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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: O.C.I
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: kisa-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/07/2004 20:43:01 (ultimo inserimento: 10/08/04)

la mia prima storia del tutto personale, un organizzazione controllo inumani, leggete^_-
 
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L`INIZIO DI TUTTO
- Capitolo 1° -

L'osteria dei cacciatori era da sempre il ritrovo dei peggiori elementi di Howlcity, si trovava in un luogo
isolato e discreto, adatto per concludere affari di ogni genere.
John se ne stava seduto bevendo una vadka al bancone, come ogni settimana da almeno tre anni
aspettava un nuovo pacco di droga che un amico avrebbe dovuto portare, si guardava in giro con l'aria tesa,
con il timore che qualche agente in borgese fosse li a controllare le sue mosse.
L'orologio segnava le undici e trenta, mancava poco all'arrivo della roba, l'uomo concentrò la sua attenzione sulla
porta d'ingresso del locale, ma l'unica persona ad entrare fu uno strano tizio con un impermeabile nero
e un paio di occhiali dello stesso colore che si sedette a un tavolo li vicino.
Mezzanotte
-quel bastardo è in ridardo- pensò John mentre si apprestava a bere il terzo bicchiere -giuro che se non arriva
me la paga-
Ma egli non arrivò.

John aveva passato una notte agitata in una delle camere dell'osteria nella speranza che la roba venisse
consegnatala mattina stessa, non portare a termine una consegna del genere significava morte certa, e lui
lo sapeva; la mafia non perdona. Scese le scale e si diresse al bar per aspettare "l'amico",
fortunatamente si accorse in tempo che al bancone a parlare con l'oste c'erano 2 poliziotti,
si nascose dietro la porta sperando di non essere stato visto e attese che gli agenti se ne andassero
-avresti dovuto vedere Andrew, uno spettacolo spaventoso- disse uno dei due rivolgendosi all'oste che sembrava
molto interessato dalla discussione -il corpo completamente sventrato, non hanno trovato gli organi, era
davvero disgustoso... dicono che sia stato un mannaro, ma io non credo a questo genere di cose... tutte
invenzioni, secondo me, è stato un qualche gruppo mafioso... il morto, quel tale... come si chiamava..
Peter... Poul.. era indagato per spaccio..-
Ecco svelato il perchè la droga non era arrivata, a quanto pare il corriere aveva sbagliato qualche cosa ed era
stato punito, lupi mannari, stronzate, sono stupide storie per spaventare i bambini aveva pensato John, e con
discrezione era scivolato alle spalle dei piedipiatti e si era diretto a casa.

L'uomo dall'impermeabile nero osservava la situazione dal tetto dell'osteria, stava fumando una sigaretta
quando un grande corvo atterrò alle sue spalle, alla zampa destra aveva legato un biglietto
-non capisco perchè non si decidano ad utilizzare i telefoni...-
staccò il messaggio dalla zampa dell'animale, apri il piccolo foglio di carta e ne lesse il contenuto
"ha ucciso, ma credo che tu sia già al corrente di ciò, non vogliamo altri guai, devi fermarlo."
-come se fosse semplice...-
Ormai lavorava con loro da tempo, Cedric River, era questo il suo nome, o almeno quello che gli avevano dato loro,
era ibrido, un mezzo vampiro per la precisione, sua padre(o meglio, il marito di sua madre) quando scoprì il tradimento della moglie
la aveva uccisa, e aveva cercato di uccidere anche lui, ma fortunatamente l'organizzazione lo aveva salvato in tempo.
Il suo stato di semi-vampiro portava vantaggi e svantaggi, poteva stare alla luce del giorno ma il suo riflesso non appariva negli specchi,
poteva sopportare le croci, ma aveva bisogno di sangue. l'O.C.I (Organizzazione Controllo Inumani) gli aveva
proposto una collaborazione, lui li aiutava a catturare i soggetti pericolosi (umani, bestie, ibridi come lui
o qualsiasi "cosa" pericolosa in circolazione) e loro in cambio gli avevano dato lavoro e un posto dove stare.
Tornò all'interno dell'osteria, aveva passato li la notte perchè gli ultimi avvistamenti del mannaro erano
da quelle parti e sperava di trovarlo prima che uccidesse, ma a quanto pare non ci era riuscito. Si sedette allo
stesso tavolino del giorno prima e ordinò la colazione, uova e pancetta non erano necessarie per la sua sopravvivenza,
ma avevano in ogni caso un buon sapore, sicuramente migliore del sangue di gallina di cui si era dovuto accontentare
la notte passata. Terminata la colazione pagò l'oste e si diresse al paese li vicino in cerca di notizie sull'aggressione.

Howlcity è il tipico paesino dove tutti conoscono tutti, allegro e luminoso di giorno, ma spettrale e tetro la notte.
Cedric camminava a passo spedito lungo la via principale diretto alla piazza alla ricerca di giornali che
trattassero del'omicidio della notte passata, e per sua fortuna, ne parlavano tutti. Comprò un giornale e si
sedette su una panchina a leggere, quando scorse un ragazzo su un tetto li vicino, sembrava avesse intenzione di buttarsi.
Con un salto raggiunse il tetto(uno di vantaggi di essere mezzo vampiro, agilità fuori da comune) e si rivolse al ragazzo
<<ei! sta fermo, che diavolo stai facendo?>>
ma quello non si mosse, restava la, sul bordo a guardare in basso, Cedric si avvicinò e non potè fare a meno di accorgersi
che la maglietta del giovane era macchiata di sangue e lacerata in più punti, e l'odore era inconfondibile, era lui il
licantropo
<<senti, io ti posso aiutare.. ma adesso, ti prego, fa qualche passo indietro>>
il ragazzo si voltò, avrà avuto si e no 18 anni, abbastanza alto con occhi e capelli castani, un viso infantile
e dai lineamenti dolci, guardava Cedric con gli occhi lucidi e arrossati dal pianto
<<senti, possiamo andare a parlare da un altra parte?>>
<<parlare... di cosa?>>
gli aveva risposto il ragazzo
<<oh credo che tu lo abbia capito, qual'è il tuo nome?>>
<<Alex...>>
<<molto bene alex, adesso ti spiacerebbe seguirmi?>>
Alex lo fissava con titubanza, chi era? cosa voleva? e come faceva a sapere...?
<<chi sei?>>
<<Oh giusto, il mio nome è Cedric, e sono un vampiro, o almeno... mezzo vampiro>>
Il ragazzo rimase immobile a fissarlo, non gli credeva, e iniziava a pensare che quel tizio fosse un pazzo.
Cedric si tolse gli occhiali e li misa in tasca rivelando gli occhi rosso scuro, fece un passo avanti e ricominciò a parlare
<<hai 2 possibilità, o scendi tranquillamente con me per le scale, o sarò costretto o portarti giù con la forza>>
terminata la frase incrociò le braccia e attese una risposta
<<ma che cosa... io non ti conosco, tu invece sai tutte queste cose su di me, perchè diavolo dovrei seguirti?
dove mi vuoi portare?>>
<<ti ho già detto che ti voglio parlare, e questo non un luogo adatto a farlo>>
Alex non ebbe neppure il tempo di reagire, Cedric gli era apparso alle spalle, lo aveva afferrato e
immobilizzato, lui si dimenava e cercava di liberarsi, ma l'altro ero più forte e tutti i suoi tentativi di fuga furono inutili
<<ei! datti una calmata>>
<<lasciami!!>>
E mentre l'altro continuava a lottare(inutilmente) Cedric lo trascinava in un appartamento di quella casa...

Fine del primo capitolo =D è la prima volta che provo a scrivere un racconto del genere, spero che non faccia troppo schifo ^^"""
















 
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