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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: BLUEBLOOD
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: riuet galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/07/2004 17:03:08

nn è proprio una fic è l inizio di un libro ke sto scrivendo parla di college ,morte, mistero e ragazzi sperduti spero vi piaccia baci a tutti
 
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- Capitolo 1° -

Blue blood
Capitolo uno buio

Kay aveva le gambe intorpidite, la gola secca e arida. Non sapeva dove si trovava e in quel momento non gli importava molto..... ma lasciamo a lui la parola.................

"un due tre un due tre" ora da bravo aprirò gli occhi, okay non so dove mi trovo e come ci sono arrivato ma appena metterò in luce qualcosa dovrò controllarmi, dovrò serrare i denti per non gridare e soprattutto devo riuscire ad aprire i miei maledettissimi occhi.
Piano piano non c'è assolutamente niente di cui avere paura. Ecco è solo una comune stanza, belle pareti di legno scuro, un grande lampadario pieno di polvere, niente di spaventoso che sollievo. Comunque dove diavolo mi trovo ?oddio credo di essere seduto su una sedia , mio dio non riesco a capire niente ho tutto il corpo intorpidito, diavolo , adoro dire diavolo è una imprecazione molto bella e io la uso molto spesso eheh... . Ho una sete pazzesca e anche la fame inizia a farsi sentire , voglio sapere se c'è qualcuno la fuori che possa aiutarmi. Voglio uscire di qui! Diavolo perché nessuno mi aiuta? Sono così fottutamente bastardo da non meritare un aiuto? Diavolo. Eccolo arriva! Diavolo uno se né sta tranquillo con le proprie sofferenze e i propri timori e lui il maledetto assassino arriva.Il maniaco , il pazzo, il pervertito che mi tiene bloccato a questa sedia !
Arriva ora lo vedo lo distinguo nella mia mente , bel tipo, giovane credo venti ventun anni, alto occhi verdi e capelli rossi ricci, piuttosto lunghi, non sembra cattivo ma non mi fido del mio intuito . Comunque mi piace questo tipo adoro le persone come lui di bell aspetto, all apparenza innocui e dentro di loro emblematici, perversi e senza pietà, ahah peccato che io sia la sua vittima, magari se ci fossimo incontrati prima saremmo diventati amici o meglio complici , diavolo ! che idea magnifica complici io e questo ragazzo chissà avremo potuto ideare il delitto perfetto!diavolo come sarebbe stato eccitante! E poi io adoro il colore dei suoi capelli , vorrei toccarli baciarli e sentire la loro finezza,diavolo è proprio un bel ragazzo anche se a me non interessano né uomini né donne se lo avessi incontrato prima me ne sarei innamorato !. Ora che ci penso chissà perché a scelto me ? in fondo sono solo un tranquillo studente che ama imbrattare i muri con lo spray ogni tanto e non sono neanche un po' interessante, ho solo dei comunissimi capelli biondo paglia e normalissimi occhi castani. E poi perché diavolo rapirmi?riscatto forse? Ma sarebbe inutile i miei sono quasi dei poveracci, aspetterò che il signor assassino risolva i miei dubbi.Potrei parlargli diavolo ma la mia gola non ne vuole sapere di emettere anche un solo suono, sto perdendo un occasione unica diavolo!.
Eccolo si sta avvicinando ! ha in mano qualcosa ! è una siringa diavolo , mi si sta avvicinando sempre di più è davanti a me . La mia vista si sta offuscando di nuovo e ho un forte prurito ovunque, quel bastardo mi ha piantato la siringa nel braccio , ma ora sto bene, inizio a non sentire più niente ................ .


Il giovane ragazzo dai capelli rossi pulì accuratamente la siringa, badando bene a non lasciare impronte, il biondino era morto ora non doveva fare altro che portare il cadavere del ragazzo nel fiume , sistemò minuziosamente la stanza e si caricò sulle spalle il corpo .Si avviò velocemente verso il fiume , nonostante il peso del corpo lo rallentasse il giovane camminava piuttosto velocemente, il fiume gli appariva un mare nero e lugubre, ma si sbrigò a gettarvi il cadavere , una lacrima gli scese lungo il viso ma si affrettò ad asciugarsela con la manica del suo cappotto nero , si guardò intorno, raccolse la sua borsa da terra e andò verso la scuola canticchiando il ritmo di una vecchia canzone.
Capitolo 2 arrivo al saint george
Era una fredda mattina di gennaio, le strade erano gremite di studenti e ovunque si sentivano voci giovanili. Michael osservava i suoi coetanei dalla finestra, lui era rimasto a casa, era ancora troppo triste per poter anche solo bere un bicchiere d' acqua, si sentiva solo e privato di qualcosa di importante, le lacrime gli sgorgavano dagli occhi a momenti , con brevi pause si interrompevano e poi riprendevano a scorrere calde e umide sul viso. Si sentiva a pezzi,un terribile peso gli straziava il cuore: la sera prima non appena tornato da scuola aveva trovato sua madre in lacrime e aveva subito capito che qualcosa non andava. Nessuno piange quando tutto va bene, no? ma nessuno parlava e nessuno gli diceva niente, suo padre lo guardava, sembrava anche lui sul punto di piangere , gli disse che sua madre non stava bene pregandolo di andare in camera e di uscirne solo al mattino. Michael, allora, spinto dalla preoccupazione, si era avvicinato a sua madre, ignorando suo padre e lei gli aveva detto, col volto rigato dalle lacrime, che Kay era morto.Michael, preso dallo sconforto, era corso nella sua stanza, chiudendo la porta a chiave e gettandosi sul letto, cadendo in un sonno profondo e svegliandosi solo il mattino dopo."kay, kay, kay" Michael si svegliò e questa fu la prima parola che pronunciò ."anche se ti ho visto per poco, ti amavo così tanto, ogni volta aspettavo trepidante che tu tornassi e quando ti vedevo avevo un tuffo al cuore, arrivavi, mi riempivi di abbracci e di regali e passavi insieme a me intere giornate a parlare dei miei problemi, delle mie angosce e delle mie futili preoccupazioni, mi mancherai kay" michael si lasciò andare alla corrente dei pensieri "come sei potuto morire? E poi perché ti sei tolto la vita? Cos'è che ti rendeva così infelice?avresti potuto confidarti con me, so che talvolta sono infantile e capriccioso ma ti avrei ascoltato volentieri, e poi non hai lasciato niente né una lettera né una registrazione, qualcosa di tuo, qualcosa per dirci il perché della tua morte, qualcosa, qualsiasi fottutissima cosa! Forse hai lasciato qualcosa, ma nessuno lo ha ancora trovato, ma certo è sicuramente così, bene ho deciso lo troverò io! Costi quel che costi voglio sapere perché ti sei ucciso fratellino! Non ti lascerò andare via così!".Michael scese in cucina, sua madre e suo padre erano seduti al tavolo nel più totale silenzio, Michael si sedette, bevve un bicchiere di latte , aveva bisogno di qualcosa che lo rafforzasse per dire ai suoi genitori la sua scelta piuttosto strana . Si fece coraggio e parlò "papà io voglio andare al saint george" sua madre lo guardo come se avesse appena bestemmiato, e le lacrime iniziarono a colargli dagli occhi come cascate, si prese il viso tra le mani e pianse a dirotto, il padre annuì e si limitò ad una risposta secca " fa come vuoi", non era mai stato un uomo molto loquace e in situazioni critiche tutte le responsabilità gravavano su di lui. Michael lo ringraziò abbracciandolo e promise di non disturbarli più, aveva ottenuto ciò che voleva, poi col cuore che batteva a mille corse in camera convinto che andando al saint george avrebbe scoperto il perché della morte di kay.I genitori di Michael sbrigarono tutte le pratiche per il repentino cambio di scuola e Michael con un po' di nostalgia e anche con lieve preoccupazione salutò i suoi compagni preparandosi allo sconvolgimento che lo attendeva.


Quella mattina Michael si era alzato di buon ora e stava facendo un abbondante colazione ingoiando enormi cucchiaiate di latte tiepido e masticando voracemente del pane caldo, i suoi bagagli erano già pronti, posati vicino alla porta, Michael aveva preparato ogni valigia con estrema cura selezionando i vestiti scegliendo quelli più eleganti che possedeva, mettendo i suoi libri più cari e le cianfrusaglie varie che gli sarebbero potute servire, ora mancava solo il suo coraggio per partire. Finì in tutta fretta gli ultimi bocconi di pane e avvisò i suoi di essere pronto, mancava poco, troppo poco e Michael si sentiva ribollire dentro dalla preoccupazione.Uscì dalla porta, suo padre stava caricando in macchina i bagagli e michael si fermò un attimo sulla soglia di casa , osservò l' isolato un mucchio di case bianche si stagliava di fronte a lui ognuna con il loro giardinetto ben curato e con i bambini che vi scorazzavano allegri, fece un respiro profondo e assaporò l' odore pungente che recava con se quell' aria settembrina, chiuse gli occhi e per un attimo rivide il volto di kay , quando loro due giocavano assieme nella loro casa, quando mamma e papà avevano appena affittato la casa e ovunque era pieno di scatoloni e l' odore di vernice appena data era talvolta così acre che papà spalancava tutte le finestre della casa e lui e kay si affacciavano e guardavano le montagne immaginando che oltre di esse vi fosse un mondo magico popolato da elfi e fatine e invece ora michael lo sapeva oltre quei monti c' era solo una lurida autostrada dove avvenivano milioni di incidenti. Si voltò un ultima volta verso la casa e poi si incamminò verso l'auto , suo padre gli diede una pacca fiduciosa sulla spalla e insieme salirono sull' auto e partirono per il saint george .

Il viaggio fù piuttosto piacevole , alla radio davano musica rock e ,Michael stava tranquillamente seduto mangiandosi un panino e ascoltando suo padre che gli raccontava i momenti più belli della sua giovinezza , l' entrata al college , il primo ballo con una ragazza , la prima gita e il primo lavoro , Michael ascoltava contento che a suo padre fosse tornato un po' il buon umore e sorridendo tra se e se osservava il panorama che gli scorreva davanti .Una fittissima boscaglia circondava la strada e il sole era quasi oscurato dalla miriade di alberi, altissime querce sembravano tccare il cielo, scurissime ed enormi, michael si apprestò a lasciare suo padre e nonostante un lieve timore si sentì entusiasta del cambiamento , una specie di nuovo vigore lo riempì e gli venne voglia di darsi subito da fare senza perdere neanche un attimo, doveva lavorare , muoversi, ritrovare kay in un modo o nell' altro . Arrivarono alla saint george un enorme e imponente edificio colora grigio scuro con delle guglie rosso sangue , isolato dal resto del mondo nel bel mezzo di una foresta scura .Davanti al cancello vi erano molte auto da dove scendevano ragazzi giovani e ben vestiti , michael disse a suo padre di fermarsi lo bacio sulla guancia e gli disse che sarebbe stato bene e che li avrebbe visitati più spesso che poteva , prese le valigie e si mischiò nella massa di ragazzi accalcata davanti all' cancello .

Michael stava morendo di paura si guardò attorno , dei brividi freddi gli correvano lungo la schiena , venne pervaso da un lieve malessere e si sentì peso e stanco, osservava i ragazzi con attenzione ognuno di loro gli sembrava così perfetto così a posto , eppure sembravano così innaturali coi loro bei visi lisci e levigati , i loro capelli pettinati e fluenti che sembravano brillare di luce propria e i loro modi aggraziati ! per la prima volta si sentì in imbarazzo lui coi suoi jeans di tre taglie più grandi che gli cadevano sulla vita la maglia di un vecchio gruppo rock che ascoltava di continuo si sentì un briciolo inferiore al resto dei ragazzi , anche lui possedeva alcuni di quei vestiti ma li usava solo per eventi importanti cene, balli, era grato almeno che suo padre non fosse li in quel momento altrimenti lo avrebbe riportato indietro immediatamente e non doveva succedere. Michael si fece coraggio e si disse che lui era li solo per kay e si disse di fregarsene degli abiti , kay lo avrebbe fatto e di certo non voleva deluderlo .Ad un tratto si sentì afferrare per una spalla un ragazzo dai grandi occhi verdi e da dei ricci capelli neri gli sorrise e gli disse " ehi ciao sei anche tu di prima vero ? io sono nath piacere ! . sei il nuovo vero? Bene avrò un po' da insegnarti ah ah". , Michael lo guardò visibilmente sollevato finalmente qualcuno che sembrava un comune ragazzo , gli sorrise e si presentò " io sono michael , ma puoi chiamarmi mik , lo preferisco tutti mi chiamano così, sei nella mia classe?" Nath lo guardò e sorrise , con fare spavaldo disse " certo e sono il migliore ! che ne dici ti accompagno in segreteria così ti sistemi !" Michael era contentissimo che qualcuno lo accompagnasse in quell' enorme edificio e accetto l' invito di Nath . Suonò la campana che annunciava l' inizio delle lezioni e i due ragazzi varcarono il cancello d' entrata e si addentrarono nella scuola . A Michael quella scuola metteva inquietudine , i corridoi che stava attraversando con Nath sembravano infiniti enormi lombrichi grigi , la scuola non era affatto come se l' era immaginata : niente corridoi bianchi e pulitissimi , niente enormi vetrate che ti permettevano di scorgere il giardino mentre correvi lungo i corridoi , niente file di porte allineate in stile "corsia di ospedale" e niente prato verdissimo pieno di piante dalle foglie rosse e gialle come quando è appena cominciato l' inverno e l' autunno inizia a svanire ., lui si trovava in corridoi scurissimi dove le finestre sembrano feritoie e probabilmente lo erano visto che la Saint george aveva tutta l' aria di essere stata un tempo un castello , e il giardino quella maledetta scuola aveva una specie di foresta scura e per niente ospitale ! Ma michael si disse di accontentarsi e si rimproverò di correre troppo con le fantasticherie.Nath non sembrava per nulla inquieto anzi si muoveva con particolare fiducia come se per lui quelle mura fossero quasi un luogo familiare , guardava dritto davanti a se sicurissimo della direzione da prendere , parlava con voce cadenzata e spiegava a michael il regolamento scolastico e talvolta gli si accostava e gli confidava a voce bassissima qualche curiosità sull' uno o l' altro insegnante. Finalmente i due ragazzi giunsero davanti alla segreteria , dietro una specie di banco stava seduto un uomo sui cinquant' anni , nath si avvicinò e essendo un ragazzo loquace gli spiegò in pochi minuti la situazione di Michael, l' uomo guardò michael e gli consegnò dei moduli da compilare , Michael li compilò leggendo attentamente ogni rigo " età , istituti frequentati, data di nascita , nome dei genitori ecc.." e li riconsegnò all ' uomo . L' uomo diede a Michael la chiave della sua stanza , la 137 e disse a Nath di accompagnarlo, i due salirono un enorme rampa di scale , Michael pensò che sembravano le scale di un vecchio film dove a passi lentissimi scendeva la protagonista e la telecamera inquadrava prima le curve della ragazza e poi il viso sorridente , davvero singolari, davvero belle.Si ritrovarono in un ampio corridoio che si diramava in tre direzioni , presero quella che andava verso sinistra e camminarono fino alla porta della stanza , Nath girò le chiavi nella serratura e aprì la porta : la stanza era color caffè e latte, i mobili sembravano vecchi e alquanto lussuosi, cerano due letti e due armadi a muro, due comodini e delle specie di lampadari appesi al soffitto, a Michael la stanza piaceva molto anche se non era il suo sogno era molto bella e sembrava una suite d' albergo , osservò la stanza per qualche attimo poi si voltò e chiese a Nath cosa avrebbe dovuto fare ora che aveva visto la sua stanza , Nath gli rispose " niente mik ora ti do una mano a sistemare i bagagli e poi andiamo dai professori e in ogni caso tu comincerai domani mattina" Michael si ricordò improvvisamente che la stanza non era solo sua ed esclamò " Nath tu sai chi è il mio compagno di stanza?" e Nath rispose " ah già certo che lo so, che sciocco stavo per scordarlo tu sarai in camera assieme ad un altro ragazzo che come te entra adesso , mi pare si chiami joseph per il resto non so altro , in ogni modo dovrebbe essere qui da un momento all' altro" Michael si augurò con tutto il cuore che il suo compagno di stanza fosse simile a Nath e si chiese come avrebbe fatto se invece fosse come uno di quegli strani ragazzi che aveva visto all' entrata . Mentre si crogiolava nei suoi molteplici e tormentati dubbi Nath sistemava i bagagli e mentre lo aiutava a svuotare una delle valige sulla porta comparvero due figure, una era un uomo vestito in modo elegante , sui trent' anni con corti capelli a spazzola rossi e un fisico atletico , l' altra quella di un giovane vestito in modo scialbo, teneva i lunghi capelli biondi legati in una coda e i sui tratti erano estremamente femminili ,. L' uomo adulto entro guardò Nath e gli disse " ora puoi tornare a lezione ci penso io a loro" Nath uscì senza dire una parola, l'uomo gli mise una mano sulla spalla e sembrò fissarlo con rancore, nath si ritrasse dalla stretta e uscì dalla stanza, l'uomo tornò a rivolgere lo sguardo ai due ragazzi, fisso intensamente ognuno dei due , a michael quello sguardo non piaceva affatto , lui era un tipo permaloso e odiava essere fissato da estranei specie con quella espressione di superiorità e senza rendersene conto dentro di lui nasceva una sorta di odio e di antipatia per qest' uomo.Dopo averli osservati l' uomo disse " io sono il professore Smith, e sono il vostro insegnante di lettere , sistematevi pure con calma , ci rivedremo domani mattina ma se avete bisogno di me venite nella mia stanza oppure chiedete in segreteria" e detto questo si voltò sorrise ai giovani e se ne andò .Michael non sapeva cosa fare per lui parlare con un estraneo era molto difficile si chiedeva cosa potesse dire al nuovo compagno, cercava le parole più adatte per iniziare un discorso ,quel silenzio non gli piaceva ma non sapeva come interromperlo , era troppo stanco per riuscire a trovare qualcosa da dire , il ragazzo che aveva davanti era davvero originale , come poteva iniziare un discorso senza sembrare un emerito idiota? Lui era spesso preoccupato dell' effetto delle sue parole , se trovava la compagnia adeguata riusciva ad essere allegro e per niente imbarazzato ma quando si trovava di fronte ad una persona che a lui sembrava anomala o comunque diversa da lui e dai suoi soliti amici non riusciva a spiccicare una parola e si sentiva un cretino per il fatto di non riuscire a superare la sua debolezza . Joseph invece non sembrava né a disagio né tranquillo , semplicemente indifferente, se ne stava seduto sul letto e svuotava con fare noncurante una valigia, comunque sembrò notare l' imbarazzo di Michael , si alzò dal letto e i suoi capelli volarono el vento per un attimo come rilucenti fili d'oro, la sua figura era efebica e aveva un non so che di angelico, piantò i suoi enormi occhi azzurri negli scuri occhi marroni di michael e parlò " Ciao scusa ma sono emozionantissimo , io sono joseph snell e anchio sono nuovo, ho notato i tuoi cd , beato te che hai il primo dei guns, io non sono riuscito a trovarlo" aveva una voce molto bella pensò michael , una voce calda e intensa , una voce che lo tranquillizzò immediatamente e decise di rivolgersi a Joseph. I due si lanciarono in una conversazione sulla musica rock e più michael ascoltava Joseph più si rendeva conto che nonostante la diffidenza iniziale lui e Joseph erano due personalità affini : solitari,sognatori e amanti del rock. La mattinata trascorse veloce e lui e joseph avevano sistemato la stanza in modo che sembrasse più familiare ai loro occhi , avevano appeso poster alle pareti , posizionato stereo e cd e riordinato pile di libri e fumetti , e in un angolo appoggiato la chitarra da cui Michael non si separava mai . Finito di riordinare i due si avviarono verso la classe, bussarono e la porta dell' aula si aprì , davanti a loro si stagliavano lunghe fili di banchi ,tutti perfettamente allineati , corati di bianco, lucidissimi , e mentre i due ragazzi fissavano estasiati la classe una figura alle loro spalle li richiamò con un colpo di tosse, i due si voltarono davanti a loro stava un uomo piuttosto giovane , non molto alto con corti capelli neri e grandi occhi scuri, "emh emh" esclamò l' uomo " io sono Rudolf cook il vostro insegnante di arte" e così dicendo sorrise bonariamente ai ragazzi e proseguì " voi siete Michael e Joseph , mmmh , non mi resta che darvi il regolamento e augurarvi di passare un anno felice e soprattutto redditizio qui da noi, ora tornate pure in camera e mi raccomando non mancate alla cena , qui fanno un arrosto squisito" i ragazzi lo salutarono con un lieve inchino e si dileguarono . Trascorsero il pomeriggio parlando e suonando , ma appena l' orologio suonò le sette si prepararono a scendere per la cena . Michael aveva scelto l' abito più elegante che possedeva , si era lavato ben due volte e si era pettinato i capelli talmente tante volte che erano diventati soffici come piume, era molto preoccupato l' idea di affrontare tutti quei ragazzi lo faceva star male, si volto verso joseph , e si disse che nonostante joseph indossasse abiti peggiori dei suoi lui avrebbe comunque fatto una magnifica figura grazie alla sua bellezza e si maledì per non essere nato bello . I due ragazzi si avviarono verso la sala da pranzo, la sala era enorme , possedeva sette file di lunghe tavolate , il pavimento era coperto da una moquette rossa e c' erano per sedersi dei sofà con dei cuscini anche essi rossi, a Michael quel luogho parve la sala di un principe, non si era aspettato una sala così suntuosa, addirittura su ogni parete vi era un arazzo che rappresentava personaggi mitologigi e personaggi storici banchettare, si guardò attorno stupefatto e poi si diresse verso il primo tavolo .La sala era già piena di ragazzi , Michael cercò con lo sguardo il posto più isolato e lo trovò , assieme a joseph si sedette nel posto più isolato che aveva trovato, un sofà alla fine dell' ultima tavolata appoggiato al muro , lui e joseph si guardavano attorno , finchè Michael non si ricordò di Nath , si alzò un attimo per cercare in mezzo a tutta la gente i ricci capelli neri dell' amico. Joseph notando il comportamento dell' amico lo toccò lievemente sulla spalla per farlo voltare, Michael appena sentito il lieve tocco del compagno venne percorso da uno strano brivido lungo la schiena , e si voltò immediatamente sentendosi imbarazzato per non aver spigato e parlato a Joseph di nath, aprì appena la bocca per spiegare ma il compagno lo precedette " se cerchi il ragazzo che era prima con te nella stanza è laggiù" , Michael guardò il punto indicato da Joseph e vide Nath che conversava allegramente con altri due ragazzi, era molto indeciso, non voleva disturbarlo ma era una delle poche persone che conoscesse e poi voleva assicurargli che con Joseph si trovava bene , poi riflette e si chiese coma avesse fatto joseph a sapera chi cercava prima che lui avesse detto una parola , bè coincidenze si disse oppure è un ragazzo molto perspicace pensò, ma decise di non pensarci più e di chiedergli se lo accompagnava da Nath, ma anche stavolta non fece in tempo a formulare la domanda che fù interrotto da tre ragazzi che si erano avvicinati a lui e al compagno. Erano tre ragazzi, uno piuttosto alto con degli occhi piccolissimi e color ghiaccio e con dei lunghi capelli biondi molto chiari legati con un fiocco in stile settecentesco dietro la nuca , un altro poco più alto di lui con capelli castano scuro e occhi dello stesso colore ed un altro anche lui piuttosto alto con dei lunghissimi ricci rossi e dei profondi e bellissimi occhi verdi, i tre si avvicinarono a joseph il biondo lo squadrò per alcuni secondi e poi gli afferro con delicatezza una cioccha di capelli e sorridendo esclamò " oh ma che bella principessina abbiamo qui", Joseph divenne paonazzo , il rosso fissava la scena inpassibile, il castano invece ridacchiava , Michael non sopportando oltre si avvicinò con passo fiero e parlò " chi siete e cosa volete dal mio amico ?" il biondo lo scrutò, e michel si senti di nuovo venire un brivido lungo la schiena , quel ragazzo lo inquietava , per certi versi sembrava Joseph, per il fatto che tutti e due i ragazzi avessero occhi e capelli chiari, anche joseph lo inquieteva un poco ma almeno Joseph era amichevole e non faceva commenti fuori luogho atteggiandosi a padrone del mondo, e comunque trovarsi adosso quelle profondità di ghiaccio gli faceva perdere molta della sua spavalderia, il biondo ridacchio di nuovo, una risata acuta ed isterica , e si rivolse a Michael " oh oh avete visto amici miei e arrivato il principe" Michael arrossì e Joseph che si era seccato di star ad ascoltare certe sciochezze con un colpetto aggrazziato tolse la mano del biondo dai sui capelli e fissandoli con aria mite e benevola ripetè la stessa domanda di Michael. Il biondo si schiarì la voce e disse " come chi siamo non ci conoscete ?" michael e joseph si scambiarono un occhiata e in coro risposero di no, a Michael quella situazione non piacveva , odiava i guai ed era certo che i ragazzi che la stavano offendendo avevano voglia di dare noia a loro ,e sapeva che il suo autocontrollo sarebbe ben presto svanito e li avrebbe presi a botte, il biondo riprese a parlare " io sono Damien, terzo anno , sezione d e sono famoso per la mia passione per i biondi come te" disse rivolgendosi a Joseph che lo guardò e poi dopo una risata lunga e molto intensa esclamò " Sono lusingato ma se ti piaccino i biondi perché non ti guardi allo specchio?" Damien lo fissò attonito e poi continuò " ah ah siete un tipo simpatico come ti chiami ?" joseph " jo" , Damien sorrise e disse " bene jo loro sono jim" indicando il castano " e peter" indicando il rosso " ora perdonaci ma dobbiamo andare , faccende più importanti dei tuoi capelli ci aspettano, ma non temere ci rivedremo presto" ,i tre si allontanarono e si mischiarono nella folla . A michael le ultime parole dette da damien non piacquero affatto, lui non voleva assolutamente che damien rivedesse joseph il quale non sembrava affatto turbato, Michael invece si sentiva ribollire dentro , avrebbe voluto prendere quel riccone viziato e maleducato e sbatterlo a terra , prenderlo a calci finchè non avesse avuto tutto il pavimento macchiato del suo sangue, lui odiava chi si comportava così e se non fosse stato in quel luogo non ci avrebbe pensato due volte a fargli male , certo non tanto, non era capace di far troppo male ad una persona, nella sua mente sì lo era ma quando si trattava di mettere in pratica era solo capace di tirare qualche schiaffo . Joseph lo osservò e gli disse con un tono calmo e molto dolce " Michael sta calmo, io non mi sono offeso sono solo degli sbruffoni perché non ti siedi?" Michael si sentiì risolevato la voce del compagno l' aveva calmato e la sua dolcezza l' aveva fatto commuovere, perché anche lui non era così calmo? Non volle pensarci più di tanto e decise di godersi la compagnia di Jo, si sedette e subito arrivarono le portate, Era dal mattino che non mangiava e invece di trastullarsi tra dubbi e angosce si gettò a capofitto sul cibo , per tutta la durata della cena i sui pensieri rimasero sul cibo .A cena finita mentr lui e jo si stavano avviando verso la stanza , nath andò a salutarli " allora come va? Che vi sembra la scuola ? gia sistemate le cose ?" Michel gli sorrise e disse " si si benissimo , è tutto a posto" Nath sorrise e la salutò , la sua stanza era in un altro corridoio, i corridoi di notte facevano più paura e c' erano pochissime luci , solo qualche lampadina qua e là , per fortuna che lui non fosse solo ma assieme a Jo ed agli altri alievi delle stanze vicine, senno avrebbe avuto paura e ridendo ta se e se Michael si disse che era proprio un fifone , come ci si può spaventare solo con un corridoi buio? Certo però che era un corridoio davvero tetro e Michael pensò che forse non era il solo ad essere spaventato . Jo e Michael entrarono in camera e chiusero la porta : Joseph " certo che questa scuola sembra una casa dell' orrore" Michael "sembra anche a me, mi viene il terrore alla sola idea di rimanere qui solo di notte , magari ci sono i fantasmi ! non credi?" Joseph " ovvio , i fantasmi ci sono" il tono convinto con cuì jo prununciò la frase fece rabbrividire Michael , sembra che ne parli seriamente pensò,, mio dio non e che sono in una situazione tipo quel film che vidi un po di tempo fa , dove il protagonista vive per un anno in una casa con la sua famigli ma alla fine scopre che sono tutti morti tranne lui oppure anche lui? O era una lei? Si chiese Michael e penso che era proprio stupido ad avera paura ed ad immiginarsi scene da film, sia Jo che lui erano vivissimi , solo che Jo faceva un po' paura . Joseph si sfilò i vestiti e indosso un pigiama , Michael fece lo stesso ,si misero tutti e due nei letti e Jo disse " Michael domani se vuoi mi fai sentire qualcosa con la tua chitarra?" Michael si rallegrò subito della richiesta di jo, parlare di musica a far vedere che assolo era in grado di fare lo faceva sentire di buon umore accettò la proposta e poi i due ragazzi stanchi per la giornata si assopirono .

Michael si svegliò all' improvviso, la sveglia trillava un monotono beep beep , un rivolo di sudore gli colava sul viso . Aveva avuto un incubo . Si trovava solo in un prato verde e scuro, si sentiva pesante , molto pesante , la sua mente era un uno stato confusionale, non capiva cosa gli accadeva e percepiva un alra presenza vicino a lui ma non riusciva a distinguerla, vedeva solo un verde scuro e simile a muschio che sembrava volerlo risucchiare, non udiva niente e il suo corpo sembrava non esistere ad un tratto si sentiva precipitare e mancare il respiro e il suo corpo lo sentiva bagnato, fradicio e pesante, poi vide lo sfondo cambiare tutto era marrone scuro tranne alcune forme indistinte, e ad un tratto aveva visto due occhi verdi fissarlo e si era sentito pungere da qualcosa e poi si era svegliato . Michael non potè fare a meno di osservarsi attorno, era tutto come prima, niente prato, niente confusione, solo la stanza e jo che si infilava distrattamente i vestiti . Si alzò , le gambe lo sorregevano perfettamente, si chiedeva come mai avesse avuto un incubo così contorto e inspiegabile, non era certo la prima volta che aveva degli incubi, anzi a lui capitava spesso di averne, ma di solito vi era sempre qualche collegamento, gli capitava di sognare persone che aveva incontrato e a volte sconosciuti che aveva appena intravisto, luoghi che aveva appena visitato o luoghi a lui familiari, gli capitava che i suoi sogni ripercoressero una brutta situazione vissuta in prima persona o situazioni temute, episodi di film , cose che aveva fatto durante il giorno, paure mai superate e vecchi terrori , ma mai gli era capitato un sogno senza collegamenti e poi lo ricordava benissimo, ogni luogo, colore e sensazione, era così vivido nella sua mente . Si vestì e si disse di scordarsi del sogno , non poteva certo essere un sogno a rovinargli il suo primo giorno in college . Quando i due ragazzi si furono vestiti e sistemati , discesero le scalinate e si trovarono di fronte alla porta dell' aula : Jo " paura ?" Michael " bè un po' comunque ci conviene entrare se non vogliamo fare tardi" a dire il vero Michael non aveva neanche un briciolo di paura , era ancora in pensiero per il sogno e la sua testa sembrava escludere ogni altra possibile preoccupazione . Lui e joseph entrarono nell' aula con un altro gruppo di ragazzi tra cuì nath che gli indicò i loro posti, purtroppo non erano vicini, michael aveva un posto in penultima fila proprio accanto alla finesta, Nath era un prima fila e jo proprio al centro dell' aula , constatare di essere solo senza i suoi amici fece venire le vertigini a Michael che riluttante si sedette al suo posto, accanto a lui cera un ragazzo , molto robusto , occhi e capelli castani, si chiamava bob e sorrideva a tutti, non aveva un aria molto inteligente ma sembrava una brava persona, invece accanto a Nath cera un ragazzo altissimo e magrissimo coi capelli castani e due enormi occhi verdi che sembrava perfettamente a suo agio e dava l' idea di una persona estremamente educata , si chiamava David, accanto a Joseph cera un tipo con gli occhiali e dei capelli tagliati cortissimi, tanto che non si capiva bene di che colore fossero, sembrava il tipico secchione e si chiamava Luke. Nell' aula presto si diffuse il solito brusio , tutti chiaccheravano tra di loro di compiti, professori, persone a Michael sconosciute, ma non ci faceva caso più di tanto, Michael osservò Joseph, se ne stava beatamente assorto a osservare il suo banco e decise di imitarlo , solo che a lui non riusciva rimanere assorto su qualcosa in momenti in cuì era particolarmente teso, così faceva guizzare il suo sguardo da una parte all' altra dell' aula. Finalmente il brusio cessò , il professore aveva fatto il suo ingresso nell' aula , era il professore d' arte che lui e jo avevano incontrato il giorno prima, si diresse verso la cattedra posò i libri e iniziò a fare l' appello , quando pronunciò il nome di Michael , gli rivolse un sorriso e gli chiese se si era trovato bene,Michael notando che molte teste si stavano voltando verso di lui si sbrigò a rispondere e gli rispose con un rapido sì , la lezione cominciò, parlava di arte greca , dello scultore fidia che scolpì la dea atena per il valoroso e potentissimo paride, Michael ascoltò la lezione con molta attenzione, L' arte lo affascinava molto' era sempre stata una materia che gli piaceva molto, L' idea di poter esprimere molteplici sensazioni attraverso un semplice accostamento di colori lo faceva stupire e poi adorava la statue di qualsiasi tipo ,anche se prediligeva la statue con sembianze femminili , così perfette e armoniose, avrebbe passato giornate intere ad ammirare quadri e statue ma raramente ne aveva avuto l' occasione, i suoi genitori non erano amanti dell' arte e i weekend non li passavano in musei o mostre ma preferivano andare a trovare i parenti o fare qualche piccolo viaggetto, già ma da ora in poi ogni weekend sarebbe stato più triste, ogni volta che sarebbero andati dai parenti non ci sarà più Kay a protestare e a fare casino in auto, non avrebbero più fatto viaggi allegri ed entusiasmanti come quando cera Kay, nessuno avrebbe più preteso di fermarsi ad ogni ristorante per fare uno spuntino o di mettere a tutto volume le canzonette oscene che talvolta trasmetteva la radio, michael si sentì salire le lacrime agli occhi , aveva voglia di piangere e di gridare al mondo quanto gli mancava suo fratello , era troppo penoso pensare che lui era sotto terra , che non avrebbe mai più parlato, sorriso, respirato e che non sarebbe mai più tornato a casa , la morte è dura da accettare , si annulla l' esistenza di una vita, eliminata, inesistente, irraggiungibile . Kay sottoterra divorato dai vermi no! No!Michael si sforzò di chiudere la mente alla corrente di ricordi e pensieri che lo stavano assalendo , basta basta basta ! non ci devo pensare, non ci devo pensare, no, no, no! .Fortunatamente arrivò la campanella che annunciava la fine dell' ora a salvarlo dai suoi pensieri,il professore se ne andò dall' aula e appena ebbe chiuso la porta i ragazzi si misero a chiaccherare, Bob si accostò a michael e sorrise piantando i suoi occhi scuri dentro quelli di Michael, iniziò a parlargli " allora come ti è sembrata questa lezione? A me arte non piace ma devi ancora vedere scienze , a volte il professore porta piante e animali in classe per studiarli ! è fortissimo" Michael nonostante trovasse le scienze un argomento privo di interesse si disse che provare a relazionarsi con qualcuno non gli avrebbe certo fatto male così rispose " davvero? Bello e che animali porta in classe ?" Bob visibilmente contento di raccontare a qualcuno le lezioni di scienze rispose " un po di tutto, cani, gatti, polli , insomma animali che si trovano abbastanza facilmente, ma quello che più mi piace e quando si parla di animali aquatici , li adoro , sono così affascinanti, e anche le lezioni di botanica sono belle ma a me i fiori e le piante non piacciono molto, tranne quelle nel giardino della scuola sono magnifiche se vuoi oggi ti porto a vederle che ne dici?" nonostante neppure le piante lo interessassero molto Michael accettò l' invito, almeno non avrebbe passato il pomeriggio solo in camera e avrebbe invitato anche jo , Michael pensò che a joseph le piante e i fiori piacessero, aveva l'aria da ragazzo amante dei fiori e poi a mik ricordava un fiore così fragile e aggrazziato. La mattina proseguì tranquilla, nessun dubbio o pensiero tormentò Michael , le lezioni lo entusiasmavano e lo interessavano specie arte e storia e a malincuore anche italiano , nonostante il professore non gli piacesse per niente , c' erano state la lezione di storia e arte che parlavano della grecia , a italiano invece studiavano il verismo e avevano letto un brano di un vecchio scrittore francese Guy de moupassant che parlava di una vecchia che possedeva una casa e di un uomo che voleva comprargliela, ma la vecchia si rifiutava di vendergliela, allora una sera l' uomo la fa ubriacare e la lascia andare da sola per le strade dove muore per il freddo e l' uomo ottiene la casa, un brano molto crudo ma raccontatato con una agghiacciante leggerezza , il professore nonostante fosse antipatico spiegava divinamente , la sua voce era equilibrata, ne troppo acuta ne troppo bassa e usava le tonalità giuste per esprimere cioò che diceva in modo più verosimile e soprattutto riusciva a mantenere l' attenzione della classe sull' argomento studiato , cosa che pochi insegnanti sanno fare . La maggior parte egli insegnanti non sa insegnare , fortunatamente lui lo sa fare pensò Michael . La mattinata passò velocemente e finalmente Michael potè rivedere Jo , gli corse incontro felice e Jo sorrise come al solito , finalmente la mattina era finita e non era andata neanche poi tanto male pensò Michael. Jo : " allora mik comeè andata? A giudicare dalla tua espressione direi bene" mik " si ho pure stretto amicizia col mio compagno di banco" jo " quello con l'espressione da ebete?" mik " ah ah si, si quello , a proposito oggi mi ha chiesto di andare nel giardino della scuola mi accompagneresti?" jo " e il tuo assollo di chitarra quando me lo fai sentire eh?" mik " non credo rientreremo a mezzanotte jo" jo " ti accompagnerò proprio perché sei mio amico e poi solo ti vergogni" mik " non è vero ! io non mi vergogno affatto" jo " e invece si ! ti vergogni pure ad ametterlo" mik " no" jo " si" mik " uff credi quello che ti pare intanto perché non andiamo a mangiare?" jo " si, ehi guarda chi sta tornando" , Damien, Jim e Peter si stavano dirigendo verso di loro, Damien sfoggiava una sorta di smoking molto elegante e teneva i capelli sciolti,gli altri due invece erano vestiti in modo semplice , molto sobrio. Accidenti ci mancavano solo loro a rovinargli la giornata pensò michael chissà cosa volevano adesso? Se avessero infastidito di nuovo jo giurò a se stesso che li avrebbe ammazzati di botte, jo era tranquillo come sempre, ma michael era visibilmente irritato, teneva i pugni serrati e si mordeva il labbro, gesto per lui consueto quando si arrabbiava molto e non poteva esprimere la sua rabbia. Damien lo scrutò e gli lanciò un sorrisetto, si volto verso jo e gli fece l'occhiolino, jo rise e chiese educatamente " volete chiederci qualcosa?" Damien " no , tesoro mio , non chiedervi, vi ordino di mangiare al nostro tavolo e non accetto un rifiuto e poi è un onore per voi sedere con noi". Michael e jo si lanciarono un occhiatta, non potevano non accettare , jo: " ok saremo felici di pranzare assieme a voi" a Michael venne da ridere a pensare al tono cerimoniale con cuì jo aveva parlato, ma la situazione per quanto potesse essere buffa non lo allettava affatto, l''idea di dover passare tutta la " pausa pranzo" con quegli antipatici gli dava il voltastomaco, il pranzo gli sarebbe sicuramente andato di traverso, ma d'altra parte non c' era scelta e poi ormai jo aveva accettato, se solo non li avessero incrociati, sarebbe andato tutto a gonfievele, ma come al solito niente gli andava mai bene era sicuro che la sfortuna lo perseguitasse , maledetta . Il volto di damien si contorse in una smorfia vagamente simile ad un sorriso e trotterelando si avviò verso la sala pranzo con i suoi due " scagnozzi" che lo seguivano fedelmente.
La sala era affollatissima ma c' era un tavolo completamente vuoto in uno degli angoli della sala , Damien, jim e peter si avviarono verso il posto vuoto e jo e mik li seguirono. Molti dei ragazzi seduti agli altri tavoli si girarono per guardarli e molti si alzavano per salutare Damien. Michael si sentì avvampare , avere adosso gli sguardi della sala lo rendeva nervossissimo, dovette resistere al forte inpulso di spostarsi i capelli per nascondere un poco il viso, si sentiva come un condannato sulla strada per la forca, come gli accadeva per esempio prima di un interrogazzione, l' insegnante lo chiamava, lui si alzava molto lentamente e sudava freddo nonostante fosse un ragazzo abbastanza studioso, avnzava verso la cattedra e stava attento a non camminare troppo curvo ne troppo eretto , cercava di misurare i passi in modo da non fare troppo rumore e cercava in tutti i modi di non inciapare in qualche zainetto, tenendo gli occhi incollati per terra , reprimendo la voglia di morsicarsi le unghie , un brutto vizio che non era mai riuscito ad abbandonare del tutto, e poi stava in piedi accanto alla cattedra, rispondendo alle domande e fissandosi le mani evitando di guardare ciò che lo circondava.Damien si sedette e i ragazzi lo imitarono. I ragazzi che li osservavano, distolsero lo sguardo e ripresero a parlare coi loro vicini ignorandoli completamente, la tensione che prima invadeva Michael si affievoli notevolmente quando si rese conto che nessuno gli prestava più attenzione, nessuno li guardava più , Damien osservava jo , concentrando lo sguardo soprattutto sul volto del biondino , michael non comprendeva il perché Damien provasse questa morbosa curiosità per jo, capiva che jo era un ragazzo estremamente affasscinante e molto carismatico , ma non così tanto da esserne attratti morbosamente, ammise che anche lui provava una certa attrazzione per jo, era così dolce, gentile , pronto ad aiutarlo senza però ferire il suo orgoglio , e poi sembrava comprenderlo molto più di chiunque altro, era anche molto attraente , probabilmente per il fisico androgino , e poi tenendo i capelli di quella lunghezza somigliava in maniera incredibile ad una ragazza, si sorprese con se stesso di essere riuscito ad ammettere di essere anche solo minimamente interessato ad un uomo,ma si disse , non sono gay assolutamente no, non provava nessuna pulsione sessuale verso persone del suo stesso sesso , ma essendo sincero non ne provava neanche per l' altro sesso . Jo si sistemo i capelli e lanciò un occhataccia a Damien, il quale però non accennò il minimo movimento, jo parlò " uff ho una fame incredibile sapete cosa ci sarà oggi per pranzo ?", i ragazzi iniziarono finalmente una conversazione normale, discorrendo di cibi, di orari , di cuochi e Damien raccontò loro qualche anedotto su alcuni insegnanti e a giudicare da come li raccontava doveva averli ripetuti un sacco di volte .Il pranzo si concluse in maniera tranquilla e Mik e jo furono invitati ad unirsi al trio anche per la cena, accettarono e si congedarono il più in fretta possibile.

I corridoi erano semivuoti, Michael e Jo si avviavano verso la serra, i loro passi rieccheggiavano nei corridoi e le loro voci producevano un eco sgradevole , nonostante fosse giorno il corridoio era piuttosto buio , Michael si disse che pian piano avrebbe fatto abitudine a quella semioscurità perenne, Jo iniziò a chiaccherare del pranzo " oggi non c'è andata male non trovi mik?" michael " no, almeno non ti hanno offesso pero...." Jo " cosa? Lo sgardo di Damien ? ci sono abituato anche tu la prima volta che mi hai visto mi fissavi così" michael " nooooo ! non è vero" Jo " hai ragione non è vero, te sembravi uno stoccafisso" michael " cativooooooo !" , i due continuarono a battibeccare amorevolmente finchè non giunsero in giardino. Bob era seduto a gambe divaricate in giardino, accanto a lui c' era un altro ragazzo dal fisico atletico e lo sgardo imbambolato, Michael e jo gli si avvicinarono , e bob corse loro incontro , abbracciò Michael come se fossero amici di vecchia data e non si vedessero da anni, Michael pensò " un altro abbraccio del genere e ci resto secco" ma comunque era felice che qualcuno lo accogliesse così calorosamente, jo gli sorrise si presentò a bob eche li condusse verso il prato dove stava l' altro ragazzo, e lo presentò ai due, si chiamava sebastian e adorava le belle ragazze, Bob li guidò attraverso un piccolo sentiero , raccontandogli del suo primo giorno di scuola " ero incredibilmente felice, ho fatto subito amicizia con tutta la classe , anche se il posto non mi piace granchè,non che non sia bello ma tutto questo sfarzo non fa per me, preferico molto di più i posti semplici, comunque appena ho saputo dellaa serra mi ci sono precipitato e da alloras ci passo le mie giornate" sebastian rise e disse " e io lo seguo visto che qui non c'è neanche una donna, accidenti a mio padre , io non volevo venire qui è tutto così complicato, qui sono tutti così seri e poi la maggior parte dei ragazzi sembrano usciti da un film di checche, quindi mi tocca passare le mie giornate in mezzo alle piante , ma d' altronde in mancanza di meglio. E voi perché siete venuti al saint?", Jo rispose senza esitazione " non c'è un motivo particolare , mi attirava la scuola così mi sono iscritto" Michael non voleva rivelare il vero motivo della sua iscrizione, era troppo presto per parlare di suo fratello, non voleva che iniziassero a compatirlo e aha dire le solite parole di circostanza, i soliti " mi spiace" , " condoglianze" , " se posso aiutari chiede pure" non aveva bisogno di aiuto, avrebbe parlato di Kay solo per scoprire qualcosa, poi un lampo un pensiero gli balenò nella mente, ma perché non ci aveva pensato prima eppure era così ovvio, così terribilmente ovvio, Damien aveva la stessa età di kay quindi l' avrà conosciuto sicuramente. Michael salutò gli altri con un cenno e prese a correre verso la scuola, i tre ragazzi rimasti soli si guardarono increduli, Sebastian " ma che gli è preso?" Bob " già perché è andato via all' improvviso?" jo li guardò e sorrise " si sarà ricordato che aveva qualcosa di urgente da fare" , i tre entrarono nella serra . Stupido, stupido, stupido pensò Michael, sono uno stupido , come ho potuto non pensarci prima?Damien , Damien , odio doverti chiederti qualcosa, ma tu sarai sicuramente uno degli ultimi che ha visto kay, che lo ha toccato , magari anche solo accidentalmente, nel corridoio, hai percepito per un secondo il suo calore, la sua vita, quando ancora il suo cuore batteva, i suoi occhi brillavano, le sue labbra pronunciavano parole, e poi biondo , cazzo, anche kay era biondo, l' hai forse amato?, ti ha forse attratto? Dio fa c

 
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