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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: A HISTORY
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sachiko galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 14/07/2004 12:20:28 (ultimo inserimento: 26/07/04)

leggete e fatemi sapere!non sono brava con le sintesi...i personaggi principali sono rukawa, sendo e danielle, ma non mancheranno anche gli altri!
 
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DANIELLE
- Capitolo 1° -

DANIELLE

1) DANIELLE

-OH MERDA! Ma è tardissimo!! NONNA PERCHE DIAVOLO NON MI HAI SVEGLIATO???
- DIAVOLO?! Oh signore scusala, lei non intendeva invocare il diavolo!
E già…mia nonna e un po’ rintronata, infatti dopo ogni frase è abitudine a fare il segno della croce e guardare verso il cielo, come avrete capito e la classica vecchietta – ha 91 anni- con il rosario in mano che smette di pregare soltanto per mangiare e naturalmente andare in bagno!
Comunque tornando alle cose serie mi chiamo Danielle Okusy ho diciottanni anni e frequento l’ultimo anno del liceo Ryonan, anche oggi sono in ritardo, ma alla fine penso che ormai i prof. siano abituati ai miei perenni ritardi!. Come mi descriverei? Beh caratterialmente sono una persona socievole, simpatica, allegra, non molto sportiva, ah mi arrabbio facilmente, voglio sempre aver ragione, dormo appena posso e penso, penso molto! Mentre fisicamente…sono alta un 1.71cm, peso 46 kg, 1° di reggiseno -___-…poi… capelli lunghi mossi fino a metà schiena biondi e okki azzurro chiaro. La cosa che mi piace di più di me è il mio nasino alla francese.
Come avrete intuito mia madre era francese! Perché dico era? Perché due anni fa i miei genitori, due avvocati affermati sempre in viaggio per lavoro hanno avuto un incidente aereo, ora vivo con mia nonna in una casetta o come la chiamo io “buco” con quattro stanze.
E pensare che possiedo un casino di soldi che però non posso usare finkè non avrò ventun’anni, in compenso ogni mese mi viene pagata la retta dell’istituto, e più avanti potrò anche affittare, con qualcuno, un appartamento vicino all’università. La mia cara nonnina è il mio tutore, quindi ho provato più volte a dissuaderla a prelevare un po’ di soldi per comprarci un appartamento decente ma siccome non ha la minima intenzione di vivere nel lusso, per arrotondare lavoro al ristorante vicino alla stazione dalle sei fino alle undici di sera tranne il sabato e la domenica. Lavorare in quel ristorante mi ha giovato, infatti un anno e mezzo fa ho conosciuto la mia migliore amica Mariko e la sua compagnia. Per adesso mi sto frequentano con Sasa, ci provava da tempo e così mi sono arresa alla sua corte spietata…e poi è davvero bravo a letto… non scandalizzavi, non vado col primo che passa, e solo che sono stata per un anno con un ragazzo, e una cosa tira l’altra c’è stata la prima volta e come dice Mariko “ quando provi poi non smetti più!”. Opsh ho un altro piccolo difettuccio, fumo! Ho incominciato poco dopo che i miei morissero, e non ho la minima intenzione di smettere però almeno sono astemia, non sopporto l’alcol, mi disgusta!

Il lunedi non mi è mai piaciuto, forse perché non mi sveglio mai in tempo, però non rinuncerei mai alla discoteca la domenica sera! Le porte delle aule sono già tutte chiuse e i corridoi sono deserti saluto il solito bidello, un quarantenne bavose che con una moina farebbe tutto quello che gli chiedo. Salgo le scale di corsa, busso, e apro la porta – Mi scusi per il ritardo professore!- Dico con voce imbarazzata mentre lui fa una faccia di rimprovero per poi indicarmi con una mano un posto libero. Faccio un sorriso hai miei compagni mentre mi siedo nella penultima fila appoggio la testa sul banco e senza che me ne accorgo mi abbonamento.
Il suono insistente della campanella mi riporta nel mondo dei vivi, mi sfrego gli okki, se non mi sbrigo rischio di non mangiare niente per pranzo, esco dalla classe velocemente e mi dirigo verso il chiosco dei panini, come sempre c’è coda. Mi sballottano di qua e di la e dopo mezzora riesco ad afferrare il mio panino “ Finalmente! Ma non si possono portare il pranzo da casa?? “ penso mentre azzanno il mio morbido pranzo. Mi avvio in giardino, le mie compagne si mettono sempre nello stesso posto quindi non è difficile trovarle.
Stanno già spettegolando su qualcuno, io non sono un tipo di quelle però mi diverte vedere come confabulano fitte fitte.
- IO quest’anno avrei voluto provare a diventare manager della squadra di basket!- Dice una guardando in modo serio le altre
- E chi non lo vorrebbe- questa ha l’approvazione di tutte.
- Ehi Danielle! E te? Immagino che anke te volevi far la manager–
- Eh?? No, no non ci penso lontanamente!! Non mi piace per niente il basket! – E già quello sport come d'altronde tutti gli altri, sono per me materia sconosciuta e odiata
- -Ma sciocca! Anke noi non capiamo niente di basket! E solo che c’è quel figo di Sendoh, quest’anno è pure il capitano!- mi risponde una in modo canzonatorio. Ah già Sendoh! Come ho fatto a dimenticarmi di Sendoh?? l’idolo delle ragazza, col suo stupido sorriso. Non posso non ammettere che è bello, ma secondo me tutti gli atleti sono tutto muscolo e niente cervello. E cmq se la tira un casino perché sa di essere il più popolare della scuola…anke se a pensarci bene non lo mai visto insieme a nessuno…magari è gay!

Alle tre le lezioni finiscono, finalmente posso tirare un sospiro di sollievo “ non ne posso più” per fortuna mancano solo due mesi alla fine della scuola, poi vacanze e infine università! Il solo pensiero mi mette di buon umore, voglio frequentare medicina ….
In modo molto lento mi dirigo a casa, appena arrivo mi abbandono sul letto e accendo la TV su i cartoni, sono l’unica cosa che mi riescono a tenere sveglia quando ritorno da scuola. Alle sei meno un quarto monto in sella alla mia super bici modello “ nonna a passeggio con cane nel cestino” e mi dirigo verso la stazione.
Al lavoro devo indossare per forza un grembiule e un capellino assurdo, prima di iniziare come da copione mi fumo la mia sigaretta e alle sei e cinque sono al bancone a servire la gente.
- Capo secondo me sta cuffietta non serve a niente!…anzi serve solo a far scappare i clienti! – Gli dico con tono di sfida – No cara, non puoi levartela - mi risponde lui conoscendo l’andazzo, e ricomponendosi alla vista del primo cliente
Il ristorante va bene infatti abbiamo minimo una cinquantina di clienti ogni sera, sarà perché è vicino alla stazione…Prima che chiudiamo si fanno sempre le undici e mezzo e così mi avvio a casa sbadigliando, andando addossa a tutto quello che è sulla mia strada.

“Domani mi aspetta un altro giorno identico a questo “ penso prima di addormentarmi.

CONTINUA…..
COME VI SEMBRA COME PRIMO CAPITOLO??
A me piace quindi la continuo lo stesso…fatemi sapere cosa ne pensate voi!!! ^_____________^

 
Continua nel capitolo:


 
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