di Goku emerse dall'angolo della strada, aveva in mano alcune borse cariche di roba e un’espressione triste impressa sul volto fanciullesco.
Non appena gli fu vicino il monaco si alzò e si diresse verso di lui, parandoglisi davanti; l’altro non mosse un muscolo.
-Goku, ti devo parlare in privato…-
Il ragazzino lo guardò di sbieco, scrutandolo in tutta la sua forma e poi pronunziò le parole che avrebbero cambiato tutto:
-Chi è lei, e cosa vuole da me? Io non la conosco-
Il bonzo rimase di stucco.
-Cosa? Aventi scimmia non dire sciocchezze…- urlò, e lo afferrò per il braccio, ma il demone si svincolò e corse verso la macchina.
-Si può sapere cosa vuole? Mi lasci in pace!- strillò, girandosi poi verso Hakkai e Gojyo –Che gente che c’è in giro…- sbuffò posando le borse sul sedile posteriore.
Anche gli altri due rimasero a dir poco attoniti.
-Goku, ma che dici?- chiese dolcemente Hakkai, mentre Sanzo tornava indietro –Non lo riconosci sul serio?-
-Chi?- domandò Goku stupito –Quel maniaco?-
-Maniaco a chi, scimmia con il cervello in avaria?- brontolò inviperito il “maniaco” guardandolo storto.
-E chi è?- continuò senza fare caso alle sue proteste –Non l’ho mai visto in vita mia-
-Cosa???-

Fu un impresa ardua convincere il ragazzo dagli occhi ambrati che quello era un loro compagno di viaggio. E ancora più arduo fu cercare di fargli capire che quello era colui con cui andava più d’accordo (si fa per dire ^^ ndIori).
L’interessato negava tutto ciò che loro gli dicevano, e sembrava sempre più convinto della sua teoria: quell’uomo non lo aveva mai conosciuto, e non sapeva chi potesse essere.
Alla fine, dopo vari commenti, spari e urli Sanzo poté salire a bordo, ma la scimmietta non gli regalava neanche uno sguardo, faceva come se lui non esistesse, rivolgendosi solo ai due demoni nella vettura.
E questo gli procurava una grande rabbia.
Perché era successo quello?
Come mai era stato dimenticato tanto in fretta?
Qual’era stata la causa?
Forse il suo comportamento della sera prima…?
No, impossibile.
Goku gli aveva sempre detto che era il suo sole, lo aveva sempre venerato, sempre amato come poteva obliarlo con tanta semplicità?
Non era da lui.
Il biondo strinse improvvisamente i pugni sentendo la voce del ragazzino chiedere:
-Gooooojyooooo, ho fame! Mi dai da magiare?-
Quella era sempre stata una domanda rivolta alla sua persona, perché adesso tutte le attenzioni erano per quello stupido kappa?
Ma cosa stava dicendo, era per caso…
No, non poteva, eppure sembrava proprio così…
… Geloso?
Geloso delle attenzioni che la scimmietta riversava sul rosso.
Geloso del mezzodemone che poteva avere i suoi occhi puntati addosso.
Geloso del suo amore, che adesso mandava ad altri…
No, questo mai.
Il suo Goku non avrebbe mai potuto amare nessun altro se non lui.
E infatti questo era vero.
Goku non amava Gojyo, aveva trovato in lui solo un rimpiazzo con cui divertirsi.
Questa sua indifferenza lo stava uccidendo, non si era mai trovato a bramare così fortemente una parola da parte del diciottenne.
Sussultò.
Quella era la situazione in cui Goku si trovava ogni volta.
Di solito era lui quello freddo e scostante e il demonietto che cercava un po di affetto negato.
Solo che i ruoli si erano invertiti.
E questo non poteva sopportarlo.
Decise: appena avesse potuto avrebbe parlato con Goku.
Doveva sapere…

La situazione favorevole gli si presentò poco tempo dopo, verso l’imbrunire, quando Hakkai disse loro dove avrebbero sostato.
-Siamo in prossimità di una foresta, Hiroshima (detto tutto a caso… ^^ ndIori) se non sbaglio; non ci sono altri centri abitati nei paraggi, indi ne deduco che dovremo fermarci qui- disse sorridendo l’uomo, rallentando la corsa dell’automezzo.
-Ma come? Che palle, senza un letto pure oggi…! E senza la possibilità di rimorchiare un po-
-Suvvia, ieri abbiamo dormito in camere normali no?-
-Ah si?- si intromise Goku, scendendo e dirigendosi in un punto imprecisato della selva –Non me ne ricordo! Vabbé, vado a cercare qualcosa da magiare!-
-ma la cena sarà pronta tra poco!- gli gridò dietro Hakkai, lievemente preoccupato –Uff, e ora?-
I tre scesero, accampandosi come meglio poterono.
Mentre montavano la tenda Gojyo si avvicinò al venerabile e gli sussurrò:
-Ti consiglio di andare a cercarlo. Chiamalo, perché tra poco mangiamo- e gli fece l’occhiolino, cosa molto insolita per uno come lui che non aveva mai atteggiamenti così intimi col bonzo.
L’altro lo guardò di sbieco, poi si avviò verso un albero e toltosi la veste sacra (Antonio, fa caldo…! ndIori Ma vai a farti fottere! ndSanzo … ç_______ç ndIori) si incamminò nello stesso punto in cui era sparito il ragazzino.
Hakkai sorrise.
“Dopotutto gli vuole molto bene…!”

Goku non aveva fatto molta strada che subito aveva trovato un cespuglio di bacche, e si era fermato a mangiarle; se non fosse stato per una di esse che era rotolata via ed era stata inseguita dal giovane demone adesso lui non avrebbe scovato quel grandissimo lago.
Era un’immensa pozza d’acqua, grande molte volte la loro jeep, e in cui si riflettevano i colori accesi del tramonto che stava scendendo dietro le colline.
Osservò per un momento, come rapito, quello spettacolo che gli veniva offerto, e poi si mise a saggiare quell’acqua purissima.
-Mhhhh- mormorò nel sentire la sua freschezza e limpidezza.
Ma la sua libidine durò poco, dato che una voce dura alle sue spalle lo costrinse a voltarsi.
-Goku-
Soltanto la pronuncia del suo nome da parte di quella voce così profonda e sensuale gli fece passare un brivido lungo la schiena. Di nuovo lui, cosa voleva adesso?
-Si?- chiese il giovane, girandosi.
-…- il monaco non disse nulla ma si mise a sedere accanto a lui; aveva indosso solo una ridicola tutina nera che lasciava veramente poco spazio all’immaginazione.
Lui si scostò.
-Allora?- incalzò, allontanandosi di poco. Non aveva paura, non ne sentiva il bisogno, voleva solo fargli capire che non era desiderato.
-…- ancora il monaco non disse niente, ma improvvisamente, non si sa da dove, tirò fuori un piccolo arnese di carta, che assomigliava dannatamente ad un ventaglio, e glielo sbatté violentemente sulla testa.
-Ahio, ma sei scemo? Come ti permetti?- strillò Goku, alzandosi di scatto.
Chi si credeva di essere questo qui per poterlo trattare in quel modo?
-Zitto, baka saru, e torna a sedere- disse e più che una richiesta aveva tutta l’aria di essere un comando.
-Ma neanche se mi ammazzi. Non ti permettere di dirmi baka saru perché, uno non sono stupido e due scimmia me lo possono dire soltanto i miei amici!-
Una fitta al cuore…
I suoi amici…
Non lo capisci, dannato idiota, che anche io ero un tuo amico???
Forse più di loro messi assieme!!!
-Siediti- disse nuovamente, stavolta con tono più dolce.
-Ma manco ci penso! Senti, pervertito maniaco, se Hakkai e Gojyo hanno detto che devi viaggiare con noi va bene, ma stai il più possibile lontano da me, hai capito?- scandì lo youkai, per poi scappare di gran carriera verso il nucleo della foresta.
-Mhhhh…- mugolò Sanzo.
Non aveva cercato di agganciarlo in maniera del tutto carina, ma su questo punto poteva essere scusato: quell’animale gli faceva perdere la pazienza ogni volta che se lo ritrovava davanti.
Perché continuava a chiamarlo maniaco?
All’inizio aveva pensato a causa del suo comportamento nella piazza, ma adesso capiva che doveva essere qualcos’altro; che Goku si ricordasse inconsciamente di quella sera?
Da quando era sorto questa nuova storia Sanzo non si era più posto il problema di ciò che era successo nella locanda, ma se ciò fosse stato collegato?
Non poteva pensarci adesso, doveva tornare dagli altri e riferirgli quanto era successo; magari Hakkai avrebbe avuto qualche idea in merito.
Si alzò, spolverandosi i pantaloni che di solito portava sotto il kimono, e si diresse svogliatamente verso il punto in cui avevano piantato la tenda.
Si ritrovò ben presto di nuovo con tutti gli altri, macaco compreso (maddai, anche macaco, adesso??? Ç_____ç ndGoku Su, che mi serviva un dispregiativo con il quale associarti ad una scimmia! Dopotutto macaco non è un offesa! ndIori Ah no? Se allora ti dico macaco tu non ti offendi vero? >< ndGoku … ndIori) e con un gesto del capo chiamò i suoi due alleati, se così si potevano definire, all’interno della tenda appena montata.
-Allora, come è andata?- domandò Hakkai, sorridendo gaiamente.
-Da schifo- ribatté il monaco, infastidito dal suo comportamento da pacifista –Mi ha chiamato maniaco e mi ha allontanato. Non si ricorda nulla di nulla!-
-Questo è strano…- interloquì il mezzodemone.
-Cosa?-
-Che ti chiami maniaco… di solito chiama me!- lo fece per fare una battuta, ma Hakkai non la prese così e divenne ad un tratto mortalmente serio.
-A parte gli scherzi, Gojyo ha ragione- disse, sfiorandosi il mento con le dita.
-Ho ragione? Cioè, volevo dire… certo che ho ragione! A proposito di cosa, scusa?-
-Intendevo dire… Anche se Goku non rammenta nulla ti chiama ogni volta maniaco, Sanzo-
Il biondo annuì grave.
-Perciò qualcosa nella sua mente deve essere rimasto… Forse, in una parte del suo cervello ancora sa di te, e non deve avere un ricordo molto bello!-
“Cazzo!”
-E credi che questa cosa abbia avuto a che fare con la perdita di memoria?- domandò l’uomo dagli occhi viola, cercando un nesso logico. Ci arrivò prima Hakkai.
-Forse ho capito-
-Parla- fu Gojyo a fare questa esclamazione.
-Credo che da quella sera, quando Sanzo…- si fermò imbarazzato.
-Si si, lo sappiamo, avanti- accelerò il biondino, le cui guance si erano leggermente impreziosite di un color porpora.
-Insomma, possibile che Goku abbia provato così tanto dolore che abbia preferito dimenticarsi della fonte della sua disperazione… E se è effettivamente così c’è poco da fare per fargli recuperare il tuo ricordo-
Tacque.
Il silenzio invase l’angusto spazio che li ospitava, il peso della frase appena pronunciata aleggiava sui loro cuori come un’ombra nera e li faceva annegare in un caleidoscopio di immagini senza fine.
O almeno era così per Sanzo.
Si vide passare davanti agli occhi tutta la vita trascorsa insieme alla sua scimmietta rumorosa, tutti i momenti dolci che avevano condiviso, tutti i gesti di affetto che mai gli avrebbe donato ma che avrebbe voluto esternare e tutti gli attimi che avrebbero dovuto dividere negli anni a venire.
Tutto sfumato…
-Sanzo…-
-Si Hakkai?-
-Credo che ti dovrai abituare a Goku in queste condizioni….-
-Credo anche io-
Benché il monaco fosse uno che non si arrendeva facilmente, quella volta dovette cedere. Lui stesso non vedeva via di scampo.
“Come farò senza di te, Goku?
Senza le tue frasi, in cui trovavi sempre modo di incastrare il mio nome,
senza la tua voce petulante a chiamarmi,
senza il tuo sguardo che fissavi su di me con un intensità tale da farmi rabbrividire…
Il tuo sguardo… Quegli occhi così belli e caldi sono adesso offuscati da un velo di tristezza,
infinita malinconia,
che cela un animo ferito nel profondo…
Non volevo.
E’ stata una fatalità.
No.
Non è vero.
Non volevo farti del male, ma non è stato un caso.
Cosa provo per te…?
Ma ormai questo non ha più importanza…
Importa solo che ti ho perduto…
Mi hai abbandonato…
Sono solo con me stesso…
A confrontarmi con la mia realtà da cui sempre sono fuggito…
Troppo a lungo…
Non avere legami.
Che cosa assurda!
Si può vivere senza avere legami?
Si può sopravvivere, ma questa è un’altra cosa…
Mio maestro, mi avete insegnato a non avere legami,
a rimanere con me stesso,
l’unico che mai mi avrebbe tradito,
ma come mai lei per primo non ha seguito la sua stessa dottrina?
Come mai ha donato la vita per un semplice fanciullo trovato tra le acque di un fiume?
In fondo anche lei sapeva che per riuscire a sentirsi appagati…
Vivi…
Bisogna essere profondamente uniti a qualcuno.
Da proteggere.
Da amare.
Da difendere.
Non importa.
Basta sentirsi finalmente liberi di provare emozioni…
Io non lo sono.
Credevo di avere trovato la mia strada,
che avrei seguito piano piano,
uccidendo il mio orgoglio,
ma anche questa via mi è stata preclusa…
Lasciandomi da solo, con me stesso…
Sono nuovamente solo,
ho perso ancora una volta la persona per me più cara,
a causa di un mi sbaglio…
di un fatale errore.
Che non commetterò più…
‘Voglio qualcosa che non devo proteggere’
anche questo non è servito, se ho perso di nuovo colui che per me è la mia vita…
E a causa mia.
Da cosa lo avrei dovuto proteggere?
Dalla mia stessa persona.
Goku…
Cosa ne sarà di noi?
Dei nostri discorsi di quando eravamo soli al tempio di Choan?
Adesso che non potrò più parlarti
mi si stringe il cuore in una morsa.
Goku…”
Uscì nella fredda brezza serale e contemplò per un attimo il fulcro dei suoi pensieri accendere un allegro fuocherello con in viso un’espressione pensosa.
Distolse lo sguardo, e si mise a sedere dove Hakkai aveva preparato, e dove mangiarono tutti assieme, ma non con la solita verve.
Goku era silenzioso, il monaco ancora di più, Gojyo stanchissimo e Hakkai non faceva che riandare con la mente a quello che si erano detti nella tenda.
Si respirava un’aria di totale tensione.
Alla fine ognuno andò a letto e si mise a dormire.
Era tardi e l’indomani si sarebbero dovuti svegliare nuovamente presto per continuare il viaggio verso ovest, che, inarrestabile, passava in primo piano di fronte a tutti gli altri problemi.
L’ultimo pensiero del biondo, prima di cadere in un sonno agitato, fu rivolto al ragazzino chiassoso che un tempo era il loro Goku.
“Sono solo…”

(Allora, scusate se non ho fatto tutto in vari chap, ma nn mi piacciono le storie divise! Cmq, per quanto riguarda il nome del cap [se così si può definire] forse non lo avrete capito. O meglio, una parte! Abbandono per Sanzo, perché è stato abbandonato da Goku, ma abbandono anche per Goku, che è stato abbandonato dai suoi ricordi… Cioè, forse non mi sono spiegata ma va bn lo stesso!!!!! ndIori)

Part. 3
*Ricorda...*

Il loro viaggio verso occidente continuava, andava avanti senza una fine e senza una meta apparente, tra combattimenti più o meno cruenti e riposi in varie locande e città.
Ma c’era una cosa che stonava: non si sentivano più gli spari del monaco, prima tanto frequenti.
L’aria era cambiata.
Non vi era più l’affiatamento di una volta tra il gruppo, e più precisamente tra due del gruppo: Il bonzo e la scimmietta non si parlavano neppure.
Il primo a causa del suo prominente orgoglio, e il secondo… Beh, il secondo aveva solo una frase in mente: non dare confidenza agli sconosciuti!
Tutto continuò in queste condizioni disastrose per almeno una settimana, ormai anche Kanzeon Bosatsu si stava annoiando a morte vedendo i risultati di ciò che lei stessa aveva creato, e sbadigliava incontrollabilmente.
Tuttavia non aveva intenzione di intervenire.
-Se la devono sbrigare da soli…-
Il fatto che cambiò, per l’ennesima volta, le carte in tavola avvenne proprio la mattina di quell’esasperante settimo giorno (vi avverto: questa scena è stereotipata all’ennesima forza, ma sempre d’effetto, credo! E poi nn mi veniva in mente altro! Ehm…! ^^ ndIori).
I quattro continuavano ad andare avanti con l’auto, in mezzo ad una radura immersa tra gli alberi poiché avevano finalmente abbandonato il monotono paesaggio desertico, quando gli si parò davanti una persona; o meglio, un demone.
-Voi siete il gruppo del Venerabile Sanzo, giusto? Preparatevi, perché io Kuroi (nero, in giapponese…ok, nome scemo, ma nn mi è venuto in mente altro! ndIori) vi distruggerò! Hahahahaha [risata satanica…!]. Se non volete perire consegnatemi immediatamente il sutra…-
-Un altro sicario? Uffa, Kogaiji, sei noioso e ripetitivo!- brontolò il rosso, scendendo con un balzo dalla vettura.
-Non osate parlare male del mio principe, o vi pentirete di essere nati!- ribatté Kuroi infervorato.
-Certo signor Kuroi, me è meglio se fate uscire allo scoperto anche i vostri compagni. Non è bello attaccare la gente alle spalle…- fece Hakkai sorridendo in direzione del demone.
-Maledizione, mi hanno scoperto- mormorò quello in agitazione –Fuori ragazzi, ora ci battiamo sul serio-
Al suo richiamo migliaia di youkai dall’aria tutt’altro che amichevole sbucarono da dietro i cespugli, formando un cerchio e attorniandoli.
-Beh, un po di moto fa bene, vero Sanzo?- domandò gioiosamente il ragazzo dagli occhi verdi, ed il bonzo abbassò il capo sospirando; per lui quella era solo un’inutile seccatura.
Partirono tutti all’attacco, abbattendone addirittura due alla volta.
Goku, inutile dirlo, aveva un ghigno sulla faccia che gli compariva solo quando doveva lottare e si divertiva un mondo, come un bambino che aveva appena trovato un nuovo giocattolo.
Invece Kuroi se ne stava placidamente appollaiato su di un albero a contemplare la disfatta della sua squadra; all’improvviso individuò il tizio più forte del gruppo, e decise di attaccarlo per rendere più semplice la loro vittoria.
Balzò giù dal suo ramo e si scagliò contro Goku, che non si avvide di nulla, tanto era occupato a guerreggiare con altri quattro avversari.
In compenso quello che se ne accorse fu Sanzo.
Fu un attimo.
Egli si frappose tra gli artigli del demone, che gli trafissero una spalla, ed il corpo ignaro della scimmietta.
Urlò di dolore, e a quel grido Goku si voltò, scorgendo il nemico a pochi passi da lui.
Con un colpo di nyoibo lo trapassò allo stomaco.
Kuroi cadde a terra morto, mentre gli altri suoi compagni guardavano la scena terrorizzati.
Sarebbe stato meglio cadere per mano di quella furia che aveva ucciso perfino il loro comandante o ritornare dal principe Kogaiji a farsi rimproverare?
La morte c’era in tutti e due i modi, ma almeno il loro capo era abbastanza magnanimo e la possibilità di rimanere in vita c’era.
-Ritirata!- urlò uno di loro, tornando nella boscaglia. Così fecero tutti gli altri, reputando la situazione moooolto pericolosa.
Intanto Hakkai si era avvicinato al monaco.
-Sanzo, come stai?- chiese preoccupato.
-Come vuoi che stia, con una ferita alla spalla di cinque centimetri?- replicò acidamente il colpito, gli occhi semichiusi per lo sforzo.
-Se hai ancora la forza di fare lo strafottente allora stai benone!- ridacchiò Gojyo, rinfoderando la sua arma.
-Tsk-
-E’ vero, non sei in condizioni di pericolo imminente. Aspetta…-
Hakkai portò le mani sullo squarcio aperto e concentrò il suo potere, così che il taglio si rimarginasse all’istante.
Goku intanto stava a debita distanza osservando la scena.
Aveva capito che il gesto del monaco era stato compiuto per salvarlo, difenderlo da quello che, altrimenti, sarebbe stato un bel grattacapo; ma perché?
Era questo quello che si chiedeva.
Perché dare la propria vita, mettere a rischio le propria incolumità per uno che non si conosceva nemmeno?
Che rapporto c’era tra lui e quell’arrogante biondino?
Che avesse davvero avuto una relazione di amicizia con lui, in qualche tempo remoto?
Scosse la testa, che cominciava a dolergli.
“Sarà solo un’idiota che non sa quel che fa…” pensò avvicinandosi in tempo per sentire la voce del suo amico:
-Ti ho curato, ma è meglio se andiamo nel villaggio qui vicino… Avrai bisogno di riposo. Goku…-
-Nh?-
-Vuoi venire tu ad aiutare Sanzo per arrivare alla macchina? Io la vado a mettere in moto…-
Ennesimo tentativo…
Andato a vuoto.
Il demonietto ci pensò su un poco poi disse:
-No. Lascio questo compito a Gojyo, sicuramente lo saprà fare meglio di me-
e così si avviò verso Hakuryù.
Hakkai scosse le spalle –Io ci ho provato-

Arrivarono al paese di Rietsu (altro nome sparato a caso… ndIori) pochi minuti dopo, nel quale affittarono quattro camere.
Il bonzo andò subito nella sua a riposare.
Ad un tratto, mentre erano tutti e tre giù nel salone a giocare a poker, Goku domandò titubante:
-Hem, scusate?-
-Eh?-
-Potreste dirmi una cosa?-
-Prego…-
-Ammettendo che prima conoscessi quel ragazzo, che rapporti avevo con lui?- Era una domanda legittima, che magari avrebbe riportato la scimmietta indietro con la mente sino a rammentare le cose accadute giorni addietro.
-Lui era il tuo maestro. Cioè, ti ricordi la tua prigionia sul monte Kakazan?- chiese Hakkai.
-Si, ma non mi ricordo come ne sono uscito-
-Sanzo ti ha liberato-
L’eretico rimase a bocca aperta.
-Cosa?-
-Si, e tu gli hai giurato eterna fedeltà, più o meno-
-Ma…-
-Non ti ricordi proprio nulla?-
L’altro scosse la testa.
-Non so cosa dirti, Goku-
Calò il silenzio, come quella volta nella tenda.
Ad un tratto Goku si alzò e si diresse verso le scale.
-Ehi scimmia, dove credi di andare?- urlò Gojyo, che stava vincendo miracolosamente la partita –Dobbiamo finire…-
-Lascialo andare-
-Ma potevo vincere-
-Ti sbagli… Scala reale- sorrise l’uomo dagli occhi di giada.
-Merda…-

Lo scimmiotto si fermò incerto davanti la porta del bonzo.
Chissà cosa voleva fare?
Non lo sapeva bene neanche lui.
Ma doveva provare…
Aveva deciso di capire…
Bussò.
Nessuna risposta.
“Che stia dormendo?” si chiese curioso.
Non aspettò e aprì piano piano l’uscio, colto da una voglia improvvisa di rivedere quel volto imbronciato.
Si sedette su di una sedia accanto al giaciglio dove Sanzo dormiva calmo, proprio come si era aspettato.
Osservò quei lineamenti così distesi nel riposo, che lo facevano un persona del tutto diversa da quel che era in realtà.
“Non ho avuto modo di sapere troppo di lui, ma mi da l’idea che non sia uno troppo socievole.
Eppure adesso sembra veramente dolce…
Sereno…
Come se avesse trovato la pace a cui anelava da sveglio…
Strano.
Ho delle sensazioni che non capisco quando sono da solo con lui.
Mi sento…
Diverso!
Ma chi sei tu in realtà?
Non mi ricordo di averti mai chiamato in vita mia,
ma forse sto dicendo un cazzata…
Non mi sovviene niente di tutto quello che ti riguarda.
Tu mi hai liberato?
Non mi sembra.
Si, rimembro di quando stavo rinchiuso nella mia prigione, ma…
Non so come ne sono uscito.
Sei stato tu?
Mi sembra impossibile.
Ma se fosse così…
Come avrei fatto a dimenticarti?”
Si avvicinò ancora di più e gli accarezzò di istinto i biondi capelli.
“Oro, oro puro.
Sai che mi ricorda questa chioma?
Il sole.
Giallo come il sole in primavera, che con i suoi raggi mi riscalda…
AH!”
Una fitta lo costrinse a chiudere gli occhi.
Un ricordo…

***
-Sanzoooooooo! Sanzo io ho fame!-
-Taci, stupida scimmia!-
SDENG…
-Ahio, Sanzo! Mi hai fatto male sei cattivo!
-Tsk…-
***

-Ahhhhhhh!-
Goku urlò, una nuova stilettata lo attraversò e un suono acuto e prolungato si formò nella sua testa,
tanto forte che si dovette portare le mani alle tempie per farlo cessare.

***
“AIUTO”
-Ehi, sei tu che continua a chiamarmi?-
-Eh? Io non ha chiamato nessuno, tu chi sei?-
-E’ inutile che tu menta, ti ho sentito distintamente…
Adesso ti porterò con me, non ho altra scelta-
***

-Nooooo, basta! Vi prego, basta!-
La scimmia ormai si era buttata a terra, in ginocchio; fitte lancinanti si facevano spazio nella sua testa, che pulsava dal dolore.
-Non ne posso più, basta!-
A quegli urli strazianti sanzo si svegliò di scatto, e vedendo il ragazzino in terra così agonizzante si chiese se per caso non si era perso qualcosa.
-Goku!- chiamò, scendendo dal letto. La ferita gli faceva ancora un po male, ma non poi tanto da dovere rimanere sdraiato –Goku, che succede?-
Prese i demone per le spalle e iniziò a scuoterlo, ma questo con una botta ben assestata lo fece tornare al suo posto primario, ovvero sul materasso. Che forza incredibile!

***
-Tieni scimmia, questi dolci sono per te…-
-Cosa, per me? Davvero, Sanzo?-
-Si, ma finiscila di ripetere tutto quello che dico o li riporto via-
-Grazie Sanzo…-
-…-
-Sai Sanzo… Io ti voglio tanto tanto tanto bene! Davvero tanto tanto!-
-Si, si, ora basta va bene? Mangia e sta zitto…-
***

-Arghhhhhhh, ah! No… Non voglio! Ah!-
-Goku, cosa non vuoi? Cos’hai?- Sanzo non si arrischiava di nuovo ad andargli vicino, si limitava a chiamarlo dal suo posto di osservazione.
Ad un tratto il diciottenne sgranò gli occhi e si calmò.
Allora il bonzo scese e gli andò accanto, con cautela, chiedendo:
-Goku, stai meglio?-
Ma non ebbe il tempo di fare altro, perché il fanciullo gli si era buttato tra le braccia, singhiozzando.
-Sanzo, oh Sanzo! Sei tu, non è vero?-
-Ti… ti ricordi?- chiese l’altro, stringendoselo al petto. Poi lo allontanò di poco per guardarlo in faccia.
-Adesso si! Adesso mi ricordo tutto! Come ho potuto dimenticarti?- piangeva così disperatamente che il suo corpo era completamente scosso da singhiozzi.
-Vieni a sedere- lo invitò Sanzo. Goku fece come gli era stato detto.
-Io… Io volevo solo lasciare da parte il brutto ricordo di quella sera, non volevo obliare ogni cosa!- continuò a gemere sommessamente, appoggiato alla spalla del suo salvatore –Poco fa mi sono tornate in mente tante scene, e anche quella volta che mi comprasti i dolci a Choan. Quella volta che ti dissi che ti volevo tanto bene…-
-…-
-Perché?- chiese poi –Perché mi hai fatto del male, Sanzo? Non me lo aspettavo!- (avvertenza, ooc in arrivo! ^^ ndIori).
-Io non ti volevo fare del male, Goku. Non volevo davvero, solo che avevo bevuto troppo, e…-
-Aspetta un attimo, bevuto?- fece l’amico incredulo.
-Si, e mi sono lasciato andare, non volevo traumatizzarti così, io…-
Ma per la seconda volta non poté continuare, perché Goku gli si era letteralmente buttato addosso dalla gioia.
-Sul serio? Non lo hai fatto perché lo volevi?-
-No, non lo avrei mai fatto, io voglio solo il tuo bene…- pronunciò, posando una mano sulla sua testolina bruna.
Rimasero così per un po, poi Goku mormorò:
-Ma per me non sarebbe stato tanto male…-
Evidentemente doveva essere una sua considerazione segreta, ma dato il silenzio che si era creato fu più che udibile anche alle orecchie del ventitreenne.
-Che hai detto?- domandò attonito.
-Eh? Io nulla- cercò di rimediare lui, ma ormai il danno era stato fatto.
Sanzo prese con due dita il mento di Goku e lo sollevò fino ad averlo alla sua altezza, poi chiese:
-Voglio sapere cosa hai detto, è un ordine-
“Voglio sapere se ho capito bene…”
Il compagno non rispose a parole, bensì a gesti.
Si avvicinò e tirando fuori la lingua gli leccò dolcemente uno zigomo, sorridendo impacciatamente subito dopo e arrossendo come un peperone.
Sembrava veramente un cucciolo quando le sue gote si tingevano di una tonalità più scura.
-Sai Sanzo, credo di… credo di… di am…- era così imbarazzato che non riusciva a dirlo, così ci pensò il bonzo a finire per lui.
-Amarti?-
-Ecco… Si-
-Anche io Goku-
E allora il suo viso si illuminò, e forte del consenso di Sanzo la scimmietta si avvicinò alle sue labbra, posandoci sopra le proprie.
Fu un attimo che fece correre lungo le loro schiene mille brividi di piacere.
Il biondino, senza staccarsi da quella bocca intossicante, trascinò Goku sul letto e iniziò a spogliarlo lentamente, per assaporare tutto il gusto di quella pelle soffice.
-Ho capito…- bisbigliò Goku, prima di perdere del tutto il controllo –che non vuoi farmi male-
Sanzo sorrise, uno stiramento di labbra, che il ragazzino non scorse. Meglio così.
Passarono una notte indimenticabile, tra gemiti di piacere e sensazioni fortissime, per poi addormentarsi esausti l’uno stretto all’altro.
La mattina dopo si svegliarono quasi contemporaneamente…
-Buon giorno- bisbigliò lo youkai teneramente, mordicchiando un lobo dell’orecchio del suo maestro.
L’altro replicò con un “tsk”.
-Gentile, eh?-
-Hai ragione… Buon giorno-
Goku lo guardò attonito: da quando Sanzo gli dava ragione?
-Non ti montare la testa, sarà l’ultima volta!- aggiunse, leggendogli quasi nel pensiero.
-Mpf-
-E ora che ridi?-
-Niente- Goku si accoccolò ancora di più sul petto nudo del suo sole, cercando ancora più calore –E’ stato bello stanotte…-
-…-
-Ti amo…- mormorò timido.
-Goku, ti faccio paura?-
-Perché dovresti?- si stupì di quella frase.
-Per l’altra sera-
-No, so che non era tua intenzione, e poi adesso…-
Si girò verso di lui e con la lingua gli leccò velocemente un capezzolo, facendo passare una scarica di adrenalina nel corpo del biondo.
-Ti amo Goku!-

Quando finalmente scesero, molto tempo dopo, incontrarono Gojyo e Hakkai ad un tavolo.
-Goku, Sanzo, dormito bene?- chiese il secondo, che, insieme all’altro, non era ancora a conoscenza del recupero della memoria della scimmia, .
-Che si fa oggi, Sanzo?- chiese Goku, rivolgendosi al suo compagno.
-Eh? Gli parli di nuovo? Questo significa che…- iniziò Gojyo, ma non finì la frase.
-Si, mi ricordo tutto- annuì l’interpellato.
-Grazie a Dio!- il kappa alzò gli occhi al cielo, poi sospirò –Mi hai fatto prendere un tale colpo!-
-Bene, basta adesso, possiamo andare!- troncò il discorso Sanzo, uscendo nell’aria mattutina.
-Ma che ha?- chiese il mezzodemone sottovoce alla scimmietta.
-Non lo vedi? E’ di buon umore…- replicò quella, sorpassandolo.
-Sarà, ma non vedo cambiamenti…-
Dopo che Hakuryù si fu trasformato di nuovo in mezzo di trasporto salirono tutti, per riniziare quell’assurdo viaggio verso ovest, senza una fine né una meta precisa.

-Somma Kanzeon Bosatsu, cosa state facendo?- un uomo dalla grigia capigliatura si avvicinò velocemente ad un trono su cui posava leggiadramente un donna dal lungo abito.
Ella doveva essere probabilmente una dea del modo di comportarsi.
-Mi sto divertendo, Jiroshin, come sempre- rispose quella con tono canzonatorio.
-Ne devo dedurre che tra il sommo Konzen e quell’eretico è tornato tutto a posto- disse ancora l’uomo chiamato Jiroshin, veramente curioso.
-Tutto a posto? Tsk, come direbbe il mio caro nipotino- rispose la divinità accavallando sensualmente le gambe –Direi che si è addirittura migliorato il loro rapporto-
-In che senso…?-
-Nel senso che adesso ci sarà da divertirsi ancora di più!- e iniziò a ridere sguaiatamente, appoggiandosi alla spalliera del seggio su cui stava.
-Per favore, Kanzeon Bosatsu, un po di contegno!-
-Andiamo, Jiroshin, sono o non sono la dea della misericordia? Qualche sfizio me lo posso permettere…-
-Alla faccia dello sfizio!-
“Konzen, grazie per questo simpatico diversivo alla noia che di solito mi circonda. Sono curiosa di vedere come farai, una volta che il viaggio sarà finito, si vede che dopotutto vuoi molto bene al tuo gruppo. Qualcosa è cambiato in te, nel tuo animo, e decisamente in meglio. Beh, chi vivrà vedrà, quindi io vedrò di certo!”.
-Andiamo, Jiroshin, ogni tanto devo pur adempire ai miei doveri da dea…-
-Finalmente, adesso la riconosco!-
-Scherzavo!-
-…-

Intanto…

-Sanzoooooo, ho fame, tanta fame, mi dai da mangiare?-
-Taci, scimmia hai appena fatto colazione-
-Zitto, kappa scarafaggio, non sono affari che ti riguardano! E poi non chiamarmi scimmia!-
-Ma lo sei, come ti dovrei chiamare, idiota? Si, ti chiamerò idiota!-
-STATE ZITTI, OPPURE VI FACCIO FUORI!!!-
Beh, alle volte qualcosa cambia, ma non tutto deve per forza mutare… ^^

*Owari*

Ciao! Allora, lo so, le mie storie hanno sempre la solita fine, ma che ci volte fare? Cmq vorrei sapere cosa ne pensate, commenti per favore.
Un mega bacio alla mia sore Maho (posso chiamarti così?) che mi aiuta sempre ad andare avanti e che legge e commenta tutte le mie fic, alla stupenda Lorusgra che mi aiuta molto, a Di-amon che ormai si è stufato di leggere sempre cose su saiyuki e mi ha dato un’ottima idea su una storia che sto già scrivendo e a tutti quelli che commenteranno o che leggeranno soltanto!
Sanzo: Scusa…
Si?
Sanzo: Ma io ti sembro un maniaco sessuale?
Hem…
Sanzo: Ohì! Ma ke ti sei fumata?
Niente! E cmq tu non sei un maniaco ma l’alcool fa male! Questa è una storia sulla sensibilizzazione all’alcool!
Sanzo: Ma va, che lo bevi pure te!
Vabbè, ma mica forte come il sakè! Mi raccomando, attenti all’alcool!
Tutti: Ma vai a farti fottere!
Ç_______ç Sob, nessuno mi capisce! X favore commenti, così mi tiro su! Un salutone, la vostra Iori!

 
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