torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: L`OSCURO LIGNAGGIO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: nube05 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/06/2004 19:57:13 (ultimo inserimento: 24/06/04)

una ragazza che nasconde in sè un dono,che è quasi una maledizione tornerà a hogwarts dopo anni e dovrà scegliere da che parte schierarsi.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
ALEXADRA SOLOMON
- Capitolo 1° -

Era una calda giornata di settembre, un fresco venticello profumava l'aria di Londra una ragazza di circa 16 anni dai capelli corvini raccolti con una bacchetta di legno dietro la nuca, dalla acconciatura fuoriuscivano dei ciuffi che le coprivano parte del volto, gli occhi di un color verde acqua che a volte tendeva al grigio, scorreva i binari della Stazione di King' s cross.
Finalmente si trovò di fronte al binario 9 e 3/4 si lo fissò per qualche istante e pensò che dopo 4 anni non era affatto cambiato, c'erano ancora ragazzi di tutte le età che attraversavano il muro per raggiungere il treno che gli avrebbe portati nell'immenso castello che consideravano la loro seconda casa.
Ma ha lei quel treno e la sua destinazione non piacevano molto, così prese un bel respiro e attraverso il muro, pochi istanti dopo si girò cercò con lo sguardo il suo maggiordomo.
Fred : "Signorina Solomon sono qui"
La ragazza fissò l'uomo era alto e magro dai capelli rossicci e portava gli occhiali, aveva un area raffinata e colta, con una mano trainava il grosso baule mentre con l'altra faceva cenno alla sua assistita.
La ragazza si avvicinò si assicurò che il maggiordomo sapesse dove riporre i suoi bagagli e si avviò verso il treno prima di salirvi fischiò, da dietro una colonna un lupo, dal folto pelo bianco striato di nero e grigio la raggiunse.
lei, gli accarezzò la testa e gli disse: "Su bellezza salta su"
I ragazzi la intorno cominciarono a borbottare, nessuno sapeva chi fosse quella ragazza e soprattutto perché le fosse concesso di portare un cane con sé.
La fanciulla percorse il treno finché nono trovò un posto a sedere, in un scompartimento completamente vuoto; li si accomodò sul sedile più vicino al finestrino.
Appoggiò il capo allo schienale, era stanca e le sembrava di aver la testa molto pesante, si passò una mano sulla fronte e chiuse gl'occhi voleva cancellare tutto ciò che le stava intorno.
Il grosso lupo bianco le poggiò la testa sulle gambe e guaii, la padrona sollevo le palpebre e con una mano carezzo la fronte dell'animale poi con voce flebile quasi impercettibile disse:
"non preoccuparti Nube va tutto bene, sta solo pensando, purtroppo non era un pensiero piacevole"
Il lupo con un balzo salì sul sedile affianco alla ragazza e si accucciò poggiando la sua testa sulle ginocchia della padrona.
Poco dopo il treno partì la ragazza dai capelli corvini pensò: "Preparati Hogwarts, Alexandra Solomon sta tornando"
Poi sul suo viso si dipinse un mezzo sorriso rassegnato, e richiamò alla memoria ciò che era successo pochi giorni prima.....
Alex era nella sua stanza nella grande e triste tenuta Solomon, in quei giorni dopo l'arresto di molti amici di famiglia, tra cui il miglior amico di suo padre Lucius Malfoy, accusati di essere mangiamorte e di servire il signore oscuro, nella sua casa regnava l'inquietudine e la rabbia .
Ma la sua famiglia non era affatto inviperita perché reputava queste accuse solo illazioni, magari fosse stato così, in realtà loro sapevano bene che era tutto vero anzi, sua nonna il capostipite della famiglia Solomon era sempre stata una sostenitrice di Voldemort. Così aveva educato Alex a disprezzare tutti coloro che non fossero maghi puri, sin dalla più tenera età, ma purtroppo per lei non vi era del tutto riuscita perché nel cuore della nipote albergava un sentimento troppo forte per essere sconfitto l'amore. Quella forza immensa che la madre le aveva lasciato dopo la sua scomparsa, Alex la sentiva ogni giorno, anche se il fardello che la sua famiglia le aveva poggiato sulle spalle stava pian piano soffocando quel prezioso ricordo.
Infatti la ragazza era dotata di un particolare dono, ho almeno così la pensava sua nonna, in realtà lei malediva ogni giorno quel potere così particolare, poiché l'empatia non aveva fatto che crearle problemi, il potere di sentire ciò che gli altri provano, ogni loro più segreto sentimento, in qualsiasi momento ed esserne influenzati era una peso troppo grande per una ragazzina, oltretutto non la consolava per nulla il fatto che se fosse riuscita a controllare il suo "talento" avrebbe potuto influenzare l'umore e i sentimenti degli altri rendendoli schiavi del suo volere.
Durante l'infausto giorno che le era tornato alla mente, sua nonna l'aveva fatta chiamare e lei accompagnata dal suo maggiordomo era entrata nel grosso studio dalla aria gotica e raccapricciante la nonna, una donna sulla sessantina che portava i suoi anni magnificamente, almeno così le dicevano tutti visto che pur essendo ormai avanti con gli anni era ancora una bella donna, aveva lunghi capelli biondi e pelle di un bianco candido, le labbra rosse come il fuoco un aspetto regale; l'aveva saluta con un cenno del capo poi con tranquillità aveva finito di leggere la gazzetta del profeta. Dopo una attenta lettura aveva piegato il giornale e riposto i suoi occhiali poi aveva fissato la nipote, che per tutto quel tempo era rimasta lì senza fiatare fissando la donna, poi con voce suadente le disse: "Tesoro, saprai già perché ti ho chiamato"
Alex: "si...almeno lo immagino "
Anna (la nonna): "Non mentirmi, tu potrai leggere il cuore delle persone, mai conosco ogni tuo pensiero"
Un brivido freddo percorse la schiena della giovane fanciulla
Anna: "so bene che sai già di cosa voglio parlarti, quindi dimmi che ne pensi"
Alex: "so che sei preoccupata per Malfoy, che per te è come un figlio, ma i dissenatori hanno abbandonato la prigione, non ci vorrà molto e sarà di nuovo libero "
Anna: "Questo lo so (aveva un tono seccato e freddo) non dovresti girare intorno alla questione mi innervosisci"
Alex raccolse tutte le sue forze e disse: "No! Io non ci torno"
Anna con tono pacato ma deciso rispose: "smettila, non fare i capricci, capisco che per te sia stato duro controllare il tuo potere in quel posto quando avevi 11 anni, ma ora sei adulta, non puoi continuare a prendere lezioni private e a fuggire"
Alex: "Perché ora? "
Anna: "gli ultimi anni sono i più difficili, non puoi continuare a casa e oltretutto devi farti degli amici"
Alex: "amici.... Queste sono balle, io ti servo sono solo una pedina"
Gli occhi della nonna si fecero sottili come fessure: "puoi ripete cara?"
Alex capì di avere fatto una sciocchezza, ma non intendeva tornare a Hogwarts, non voleva rivederlo mai più, non voleva soffrire più.
Anna: "allora?"
Alex: "nonna non puoi mentirmi, lo sai"
Anna: "io ho deciso tu completerai gli studi a scuola, ti integrerai e sarai la migliore. La tua preparazione è molto più elevata rispetto agli studenti mediocri che popolano quel posto"
Alex: "se proprio hai bisogno di me ti aiuterò, non hai bisogno di mandarmi a Hogwarts" era disposta a tutto piuttosto che tornare laggiù
Anna: "io ho bisogno che tu sia lì e che cominci a frequentare ragazzi adatti al tuo rango, non potrai vivere tutta la vita da sola e per di più la nostra causa necessita di giovani alleati e tu potresti sondare il terreno. Ora non voglio sentire più una parola, questo pomeriggio andrai a provare l'uniforme e tra una un mese partirai, intesi?"
Alex annui, poi si voltò e uscì da quel lugubre studio, nella sua testa continuavano ad affollarsi pensieri ed una frase ricorreva senza sosta "la nostra causa", ma come poteva credere nell'assurdo ideale di sua nonna, eppure dentro di lei una parte ci credeva, quella parte la spaventava, sperava con tutta se stessa che fosse il suo "dono" che la influenzava che quelli non fossero pensieri suoi.
Ma ora era sul treno stava per tornare in quella scuola, un'altra frase la perseguitava era della nonna: "non potrai vivere tutta la vita da sola" .
Che fosse vero, davvero nessuno poteva vivere solo, infondo anche la madre che era l'esatto opposto della nonna lo diceva nel suo diario, che la figlia aveva trovato nel primo ed unico anno passato a Hogwarts, in quel quaderno ella raccontava tutti i suoi anni dall'adolescenza al giorno in cui era scomparsa senza lasciare traccia.
Lo prese dalla borsa e ne rilesse alcune righe "ho scoperto qualcosa di gran lunga più potente della magia.... prima vivevo con la convinzione che non esistesse... ma ora spero con tutto il cuore che a nessuno sia negato il diritto di innamorarsi e che a nessuno sia tolta la gioia che questo sentimento può dare.... ...anche se soffrirò e sono sicura che sarà così, io continuerò ad amare perché voglio che mia figlia cresca in un mondo migliore, lontana dal male e avvolta dal calore dei sentimenti....... Ma come ho fatto a non capire, è sempre stato tutto così chiaro............ Perciò devo portarla via .......non posso permettere che cresca in una casa dove regna l'odio.......
Questi erano gli ultimi pensieri di sua madre, lei gli aveva riletti migliaia di volte ed ogni volta la sentiva vicina come se una parte di lei le fosse rimasta affianco, nessuno altro sapeva della loro esistenza, purtroppo non erano molto chiari perché il tempo e le lacrime di Alex avevano logorato quelle pagine.
Mentre guardava fuori dal finestrino immersa nei suoi pensieri, notò la sua immagine riflessa nel vetro l'incarnato diafano così candido si scontrava con i neri capelli dai riflessi blu come la notte, gli occhi vitrei variavano la tonalità a seconda della luce che li colpiva, tristi e profondi, le labbra rosee abbastanza carnose con gli angoli lievemente rivolti verso il basso, si accorse che una lacrima le solcava il volto
la asciugò rapidamente ma in quell'istante sentì qualcuno che si avvicinava alla cabina, così con rapidità infilò il diario in borsa e fissò la porta, aveva sperato fino a quel istante di non incontrare nessuno fino all'arrivo ad Hogwarts, ma quella speranza era svanita quando un bel ragazzo con profondi occhi verdi nascosti da degli occhiali dalla montatura tondeggiate, un sorriso gentile e capelli scuri scompigliati,che gli davano l'aria un po' trasandata da sognatore, che nascondevano un cicatrice a forma di saetta le disse: "Ciao... scusa è libero questo posto"


 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: