IL RISVEGLIO
- Capitolo 1° -
La luna era ormai alta nel cielo, a casa Higurashi soltanto una persona era ancora sveglia: la giovane Kagome. La ragazza non aveva chiuso occhio da quando, una settimana prima, era ritornata dall’epoca Sengoku trasportando un Inu Yasha in pessime condizioni. Per tutto il tempo la ragazza era rimasta accanto al mezzo demone curandogli le numerose ferite che l’ultimo scontro gli aveva procurato. Kagome aveva ancora davanti agli occhi quella scena...il giovane monaco inginocchiato inerme a terra, Sango poco lontana che cercava di rialzarsi invano, ed infine lui, il mezzo demone che aveva capito d’amare, disteso faccia a terra con evidenti ferite su tutto il corpo. Il perfido Akumu aveva ormai messo al tappeto anche il piccolo Shippo che, molto coraggiosamente, aveva cercato di fermare la sua avanzata verso Kagome, la ragazza non riusciva a muoversi, la forza di quel dannato demone era troppa, se nemmeno Inu Yasha era riuscito a sconfiggerlo cosa avrebbe potuto fare lei da sola?! Ora Akumu era a pochi centimetri da lei.
A: Ah, ah, il tuo caro mezzo demone è stato così sciocco da fidarsi di me, pagherà caro il suo sbaglio!
Kagome non ascoltava nemmeno le parole del nemico, l’unica cosa che pensava era che Inu Yasha stesse bene, certo le ferite non erano poi tanto gravi, se solo il mezzo demone non fosse ridiventato misteriosamente umano pochi minuti prima dello scontro. Ma la giovane non aveva tempo per fare tutte queste riflessioni così si ritrovò a chiudere istintivamente gli occhi quando nel palmo della mano del demone iniziò a formarsi una strana luce fosforescente.
A: Preparati a morire ragazzina!
M: Kagome...
K: Mh?!
Kagome fu risvegliata dai suoi pensieri dalla voce del monaco che era appena entrata in camera sua.
M: Tua madre mi ha detto di portarti questi.
Miroku reggeva in mano un vassoio con alcuni onigiri (i classici arancini di riso triangolari con dentro pesce o verdura e avvolti in alghe che si vedono spesso negli anime NdA) e del kocha (tè NdA)
K: Grazie, ma non ho fame.
M: Oh, andiamo, non esci mai da questa stanza, non dormi da chissà quanto, e non vuoi nemmeno mangiare? Per favore!
K: E va bene. Lasciali qui.
M: Pensi ancora che sia colpa tua?
K: Non lo penso, lo è e basta!
M: Non dire sciocchezze, Inu Yasha ha agito di testa sua, come sempre del resto, non è colpa tua se è finito in queste condizioni.
K: Ma è solo per aver cercato di salvarmi che gli è successo tutto questo...guardalo! È sul quel maledetto letto da più di una settimana ormai, e non accenna minimamente a svegliarsi.
M: Ora basta! Ascoltami bene Kagome...te lo ripeto per l’ultima volta, non è colpa tua! E poi pensi che al nostro Inu Yasha avrebbe fatto piacere vederti in queste condizioni? Eh?! E poi sai meglio di me quanto questo mezzo demone possa essere forte, e sta certa che non mollerà proprio ora.
K: Miroku...
M: Adesso vado a vedere come stanno Sango e Shippo, ciao.
K: Ciao...ah, Miroku?
M. Mh?!
K: Grazie!
Il monaco non rispose ma si limitò a sorridere alla ragazza che, dopo poco, seguì il consiglio dell’amico e mangiò qualcosa. Nel frattempo Miroku aveva raggiunto gli altri nella sala da pranzo.
S: Allora? Come sta?
M: Inu Yasha non è ne migliorato ne peggiorato, ma Kagome è proprio giù di morale. Nemmeno a me piace vedere Inu in queste condizioni, ma Kagome deve cercare di distrarsi almeno un po’...
My: Mmm, forse è meglio che stia vicino al signorino Inu Yasha, magari la sua vicinanza lo aiuterà a risvegliarsi...
S: Già, speriamo sia così...
Intanto nella stanza di Kagome la ragazza aveva terminato di mangiare e stava cambiando la fascia bagnata che doveva servire a far scendere la febbre dalla fronte di Inu Yasha. I suoi occhi erano davvero tristi, vedere il mezzo demone, il SUO mezzo demone in quelle condizioni la rendeva davvero triste.
K: Inu Yasha...puoi sentirmi?! Sai, non ho avuto modo di ringraziarti per avermi salvato la vita...
La sua mano strinse quella più fredda del solito del giovane hanyou.
K: Inu Yasha ti prego non lasciarmi...non voglio perderti proprio ora, ti prego...
Le lacrime iniziarono a bagnare le calde guance della ragazza, ma dopo poco, anche lei si addormento appoggiata al petto dell’amico. Purtroppo però il sonno portò solo altro dolore, come le capitava spesso ormai sognò ancora quella dannata giornata...
A: Preparati a morire ragazzina!
Akumu era pronto a lanciare il suo micidiale colpo e Kagome era pronta a riceverlo, se non che, quel colpo non la raggiunse mai, riaprendo gli occhi vide solo Inu Yasha caderle addosso, colpito in pieno dall’onda di energia sprigionata dal palmo della mano del demone che ora era piegato su un fianco tenendosi l’addome. In pochi istanti realizzò quello che doveva essere successo: Inu Yasha le aveva fatto da scudo riuscendo anche a ferire il perfido demone con le sue ultime forze. Prima di chiudere gli occhi tra le braccia dei Kagome Inu Yasha l’aveva guardata negli occhi con uno sguardo che la ragazza non aveva mai visto prima, un misto tra dolcezza e tristezza, con una mano il mezzo demone sfiorò la guancia della ragazza...
I: Ka...Kagome...perdo...nami...
K: Perdonarti?! E per cosa, non hai fatto niente...Inu Yasha...Inu Yasha, rispondimi...
I: Pe...perdonami per n...non essere riuscito a...a mantenere la promesssa...Ka...Kagome...io ti...
E nel pronunciare quelle ultime lettere i suoi bellissimi occhi scuri si erano chiusi, e la mano che prima era sulla guancia di Kagome ora era a terra.
K: Inu Yasha!!! Inu Yasha!!!
A: Maledetto hanyou, stavolta la passi lisci ama sappi che al più presto tornerò e mi vendicherò di te, ah, ah, dopo tutto non hai nemmeno più i tuoi poteri...
E così anche il demone sparì com’era venuto lasciando una Kagome in lacrime che abbracciava il corpo di Inu Yasha e Miroku e gli altri che la raggiungevano a fatica...
K: No, Inu Yasha...nooo!!!
Kagome si svegliò di soprassalto, era stato soltanto un altro incubo. Alzandosi vide la faccia di Inu Yasha. Nonostante stesse male, era così bello, Kagome non poté fa altro che guardarlo e ritornare a piangere nascondendo la testa sul suo petto...
K: Inu Yasha...ti prego ritorna da me...Inu Yasha.
In quell’istante successe il miracolo, Kagome sentì una mano accarezzarle dolcemente i capelli, alzò lo sguardo ed incrociò quello del mezzo demone, quei bellissimi occhi scuri erano di nuovo aperti.
K: I...Inu Yasha...ti...ti sei svegliato...
I: C...come potevo non farlo con t...tutto il casino che fai, mh?
Le parole del giovane hanyou dovevano essere ironiche, ma la voce di Inu Yasha risultò più dolce del solito. Kagome abbracciò di scatto la persona che amava, che l’abbracciò a sua volta, e continuò a piangere in quel dolce abbraccio, ma stavolta per la felicità.
CONTINUA
Stefy-chan: Oh, finalmente ho finito la prima parte...
Inu: Hey, ma perché io sembro così debole?! Eh?!
Stefy-chan: Ma dai, lo sai che resti sempre un ficone, anche se quando fai il dolce lo 6 ancora di più! Non è vero Cris-chan?
Cris-chan: *sbava* * sbava*
Stefy-chan: Ho, capito, è partita...
Kagome: Cmq io sono d’accordo con te!
Stefy-chan: Ecco, lo vedi Inu. Anche Kagome la pensa come me!
Inu: Tsè!
Stefy-chan: E non dire “tsè”, lo so che morivi dalla voglia di abbracciare la tua Kagome, e di farci pure qualcos’altro...
Inu: Appunto, perché non hai scritto subito una lemon?
Stefy-chan: Allora lo vedi che ho ragione io?!
Kagome: Inu Yasha, ma allora anche tu...
Inu *arrossisce* : Eh?! No, io non intendevo quello...
Kagome: E così non vorresti che scrivesse una lemon su noi due!
Inu: Ma no, Kagome...eh?! E dai non piangere...
Kagome: Buahhh...cattivo!
Miroku: Ehm...autrice?
Stefy-chan: Mh...ah, Miroku, dimmi!
Miroku: Ecco...io e Sango vorremmo che facesse una fan fic anche su noi 2...si può fare?!
Stefy: Mmm...perché no, magari vi ci faccio scappare l’inciucio anche su questa.
Miroku: Domo arigato Stefy-chan!
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kagomina - Voto:
chi saa che fa inu se la ricambia o fa il suo solito????????
kagomina - Voto: