PROLOGO - Capitolo 1° -
PROLOGO
Il pianeta Polemachus. È un mondo che ha conosciuto tante guerre. E che si è beato nelle battaglie e nei massacri. Ma oggi…oggi la sua fiera capitale conosce solo gioia ed esultanza. Perché oggi è il gran giorno. Il giorno dell’IMPERION. Ma quella gioia viene scossa da un qualcosa che turba l’aria. Non tanto la dimensione di quanto appare nei cieli a inquietarli.
Sentono una voce nelle loro teste. Una voce che chiede qual è il segreto. E quando la risposta non arriva, si sposta…e sulla scia semina morte. Polemachus muore insieme al suo universo.
Un altro universo. Occupa lo stesso spazio, ma su un diverso piano di vibrazione della realtà. Il pianeta Qward. Anche questo è un mondo che ha conosciuto molte guerre. Come oggi.
Soldato qwardiano: Respingeteli, guerrieri! RESPINGETELI! Dei della carneficina, noi possediamo l’arsenale più devastante del creato! Non sarà un problema sbaragliare un manipolo di…
KRAM! KRAKK! THOM! Questi sono i rumori della battaglia. E il “manipolo” di cui parlava il soldato non era un manipolo: sono solo cinque cavalieri. Cinque cavalieri in armatura nera.
Pegasus Nero: Che spasso, Andromeda Nero! Non sapevo dell’esistenza di questo posto! Come l’hai scovato?
Andromeda Nero: Mi annoiavo, Pegasus Nero. Ho sondato i cieli con la catena. Un bel modo di passare il pomeriggio, no?
Cigno Nero: Beh, almeno questi tizi sanno difendersi! Forse non dovremmo distruggere tutto, così potremo tornare…
RISPONDETE!
Dragone Nero: Eh? Hai detto qualcosa, Cigno Nero?
QUAL È IL SEGRETO? QUAL È LA VERITÀ ?
Pegasus Nero (guardando il cielo) PER L’INFERNO!
Phoenix Nero: Esci dalla mia testa…creatura…e ti mostrerò il vero dolore!
Erano i Cavalieri Neri. Dominatori della Terra di questa realtà. Criminali. Conquistatori. Mostri. Ma ora loro, i qwardiani, il pianeta in cui si trovano e l’universo di cui esso fa parte non esistono più.
FINE DEL PROLOGO.
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lionhert
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