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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: UN BACIO PERICOLOSO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: leone5 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/06/2004 15:27:21

harry e hermione si baciano, ron e draco si vendicano... leggete! xd
 
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UN BACIO PERICOLOSO
- Capitolo 1° -

Un Bacio Pericoloso

Harry Potter era sraiato a testa in sù, con le gambe giù dal letto, sul suo soffice e comfortevole letto a baldacchino nella Sala Comune di Grifondoro. Rimuginava calmo, senza neanche più la voglia di pensare, agli orrori della giornata appena passata. Alla lezione di pozioni avevaa fatto perdere a Grifondoro ben 50 punti, per aver fatto cadere su Tiger e Goyle, che ridevano sguaiatamente delle battute di Malfoy sulla famiglia di Harry, un intero calderone di Pozione Congelante. C’era però un lato buono, che ovviamente Piton non aveva considerato: la Pozione era venuta davvero bene, e aveva congelato Tiger e Goyle seguendo la loro perfetta forma del corpo. Draco Malfoy non avrebbe potuto essere più soddisfatto dei punti sotratti a Grifondoro, tanto che la sua Pozione Congelante da bianco candido che era passò a una vaga sfumatura di rosso rubino. Ovviamente Piton lasciò passare la vicenda, assegnando a Malfoy un tema di venti centimetri sugli ingredienti esatti della Pozione Congelante, ma Harry fu sicuro che alla fine della lezioni Piton avesse detto sottovoce a Malfoy di non disturbarsi di fare alcun tema.
Alla terza ora Harry aveva dovuto sopportare Scalterr, l’insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Altri 100 punti in meno per Grifondoro, perchè Harry aveva rotto l’Avversaspecchio di Scalterr con un Incantesimo Bombarda per il nervoso, e una scheggia era finita proprio sulla guancia di Ron.
Poi Storia della Magia fu estenuante, e non c’era neanche Ron per giocare all’impiccato, dato che era in infermieria. In più, per ragioni ignote, Hermione non era venuta a nessuna delle lezioni e quindi Harry aveva dovuto ascoltare tutta la sua lunga relazione sulla Pace dei Goblin e prendere appunti.
A lezione di Erbologia aveva incendiato delle piante curative che Madama Chips voleva usare per curare Ron (“Queste piante sono rarissime! E lei, Signor Potter, ne ha appena fatte fuori cinque! 100 punti in meno per Grifondoro!” aveva urlato la professoressa Sprite)
Infine alla partita di Quidditch aveva lanciato via la bacchetta, che, non si sa come, distresse la Firebolt di Harry e anche sè stessa, per non parlare delle scintille che provocò per lo stadio, le quali costarono a Harry altri 50 punti in meno per Grifondoro.
Harry non riusciva a crederci. 300 punti in meno a Grifondoro per colpa sua, e in una sola giornata.
Ma la cosa che lo irritava di più, che lo rodeva come non mai, era l’aver visto Malfoy e Cho che si baciavano. Sapere che a Malfoy non importava un accidenti di Cho, e che lei si era lasciata abbindolare da quattro sorrisetti, lo innervosiva ancora di più. Avrebbe tanto voluto sfogarsi. Spaccare qualcosa, tanto per cominciare.
La porta del dormitorio si aprì di scatto. Ne entrò Hermione. Harry si aspettava la sua solita ramanzina, e la prospettiva di vedere Hermione arrabbiata a morte con lui lo rattristavca ancora di più. Si alzò.
“Ciao...” disse harry.
Hermione non rispose. Harry notò che non aveva uno sguardo particolarmente cupo. Hermione si buttò su harry e.. accadde tutto in una frazione di secondo: la bocca di Harry, che non se lo aspettava per niente, e quella di Hermione si erano incontrate, sfiorate... Harry non sapeva perchè, non sapeva se era giusto... ma gli piaceva da matti, e non avrebbe mai voluto smettere. Non era la prima volta che baciava: aveva già baciato Cho al quinto anno. Ma questa volta era diverso: Hermione lo voleva davvero, non lo faceva come riflesso di qualcun altro. Dopo quelli che a Harry parvero pochi secondi, ma che in realtà erano stati molto di più, la porta del dormitorio si aprì di nuovo. E ne entrò Ron, un grosso cerotto sulla guancia, l’orrore nel volto. Si bloccò sulla porta, con gli occhi orripilati. Harry e Hermione si voltarono di scatto. Si guardarono negli occhi. Ron guardò Hermione, poi Harry. Ma Harry non fu sicuro che fosse uno sgvuardo divertito. Affatto. Era carico di odio. Simile a quelli di Piton. Ron se ne andò, sbattendosi le porta alle spalle. Hermione cadde seduta sul letto e ssi mise le mani sulla faccia.
“Hermione... – chiese harry – perchè l’hai fatto?”
Ancora una volta, Hermione non rispose subito.
“Beh... – disse imbarazzata – Harry... tu mi piaci... volevo farlo... e l’ho fatto...”.ù
Harry la guardò. Anche a lui era sempre piaciuta, ma la sua figura era sempre stata offuscata da quella di Cho e da quella di Ginny. Ed ecco che i sentimenti che provava per lei dal primo anno saltavano fuori, ribollenti, desiderosi di essere visitati uno per uno.
“Hermione... perchè Ron ha reagito così?”
“Perchè lui mi ama, Harry, non lo capisci? Lui ama me, ma io amo te!” rispose Hermione sul ppunto della disperazione.
Harry fu spiazzato da quelle parole. Harry amava Hermione o Cho? Sapeva cosa si provava a veder baciare Cho da Malfoy, e provò a immaginarlo con hermione... decisamente, harry sarebbe stato molto più geloso con Hermione.
“Andiamo in sala Grande, Harry?” chiese Hermione con un tono basso, flebile, dolce.
Harry annuì. Si alzò, diede la mano a Hermione e si incamminò verso la Sala Grande.
Harry si sentiva a disagio. Si era appena messo con Hermione, senza tanti giri di parole. Hermione e Harry si lasciarono la mano, ma lo fecero perfettamente sincronizzati, così che nessuno dei due sembrò sgarbato. Si rivolsero un gran sorriso e contnuarono a camminare. Giunti alla Sala Grande, non trovarono Ron, ma Draco Malfoy, che aspettava Harry fermo, appoggiato alla parete, con uno sguardo molto tronfio. Aveva un sorriso che tagliava il ghiaccio.
“Bene, bene, bene... i due sposini...”
Hermione lanciò a Malfoy uno sguardo di fuoco. Lui ricambiò, spavaldo. Harry era irato con Ron: era statp sicuramente lui a spifferare tutto a Malfoy. Sol lui sapeva.
“Avanti, dai, ammettetelo... state insieme vero?”
“Taci, Malfoy!” esclamò Hermione.
“Oh, scusa, fanciulla, ti rode che io lo sappia...” disse malfoy con voce falsamente dispiaciuta.
“Malfoy, chiudi quella bocca!” tuonò harry.
“Oh, Pottino Potterino difende la sua Dama...”
“Malfoy... sto perdendo la pazienza...”
“Oh, che paura...”
“Malfoy finiscila!”
Malfoy simulò la ridicolizzazione di un bacio appassionato.
“Oh vieni qui, Hermionuccia, ti proteggo io...” sghignazzò Malfoy.
Hermione tirò un cartone proprio in direzione di Malfoy, che si abbassò schivandolo. Harry gli tirò un calcio in pieni stinchi. Malfoy lacrimava di dolore, ma non emise alcun suono, e tirò un pugno nella pancia di Harry. Qualcuno al tavolo sembvrava aver notato la scena. Gli insegnanti non c’erano, probabilmente erano ancora intenti in una discussione nella Sala Professori. Ginny Weasley si alzò di botto; un quartetto di grossi tipi di Serpeverde fece un gran chiuasso di sedie per alzarsi; qualche tizio di Corvonero e Tassorosso si alzò per vedere meglio.
Malfoy stava picchiando Harry, mentre Hermione picchiava Malfoy, ma due il quartetto di Serpeverde accorse in aiuto a tenere Hermione e dar manforte a Malfoy nelle mazzate contro Harry. Ginny fece senza duelli alla babbana: estrasse la bacchetta e urlò: “Arceo!!!”. Tre grossi boccali di succo di zucca fresco volarono contro Malfoy, che lasciò andare Harry ed estrasse anch’esso la bacchetta:
“Bombarda!!!” esclamò. I tre boccali si frantumarono a mezz’aria.
Ma fu un grave errore: Harry intento si era alzato, aveva estrasso la bacchetta e si apprestava ad attaccare Malfoy, che si voltò, ma troppo tardi.
“Expelliarmus!” esclamò Harry. Malfoy cadde all’indietro come un sacco di patate e la sua bacchetta volò verso Hermione, che la prese in mano, tirò una forte gomitata al tizio che la teneva da destra, che lasciò la presa. Lei ne approfittò per tirare un calcio in pieno volto allo stesso tizio, che cadde a terra col naso sanguinante. L’altro Serpeverde corse verso Hermione, ma lei, con un colpo di bacchetta, lo fece cadere a terra.
“Serpensortia!” esclamò Pansy Parkinson, che era arrivata dal tavolo dei Serpeverde. Una grossa vipera scaturì dalla bacchetta della ragazza.
La serpe si diresse verso harry, che era ancora di spalle con la bacchetta puntata verso Malfoy. Ginny fu decisiva:
“Evanesco!” esclamò più veloce che poteva. La vipera svanì all’istante. Intanto erano arrivati due tizi di Tassorosso, uno magro e uno un po’ più robusto, due ragazze e un ragazzo di Corvonero, tra cui Luna Lovegood, i fratelli Canon, e molta gente di Serpeverde. Ginny, Harry, hermione, i fratelli Canon, i tre Corvonero e i due Tassorosso erano schierati da una parte, mentre Malfoy, Pansy Parkinson, i quattro gorilla di Malfoy e altri serpeverde erano tutti con le bacchette alzate (alcuni anche con i pugni alzati). Stava per iniziare un autentico duello collettivo. Tutti, ai tavoli, erano in piedi. L’attesa dei prof si stava facendo moto calda. Fu un attimo, un secondo, e bacchette volavano di qua e di la colpite da Incantesimi di Disarmo, qualcuno cadeva a terra colpito da Incantesimi di Ostacolo, e Harry fu sicuro di sentire forte e chiaro un “Crucio” da parte di quella che riconobbe come la voce di Malfoy. Ai suoi opiedi, infatti, la scena risultò essere orribile: Hermione era distesa per terra, si agitava, gridava, come se dei tentacoli invisibili la stritolassero senza pietà.
Neville Paciok era arrivato anche lui dai tavoli e, vedendo Hermione colpita dall’incantesimo Cruciatus, puntò la bacchetta verso Malfoy. “Expelliarmus!!!” gridò, ma un ragazzino magro di serpeverde fu più veloce, e la bacchetta di Neville volò via dentro un boccale di succo di zucca.
“Finit Incantatem!” gridò Ginny orripilata vedendo Hermione, che ormai gridava di meno. Altri due Serpeverde si erano uniti a Malfoy con la Maledizione Cruciatus. Nwville piangeva e gridava. Harry scagliava qualsiasi incantesimo gli veniva in mente, provò addirittura a saltare addosso a Malfoy e compari, ma c’era sempre qualche altro serpeverde che fermava Harry. L’incantesimo di Ginny non servì a nulla. Ormai anche i tassorosso e i Corvonero si erano accorti di hermione agonizzante, e anche chi aveva deciso di astenersi dalla lotta ormai si era unito alla cerchia di studenti attorno a Hermione. Il chiasso erab terribile: Harry, Neville e Ginny gridavano. Gli altri lanciavano incantesimi a caso, tanto che boccali, bicchieri, piatti, bacchette, Neville, tavoli, elfi domestici accorsi a vedere volavano ovunque o erano scaraventati addosso ad altri studenti o oggetti. In molti si trovavano con la faccia coperta di brufoli, altri non riuscivano a parlare, altri erano pieni di pelo, altri ancora avevano dei dentoni da cstoro esageratamente lunghi. Malfoy e gli altri due di Serpeverde erano come protetti da un aura invisibile, che impediva a qualunque incantesimo di raggiungerli. Intanto, c’era altra gente che si ritrovava a sputare fuoco, o con delle alette da fatina, o rimpicciolito, alcuni addirittura avevano naso e altri parti del corpo sanguinanti.
“BASTA COSì!!!” tuonò una voce alquanto familiare proveniente dalle scale. Nessuno si voltò.
“BASTA HO DETTO! FINITELA!” la voce della McGranitt rimbombò remota nella Sala grande devastata, con pezzi di vetro rotto ovunque.
“PER LA BARBA DI MERLINO! ALBUS! ALBUS VIENI A FARE QUALCOSA!” si sgolò la McGranitt.
“FINIT INCANTATEM!” risuonò la voce alta di Silente. Ogni genre di incantesimo svanì. Addirittura il Crucio di Malfoy terminò, e a questo punto nessuno poteva più ignorare McGranitt e Silente furiosi sulla soglia. Ma a Harry non importava niente di eventuali 1000 punti persi: Hermione stava male, era lì sdraiata per terra, immobile.
Silente richiamò al silenzio.
“Sono sinceramente disgustato dal vostro comportamento!” esclamò.
“Maledizioni senza Perdono! – tuonò verso malfoy. Harry non l’aveva mai visto così arrabbiato. Anche la McGranitt sembrava impressionata. – A che punti dovremmo arrivare! Malfoy, sta certo che segnalerò al Ministero il tuo comportamento! E intanto sei categoricamente espulso da questa scuola!”. Pezzetti di bava da urlo pendevano dalla bocca di Silente.
Malfoy apriva e chiudeva la bocca cong li occhi sgranati. Poi il suo sguardo recuperò la spavalderia di sempre.
“No, Silente, non sarai tu a cacciarmi da qui! Sono io che me ne vado!! – esclamò irato, ma con le lacrime agli occhi – Ah quando lo saprà mio padre!” borbottò dirigendosi verso l’uscita.
“Pazzesco!” disse la McGranitt, ma in pochi la sentirono – rivolgersi così al Preside!”
Silente identificò gli altri due Cruciatori.
“Voi due! – urlò – avrete la stessa sorte di Malfoy, statene certi!”
Poi coccò un’occhiata a hermione: il suo sguardo si addolcì.
“Professoressa – disse rivolto alla McGranitt – la portì da Madama Chips! Lei saprà cosa fare!”
“Corro!” disse la McGranitt dirigendosi verso Hermione, prendendosela in spalla e portandola verso l’Infermieria.
Silente era rimasto solo con gli studenti. Si mise a braccia conserte, si alzò i tutta la sua altezza e disse: “Spiegatemi cosa è successo esattamente”.
Ancora una volta, harry avrebbe preferito che si fosse messo a urlare. A turno, tutti raccontarono quello che era successo. Harry dovette affrontare l’argomento Hermione, perchè comunque voleva avere il cento per cento della sincerità. Dopo un quarto d’ora di spiegazioni, il Preside sistemò la sala con un paio di colpi di bacchetta e disse: “Mangiate, e senza risse! Scriverò ai vostri gennitori spiegando l’accaduto.”

La cena era stata accompagnata da uno strano silenzio: un silenzio chiacchierato, quello che di solito era il ronzio piacevole di piatti che si muovevano, posate che affondavano, e il chiacchiericcio degli studenti, questa volta era stato cupo, freddo.
Tre giorni dopo, a lezione di pozioni, Harry notò che Piton era avvilito come non mai, le sue labbra erano serratissime, Gli occhi ridotti a fessure gelide. Approfittò di cause minime per togliere a Grifondoro altri 100 punti. Neville aveva fatto cadere il suo calderone di Pozione Colorante, e il pavimento si era colorato di un bel verde acceso, ma con un colpo di bacchetta Piton l’aveva fatto ritornare della cupezza originaria. Per una cosa così, Harry fu sicuro che la McGranitt non avrebbe tolto un punto, nè alla sua casa nè a nessun altra, ma Piton tolse ben 25 punti a Grifondoro. La pozione di Harry aveva assunto un colorito giallastro, quando doveva essere di un bel rosino tenue. Altri 25 punti in meno. Poi Piton sottrasse altri 25 punti perchè Ron era diventato tutto rosso perchè la sua pozione era diventata rosa scuro, e Piton aveva detto che le inalazioni della Pozione avevano avuto come conseguenza l’arrossimento di Ron. I restanti 25 furono tolti a Dean Thomas perchè continuava a lanciare sguardi irati a Piton.
Ancora nessuno a Ron aveva raccontato nulla della sera preecedente. Malfoy ovviamente non c’era. Hermione neanche.
Piton stava per passare vicino a Seamus Finnigan, la cui pozione era diventata blu scuro, ma il suono della campanella li salvò. Per quella volta non dovevano raccogliere dei campioni di pozione, e la cosa fu molto gradita da Harry.
Fuori dall’aula, Ron approfittò della ricreazione per tirare da una parte Harry.
“Che diavolo ti è venuto in mente di baciare Hermione?” disse con occhi che lanciavano scintille.
“Ron... – disse Harry sulla difensiva – non... io... “
“Tu cosa?” interruppe Ron.
“Io... insomma, lei... “
“Oh, certo, Hermione ti ha baciato, si, sicuro!”
“Ma, Ron, tu e lei non state assieme!”
“Ah, perchè, voi due si?”
Harry non rispose. La risposta era si, ma non poteva dirglielo così freddamente.
“Lo sapevi benissimo che... che... “ - disse Ron, e voleva dire “che mi piaceva”, ma non lo disse – E poi perchè oggi non c’era a lezione? Non c’era neanche ieri, cos’è successo? E Malfoy? Che fine ha fatto?”.
Harry non sapeva se raccontare oppure no. Alla fine si decise e cominciò il racconto. Alla fine, Ron aveva la bocca spalancata.
“Lo ammazzo! Dov’è? DOV’è? – esclamò Ron riferito a Malfoy – Io lo disintegro! Non me ne frega di Azkaban, io... “
“È stato espulso” interruppe Harry.
Ron, che aveva aperto la bocca per ribattere, la richiuse lentamente.
Il suo sguardo infervorato, a un certo punto cadde a terra, come lui si lasciò cadere pesantemente su una sedia.
“In fin dei conti – disse con voce sepolcrale – è giusto che sia finito così... io non avevo nessuna possibilità con Hermione... è giusto che stia con te...”
“Ma lei non sta con me!” esclamò Harry, ma abbassò lo sguardo quando Ron lo guardò torvo.
“Però vi siete semplicemente biaciati appassionatamente!”
“Ron... ma... “
“No, Harry, non raccontarmi bugie... è già abbastanza difficile così!”
La sua voce sembrava singhiozzante, come se stesse cominciando a piangere.
“Io... io devo andare!” esclamò Ron in lacrime, alzandosi e correndo verso il dormitorio di Grifondoro.

Fino a sera non si parlarono. Si avviarono insieme al dormitorio di Grifondoro, però.
Appena arrivati al dormitorio, Ron si buttò sul letto esausto. Harry fece lo stesso sul suo letto.
Ron aveva ricominciato a singhiozzare. Harry stava in silenzio.
La porta del dormitorio si aprì all’improvviso, e ne entrò Hermione, apparentemente stanchissima.
“Ciao...” disse debolmente. Harry la imitò, ma Ron non salutò e si mise a singhiozzare ancora più forte, con la faccia nascosta tra le mani. Le sue orecchie, unica parte scoperta della testa, vide Harry che erano di un bel rosso vivo.
Hermione si sedette sul letto di Ron, e lo accarezzò affettuosamente.
Harry si odiò per averlo pensato, ma provò un lieve moto di gelosia.
“Ron... - disse Hermione con voce debole – sei ancora arrabbiato con me?”
“Non sono arrabbiato!” borbottò Ron tra i singhiozzi.
Hermione si morse un labbro e gli prese le mani, togliendogliele dalla faccia.
Ron aveva la faccia rossissima, con le lacrime che ancora scendevano.
Hermione era l’esatto contrario: bianca come un lenzuolo.
“C-come stai?” chiese Ron.
Hermione non rispose, ma si avvicinò a Ron. Harry avrebbe voluto alzarsi e trattenerla. E si odiò ancora di più per questo. Hermione baciò Ron sulla guancia, e lui le tirò un sonoro schiaffo in pieno viso.
Hermione si ritirò su tenendosi la guancia, in lacrime, a bocca aperta.
“Ti odio! - urlò Ron – Vattene! Fuori!”
Hermione uscì dalla stanza piangendo, e harry la seguì, arrabbiato a morte con Ron e con sè stesso.
“Si, bravo, vai dalla tua Hermionuccia! – esclamò Ron – così magari ti da qualche altro bacetto!”
Harry gli lanciò un’occhiata torva sulla porta, e lui ricambiò.
“Ha fatto bene Malfoy a Cruciarla! Anzi, doveva Cruciare pure te! E ha ragione quando dice che è solo una sporca Mezzosangue!”
Harry non ci vedeva più: estrasse la bacchetta ed esclamò: “Stupeficium!”.
Ma Ron era più pronto di lui:
“Expelliarmus!” esclamò, e la bacchetta di Harry volò dall’altra parte della stanza.
Ron si era alzato in piedi, la bacchetta alzata.
“Accio bacchetta!” urlò harry.
“Furnunculus!” esclamò Ron, e Harry si riempì di brufoli.
Harry cadde ancora indietro e recuperò la bacchetta a fatica.
“Densaugeo!” ruggì Ron, e harry per l’ennesima volòta cadde a terra e i suoi incisivi raggiunsero dimensioni allarmanti.
Harry recuperò la bacchetta e si stava preparando ad attaccare.
“Accio bacchetta!” urlò Ron, e la bacchetta di harry andò in mano a Ron, che fece roteare la sua e quella di Harry in aria, puntandole entrambi su Harry, ormai brufoloso, ammaccato e coi denti lunghi.
“Cru...” stava dicendo Ron.
“Expelliarmus!” esclamò Hermione, appena entrata nella stanza.
Ron cadde all’indietro ed entrambe le bacchette volarono in aria.
“Accio bacchette!” urlò Hermione, passandone una a Harry, che si rialzò, si mise a posto gli occhiali, e tirò un urlo sovrumano quando si vide allo specchio.

Alla fine si scoprì che Ron era sotto Imperius da Malfoy, e ancora nessuna ha capito come abbia fatto. Harry andò in infermieria e Madama Chips lo curò in pochi giorni, ma a Harry sarebbe piaciuto che fossero di più, dato che aveva sempre Hermione affianco. Malfoy, non si sa come, fu riammesso a Hogwarts, ma sotto stretta sorveglianza. Il fatto che addirittura Piton parve deluso dal comportamento di Malfoy fu chiaro segno primo della gravità della cosa, secondo del fatto che ancora un briciolo di imparzialità era rimasta nel Malfoyco cervello di Piton. Nei giorni seguenti, tutti i prof erano molto contenti con Harry, Ron e Hermione, e approfittavano di qualunque cosa per assegnare loro punti. Tutti tranne Piton, ovviamente.
Durante la lezione di Trasfigurazione, la McGranitt aveva assegnato 100 punti a Grifondoro perchè Harry aveva trasformato Ron in un grossso topo, ee Hermione aveva trasfigurato il topo in Ron, che poi li aveva trasfigurati entrambi in colombe. Dopo la trasformazione, Harry e Hermione avevano svolazzato per tutta la stanza, e quando la McGranitt li ritrasformò, tutta la classe esplose in un fragoroso applauso mentre Harry e Hermione tornavano a baciarsi appassionati.
E ciò riaccadde anche in Sala Grande, e anche Silente applause forte. Addirittura Ron. Anche Piton si sforzò di sbattere le mani annoiato un paio di volte, con una faccia disgustata da tale mielosità.



Scusate ma è la miaa prima FanFicttion, abbiate pietà XD
Commentate in tanti! XD

 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
kiara91 - Voto: 14/05/10 20:38
non ho capito bene... draco si è arrabbiato perche a lui piace harry??? communque questo racconto promette bene... spero che alla fine sia un dracoxharry adoro questa coppia
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