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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: MORIRÒ IN UNA GIORNATA DI PIOGGIA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: suzaku87 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/07/2004 18:55:02

una cosa deprimente ^o^ takao x kai, one-shot
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

Non so, credo di star male. Ma non so cosa ho.
Forse sono peggiorata, chi mi conosce sa cosa intendo, forse sono solo in crisi post-adolescenziale, chi lo sa...Ma ho bisogno di sfogarmi, solo che non riesco a farlo. E per questo uso i personaggi delle fic per alleviare almeno in parte il mio dolore...
La solita fic-schifezza stile nacchan...*^-^*
Buona lettura..^^





Morirò in una giornata di pioggia.

Capitolo Unico



E' mancata la corrente, di nuovo.
A Novembre succede sempre così.
Piove, il cielo si fa nero, e dopo qualche minuto, zac, la luce se ne va.
Va e viene, va e viene, si fa desiderare, si fa chiamare, ma non torna mai.
E se torna, va di nuovo via in qualche secondo.
Io morirò in un giorno di pioggia.
Come questo, più o meno.
Il cielo nero, lo scrosciare dell'acqua, e l'assenza di ciò che ritengo vitale.
La luce.
Sul vetro gelato della finestra, migliaia di gocciole d'acqua rotolano, sperando di poter sfiorare e morire nel terreno umido, tornando con le loro sorelline.
Io non scivolerò.
Fuori si vede solo qualche luce, le persone intelligenti comprano le luci di emergenza, per evitare di stare al buio.
Noi siamo intelligenti, ma preferiamo risparmiare.
Per poi buttare i soldi al vento, ad ogni modo.
Ormai viviamo con la luce delle candele, quando la corrente scappa.
Adoro il profumo delle candele...
Io morirò in un giorno di pioggia.
L'ho scoperto circa due mesi fa.
Sono caduto dalla scala, mentre cercavo di infilarmi una scarpa. Ho perso i sensi e poi il buio per tre settimane.
Coma profondo.
Quando mi sono svegliato, tutti erano davanti a me. Tutti, tranne lui.
Non riuscivo a capire cosa fosse successo.
L'ultima cosa che ricordavo era che avevo un appuntamento con lui.
Ehehe, strano darsi appuntamento quando si vive sotto lo stesso tetto, ma a noi è sempre piaciuto fare così.
E' sempre così abbiamo fatto fino a due mesi fa.
Non ha cambiato atteggiamento nei miei confronti, ma ormai non usciamo più di casa.
Io non posso uscire.
Nella caduta, è successo qualcosa dentro di me, nel mio cervello, che non sarò mai in grado di capire.
Un grumo di sangue, forse, che man mano che passa il tempo comprime tutta la massa cerebrale.
Ma non ne sono sicuro al cento per cento.
Magari è qualcos'altro, ma nessuno me lo vuole dire, nemmeno lui.
Tendo l'orecchio.
La porta della mia stanza si è aperta, accogliendo un'ombra familiare.
"Takao, tieni, ti ho portato una tazza di cioccolata calda..."
Forse sei l'unico che non è cambiato dopo la notizia.
Forse perché mi hai sempre trattato così.
Forse perché capisci che ciò che voglio non è né commiserazione né pena.
Anche se continui a nascondermi il tuo dolore.
"Grazie Kai..."
Allungo le mani sulla cioccolata, sentendo il calore della tazza riscaldarmi lentamente.
Lui si siede sul letto, osservandomi da quella lunga distanza.
Lunga, seppur non fossero nemmeno due metri.
Silenzio. E poi ancora le sue parole.
"Come ti senti?"
...Perché me lo chiedi...dovresti saperlo, no?
"Bene..."
"Bene come ieri, avantieri e tutti gli altri giorni?"
"No, oggi sto bene davvero..."
"Sei sicuro?"
"Si, Kai, si..ne sono sicuro, ok?"
"Mh...ok...su bevi la cioccolata, o si raffredda..."
Annuii, sicuro che lui non avrebbe visto altro che la mia ombra, poi mi voltai, puntellando i gomiti sul tavolo e cominciando a bere.
La cioccolata era il paradiso, per me.
Quando mi sentivo particolarmente giù, riusciva a sollevarmi in una maniera impressionante, Kai me lo racconta sempre.
Anche se lo ricordo.
Dopo quel giorno non ricordo tante cose.
Solo i ricordi più vivi, più belli....più tristi...
Ricordo il volto di mia madre...quel poco che ricordavo prima...
Ricordo le parole di Kai quando mi ha detto...ciò che aspettavo da tempo...
Ricordo il mio primo lancio col bey...Quando mio fratello era ancora qui con noi, a casa...
Niente di più.
Riesco a stento ad avere dei flash durante la notte, quando dormo...non so se siano semplicemente sogni o cose accadute nella realtà.
Fatto sta che le sogno.
E questo mi basta, e mi basterà fin quando non tornerò da chi mi ha creato.
Dio sa cosa intendo.
La porta si chiuse da sola, spostando anche l'aria.
Forse fu per quello che la candela affievolì la sua fiamma, spegnendosi del tutto nel giro di pochi secondi.
Kai tossì.
"Ehm...Siamo senza luce..." dissi, trattenendo un sorriso.
"...Vabbeh, non importa..." rispose lui.
Spostai lo sguardo verso la finestra, osservando le goccie d'acqua che scendevano rapide dal cielo.
"Oggi non ha intenzione di smettere..." bisbigliai.
"Non ti piace la pioggia?"
"...Si, mi piace. Mi fa...star tranquillo."
"Anche il giorno che...ci siamo messi assieme pioveva..."
"Si, credo di ricordarlo..."
"Lo dici per farmi piacere?"
Mi voltai nel momento in cui un fulmine illuminò il cielo a giorno.
Riuscii a scorgere in lui un velo di tristezza che non vedevo ormai da troppo tempo.
"Kai, certo che no....cioé...si, anche per quello, ma...oh, insomma...me lo ricordo...davvero..."
Abbassai lo sguardo, dispiaciuto. Magari non ricordavo tutto nei minimi particolari, si, ma l'amore che mi lega a lui non ha permesso alla mia mente di dimenticare gli attimi più belli di quel giorno.
Io non gli ho permesso di dimenticarsene.
Mi rivoltai, affondando il viso nelle mie mani, mentre il rombo del tuono si scatenava nell'atmosfera.
Due braccia cinsero la mia vita, un volto si posò sulle mie spalle.
"Io ti credo, lo sai..."
"Io vorrei ricordare tutto..."
"Ricorderai..."
Voltò la sedia verso di lui, permettendomi di scrutare il suo volto, e trovarvi in esso un sorriso triste, quasi dispiaciuto.
"Kai..." dissi, mentre sollevavo le braccia, avvingandomi al suo collo, sentendo tutto il suo calore.
"Vieni...andiamo in camera mia..."
Il mio cervello diceva di alzarsi, ma le mie braccia non si volevano staccare da lui, per cui, passò una mano sotto le mie gambe leggermente tremanti, e mi prase in braccio, come un principe fa con la principessa.
Una misera principessa che lo amava con tutto se stesso.
"Kai..."
Non riesco a parlare...La mia voce era, è mozza.
Perché sento tanto male dentro di me...?
Le sue labbra sfiorano la mia fronte, baciandola delicatamente.
"E' tutto ok, stai tranquillo..."
Stringo di più.
Comincio a tossire, e Kai si ferma.
"Takao?"
Un sapore terribile invade la mia bocca, lo stesso sapore che avevo quando mi sono svegliato dal coma.
"K..."
"Takao!!"
Stringo la sua maglia bianca, macchiata di un macabro rosso, poi, riprendendo fiato, dico:
"Sto..sto bene, scusa..."
"No, non stai bene...accidenti..."
Riprese a camminare con passo svelto, con l'affanno sulla bocca.
Che succede...?
"K-Kai..."
"Non parlare..stai tranquillo...non..."
"KAI! FERMATI!" gli dico, con la poca voce che mi ritrovo. Lui si ferma, quasi impaurito, ed io sollevo lo sguardo, vedendo il suo volto, già chiaro di suo, ancora più pallido.
"Cosa c'é..?" mi fa, con la voce strozzata.
"K...Kai..non c'é...tempo...non...preoccuparti!"
"Non c'é tempo?! Cosa stai dicendo?"
Gli sorrido, rassegnato, mentre un altro colpo di tosse costringe Kai ad inginocchiarsi per farmi sentere un po' di più.
"K-Kai..ti amo...lo sai...?"
"Lo so, Takao, lo so..."
Le sue labbra tremano...
Forse ha capito anche lui..?
"Baciami..."
Mi guarda, con gli occhi gonfi di lacrime, ma lui sa che io non voglio che lui pianga per me.
Soprattutto non adesso.
Sa che avrei per sempre il rimpianto di averlo fatto soffrire.
E lui non vuole che io abbia rimpianti.
Così non piangerà, né adesso...né dopo...
Si avvicina al mio volto, spostandomi un ciuffo fuoriposto.
Anche nel cuore della notte, riesco a vedere i suoi occhi purpurei...
La sua pelle chiara...
Alzo la mano...
Voglio toccarlo, sentirlo vicino, ancora una volta...
Soltanto un'ultima volta...

Morirò in un giorno di pioggia.
Così è stato scritto, e così sarà.
Le sue labbra sono così calde, quasi roventi sul mio corpo semifreddo, ormai scosso dai brividi che vanno via via intensificandosi.
Dentro tanto freddo....
Fuori il suo calore, che mi riscalda.
Quel calore che continua a riscaldarmi, mentre la mia mano ne tocca un'altra...
Una mano che lui non può vedere...
Che vedrà quando anche il suo tepore si spegnerà.
Per potermi raggiungere ancora.

"Takao..."
Ti sento così lontano, Kai...così...tremendamente lontano...
"Takao, svegliati, non farmi questi scherzi..."
Mi spiace Kai, è troppo difficile...
"Takao...Takao, svegliati..."
Non ci riesco, Kai! Non ce la faccio!
Lo stai facendo...perché lo stai facendo...
Non piangere, ti prego, me lo avevi promesso...
"T-Takao..."
Il tuo singhiozzo è un colpo al cuore.
Un cuore che non batte più.
Ma che sente il male, il dolore, più forte di prima.
Non piangere Kai...
Ti prego...
"Ti amo, Takao...ti amo..."
Anche io ti amo Kai, anche io! Non so cosa darei per poterti rispondere, non so cosa darei per essere lì, con te.
Io sono al tuo fianco...Ma tu non puoi vedermi...
Ti amerò per sempre, Kai.
Lontano, ma lo farò.

Morirò in un giorno di pioggia.
Così dicevo.
E così è stato.
E mentre io me ne vado, la pioggia continua a scendere, in quella giornata di Novembre deprimente come la morte.




 
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