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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: GUARDANDO FUORI DALLA FINESTRA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: mior galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/06/2004 17:22:54

i malfoy sono così. velenosi. ti entrano nel sangue e non ti mollano più. ma ad un certo punto ero anche troppo desiderosa di essere avvelenata...
 
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- Capitolo 1° -


Guardando fuori dalla finestra



Guardando fuori dalla finestra ignoro le voci allegre che riempiono la stanza, e ripenso a ciò che è stato. Non sarebbe potuto essere diversamente, e lo so. Chiudo gli occhi e respiro a fondo. Lo capisco. Ciò non toglie che io mi possa sentire delusa e triste. Così doveva finire e così è finita. Era destino. È giusto. Stare con lui mi avrebbe ucciso. E non solo nel senso letterale del termine. Stare con lui mi avrebbe annientato. Una Weasley non può stare con un Malfoy, lo comprendo.
E allora perché mi sento come se si fosse spento qualcosa dentro di me?

Lui ha fatto la sua scelta. Ci ha pensato, ha riflettuto a lungo - lui non fa nulla senza prima rifletterci sopra - e alla fine ha deciso di non scegliere. Che coraggioso codardo. No, non è un gioco di parole, è quello che lui è. Coraggioso, perché è andato contro a tutto ciò che suo padre gli aveva inculcato fin da quando era un bimbetto dai grandi occhi grigi che trotterellava malfermo sulle gambe. Codardo perché non ha scelto. Si è voluto mantenere neutrale. Come se questo non fosse altro che un battibecco fra due studenti del primo anno.
Non puoi continuare così, gli dicevo, non hai capito nulla. Ci sono circostanze in cui non ci si può permettere di non scegliere, di non far niente, mentre il mondo si violenta.. E questa è una di quelle, a parer mio. C’è una guerra fuori, e lui ne è dentro fino al midollo, come me. Per questo doveva per lo meno prendere una posizione. Ma lui, invece, si è voluto mantenere neutrale. Né con l’uno né con l’altro. Sei tu a non aver capito, piccola illusa, mi rispondeva. Le sue parole sono ancora marchiate a fuoco nella mia mente. Il suo tono era freddo, le sue frasi taglienti. Come se fossi solo una ragazzina ottusa ed ostinata, che non vede le sfumature che congiungono il bianco al nero. Pensavo che le mie azioni parlassero per me, volevo dirgli, sto con te, no? Ma non avrebbe capito cosa intendevo, credo.

Piccola illusa. Anche Tom mi chiamava così. Ma aveva un suono diverso. Il suo tono era... il suo tono lo immaginavo io, perché non ho mai realmente sentito la sua voce, ero io ad immaginare come potesse essere ed era calma, rassicurante a volte, raramente così fredda come quella di Draco. Eppure quando era Draco a parlare, quando io ancora fantasticavo che lui fosse Tom, quando Draco parlava io sentivo che quella era la voce che volevo sentire, che era la voce. Probabilmente sto delirando, e mi sarò contraddetta spesso - però questa è la mia storia con Draco, una contraddizione.
Un dilemma. Un rebus da risolvere. Un indovinello.
Ma io ho sempre adorato gli indovinelli.

La prima volta che sono andata da lui, lui era in biblioteca. Chino su un tomo polveroso, lo sguardo attento fisso sulle rune sinuose che raccontavano chissà cosa. Ha avvertito subito i miei occhi su di lui, ha alzato le iridi grigie per appuntarle sul mio viso, l’espressione arrogante e distaccata che lo caratterizzava.
E in quell’istante, quando i suoi occhi incontrarono i miei, ricordo pensai non volevo mi lasciassero mai.

Draco. Draco. È finita. Finita. Lo so. È la cosa migliore per entrambi.
E allora perché ci sto così male?
Lui era soltanto un surrogato di Tom all’inizio, io volevo solo questo. Volevo Tom. Guardavo gli occhi plumbei del Serpeverde di fronte a me e vedevo quelli suoi, di un Serpeverde di vari lustri fa, talmente neri che a volte l’iride si fondeva con la pupilla e la mia infanzia ed io ci perdevamo in quegli abissi senza fine. Solo una delle due è tornata.
Poi l’immagine di Tom è sbiadita progressivamente, e io vedevo Draco guardando dinnanzi a me. Vedevo veramente lui, e non la brutta copia di qualcun altro. E la sua immagine persisteva a lungo nei miei occhi, anche quando lui non mi era vicino.
I Malfoy sono così. Velenosi. Intossicanti. Ti entrano nel sangue e non ti mollano più. Ma ad un certo punto ero anche troppo desiderosa di essere avvelenata.

Il veleno continua ad agire anche dopo che ci siamo lasciati. Mentre guardo fuori dalla finestra la mia vista si annebbia e tutto quello che riesco a vedere sono due iridi grigie. Forse non mi lasceranno mai.
Forse è ciò che voglio.

 
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