torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: NEVER BE THE SAME AGAIN
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: micky18 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/08/2004 10:25:48 (ultimo inserimento: 23/08/04)

e se yuri cominciasse a stravagare per sfuggire ad un amore impossibile? e chi sono gli stravaganti?(tratto da una trilogia di mary hoffman)
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
THE DISTANCES INCREASE
- Capitolo 1° -

HEYLà BELLA GENTEEEEEEEEEEEEEEEEEE!
come và?qui dalla mitica sardegna vi posso dire solo una cosa: CALDO... si boccheggia alla grande!
cmq eccomi tornata con una nuova fan fic (OH NOOO!adesso che eravamo riusciti a sbarazzarci di lei.../ndBladebreakers) (vorrà dire che a qualcuno di voi capiterà qualcosa di veramente spiacevole... muaahahahaha/nda_che_sorride_malignamente)
tornando a noi, ho delle piccole cosa da mettere in chiaro:
la prima riguarda un personaggio che ho inserito in questa fic e che molti di voi hanno già conosciuto nella fic "amicizia" (troppo bella, leggetela se nn l'avete ancora fatto!): Ayumi!
questo personaggio è nato dalla mente geniale di Bea-chan, e io l'ho voluto "assumere" in questa fic perchè mi piace moltissimo!
quindi vorrei ringraziarla TANTISSIMISSIMO!
GRAZIE GRAZIE GRAZIE BEA-CHAN TVTRTRTRTRB!
il secondo annuncio riguarda tutta questa fic che è nata grazie alla lettura della trilogia di Mary Hoffman che si chiama appunto "stravaganza"...
bando alle chiance e cominciamo subito!
bacioni a tutti
=****
...@micky@...





Prologo

- “ Ma dove accidenti ci ha mandato Hilary… fa un freddo cane qui!”
- “ Avanti, non ti lamentare e concludiamo il lavoro”
- “ Si ma questo non toglie il fatto che io abbia freddo!”
- “ Takao ti stai sempre lamentando! Piuttosto Max, dove accidenti ai messo il talismano?”
In un a notte gelida di luna nera, nella Russia odierna, tre figure avanzavano nella neve con indosso degli abiti molto fini, quasi non sapessero che l’inverno russo fosse così freddo.
Tutti e tre avevano un aria spaesata e si guardavano intorno con stupore, anche se uno di loro continuava a lamentarsi per il freddo.
- “ Avanti, posizioniamo questo coso e andiamocene per favore!”
- “ Questa è l’ultima volta che stravaghi con noi ricordatelo!” lo ammonì il ragazzo dai capelli biondi di nome Max
Il ragazzo chiamato Takao infuriato si mise da una parte incrociando le braccia e cominciandole a frizionare in modo da scaldarsi un po’, mentre il ragazzo biondo e quello corvino, dopo aver recitato una formula in Giapponese antico, posizionarono a terra una piccola statuina d’argento, raffigurante un lupo, dopo di che la sotterrarono con un po’ di neve.
- “ Ma dove ci ha spedito quella strega?” chiese Takao
- “ Dunque – rispose Max aprendo una pergamena – secondo questa carta siamo in un paese chiamato Russia, nell’anno… oh dea! Siamo nel 2004!”
- “ Cavolo! Se tutte le abitazioni del 2004 sono come questo posto, allora preferisco le nostre care capanne, meno grandi, ma accoglienti!”
- “ Chi pensate possa abitare in un posto del genere?” chiese il corvino
- “ è veramente… triste come luogo. Tutto scuro, cupo… per non parlare di questi grandi cancelli… chissà cosa devono proteggere!”
- “ Sempre seconda la mappa – continuò il biondino – questo è un monastero. Ed è proprio qui che il nostro futuro stravagante si trova!”
- “ Avanti, torniamocene a casa prima di morire congelati!”
- “ Finalmente una buona idea”
Tutti e tre si distesero sulla neve ghiacciata, stringendo fra le mani tre statuine d’argento diverse: il biondino di nome Max una tartaruga, il ragazzo corvino dalla lunga coda una tigre, mentre Takao un drago.
Dopo cinque minuti si addormentarono, sparendo dalla vista di tutti e lasciando sulla neve solo i solchi dei loro corpi.



Never be the same again cap 1 “the distances increase”

Era da quasi dieci minuti che Yuri la fissava da dietro il vetro della sala dall’allenamento e fra qualche minuto sarebbe toccato a lui misurarsi con la nuova tecnologia della Borg.
Vorkof aveva selezionato i migliori blader di tutto il monastero e radunati in una stanza speciale costruita apposta per l’allenamento potenziato di questi sei ragazzi.
Consisteva in una sala isolata che conteneva un beyblade stadium resistentissimo e un sistema di ventilazione per aumentare o diminuire la temperatura a seconda dell’intensità dell’allenamento: più la temperatura era alta, più era faticoso resistere ed Ayumi, stava compiendo il suo lavoro egregiamente, resistendo ad un incontro con una temperatura di 42°.
Yuri era il capitano di una squadra chiamata Demolition Boys, che fra breve avrebbe partecipato ai mondiali di beyblade.
Ma anche se era il capitano e quindi il miglior blader di tutto il monastero, c’era qualcosa che lo rendeva debole… una debolezza che gli sarebbe costata tutta la fatica che aveva fatto per ottenere la fiducia di Vorkof, il titolo di capitano e la possibilità di abbandonare questo posto non appena sarebbero finiti i mondiali… una debolezza che si chiamava Ayumi Kiyo.
Da quando era arrivata al monastero, 11 anni fa, Ayumi era sempre stata un ragazza timida, silenziosa e timorosa. Con tutti tranne che con Yuri: con lui era riuscita ad aprirsi e a stringere un amicizia fraterna. Ricordava ancora quando aveva paura e lei veniva nel suo letto per trovare un po’ di conforto. Solo a lui riservava i suoi sorrisi spontanei e dolci. Con lui scherzava, rideva e… cresceva. Già cresceva. Ayumi era diventata bellissima: i suoi capelli rossicci che prima le arrivavano alla spalla, adesso erano cresciuti talmente tanto che era costretta a legarli in una treccia che sfiorava il fondoschiena. Aveva la carnagione chiara, gli occhi scuri e penetranti, il naso piccolo e costernato di lentiggini. Era alta e aveva un fisico slanciato. Ma purtroppo non aveva cambiato solamente il suo aspetto fisico: con l’avanzare del tempo, le fatiche del monastero, Vorkof e i continui castighi causati dalla sua insolenza, aveva cominciato a tramutare quel sorriso spontaneo ed innocente in espressione maligna e spietata. Ma anche se fosse stata la ragazza più scorbutica di questo mondo, Yuri l’avrebbe amata lo stesso.
Peccato che però tutta questa bellezza non apparteneva a lui: Yuri aveva smesso di vivere quando lei e Kai, una notte di tre mesi fa, erano entrati in camera sua, mano nella mano e gli avevano detto che si erano messi assieme.
Fu come se il mondo gli fosse crollato addosso. Dentro di lui aveva cominciato a covare gelosia, disprezzo ed odio per Kai… perché gli aveva portato via la sua unica amica… e forse una possibile ragazza.
- “ Hey Yuri… fra un po’ spetta a te!”
- “ Cosa?” chiese il moscovita
- “ Ho detto che fra un po’ è il tuo turno ad entrare nella camera d’allenamento” ripeté Boris
- “ Ah… si certo!”
- “ Yuri… smettila di sbavare” lo ammonì Boris e con la testa fece un cenno verso Kai
- “ Si vede molto?”
- “ Oh si…” rispose sorridendo
Aveva cominciato ad affezionarsi a Boris e a stringere amicizia con lui non appena Ayumi e Kai si erano messi assieme. Era un bel ragazzo, con i capelli lilla, e due bellissimi occhi verdi; naso all’insù, una bocca a cuore e un fisico tonico e atletico.
In Boris aveva scoperto un amico sincero sempre pronto a consolarlo ed era sempre presente, anche nei momenti più critici. Era anche l’unico a sapere della sua cotta per Ayumi.
Aveva socializzato anche con il resto della squadra, che tutto sommato non era male: erano simpatici e divertenti.
Ivan era un ragazzo bassottino, con i capelli viola e gli occhi grandi neri, e un lungo naso che lo rendeva buffo. Se all’apparenza, a causa della statura, Ivan poteva sembrare un ragazzino debole e indifeso, all’interno vi nascondeva un carattere forte e deciso. Nei combattimenti a beyblade era molto spietato e non guardava in faccia nessuno: se poteva, distruggeva qualsiasi beyblade lo affrontasse.
Serjey era invece tutto l’opposto del suo amico Ivan: capelli biondi, occhi piccoli e azzurri, alto e molto muscoloso. Tutti i ragazzi che non lo conoscevano bene come Yuri, Boris e Ivan gli stravano rigorosamente alla larga pensando che fosse un tipo violento. Al contrario: era di un ottimo temperamento, sapeva contenere la sua ira e alle volte era estremamente sensibile. Anche lui con il beyblade se la cavava abbastanza bene e in campo riusciva a dare il meglio di se solo con avversari altrettanto esperti ed abili.
Per Borkov questa era la squadra perfetta: sei bladers spietati e obbedienti avrebbero portato la Borg alla conquista del mondo… o per lo meno cinque bladers obbedienti: Ayumi non era ancora sotto il controllo di quel mostro.
- “ Hey Yuri… è il tuo turno” gli disse Ayumi uscendo dalla stanza ed asciugandosi la faccia con un asciugamano
con espressione seria e severa, il ragazzo sorpassò Ayumi ed entrò nella stanza d’allenamento.
Cominciò a togliersi la giacca e la camicia, restando a petto nudo; tirò fuori dalla sua tasca il suo bey, Wolborg, e dopo averlo caricato nel dispositivo di lancio, aspettò le istruzioni di Vorkof.
Si voltò verso la vetrata che mostrava gli altri suoi compagni di squadra seduti sulle sedie e impazienti di cominciare anche loro l’allenamento; Kai era in un angolo e con uno spray refrigerante bagnava in viso e nelle braccia Ayumi, che scherzosamente aveva cominciato a colpirlo con l’asciugamano. La scena successiva costrinse il ragazzo a voltarsi: Kai ed Ayumi si erano teneramente abbracciati e si stavano baciando. Strinse convulsamente Wolborg, fino a sentire il disco d’attacco penetrare nella carne.
La rabbia gli era sormontata fino a scoppiare: in questo allenamento avrebbe dato il massimo perché si sentiva carico. La voce di Vorkof dell’altoparlante lo riportò alla realtà
- “ Cominciamo subito Yuri… a che temperatura sei arrivato con lo scorso allenamento?” chiese Borkov
- “ 40°”
- “ Oggi ti alzeremo la temperatura fino a 43°”
“ 43°? Ma è pazzo?” pensò il ragazzo
- “ Cominciamo! Posizionate i robot di lancio”
Yuri cominciò a concentrarsi: chiuse gli occhi, piede destro avanti e sinistro indietro, schiena leggermente ripiegata in avanti, braccia tese e mano sinistra pronta a tirare la cricca.
Per ora la temperatura era stabile: 18°…
- “ 3… 2… 1… lancio!”
Yuri lanciò il bey nel campo di gara e sette robot di fronte a lui fecero lo stesso lanciando, rispettivamente, altri sette beyblade dieci volte più grandi del normale. Era una lotta impari e lui lo sapeva benissimo, ma questo sarebbe servito ad aumentare la sua forza d’attacco.
Qui ogni blader aveva un punto di forza che si aiutava ad aumentare, e uno più debole da eliminare, perciò ogni programma di allenamento era differente, tranne che per Kai, Yuri ed Ayumi: loro puntavano molto sulla forza, perciò il loro programma d’allenamento era uguale; il punto di forza di Ivan era l’agilità: con l’aiuto di ostacoli si impegnava nel raggirarli e attaccare velocemente gli avversari, proprio come un serpente. Serjey puntava sulla resistenza fisica: un colosso come lui aveva molte energie da utilizzare e molte volte, a seconda di chi fosse l’avversario, i suoi combattimenti duravano anche tre quarti d’ora. Ma questa tattica, per quanto possa essere lenta, era sempre efficace. Non aveva mai perso un combattimento. Per quanto riguarda Boris… il suo programma di allenamento era Top Secret. Vorkof gli aveva fatto giurare di non rivelare a nessuno il suo punto di forza, neanche a Yuri, pena l’espulsione dal monastero. Ma lui era il suo migliore amico e si fidava ciecamente di lui, perciò aveva deciso di dirglielo comunque: l’intelligenza.
- “ Vai Wolborg ATTACCA!”
Il bey di Yuri cominciò a roteare più velocemente e con una forza micidiale attaccò il primo bey che venne immediatamente spazzato via.
Yuri si voltò verso il termometro: 25°… c’era ancora tempo!
- “ Wolborg un altro attacco!” ordinò il padrone al suo bey
Wolborg attaccò ancora ma con maggiore intensità distruggendo sia il secondo che il terzo bey. Ma ora la prova cominciava a diventare dura: il calore emanato dalle ventole era pari a 32° e per un russo, abituato al freddo glaciale delle steppe siberiane questa era una temperatura troppo alta.
Le prime gocce di sudore cominciarono a bagnare la candida fronte del moscovita che, con una mano le asciugò via. Non doveva mollare… non doveva farlo proprio adesso…
Si voltò verso la vetrata notando l’impazienza di Boris: lui era l’unico a sapere del suo problema di pressione bassa, neanche Ayumi ne era a conoscenza. Ma non doveva cadere così, come una femminuccia… di fronte a Kai ed Ayumi poi… non avrebbe mai fatto una figura così pessima!
- “ Attacco rapido!” ordinò Yuri
“ No Yuri… che accidenti fai? Stai rischiando molto con quell’attacco!” pensò Boris.
Era in pena per il suo amico: se continuava a sforzare così tanto presto sarebbe crollato
“ Stupido – pensò – lascia perdere quel deficiente di Kai e pensa a te stesso!”
Boris sapeva che Yuri stava resistendo solo per non far brutta figura contro di Kai che, seduto su una sedia, guardava la scena con totale indifferenza assieme ad Ayumi che le sedeva sopra le ginocchia.
Nel frattempo il bey di Yuri cominciava a perdere colpi: i suoi attacchi perdevano sempre più intensità e a fatica era riuscito a sbarazzarsi del quarto beyblade. Ma ancora tre colossi lo aspettavano e continuavano ad attaccarlo incessantemente… 38°… non c’era più tempo!
- “ LUPOOOOOOO!”
Il cip di Yuri si accese permettendo al Lupo siberiano di uscire allo scoperto. Ora la sentiva… una forza nuova scorrergli nelle vene… era una sensazione bellissima, e tutte le volte che il lupo usciva fuori e combatteva al suo fianco si sentiva invincibile: lui e il suo bit-power erano una cosa sola!
Con una forza rinnovata il bey respinse tutti e tre gli avversari, cominciandoli ad attaccare senza sosta: fuori anche il quinto e il sesto…
“ Coraggio amico mio… l’ultimo ostacolo e ce ne possiamo andare”
Ma abbattere l’ultimo non era affatto facile: la temperatura era arrivata a 41° e anche per un lupo siberiano era troppo.
Yuri si voltò verso la vetrina: vedeva Boris pronto a scattare in piedi nel caso gli fosse successo qualcosa… era talmente nervoso e preoccupato che avrebbe potuto infrangere il vetro con un pugno a chiunque lo avesse toccato. Yuri gli sorrise per rassicurarlo; sapeva che questo lo avrebbe fatto infuriare di più, ma doveva avere fiducia in lui.
“ Hai visto lupo… ci sta guardando, facciamogli vedere che noi siamo i migliori!”
- “ WOLBOOOOORG!”
L’ululato di consenso del suo animale sacro lo accese: avrebbe vinto anche con il termometro a 43°!
Il suo bey si infiammò e con una velocità inaudita cominciò a vorticare attorno all’avversario.
- “ ATTACCO RA… AAAAAAAAARGH!”
Non riuscì neanche a finire la frase che la fatica prese il sopravvento. Era sfinito, non ce la faceva più: il caldo era asfissiante e presto sarebbe finito arrosto se non avesse fatto fuori quel beyblade, il suo ultimo ostacolo prima della salvezza.
S’inginocchiò a terra con le braccia poggiate in avanti, ansimando dallo sforzo
BUM BUM BUM BUM
– “ YURIIIIIIIII! ESCI SUBITO DI Lì! MI HAI SENTITO?”
Boris era scattato dalla sua sedia e adesso picchiava violentemente contro il vetro urlandogli di uscire
- “ HAI CAPITO QUELLO CHE TI HO DETTO IDIOTA? VIENI VIA DA Lì!”
“ Mi spiace Boris… ma io non ho nessunissima intenzione di andarmene via da questa stanza fino a che non concludo il mio allenamento! Non posso perdere di fronte a lui e lei…”
A fatica il giovane blader si rimise in piedi. Era grondante di sudore, con i capelli rossi che bagnati gli si afflosciavano sulle spalle e il suo respiro si era fatto irregolare…
- “ Attacco RAPIDOOOOO!”
- “ NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!” urlò Boris
Wolborg non smise di girare attorno al suo avversario, e con un effetto ologramma creò altri sette bey identici che assieme attaccarono l’avversario distruggendolo.
- “ Ce… ce l’ho fatta!” fu l’ultima cosa che disse prima di crollare a terra svenuto
*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-
- “ Allora ragazzi, com’è andato il viaggio?”
Tre ragazzi si materializzarono nella cucina: il primo, Takao aveva occhi grandi e capelli lunghi azzurri, stretti in una coda. Di buona costituzione, per tutto quello che ingurgitava durante tutte le 24 ora della giornata, era sempre allegro e sorridente; il secondo ragazzo, Max aveva folti capelli biondi e occhi celesti. Nasino piccolo e all’insù costernato dalle lentiggini messe in risalto dalla sua abbronzatura dorata. Aveva sempre il sorriso sulle labbra e assieme a Takao, quando non si lamentava, erano capacissimi di far rotolare dalle risate chiunque, anche il ragazzo più taciturno del loro gruppo. Poi c’era Rai: alto, bello e statuario, aveva un fisico atletico. Capelli lunghi, stretti in una coda che gli arrivava al fondoschiena, occhi color oro e una fascetta nera che gli copriva la fronte, Rai era un samurai: abile nella spada e nel combattimento, aveva salvato molte volte Max e Takao che non erano affatto prudenti quando si trattava di stravagare, al contrario: erano curiosi, impulsivi e senza giudizio. Takao e Max sapevano di essere in debito con Rai, e ogni giorno gli dimostravano il loro affetto rispettandolo e obbedendogli… non sempre ovviamente! Per finire c’era Hilary: lei non stravagava mai, ma svolgeva comunque degli importanti compiti all’interno del gruppo: doveva scegliere i talismani adatti per ogni persona, decideva lei dove far stravagare i suoi amici e si assicurava che ogni cosa fosse al suo posto al momento del viaggio. E poi era una strega: riusciva a fare incantesimi, pozioni e trasfigurazioni. Hilary era magra, capelli castani e lisci che le arrivavano alle spalle e occhi grandi e allungati dello stesso colore. Era bassa per avere sedici anni e Takao era anche riuscito a fare qualche battuta sarcastica sulla sua statura, ma aveva smesso non appena Hilary era diventata brava nella padronanza delle arti magiche. Per non parlare dei libri che possedeva… una biblioteca vastissima che utilizzava per fare ricerche approfondite su tutto quello che riguardava la stravaganza.
- “ Male, anzi malissimo!” rispose Takao mentre correva vicino al fuoco a scaldarsi un po’
- “ E dai Takao adesso non esagerare…” lo rimproverò Rai
- “ Non esagerare… non esagerare? C’erano almeno 20° sotto zero in quel posto… come hai detto che si chiama…?”
- “ Russia!” intervenne prontamente Max
- “ Ecco appunto! Veramente un brutto posto! Perché ci hai mandato lì? Chi c’è di così importante?”
Hilary e il resto del gruppo, vivevano in una capanna hai piedi della foresta, un tempo appartenuta a sua nonna e adesso morta. I suoi genitori non sapeva dove fossero perchè era stata abbandonata quando era piccola. Il resto dei ragazzi… Takao era scappato di casa perché diceva che la vita in famiglia aveva cominciato a stancargli; Rai era un samurai e doveva cominciare il suo viaggio di formazione facendo esperienze; Max… lui era un mistero: diceva che anche lui, come Takao era scappato di casa per sfuggire ai progetti del padre che consistevano nel farlo sposare con una ragazza che non amava solo per concludere qualche alleanza politica. Tutti gli avevano creduto, ma Hilary no! Ogni qualvolta che intavolavano il discorso “passato”, Max sviava sempre l’argomento. Chissà cosa lo tormentava, e soprattutto: da dove veniva? Non aveva i tratti tipici di un giapponese… capelli biondi prima della sua comparsa non si erano mai visti!
- “ Lì - cominciò il discorso Hilary macinando alcune erbe – vive uno dei futuri stravaganti più potenti che siano mai esistiti. Sarà lui a mettere la parola fine alla tirannia di Boris!”
- “ Cosa? ma ne sei sicura?” chiese Max sbigottito
- “ Certamente – rispose un po’ offesa – che c’è, non ti fidi più di me?”
- “ Stop… stop… stop! Mi stai dicendo che in un monastero, cupo, grigio e squallido del ventunesimo secolo, nella fredda e glaciale Russia vive lo stravagante che riuscirà a mettere fuori gioco Boris e combriccola? Un ragazzo di…”
- “ 17 anni” precisò la ragazza continuando a pestare erbe e aggiungendo acqua calda
- “ 17 anni riuscirà a distruggere l’impero di Boris?” chiese Rai alzando un sopraciglio
- “ Si!” fu la semplice risposta di Hilary
- “ Ora – cominciò Takao – non voglio contraddirti per carità – aggiunse in risposta agli sguardi della ragazza – ma… come accidenti può questo ragazzo che non conosce le nostre abitudini, usanze, costumi, politica e vita sociale sconfiggere lo shogun(*) più feroce che si sia mai impossessato di Yedo(**)”
- “ Senza contare che Boris è molto appoggiato dai daimyo(***)” aggiunse Max
Hilary sospirò, poi prese dalla credenza tre ciotole di legno e vi versò all’interno il contenuto denso, fumante e verde che aveva preparato
- “ Ecco, bevete” disse loro porgendogli le ciotole
- “ Che cos’è?”chiese Takao con scetticismo
- “ è una bevanda ricostituente. Vi aiuterà a sentirvi meglio e a scaldarvi di più”
- “ Sei proprio un angelo!” gli disse Max
- “ Grazie!” rispose la moretta arrossendo
- “ A proposito, dov’è Kai?” chiese Rai
- “ Già… come mai non ha voluto stravagare con noi?” chiese il biondino
- “ Ha detto che non aveva voglia di viaggiare ed è salito al monte, nella cascata”
- “ Ah benone: noi rischiamo la vita e lui va a fare il bagno!” si lamentò Takao
- “ Su non esagerare… rischiare la vita mi sembra proprio un parolone…” esclamò Hilary
- “ Senza contare che io rischio e tu e Max vi cacciate nei guai!”
- “ Adesso non esagerare!”
Kai era l’associale del gruppo: taciturno e impassibile, si era aggregato alla combriccola a causa di Hilary, sua cugina, che era riuscito a persuaderlo nel venire con lei per studiare il fenomeno della stravaganza. Ma con il passare dei mesi anche il ragazzo più freddo del mondo comincia a sciogliersi con la vicinanza di Max e Takao. Anche lui stravagava e il suo talismano aveva la forma di una fenice.
- “ Sono tornato. Ecco le bacche che stavi cercando. Erano queste vero?” chiese Kai porgendo una ciotola piena di bacche viola a sua cugina
- “ Esatto sono proprio queste! Grazie Kai”
- “ Prego!”
- “ Da quando fai favori alla gente?” chiese Takao cingendogli le spalle con il braccio
- “ Non le ho fatto un favore. Stavo passeggiando quando ho visto queste bacche nel cespuglio e mi sono ricordato che servivano ad Hilary per una pozione…”
- “ Avanti ammettilo – intervenne Max abbracciando Kai nella spalla libera – stai diventando buono!”
- “ Tsk!”
- “ Piuttosto, dov’è l’altra streghetta?” chiese Rai ad Hilary
- “ Streghetta? - chiese Takao – vuoi dire un'altra Hilary in questa regione e qui attorno?”
- “ Si: è una ragazza che vive a non meno di cinquecento metri da qui in una baita. È un’apprendista molto potente che viene da me per imparare a controllare i suoi poteri. È ancora inesperta e fino a qualche mese fa non sapeva né leggere né scrivere. Comunque oggi non doveva venire perché aveva delle faccende da sbrigare”
- “ E com’è, carina?” chiese Max
- “ Ma come, non l’avete mai vista?” chiese sbigottita la ragazza
- “ No!” risposero all’unisono Max e Takao
*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-
“ Oh mio Dio… sono morto!” pensò Yuri vedendo tutta quella luce bianca attorno a se, ma gli ci vollero cinque secondi in più per capire che era sano e salvo al sicuro sotto le coperte di un letto d’infermeria.
Si mise a sedere poggiando la schiena sulla spalliera del letto e si guardò attorno: la stanza era grande e ben illuminata, con due grandi finestre nella parete di fianco. Altri 5 letti erano allineati di fianco a lui, mentre nella parete opposta vi erano armadietti contenenti farmaci, strumenti, libri di anatomia e medicina; un tavolo, due sedie a rotelle, e tre flebo inutilizzate. Di fianco ad ogni letto c’era una tenda, un comodino, e una sedia, dove in quella di Yuri vi erano poggiati i suoi abiti. Ora che si guardava meglio aveva indosso solo una camicetta da notte bianca… anche abbastanza trasparente a dirla tutta… chi l’aveva spogliato?
La porta si aprì e Yuri sperò tanto che fosse Boris… aveva bisogno di una voce amica che lo ascoltasse… ma la persona che varcò la soglia dell’infermeria era la meno aspettata: Ayumi. E per di più da sola, senza quella palla al piede di Kai…
Si avvicinò a lui con una grazia mai vista; lei non ne era consapevole, ma possedeva un fascino nascosto e naturale ed era questo che faceva impazzire il moscovita: il fatto che lei non sapesse di avere questa virtù.
- “ Che ci fai qui? Non dovresti essere agli allenamenti?”
- “ Si” rispose la ragazza spostando la roba di Yuri dalla sedia e poggiandola nel letto affianco
- “ Allora perché sei qui senza permesso?”
- “ Perché mi andava di venire! - rispose spiccia – e poi, non posso neanche venire a controllare come sta il mio migliore amico?”
- “ Io sto benissimo, non ti preoccupare. Piuttosto, lo sai che se ti scopre Vorkof ti spedirà di nuovo nei sotterranei assieme alla sua adorata frusta?”
- “ Si lo so, ma non mi importa: che mi picchi pure se vuole, tanto lo sa che io non gli obbedirò mai”
Yuri scosse il capo… si stava di nuovo cacciando nei guai…
Ayumi lo guardò di sbieco e decise finalmente di fargli quella domanda che tutte le notti la tormentava
- “ Perché sei cambiato con me Yuri?”
- “ Cosa?”
- “ Avanti, non fare il finto tonto…”
- “ Guarda che non so di cosa stai parlando…”
- “ Mi prendi forse per scema?”
Ayumi si stava cominciando a innervosirsi… come poteva lui, suo fratello, trattarla in questo modo? Si stava comportando da bambino viziato.
- “ Centra per caso Kai e la nostra storia?”
Yuri preferì non rispondere. Tornò a mettersi sotto le coperte dando le spalle alla sua amica. Ayumi afferrò le coperte e le tirò violentemente verso di se, in modo da scoprire il ragazzo e lasciarlo in camicia da notte
- “ Rispondi!” sibilò minacciosa mentre si piano piano si avvicinava a lui
- “ No. Tu e lui non centrate niente”
- “ Non prendermi per il culo, lo sappiamo entrambi che…”
- “ Che sono geloso di Kai? Che non sopporto di vederlo avvinghiato a te? Che vorrei essere io quello che ti coccola, accarezza e bacia come un fidanzato? Ebbene sai che ti dico? SI: SONO GELOSO VA BENE! ERA QUESTO CHE VOLEVI SENTIRE USCIRE DALLA MIA BOCCA? MISSIONE COMPIUTA AYU!” detto questo riafferrò le coperte e se le mise fin sopra la testa per non vedere la reazione della ragazza
Ayumi dal canto suo rimase sbigottita. Sapeva che Yuri era geloso, ma sentire tutte quelle cose di persona era 10 volte peggio di quando le aveva immaginate.
- “ Cose devo fare allora?” chiese Ayumi abbassando in capo
Yuri si sentiva malissimo. Stava mettendo in croce una ragazza che aveva fatto la sua scelta e che lui si rifiutava di accettare. Chi era lui per impedirle di amare Kai?
Abbassò il lenzuolo e tornò a mettersi a sedere, guardando negl’occhi Ayumi. Tutte le volte era la stessa storia: si perdeva in quello sguardo…
- “ Senti… mi dispiace per quello che ti ho appena urlato… io non volevo, solo che… ascoltami – ricominciò prendendole la mano – tu non devi fare assolutamente niente, io non sono nessuno per portarti via la felicità adesso che almeno tu l’hai trovata. Continua a vivere la tua vita di sempre e a fare quello che ti pare con Kai. Primo poi dovrò accettarlo”
Ayumi gli sorrise, dopo di che si sedette sul letto e lo abbracciò.
- “ Grazie” fu l’unica cosa che riuscì a sussurrare
Yuri ricambiò l’abbraccio: strinse le sue braccia attorno alla vita sottile della ragazza e, poggiando il mento nella sua spalla, chiuse gli occhi per inspirare tutto il profumo di cannella che emanavano i suoi capelli.
Quello sarebbe stato forse il loro ultimo abbraccio e avrebbe voluto che non finisse mai. Ma niente è eterno e lo scricchiolio della porta li riportò alla realtà
- “ Ops! Scusate ripasso più tardi…”
- “ No… Boris io me ne stavo giusto andando - disse Ayumi sciogliendosi dall’abbraccio – bhè, ci vediamo Yuri, stammi bene” gli disse sorridendo e avviandosi verso la posta
- “ Stai attenta a Vorkof… ti sta cercando e se ti fai scoprire nelle vicinanze dell’infermeria…” cominciò Boris
- “ Si… si va bene!” rispose e se ne andò chiudendo la porta e lasciando i due amici soli
Boris si voltò di nuovo verso l’amico che nel frattempo era diventato scarlatto
- “ Scusami, ho interrotto, qualcosa che non dovevo interrompere?”
- “ Veramente si” rispose Yuri incrociando le braccia al petto
- “ Mi dispiace, ma pensavo che questo mio regalo, ti avrebbe aiutato a tirarti su di morale” rispose Boris avvicinandosi al letto dell’amico
- “ Wow! Mi hai fatto un regalo? E con quali soldi esattamente?”
- “ Diciamo che qualcuno l’ha perso e io lo preso in prestito…”
- “ Non l’avrai mica rubato!”
- “ Ma no! L’ho trovato fuori dai cancelli… et voilà!”
Da dentro una bustina bianca tirò fuori una statuina d’argento a forma di lupo… era alta dieci centimetri, e spessa conque. Seduto sulle zampe posteriori, aveva la testa rivolta verso l’alto e sembrava che stesse ululando alla luna. Assomigliava in una maniera incredibile al suo bit-power…
- “ Boris… è bellissimo!” esclamò Yuri prendendolo fra le mani
- “ Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto!”
- “ Grazie! Sei veramente un amico”
Boris si fece improvvisamente più cupo
- “ E tu sei un idiota. Hai rischiato grosso oggi con quell’allenamento, e tutto per colpa del tuo orgoglio… tsk! Sei un insensibile ed egoista. Mi sono preoccupato come un dannato!” esclamò il ragazzo dai capelli lilla sedendosi al margine del letto
- “ Lo so, e mi dispiace! Però sai che ti dico? Ormai ho imparato ad accettarli… - insomma – riprese vedendo che Boris alzava un sopraciglio in senso di scetticismo – prima o poi dovrò smetterla di comportarmi così!”
- “ Quindi la scena che ho visto prima era come dire…”
- “ Fraterna!” concluse Yuri
*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-
Si girò e rigirò nel letto per più di dieci volte, ma non riusciva proprio a trovare la posizione ideale. Per non parlare del cuscino… troppo alto!
Che ore potevano essere? Le undici? Mezzanotte? Yuri non lo sapeva, ma era certo di una cosa: non sarebbe riuscito a prendere sonno in questo momento. Troppi pensieri per la testa… a cominciare dalla sua conversazione con Ayumi e Boris.
Aveva mentito a tutti e due: ad Ayumi perché le aveva promesso che prima o poi avrebbe accettato la sua relazione con Kai, anche se sapeva benissimo che non lo avrebbe mai fatto.
A Boris perché gli aveva detto che presto l’avrebbe dimenticata… tutte bugie belle e buone!
Decise di alzarsi dal letto: si mise a sedere sul letto e poggiando i piedi sul pavimento ghiacciato provò a mettersi in piedi. All’inizio qualche capogiro lo costrinsero a tornare a sedersi sul letto, poi con una forza di volontà maggiore, riuscì a stare in piedi e a raggiungere la finestra.
La luna si vedeva poco e niente…
Quanto gli sarebbe piaciuto poter volare via dalla finestra come gli uccelli alla ricerca del loro paradiso terrestre, caldo ed accogliente. Si voltò verso il comodino dove la statuina regalatagli qualche ora fa da Boris, spiccava in mezzo a tutta quell’oscurità. A dire il vero: come faceva a vedersi se fuori non c’era la luna e all’interno della stanza c’era molto buio?
Si avviò verso il comodino e prese fra le braccia quel capolavoro d’argento. Con i polpastrelli ne sfiorò i lineamenti delicati: la coda, la schiena, la testa, il mento, le orecchie e gli occhi… aveva un potere assordo su di lui e non riusciva a fare a meno di accarezzarla.
Improvvisamente Yuri si sentì veramente bene; gli tornò anche quella piacevole sensazione di sonnolenza che temeva di non poter più recuperare per tutta la notte…
Convinto che fosse merito dello sforzo provocatogli dai capogiri, si sdraiò nuovamente nel letto con in braccio il suo lupo e con un ultimo pensiero rivolto verso un mondo migliore si addormentò.
XXXFINE PRIMO CAPITOLOXXX

eccoci alla fine di questo capitolo... cosa succederà adesso che Yuri ha trovato il talismano???
si vedrà nel prossimo capitolo...
un bacione a tutti...
ps= COMMENTATEEEEEEEEEEEEEEEEEE PLZ!
 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: