CAPITA... SEMPLICEMENTE CAPITA...
- Capitolo 1° -
NEI TUOI OCCHI
Primo capitolo – Capita… semplicemente capita…
“E’ una sciocchezza!” urlo, sbattendo rabbiosamente un bicchiere pieno di whisky a terra. Il suo contenuto straborda, macchia il pavimento. Peccato, era di ottima qualità. Ma ora non è questo il problema.
“E dai, Sanji, che vuoi che sia?” mi risponde sbrigativa Nami.
“Che vuoi che sia? CHE VUOI CHE SIA??? Si dà il caso che stiate cercando di obbligarmi a baciare quello… quello… quella sottospecie di cavolfiore!”
E’ tutto dannatamente vero. Ma perché, perché mi sono prestato al gioco? Oh, non lo so più, è tutto talmente annebbiato dall’alcol, forse sono già ubriaco. Maledetto il momento in cui ho deciso di partecipare al gioco della bottiglia! Al diavolo il gioco! Al diavolo Zoro! Al diavolo tutto!
“Sì dà il caso” comincia Zoro, mentre due o tre vene gli ballano la samba sulla fronte “Si dà il caso che nemmeno io sia entusiasta della cosa. E poi, non ho certo voglia di baciare un cuoco da strapazzo, e per di più ubriaco.”
C’è qualcosa che mi fa male in queste parole, non certo riguardo all’ubriachezza che mi ha colto, più che altro è come un senso di… amarezza… non so, è tutto così confuso…
“Se fossi una bella donna ci farei un pensiero…” rispondo, sapendo di avere intinto la lingua nel veleno, maledetta lingua tagliente, tagliente molto più delle tue spade… oh, basta, sono stanco, al diavolo e buonanotte a tutti. Mi alzo.
Sono così alticcio che non mi accorgo neanche dello sguardo complice che si lanciano Rufy e Nami, che si gettano addosso simultaneamente a Zoro ed a me… oh maledizione, sono bloccato, e mi accorgo che anche testa di cavolfiore è nelle mie stesse condizioni…
“Voi non vi muovete di qui” afferma soddisfatta Nami “Almeno finchè non avrete rispettato le regole del gioco.”
Sento Zoro bestemmiare e minacciare Rufy di morte lenta e dolorosa, vorrei fare lo stesso, ma Nami è così carina, vorrei poter baciare lei… ora che ci penso neanche Zoro è un brutto ragazzo, anzi è proprio attraente… ma che pensieri che mi vengono in mente, ormai il mio cervello è affogato nell’alcol, e so che per risalire in superficie impiegherà almeno un’intera nottata di sonno…
“Non ti lascio finchè non mi prometti che lo fai” dice lei, e come se fosse un altro a parlare mi sento rispondere “Ma certo, mia dea, qualsiasi cosa per te.”
Prima che me ne renda conto sono libero, ed anche Zoro… cavolo, è solo un dannatissimo bacio, non succederà nulla… non sentirò nulla… e neanche lui… sarà totalmente privo di sentimento.
All’improvviso mi rendo conto che non voglio, non voglio che Zoro mi baci pensando che è un gioco, non voglio… ma ormai è tardi, l’ho fissato negli occhi e so che quando ci si fissa così non c’è più niente da fare… durerà un secondo e farà male per millenni… In qualche modo sento che mi sto inconsciamente avvicinando a lui… e non mi ero mai accorto che avesse due occhi così belli, pieni di vita, che ama più di chiunque altro perché ha conosciuto la morte… oh Zoro anche tu hai sofferto, non è vero? Qualcosa mi dice che è sbagliato quello che sto facendo, gli sto scrutando dentro e so che quando staccherò gli occhi farà male… farà male da morire…Ma qualcuno disse che la vita va vissuta fino in fondo… ed allora spero che mi fermino gli altri… lo spero con tutto il cuore… perché so che non voglio fermarmi… vi prego, fatelo.
Ed invece noi siamo sempre più vicini, e c’è una specie di incantesimo che mi impedisce di vedere altro all’infuori di te, come se non potessi più staccare gli occhi dai tuoi… ho paura… ho paura di ammettere che sono felice… fermatemi…
Istintivamente alzo una mano, nell’impulso di catturare il suo viso per avvicinarlo al mio… come per vederlo meglio… e l’incantesimo si rompe, all’improvviso siamo di nuovo in un fottutissimo pub e io sono ancora ubriaco…
“Che sciocchezza” sibili, poi prendi, ti alzi e te ne vai, senza dire una parola di saluto.
Hai avuto paura, non è vero, Zoro? Hai visto riflesso nei miei occhi quello che stavo vedendo… e ti sei spaventato… Ti sei sentito scrutare in modo così profondo che temevi potessi arrivare a luoghi che non hai mai mostrato a nessuno… o a luoghi che forse neanche tu conosci e che forse temi… aspetti di te che vorresti non conoscere e non far conoscere mai ad alcuno… Come faccio a sapere tutte queste cose? Non lo so, semplicemente capita… no so, capita che una notte, un ragazzo ubriaco si innamori… succede, semplicemente. Lo sai meglio di me che la vita non ha riguardi per nessuno, non è vero, Rolonoa?
Ma cosa sto pensando… via, devo andarmene via da questo posto, sono un imbecille e non sarà certo una stupida sbornia farmi provare l’amore che ho cercato in mille o forse più donne, senza risultati…
Arrivo nella mia camera, mi tolgo la camicia, e decido semplicemente di non pensare… è più facile vivere se non pensi… di sicuro soffri meno.
Mi stendo sul letto, chiudo gli occhi ma non avrei dovuto farlo, è come se avessi iniziato la proiezione di un film, rivedo Zoro che si scosta bruscamente e dice “Sciocchezze!”, lo rivedo dieci cento, mille volte, ed ogni volta fa più male…
Sciocchezze, sciocchezze, sciocchezze, sciocchezze… continuo a risentire quelle parole crudeli, mi ronzano in testa insieme al suo sguardo, sciocchezze, dice, ed è vero, sono sciocchezze e io sono ubriaco, o forse sono più lucido di quanto lo sia mai stato in tutta la mia vita… ma questo non importa…
E’ solo che il ricordo di come hai rifiutato i miei sentimenti… brucia…
FINE PRIMO CAPITOLO
Continua...
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