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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: RICORDI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: miyu-87 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 31/07/2004 16:57:12

``le anime legate dal destino non possono essere separate neanche dalla morte... e per questo hanna potè portare a termine il suo compito`` commenti t
 
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NUOVA VITA
- Capitolo 1° -

Ricordi Passati

Introduzione

La sua presenza non è stata altro che una fonte di guai.. quell’essere infido… la vita di molti, l’abbiamo lasciata nelle sue luride mani… questo ci è stato fatale… tradito e ucciso… questi sono i suoi crimini… i suoi errori…
Il destino ha voluto che ciò accadesse e così io fui colpita dal suo incantesimo… ma è sempre stato troppo debole per potermi uccidere…mi ha stordito, distruggendo l’incantesimo che serviva a proteggere il mio Io… così facendo, la mia memoria è andata in frantumi e il mio corpo… il mio corpo è tornato quello di una bambina… una bambina di appena un anno…

Per tutti coloro che mi hanno circondato, durante i miei nuovi anni da ragazza, sono sempre stata mia figlia… una figlia di cui nessuno sapeva niente… solo il nome: Catrine…
Ricordo il giorno in cui ti vidi, per la prima volta con queste false sembianze… quando ti vidi, provai qualcosa… qualcosa che sentivo di aver già provato in passato… un passato tanto lontano… ma anche tanto vicino… non capivo cosa volesse dire quella sensazione… tu invece lo sapevi e mi guardasti come se volessi dirmi qualcosa di importante… solo ora riesco a capire…

La tua morte… non ero riuscita ad impedirla… eppure sapevo… sapevo che sarebbe successo… non sono riuscita comunque a salvarti… questa è la mia condanna… tutte le volte non riesco a salvarti, mio Principe delle Stelle… ti chiedo perdono per averti fatto patire tanto…
Ti chiedo perdono, anche se è troppo tardi… anche se ormai tutto è risolto… anche se ormai siamo felici… anche se ormai niente ci può dividere… ora che il Re delle Tenebre è stato distrutto… ora che possiamo restare insieme senza problemi… ora…

Ero la tua Regina… alla quale, tu, non potevi nemmeno avvicinarti…

Ora sono solo tua… la tua Hanna…

Capitolo Primo

-Nuova vita-

Era una luminosa mattina di metà estate e una donna con lunghi capelli biondi e occhi di un azzurro cristallino camminava lentamente dal letto della sua stanza al bagno attiguo ad essa. Una camminata lenta e sforzata, come se ogni movimento troppo veloce o brusco potesse provocarle un forte dolore o troppo affaticamento.
La donna indossava un semplice vestaglia, che le copriva il giovane corpo e il ventre gonfio per la presenza al suo interno di un bambino, che sarebbe nato di lì a un mese.
Quando la donna appoggiò una mano sulla maniglia e l’altra sulla porta, come per sostenersi, irruppe nella stanza un uomo alto, magro, con lunghi capelli neri, che gli ricadevano sugli occhi, lucenti e scuri.
<< Hanna! Ma che stai facendo in piedi?! Ti avevo detto di non muoverti! Sarei arrivato subito! >> disse l’uomo avvicinandosi velocemente alla donna, che si era voltata a fissarlo.
<< Scusa Sirius… ma non potevo più aspettare… >> rispose la donna, sorridendo a ‘mo di scusa. L’uomo le sorrise di rimando e le prese la mano, aiutandola ad entrare nel bagno.
<< Dov’è tuo figlio? >> chiese Hanna.
<< Nostro figlio… >> precisò Sirius << …è in cucina a fare colazione… >>
<< Fortuna che alla fine hai imparato a cucinare, se nò a quest’ora, saremmo tutti morti intossicati… >>
<< Spiritosa.. >> rispose Sirius, fingendosi offeso. Non poteva di certo darle torto… i suoi primi tentativi erano stati degli insuccessi clamorosi! Al solo pensiero, Sirius tremò impercettibilmente.

<< Scusa… >> disse dopo un po’ la donna.
<< E di che? >> chiese l’uomo, sorpreso.
<< Di tutto… >> rispose Hanna, guardandosi la pancia.
<< Ci sono abituato… >> disse Sirius con un ghigno.
Ma lei non rispose alla mite provocazione. Si limitò a fare un dolce sorriso, che fu spento da un bacio, tanto dolce quanto colmo di passione, dell’uomo.
<< …ti amo… >> sussurrò lei.
<< Anche io… mia Regina… >> rispose lui, baciandole il dorso della mano.

<< Papà! Papà!! >> gridò un bambino di quattro anni, andando incontro ai genitori, appena usciti dalla loro camera.
<< Ciao mamma!! >> esclamò il piccolo, avvicinandosi alla madre, che si chinò a baciargli la fronte.
<< Buongiorno piccolo mio… >> rispose Hanna con un sorriso.
<< Quando nasce la mia sorellina?? >> chiese entusiasta il piccolo.
<< Tra 29 giorni esatti, tesoro! >> rispose radiosa Hanna, mentre Sirius le stringeva forte una mano, fissandola preoccupato.
Lei lo notò e disse al bambino: << Adesso papà viene fuori a giocare con te… tu intanto inizia ad uscire, ok? >> Il bambino annuì allegro e uscì di casa, correndo.

La donna si voltò verso il marito, che ancora la fissava preoccupato. << Non ti preoccupare, tesoro… >> disse lei, con un sorriso. Ma lui non rispose.
La accompagnò lentamente lungo un corridoio della casa e, dopo essersi fermati di fronte ad una grande porta di legno, Sirius la aprì e vi entrarono.
La stanza era un grande studio, con una finestra subito di fronte alla porta e con tanti scaffali pieni di ogni sorta di libro. Subito dopo la porta, c’era una piccola saletta con un caminetto, in quel momento ovviamente spento, e diverse poltroncine. Infine, davanti alla finestra, c’era una scrivania con numerosi cassetti da una parte e uno sportellino dall’altra.
Sirius la aiutò a sedersi su una delle poltroncine, dopodiché andò ad aprire le tende della finestra, facendo entrare più luce.
<< Io non voglio perderti… >> disse improvvisamente Sirius, ancora davanti alla finestra, intento a guardare il figlio giocare in giardino con un pallone rosso.
<< Non accadrà… >> rispose Hanna, allungandosi per prendere un libro dimenticato sul tavolino, posto di fronte a sé.
<< Chi può assicurarmelo? >> chiese lui con la voce leggermente incrinata, avvicinandosi.
La donna gli sorrise dolcemente. << Nessuno può… nemmeno io… >>
Lui la abbracciò, triste. << Non preoccuparti… >> ripeté lei. << Andrà tutto bene… e poi, con tutto questo riposo, un po’ di fatica mi farà bene! >> rise lei, ma Sirius non riuscì ad abbozzare nemmeno un sorriso.
<< Ti ho già perso… e per ben due volte… non intendo farlo ancora! >> disse risoluto.
<< Ci siamo persi entrambi per due volte… ma niente ci ha fermato… niente ci ha impedito di ritrovarci… noi staremo insieme per sempre… in ogni vita che ci aspetta… perciò anche se io dovessi morire… >>
<< NON DIRLO NEANCHE PER SCHERZO! >> urlò irato Sirius, interrompendola. Lei tacque.
Poi la sua mano si alzò e iniziò ad accarezzare una guancia di Sirius, che chiuse gli occhi, concentrandosi sul calore che quella mano gli aveva sempre trasmesso… non poteva sopportare di sentirla gelida e priva di vita.

Da quel giorno, Hanna era sempre stata debole, aveva perso molto della sua forza vitale per far ritornare indietro loro tre… e con la nascita del loro primo figlio aveva passato diverse settimane sempre a letto, per difficoltà respiratoria ed anemia.
Man mano che il piccolo era cresciuto, lei aveva riacquistato energia, ma ora che era di nuovo incinta, tutto ripartiva da zero. Rischiava nuovamente di star male o peggio, rischiava di morire…
<< Ora è meglio che tu vada… nostro figlio ti sta aspettando da un po’… >> disse Hanna con un sorriso. Lui annuì e si diresse verso la porta.
Si fermò davanti ad essa e si girò, guardando Hanna negli occhi, esitante.
* Quello sguardo… proprio come quella volta… * pensò lei.
<< Che cosa vuoi dirmi, Sirius? >> chiese Hanna.
Lui la fissò sbalordito e lei gli sorrise. Sirius si avvicinò velocemente a lei, si chinò e le sussurrò, prima di baciarla: << Non abbandonarmi mai… >>

Erano passati alcuni minuti da quando Sirius era uscito in giardino, quando Hanna decise di alzarsi. Si avvicinò alla finestra e osservò Sirius giocare con il piccolo.
Dopodiché si sedette alla scrivania ed estrasse dallo sportellino un basso bacile di pietra, con strane figure incise sul bordo. Al suo interno c’era una strana sostanza d’argento, che si muoveva senza sosta, a volte increspandosi come fosse acqua mossa dal vento. Un pensatoio.
La donna fissò con intensità la superficie argentea, dopodiché prese la bacchetta, se la puntò alla tempia ed estrasse un filo sottile d’argento, che lasciò cadere nella bacinella, il cui contenuto iniziò a vorticare velocemente.
Un istante dopo, lei vi immerse il suo volto, trovandosi nella Stamberga Strillante di una decina di anni prima…


Commenti please... ^_^

Un bacio

Miyuncina

Ps: questo è Ombre di Memoria rivisto e scritto diversamente... ^_-
 
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