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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: IL DOLORE TRASFORMA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: whitefly galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/07/2004 23:13:54 (ultimo inserimento: 23/01/05)

harry è cambiato dopo la morte di sirius... il dolore è anche rabbia
 
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CAP 1
- Capitolo 1° -

L'estate era insolitamente fredda a Privet drive.L'abituale cappa di afa quell'anno era sparita lasciando il posto a un vento freddo ke spazzava i giardini e le aiuole ben tenute. Tutti gli abitanti erano stupiti, e tiravano fuori dagli armadi i maglioncini che avevano appena messo via, nemmeno i metereologi non sapevano spiegarsi qella strana temperatura. Solo una persona non si curava affatto del tempo capriccioso: Harry Potter passava le giornate chiuso in camera sua, scendendo solo per i pasti, e a volte nemmeno per quelli; I Dursley avevano accettato il cambiamento come un'insperata fortuna, ed erano estremamente soddisfatti di vedere così poco l'odiato ragazzo. Dopo la morte di Sirius Harry era estremamente cambiato, rispondeva ai gufi dei suoi amici solo perché sapeva ke altrimenti gli sarebbero piombati in casa un gran numero di maghi preoccupati, e l'ultima cosa ke voleva era vedere gente e dare spiegazioni. Quella mattina Harry era steso sul letto e fissava con occhi vacui il soffitto. Era molto dimagrito, e aveva ombre scure sotto gli occhi dovute alle lunghe notti insonni: i pensieri e i sensi di colpa non lo lasciavano dormire, non gli davano un attimo di tregua, era come se un coltello affilato scavasse ogni giorno più a fondo nella sua anima.Anche in quel momento stava rivivendo quella terribile sera, vedeva come al rallentatore il volo aggraziato del suo padrino dietro al velo, ancora e ancora, e come in un sogno rivedeva la sua epressione stupita, quasi incredula nell' affrontare la morte.
"E'colpa mia... e' colpa mia... non importa ciò che dice Silente o tutti gli altri... La mia stupidità ha ucciso Sirus, non è stato Voldemort, non Bellatrix, ma io. Avrei dovuto studiare Occlumanzia, avrei dovuto capire che ciò che vedevo era solo una trappola, ma la mia presunzione ha tolto Sirius alle persone che lo amavano, è come se avessi scagliato io l'incantesimo che lo ha fatto cadere nel velo"
Una lacrima solitaria sgorgò dagli occhi verde smeraldo percorrendo il viso segnato dal dolore, raggiungendo il cuscino quasi senza che il suo proprietario se ne accorgesse. Ormai Harry era abituato a vedere quelle gocce salate che cadevano traditrici incuranti della sua volontà, gli ricordavano la sua debolezza... non era capace nemmeno di dominare il pianto. In quel momento sentì un rumore alla finestra: un piccolo gufo esagitato saltellava tutto allegro davanti al vetro, tubando forte per farsi aprire. Harry si alzò di malavoglia, fece entrare Leo e prese la lettera: il gufetto tutto sodisfatto si appolaiò nella gabbia di Edvige che non era ancora rientrata dalla caccia notturna e si addormentò di botto.

Caro Harry,
Come stai? sono qui al tu-sai-dove con tutti gli altri, dovresti vedere che via vai che c'è! Sono appena arrivato e ti ho scritto per invitarti a venire, Hermione c raggiungerà la settimana prossima, è al mare in Italia con i suoi, ma interromperà la vacanza per stare con noi e dare una mano all'Ordine. Rispondimi per farmi sapere quando puoi partire, e la solita squadra speciale t passerà a rendere come l'anno scorso, così non dovrai sorbirti i Babbani per tutto il resto dell'estate!
A presto
Ron

Harry emise un gemito. Non poteva rifiutare l'invito, ma ciò avrebbe significato vedere i suoi amici, fingere di stare bene per non farli preoccupare, ma soprattutto entrare di nuovo in quella casa che trasudava di ricordi, in cui tutto gli avrebbe fatto pensare a Sirus. Solo al pensiero gli si chiudeva lo stomaco. A malincuore prese pergamena e calamaio

Caro Ron,
come immagini qui non ho niente da fare. Possono passare a prendermi anche domani, i babbani non faranno storie.
Harry
La lettera era molto sintetica, ma al momento non era in vena di dilungarsi. Diede un'occhiata a Leo che sonnecchiava ancora e per la prima volta da un giorno intero scese dagli zii. Vernon leggeva il giornale sulla sua poltrona preferita, ma non c'era traccia di Dudley e Petunia; Harry si mise esattamente di fronte allo zio e si schiarì rumorosamente la gola, assomigliando per un attimo alla Umbridge
-Hem hem-
Vernon alzo appena gli occhi
-Che vuoi, ragazzo?-
-Domani me ne vado-
-Tu cosa?! Tu non vai da nessuna parte, e non rivolgerti a me con quel tono!-
Harry lo fissò con uno sguardo gelido -La mia non era una richiesta. T informo solamente che domani lascerò questa casa che tu lo voglia o no, e se mi costringerai userò la magia per farlo-
-Non puoi, so benissimo che verresti espulso!-
-Credi che ormai me ne importi qualcosa? Puoi credermi sulla parola, la userò se non mi lascerai partire. Sono finiti gli anni in cui avevi potere su di me-
Detto questo, lanciando allo zio un ultimo sguargo sprezzante, Harry salì di nuovo le scale lasciandosi alle spalle un Vernon stupefatto e anche un po' impaurito.
Di nuovo solo, Harry svegliò Leo che per la sorpresa cadde dal trespolo e gli legò alla zampa la lettera per Ron. Il gufetto entusiasta per la nuova missione partì di gran carriera, mentre Harry lo fissava pensieroso.
Il moro si sdraiò di nuovo sul letto, dove sfinito dalla stanchezza e dal digiuno, si addormentò pian piano.

*** Una nebbia fitta avvolgeva ogni cosa. Harry si guardava attorno spaesato, privo di ogni riferimento e del senso dell'orientamento, quando in lontananza scorse una figura sfocata avvicinarsi lentamente.
Gli giunse alle orecchie un debole sussurro -Harry... Harry-
Il ragazzo si avvicinò, intimorito ma allo stesso tempo attratto dalla voce -Chi sei?-
-Harry... Harry... Perché lo hai fatto?
-Fatto cosa? Chi sei?-
L'essere si avvicinava sempre di più, ma la nebbia lo avvolgeva ancora
-Lo sai... Harry... perché lo hai fatto...-
Harry iniziava a sentire una morsa che gli stringeva lo stomaco -No.. non è vero... non può essere...-
-E invece sì...- In quel momento un soffio di vento gelido scacciò la nebbià rivelando il volto di Sirius, che lo fissava con occhi colmi di tristezza
-Harry, perché mi hai ucciso?- ***

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! Harry si svegliò di soprassalto, con il respiro affannoso e le lacrime che scorrevano prive di ogni controllo
-SIRIUS PERDONAMI! NON VOLEVO, NON VOLEVO!-
Il senso di colpa gli opprimeva il petto come non mai, e il dolore per la morte del suo padrino lo colpiva come mille lame affilate. Aveva rivisto il suo viso solo per un attimo, ma era bastato perché tutta la sofferenza per la perdita subita lo investisse come un fiume in piena
-Ti vendicherò, pagherò il mio sbaglio, anche a costo della vita!-
Detto questo affondò il volto nelle mani, rimpiangendo per la prima volta di non esser morto quella notte, insieme al suo padrino.



 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
Rif.Capitolo: 4
kiara91
06/12/09 23:48
fantastica davvero!! xke non la fai diventare una dracoxharry
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 4
kiara91 - Voto:
17/08/09 00:29
bellissima,stratosferica!!! ti prego continuala!!! please
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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