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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: EXTREME
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: riuet galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/07/2004 17:07:09

in realtà è una fic un po drammatica l ho scritta in un moment di depressione ma mi piace se siete depressi non leggettela oppure si ma finitela tutta
 
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- Capitolo 1° -

Extreme
Capitano giorni in cui non si desidera niente, in cui si ha solo voglia di sparire , A me è capitato molti anni fa ma lasciate che vi racconti meglio ............. .
Era appena iniziata L ' estate , il sole splendeva ogni giorno alto nel cielo , l' aria era afosa e la gente andava in giro con le maglie e le gonne corte . Io , come al solito me ne stavo chiusa in casa , i miei unici amici erano partiti per le vacanze, ma lasciate che ve ne parli meglio , io sono sempre stata una tipa solitaria e non ho mai amato circondarmi di amici , anche perché sono state veramente poche le persone a cui è interessato fare amicizia con me, comunque i miei più grandi amici o meglio amiche erano Susanna e Cristina , io e Susanna ci eravamo conosciute a scuola , da bambine, e lei fu la prima e l' unica a parlarmi, e nonostante lei fosse il mio esatto opposto siamo state molto legate , mi confidava tutto e condivideva tutto con me, non l'ho mai più vista ed è un peccato , l' avrei voluta ringraziare per il bene che mi ha voluto e che io com'era nella mia natura non apprezzavo affatto , Cristina la conobbi perché si era appena trasferita nell' appartamento di fronte al mio e non conosceva nessuno , in quel periodo quando avevo all' incirca quindici anni la frequentavo spesso , ma poi lei si trovò un altra compagnia, si sposò e ora vive felice con molti figli. Io a quell' epoca ero una ragazza con molti problemi, la mia famiglia era povera , non eccessivamente si intende , ma non ci potevamo permettere molte cose , concesse invece alle mie coetanee, in tutto eravamo in quattro , io che studiavo in una scuola da quattro soldi dove non tornai mai più , mio fratello che lavorava in una fabbrica, mia madre una donna delle pulizie e mio padre che si ubriacava spesso e raramente lavorava.adesso mio fratello è morto e non ho mai saputo in che modo, mio padre se ne andò poco dopo
l' incidente di cui parlerò in seguito, e mia madre si è risposata con un riccone che l'ha portata con se in Australia .Ma la famiglia era solo uno dei miei tanti problemi , non avevo amici e odiavo tutto e tutti , rispondevo in malo modo a tutti quelli che cercavano di avvicinarmi, e combinavo un guaio dopo l' altro. A scuola litigavo di continuo, mi immischiavo in risse e offendevo i professori anche se di questo non me ne sono mai pentita i miei professori erano persone orribili, non si accorsero di nulla fino a quel giorno, il giorno in cui decisi di farla finita. Ero anche innamorata , lui si chiamava Alessandro ed era nella classe accanto alla mia, non mi importava degli altri finché parlavo con lui, odiavo tutti ma lui mi sembrava un angelo sceso sulla terra apposta per me , ora so per certo che lui non mi amava ma che gli interessava solo portarmi a letto, ma allora lo trovava bello, buono e gentile ma mi deluse presto. Una settimana prima del fatidico giorno , una mattina, io ero nel letto di ale e chiacchieravamo del più e del meno fumandoci una sigaretta, ad un tratto iniziammo a parlare di amore e io sorridendo gli dissi che io e lui non avevamo problemi di amore noi ci amavamo troppo per averne . Ale mi guardò e rise , disse che scherzavo e che in fondo il nostro rapporto era solo sesso a lui piaceva una tipa a me sconosciuta, io sorrisi e feci finta di aver scherzato , ma dentro ero a pezzi avrei voluto scoppiare a piangere e correre via, invece rimasi lì ancora un ora e appena Ale si addormentò io mi rivestii e tornai a casa.Passò una settimana e arrivò il giorno, io ero sola a casa avevo detto a mia madre che non mi sentivo bene ed ero rimasta a casa , i vicini erano tutti via , tutti a scuola o a lavoro, io mi avvicinai al terrazzo , sapevo che dal mio terrazzo a terra cerano più o meno sei metri, non so cosa mi spinse a farlo , mi sentivo sola, sbagliata , inutile e non degna di vivere, mi sentivo chiusa in una prigione creata dalle mie stesse mani e da cui non riuscivo a liberarmi, una coltre di tenebre circondava la mia anima, non avevo più la forza di combattere, la mia volontà era stata schiacciata, non credevo in niente e soprattutto non credevo in me , avrei potuto chiedere aiuto ma ero convinta che nessuno mi avrebbe aiutato, ricordo che nell' istante in cucì io afferrai la ringhiera rammentai delle parole dette in una canzone " c'è è sempre un lieto fine" io mi dissi stavolta no, scavalcai la ringhiera e mi gettai , non ricordo molto del salto, solo l' aria che sembrava spingermi a terra, la sensazione di totale impotenza e poi il colpo , duro, acuto e doloroso, ricordo il contatto con il pavimento gelido , la testa che pulsava , i palazzi roteare e poi persi coscienza. Mi portarono all' ospedale appena mi trovarono, mi trovò un operaio che rincasando mi aveva vista e aveva subito chiamato l' ambulanza , dove mi tornò un barlume di coscienza, il viaggio mi parve durare in eterno , sentivo la sirena e mi parve lontanissima, mi addormentai.Mi svegliai all' ospedale , mi trovavo in una stanza enorme e bianca , ricordo che per un po' non feci altro che fissare il soffitto ,finché il sole non illuminò la stanza , era talmente accecante che mi voltai e chiusi gli occhi, udii una voce che mi disse di non preoccuparmi tra poco i miei occhi ci si sarebbero abituati ed era vero , aprii gli occhi e davanti a me cera un ragazzo con un completo bianco lunghi capelli biondi che mi sorrise da lì capì che in fondo c'è davvero un lieto fine per ogni cosa. Io e lawrence il nome del ragazzo, ci conoscemmo , ci amammo, ma non ci siamo mai sposati, un giorno come era arrivato scomparve , non seppi mai niente di lui né del suo passato né che fine avesse fatto e ora sono più che convinta che un angelo è davvero sceso sulla terra per me , per insegnarmi ad amare e a vivere .
the end

 
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