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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: VENERDI 17
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: fede04 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/07/2004 12:49:00

siete superstiziosi? no? allora leggete ..
 
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PRIMO
- Capitolo 1° -

Questa è la mia prima fan fic, spero vi piaccia!)



VENERDI 17

PARTE PRIMA:

Era un normale giorno di scuola,quando Claudia entrò in classe con la sua aria snob,seguita dalla sua migliore amica Sofia.
Sparse volantini per tutta la classe,era un invito a una festa che si sarebbe svolta nel weekend nella sua villa.
Tutti erano così entusiasti di questa notizia che non si accorsero dell’arrivo del professore.
Sabrina non era molto entusiasta di questa festa,ma ci sarebbe andata lo stesso visto che Danilo, il suo migliore amico,era riuscito a convincerla che un po’ di sano divertimento non le avrebbe fatto male. Sabrina era un ragazza diversa dalle altre; infatti non passava tutto il suo tempo a truccarsi o a parlare di ragazzi come invece facevano le sue coetanee; leggeva libri di fantascienza e navigava molto sul computer tramite internet.Molti la definivano una cyberpunk per le sue strane teorie,era anche molto intelligente e bella: aveva lunghi capelli rosso fuoco e ribelli che risaltavano ancor di più con i suoi occhi verdi, un fisico atletico e ben proporzionato. Aveva una simpatia particolare per Federico il bello della classe e forse l’unico punto che mostrava la sua femminilità.
La festa avrebbe avuto inizio alle 22: 00 di venerdì 17 dicembre, Danilo e Sabrina si chiesero come mai Claudia aveva deciso proprio venerdì 17 visto che era una ragazza molto superstiziosa, ma così superstiziosa, che se un gatto nero le attraversava la strada cambiava direzione.

PARTE SECONDA:

Il famoso venerdì era arrivato e alle 22: 05 gia tutti gli invitati erano presenti. La casa di Claudia era vicina a un bosco molto fitto che a quell’ora di sera faceva molta paura.Si fecero le ore piccole: ci fu il karaoke, alcune ragazze si misero a ballare a tempo di musica. Alle 02: 00 di notte erano tutti sotto le coperte che dormivano come angioletti, quando vennero svegliati di soprassalto da un urlo disumano proveniente dal bosco.
Sabrina e Danilo si vestirono in fretta e furia e notarono che nella camera dove tutti si erano riuniti per la notte mancavano all’appello Sofia, Claudia e Federico.
“Prendete tutte le torce che riuscite a trovare: rovistate nei cassetti magari troviamo anche delle candele e dei fiammiferi. Andremo in cerca di quei tre nel bosco; ”disse con tono autoritario Danilo.Dopo qualche minuto si contavano 5 torce e 4 candele.Il gruppo s’incamminò per il bosco in un silenzio di tomba, interrotto ogni tanto da un “Ho paura” di qualche ragazza.
Dopo mezz’ora che camminavano, Sabrina che era in testa al gruppo, si arrestò con un’espressione di disgusto che poco dopo atterrò su tutti i volti dei compagni. Lo spettacolo che si presentava loro era raccapricciante: il corpo di Federico era appeso ad un albero con il petto aperto e tutti gli organi interni erano sul terreno ricoperto di rugiada mattutina.

PARTE TERZA:

Alla vista di quell’orrore tutti pensarono il peggio quando non trovarono Claudia e Sofia. O almeno i loro cadaveri. “Chi potrebbe mai aver fatto una…una…insomma questo!?” chiese Sabrina con la voce rotta dal dolore per la perdita dell’amico.
“Le principali sospette sono Claudia e Sofia, essendo le uniche a non avere un alibi e a non essere presenti…comunque ora tiriamolo giù dall’albero, con molta cautela, mi raccomando. Ci potrebbero essere delle prove…” Disse Danilo come fosse in un film giallo, e lui l’investigatore. Danilo era un ragazzo molto intelligente, amava i gialli come suo padre che li scriveva. Danilo aveva un sogno: quello di diventare attore per interpretare personaggi sempre diversi, e magari interpretare l’investigatore dei racconti gialli scritti da suo padre. Era alto, moro, un fisico atletico, ben proporzionato e occhi di ghiaccio.
Era molto corteggiato dalle ragazze ma non provava molto interesse per tutte loro che svenivano al suo passaggio, anzi le definiva delle papere; ma aveva occhi solo per la sua amica e compagna d’avventure Sabrina.
“Mi dispiace ma io non ci vado fin lassù per tirare giù Fedrerico o almeno quel che resta del suo corpo!” disse Ivan, un ragazzo del gruppo.”Sei senza cuore, Ivan! Abbi un po’ di rispetto per il nostro povero amico, non vedi che orrenda fine ha fatto…povero Fede…non ha fatto del male a nessuno…non avrebbe il coraggio di far male a una mosca…” affermò Sabrina sull’orlo di un pianto senza precedenti.
Ivan stava per rispondere con il suo solito sarcasmo, ma Danilo lo fulminò con il suo sguardo di ghiaccio che fece passare del tutto la voglia di rispondere al mal capitato.
“Torniamo alla villa, chiamiamo la polizia e ci barrichiamo in casa. Magari è stato uno psicotico a ridurre il povero Federico così. Sabri cerca di calmarti o sarà peggio…” disse Danilo con una insolita freddezza.

PARTE QUARTA:

“La porta è aperta…chi è stata l’ultima persona a uscire dalla villa?” chiese Sabrina al gruppo sull’orlo del panico. “Sono stato io l’ultimo a uscire, ma ricordo perfettamente di avere chiuso la porta.” confessò Ivan.
“Non è stata forzata la serratura…sei sicuro di averla chiuso a chiave?” “Io ho detto di averla chiusa, ma non a chiave…prima di uscire ho provato a cercarla ma poi mi sono ricordato che l’aveva Claudia, l’aveva messa nella tasca dei jeans. Lo ricordo bene perché prima di farlo si era guardata attorno come se non volesse essere vista da nessuno mentre compiva l’atto.”
Il gruppo entrò nella villa dell’amica scomparsa chiusero la porta con una sedia e si riunirono nell’enorme salotto. “Vado a chiamare la polizia,voi restate seduti qui in salotto, e mi raccomando che nessuno si allontani.” Dopo poco che Danilo fu uscito dalla sala si sentii lo sbattere di una porta al piano di sopra e dei passi molto veloci come se qualcuno stesse correndo per il corridoio al piano superiore. “Avevo detto a tutti voi di rimanere qui in sala…perché non mi avete ascoltato?” “Dani,da quando sei uscito nessuno si è mosso dal proprio posto a sedere…quello che hai sentito tu e tutti noi sono i passi di qualche ospite indesiderato,se non quelli di Claudia e Sofia…” disse Sabrina con una voce che non trasmetteva nessuna delle tantissime emozioni che quel momento le aveva portato, e Sabrina non fremeva certo di gioia al sentire emozioni del genere.
“Ho una bruttissima notizia…il nostro ospite evidentemente non vuole che nessuno ci raggiunga…il telefono è staccato…sia quello nello studio sia quello in cucina. Ma quando dico staccato intendo staccato, nel vero senso della parola. Infatti il nostro sequestratore non si è limitato a tagliare i fili del telefono ma ha addirittura fatto sparire l’apparecchio…”
Il terrore, provocato dalle parole del bel tenebroso, si dipinse sui volti dei mal capitati.

PARTE QUINTA:

“Chiariamo la questione una volta per tutte…ti giuro che se non esco viva da questa situazione il mio spirito ti tormenterà per l’eternità! Te lo assicurò caro il mio Danilo! Sei tu che mi hai trascinato qui dicendo che un po’ di sano divertimento non mi avrebbe fatto male, sei tu che mi hai detto che non succederà nulla di più pericoloso che prendersi una sbornia…ti basta o devo continuare con l’elenco dei perché il mio spirito ti torturerà?” disse Sabrina in un impeto di rabbia che sbollì quasi subito. “Guarda che se proprio non volevi venire potevi restartene a casa tua per fare la baby-sitter a quella peste di tuo fratello, scusami tanto se ho cercato un modo per farti divertire!” rispose Danilo in tono provocatorio.
“Non mi vorrei intromettere ma stiamo solo perdendo tempo. Chi viene con me in perlustrazione del piano di sopra?” intervenne Ivan.
Ivan, Danilo e Sabrina si ritrovarono soli al piano superiore: “Cominciamo da destra o da sinistra?”
Propose Ivan; i due amici lo guardarono come se avesse chiesto se la terra fosse rotonda o quadrata. Ignorando la stupida domanda Danilo e Sabrina si diressero alla propria destra dove c’era un porta chiusa e un cartello con su scritto Claudia, aperta la porta il trio si ritrovò la medesima scena di qualche ora prima. Il corpo di Claudia era appeso al lampadario con il petto aperto, ma questa volta degli organi interni non c’era traccia. “Quando troveremo il colpevole ricordatemi di chiedergli come fa a trovare sempre una morte cosi varia da soggetto a soggetto…Dani guarda” disse Sabrina indicando la porta finestra “Spalancata…il colpevole sarà scappato da lì…” suppose Sabrina.

PARTE SESTA:

“Categoricamente impossibile. Non sarebbe mai riuscito a chiudere la porta, e poi tutti noi abbiamo sentito una persona che correva per il corridoio no?! Anzi io credo che il colpevole sia ancora nella villa e stia aspettando il momento opportuno per uscirne. Magari ci sta spiando…” Ivan e Sabrina si guardarono attorno, non sapevano cosa si sarebbero aspettati di trovare in quella stanza sui toni dell’azzurro, tempestata di poster d’animali di tutti i tipi.
“Se quello che dici è vero…Sofia dov’è?” chiese Ivan. Si sentii un pianto soffocato proveniente dalla stanza in fondo al corridoio. Danilo fece cenno di tacere ai due amici con l’indice sinistro, e con passo felpato si diresse molto cautamente verso la stanza. Era a un passo dalla stanza, mise la mano sulla maniglia, aprii lentamente la porta…

PARTE SETTIMA:

La stanza era totalmente buia, Sabrina fece per accendere la luce ma una voce la bloccò: “Ferma! Non lo fare…ti prego…” si riconosceva chiaramente la voce di Sofia. La sua voce era rotta dal pianto un pianto che faceva raggelare il sangue.
“Sei stata tu a uccidere Federico e Claudia…perché lo hai fatto…” chiese Danilo divorato dalla curiosità. “Abbiamo fatto una seduta spiritica…poi mi sono scagliata contro i miei amici e li ho uccisi…ma non ero io è come se uno spirito malvagio mi sia entrato dentro…io non farei del male a una mosca! Figuriamoci uccidere…” Sofia s’interruppe, Ivan accese la luce. I tre videro Sofia che si contorceva sul pavimento, poco dopo emise delle urla disumane, cominciò a graffiarsi il viso e a un tratto si fermò, era morta?
Danilo si avvicino all’amica in preda alla pazzia, le sollevò un braccio e lo lascio, il braccio ricadde al suolo. Danilo con un’espressione di solievo-terrore disse “è tutto finito…”

THE END BY FEDE04

 
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