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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: THE DEMON INSIDE MY HEAD
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: kaorim1987 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/06/2004 21:44:35

provate ad immaginare se un demone si imposessa della mente di kagome, cosa potrebbe fare inuyasha?
 
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UNICO
- Capitolo 1° -

The demon inside my head .
Correva nel bosco inseguita da quel maledetto essere che di notte la tormentava nei sogni, ma questa volta il sogno era vero e lui era lì per riscuotere il pagamento del suo favore.
Lei accelerò i passi, si voltò per un breve momento e vide gli occhi della creatura illuminarsi e sorridergli, ciò le fece ribrezzo. Tra gli alberi finalmente vide il sentiero che portava al villaggio e cominciò ad invocare aiuto agitando le braccia. Lui, allora infastidito, la prese per i capelli facendola cadere violentemente a terra, con un solo colpo d'unghie la uccise, trafiggendole la gola.
Per un breve momento il lato umano della creatura ebbe il sopravvento: provava pena per la donna che aveva ucciso, compassione che venne sostituita dalla sensazione di fame che avanzava inesorabile.
Se lei non lo avesse pagato per il suo favore, lui l'avrebbe uccisa e n'avrebbe divorato il cuore e gli occhi intrappolando l'anima … e così fece lasciando in mezzo all'erba il corpo squartato e senza occhi…
Capitolo: 01 Il corpo
Faceva caldo. Un caldo che in una mattina di settembre stonava parecchio.
Sull'albero, come ogni volta, stava seduto ad aspettarla, si guardava intorno e quando era troppo annoiato si rifugiava nei suoi pensieri o ricordi segnati d'amarezza. Un'amarezza che aveva caratterizzato la sua vita dalla nascita fino all'età adolescenziale, odiava ciò che era perché sia i demoni e sia gli esseri umani lo disprezzavano: un mezzo demone.
L'unica speranza, raggio di luce, era stata una sola donna a capirlo veramente e ora l'aveva persa, o almeno in parte. Metà di lei si era reincarnata in un altro essere ma l'altra metà era diventata un essere vendicativo senza amore, se non il proprio.
Ormai la aspettava da una buona mezz'ora e stufo scese dall'albero deciso di andarla a prendere quando finalmente spuntò dal pozzo.
"Come mai ci hai messo tanto?!" disse infuriato rimproverandola.
"Scusami ma ho avuto un problema.. ma dove sono gli altri?!" chiese la ragazzina.
"Ci stanno aspettando al villaggio…" disse lui imboccando il sentiero che portava al villaggio.
La ragazza camminava dietro di lui e si domandava che avesse quella mattina, non era mai stato così tanto nervoso. Per tutto il tragitto non si scambiarono una sola parola e lei stufa ruppe il ghiaccio:
"Ma che hai? Non ti ho vista mai così scontroso?!"
"Tsk!" lui non disse una parola, il suo pensiero venne attratto da un tanfo nauseabondo simile a marcio di carne umana. Con le sue orecchie percepì il rumore degli insetti che divoravano un corpo.
"Sento l'odore di sangue…"
"Cosa?! Un morto!" urlò la ragazza vedendo il mezzo demone che frugando tra le sterpaglie aveva trovato un corpo squartato di una donna in decomposizione.
"Ma che cosa…" balbettò lei scoppiando quasi in lacrime.
"E' stato un demone… ne percepisco l'odore…" disse lui annusando un pezzo di stoffa sporco di sangue e terriccio.
"Senti… io vado a chiamare Kaede e i ragazzi…" disse la ragazza correndo al villaggio.

La vecchia sacerdotessa finì di celebrare la cerimonia funebre e si ritirò nella propria capanna. La ragazza morta era stata riconosciuta: era una fanciulla del villaggio ed era scomparsa da 3 giorni.
La vecchia Kaede, stanca, si sedette su una stuoia e sospirando preparò una bevanda calda di erbe.
Il mezzo demone, in quell'istante, entrò nella capanna accompagnato dalla ragazza, da un giovane monaco e una cacciatrice di spettri.
"… è stato un demone?" chiese la sacerdotessa, era rimasta sconvolta dall'atroce morte e non si poteva perdonare che quella giovane era morta a due passi dal villaggio, eppure nei giorni precedenti non aveva sentito nessuna presenza maligna, come aveva potuto non accorgersene?
"Ho percepito un odore particolare… non era un demone normale." Disse il mezzo demone rispondendo alla domanda della vecchia.
"Non posso perdonarmi la morte di quella ragazza…" la sacerdotessa sorseggiò un goccio della bevanda che aveva preparato "… mi sarei dovuta accorgere subito di una strana presenza…"
"Vecchia Kaede non fare così…" disse la ragazza consolando la sacerdotessa. "Cercheremo il colpevole, vero Inuyasha?" aggiunse parlando con il mezzo demone.
Lui la guardo e non rispose, si alzò in piedi e uscì. La ragazza si preoccupò, non era stato mai da lui comportarsi così, era nervoso ma stava esagerando!
"Inuyasha!" esclamò inseguendolo, lo afferrò per la manica e lo strattonò "Che diavolo ti prende stupido?"
"Lasciami! Andiamo a cercare quel bastardo!" disse lui freddamente ignorandola.
La ragazza stava per inseguirlo per chiedergli spiegazioni ma venne fermata dal monaco.
"Miroku ma che gli prende?"
"Cerca di capirlo.. nell'ultimo scontro è avvenuto quel fatto con Koga …" rispose il giovane monaco stringendo le spalle della ragazza con le mani.
"Cerco di essere comprensiva.. ma non può comportarsi così con me!" Soffriva mentre lo vedeva allontanarsi verso il bosco.
Capitolo: 02 Il litigio
Nell'oscurità della notte l'essere che aveva ucciso la ragazza si muoveva tra gli alberi inquieto. Sentiva che gli uomini del villaggio avevano trovato la donna e quello strano mezzo demone ei suoi compagni lo stavano cercando. L'anima che aveva ingerito giorni prima si stava pian piano esaurendo: doveva trovare un altro essere umano, doveva trovare un'altra anima di cui nutrirsi o almeno… voleva che la sua anima imperfetta diventasse umana.
Si fermò un attimo e ripensò al mezzo demone e ai suoi compagni, tra di loro c'era la giovane Kagome, colei che aiutava gli altri vedendo o percependo le schegge della famosa sfera degli shikon. Un giorno la vide da lontano e in quei pochi istanti percepì l'animo puro che possedeva, lei sarebbe stata la preda ideale, in oltre avrebbe avuto i frammenti della sfera.
L'essere era un demone, o meglio, un mezzo spettro, capace di leggere nel profondo dell'animo i pensieri nascosti d'ogni essere umano, li realizzava ma in cambio voleva le anime di chi aiutava. Per lui sarebbe stato un gioco soggiogare una ragazzina, anche se era la reincarnazione della sacerdotessa Kikyo.
Continuò a vagare nella notte pregustando il banchetto che lo avrebbe aspettato

Era passato un giorno dal ritrovamento della ragazza morta e al villaggio si respirava ancora un aria triste e malinconica. Il mezzo demone, Kagome e i compagni erano partiti all'alba e avevano perlustrato una porzione notevole di bosco.
"Inuyasha hai sentito qualche odore?" chiese la cacciatrice di spettri.
"No…" il mezzo demone aveva cercato per tutta la mattina lo stesso odore che aveva percepito nel corpo morto, lo aveva sentito nel bosco la notte precedente ma adesso non c'era, l'essere si doveva essere allontanato. Lui e la giovane ragazza, Kagome, non si erano ancora parlati, sapeva che la faceva soffrire ma non sopportava che un altro la desiderasse. Inoltre da giorni aveva una strana sensazione, un'intuizione di pericolo, che, a sua insaputa, si sarebbe avverata molto presto.
"Ancora non vi siete chiariti? Mi pare di avere capito che lo avevate fatto su quel fatto di Koga…" disse la giovane cacciatrice a Kagome.
"Lo so… ma lui non vuole capire la verità!Tra me e Koga non risarà mai nulla, lo odio e mi fa schifo! Se solo non mi avesse baciata durante l'ultimo scontro!" si lamentò la ragazza.
Continuarono a cercare per tutto il resto della giornata, l'essere sembrava essersi volatilizzato…
Così arrivò la sera, il gruppo tornò al villaggio: Kagome e il mezzo demone rimasero da soli nella capanna che veniva utilizzata da ripostiglio per la paglia.
Lui stava seduto e la fissava in silenzio, pensava a quel bastardo che aveva osato toccarla… un lupo bastardo.
"Inuyasha ti voglio parlare… quel bacio per me non ha significato nulla, tra me e Koga non risarà mai niente… ti prego PARLA DANNAZIONE!" urlò la ragazza, si era stufata dei suoi sguardi e dei suoi silenzi.
"Non parlare! Ho visto benissimo che lo abbracciavi anche tu! E poi chi ti ha detto che stavo pensando a questo!" sparò lui negando la gelosia che lo stava inesorabilmente divorando.
"Si vede lontano un miglio che sei geloso!"
"Io geloso di te!Tsk! Sentitela! Vattene da Koga! Non ti chiederò mai scusa!" rispose lui alzandosi di botto in piedi.
"Stupido…" disse con filo di voce la ragazza scoppiando a piangere (questa volta veramente) e scappò verso il pozzo…

Capitolo: 03 I desideri nascosti
Aveva percorso gran parte del sentiero che la portava al pozzo, m aveva rallentato fermandosi ai piedi di un albero. Era in ginocchio e piangeva. Le parole che lui le aveva detto erano state forti e le risuonavano in mente.
"Stupido…. Dannato stupido! Perché perdo tempo con te!" urlò scagliando un pugno nell'albero.
Lui non l'aveva seguita, il suo orgoglio era più forte, non voleva chiederle scusa, che idiota era stato… non lo avrebbe mai ammesso!
"Me ne vado a casa! Quell'IDIOTA può andarsene all'inferno!" urlò ancora per sfogarsi. Si alzò e a passo spedito si avviò al pozzo quando si fermò nuovamente distratta da una presenza dietro di lei. Si voltò e vide di fronte a se un ragazzo dagli occhi grigi - argentei- e i capelli neri come la notte.
"Che hai fanciulla? Stavi piangendo?" domandò lo straniero.
"Chi sei?" disse lei asciugandosi le lacrime.
"Sono un abitante del villaggio vicino, ero venuto a fare una passeggiata nel bosco e ti ho vista piangere… ti chiami Kagome non è vero?"
"Tu come fai a saperlo?"
"Sei famosa nel villaggio… dal tuo sfogo ho capito che hai litigato con quel mezzo demone che viene con te…"
Lei lo guardò sospettosa, nessuno del villaggio e tanto meno un abitante dei villaggi vicini si sarebbe aggirato di notte nel bosco per paura dei demoni e degli spettri, chi era costui?
"Non credo che siano affari tuoi… chi sei…"
"Leggo nel tuo animo le parole che ti ha detto, è stato un idiota. Kagome so cosa vuoi… dimmelo e io lo farò" Lo straniero si avvicinò e le sfiorò con la mano la guancia.
La ragazza indietreggiò si sentiva strana, non riusciva più a muovere bene il suo corpo: che cose le stava facendo?
"Che fai…" disse lei con un filo di voce, si sentiva debole, lui stava prendendo controllo su di lei con un misterioso potere. Svenne e cadde a terra. Lo straniero la prese in braccio e la portò dentro il bosco con se e disse:
"Kagome i tuoi desideri diventeranno realtà… lui la pagherà e la tua anima sarà mia con i frammenti della sfera!"
Sparì nell'oscurità profonda dalla quale era venuto.

Non poteva sapere che il male l'aveva circuita, che adesso la controllava sui suoi sentimenti, lei sentiva solo un gran vuoto, un cerchio alla testa: non ricordava nulla, sapeva solo che era stata nel bosco e che adesso era lì sdraiata su quel pezzo di stoffa in una caverna sperduta nel bosco.
"Dove sono?" si chiese spaesata.
"Sei nella mia caverna." Disse l'essere comparendole alle spalle.
Lei si voltò lo vide e ricordò "Che mi hai fatto?!" ringhiò cercando di alzarsi ma era ancora debole.
"Voglio esaudire i tuoi desideri…"
"Quali desideri! Non scenderò mai a patti con te! Riportami da Inuyasha!"
"No… ho letto nel tuo animo, so cosa ti ha detto, so cosa provi per lui… ma lui pensa ancora a lei, Kikyo! Vuoi far finire questo circolo vizioso?!"disse lui sfiorandole i capelli.
"Non mi toccare!" lei sentì di nuovo quella sensazione di debolezza, lui stava di nuovo prendendo il controllo su di lei.
"Ti prego… no… lasciami libero!" balbettò lei indebolita. Sentiva la sua mente sopraffatta da lui, sentiva i suoi desideri crescere, non riusciva più a parlare.
"Kagome… brava lasciami entrare dentro la tua mente…" disse lui sfiorandole il viso con le mani e baciandole la fronte. Lesse la sua mente e sorrise: finalmente aveva capito cosa avrebbe dovuto fare…
"Ottima scelta ragazza mia!" lui scoppiò in una chiassosa risata mentre dal viso immobile di lei scendevano delle lacrime, lacrime disperate…

Capitolo: 04 La scomparsa
Per qualche giorno non le avrebbe più rivolto la parola, non si sarebbe scusato, non l'avrebbe neppure cercata… ma di nascosto, senza farsi vedere, andava da lei per vederla e vegliarla nel sonno, nella sua epoca.
Era mattina presto. Lei se n'era andata la notte precedente in lacrime e lui decise di passare dal pozzo e di andare nel futuro, a casa di Kagome.
Appena arrivò si trovò di fronte il vecchio tempio scintoista e la casa della giovane, si arrampicò alla finestra della camera di lei ed entrò.
Il letto era in ordine e così tutte le altre cose, il profumo della ragazza avvolgeva l'ambiente. Ogni volta che andava lì quell'odore dolce lo tranquillizzava, era come una droga per lui. Si sedette per terra e ripensò al litigio e alle lacrime della ragazza, quando nella stanza entrò il fratellino della ragazza, Sota.
"Ciao… che fai qui?" disse il bimbo dando una pacca alla spalla del mezzo demone.
"… dov'è Kagome?" chiese lui con un filo di voce.
"Come dov'è?! Non è con te nell'epoca Sengoku?"
"Non è tornata ieri sera?"
"No…"
Il mezzo demone si alzo allarmato: lei era scomparsa… per colpa sua. Si sentiva morire… ma dov'era finita quella dannata?!
"Dove vai'" chiese il bimbo vedendolo uscire di scatto dalla finestra.

La cercò nel bosco, al villaggio, alla capanna della paglia ma non c'era. Avvisò gli altri e partirono.
Il mezzo demone ritornò con i compagni al pozzo e fu lì che percepì quell'odore, l'odore dell'essere.
"Ha rapito Kagome! INUYASHA E' COLPA TUA!" urlò il piccolo demone volpe che accompagnava il gruppo.
Il monaco divenne serio e domandò al mezzo demone: "Che cosa è successo ieri? Non avrete discusso ancora su quel fatto?"
"Abbiamo litigato…"
"Tu per una cosa così assurda la hai lasciata andare nel cuore della notte nel bosco?!"
"Che ne vuoi sapere tu!"
"BASTA! Cerchiamo quell'essere, Kirara ha fiutato una traccia!" disse la cacciatrice di spettri mentre il gigantesco felino che aveva con se si avviò dentro il bosco.
In tanto la ragazza era ancora dentro la caverna dell'essere e aveva preso di nuovo controllo di se stessa anche se per un breve momento.
"Lasciami andare maledetto!" urlò a gran voce anche se non riusciva a muoversi.
"Kagome la tua vendetta sarà compiuta, calmati!" disse l'essere inginocchiandosi davanti a lei.
"Non puoi farlo…ero solo arrabbiata con Inuyasha per via del litigio… non puoi…" balbettò lei disperata.
"Tu diventerai mia! Non PUOI DIRMI Ciò CHE DEVO FARE!" disse lui dandole uno schiaffo e subito riprese pieno controllo su di lei. Utilizzando i suoi desideri avrebbe ottenuto un'anima pura che avrebbe sostituito la sua e infine avrebbe avuto la sfera…

Capitolo: 05 Lei è mia!
Il felino di Sango correva nella più fitta boscaglia inseguito dal mezzo demone, dal monaco con la piccola volpe. Sentiva l'odore pungente di quell'essere che aveva rapito la ragazza diventare sempre più forte, si trattava di minuti, ormai era vicino. Il mezzo demone era irato. Appena avrebbe trovato il dannato che aveva rapito la ragazza lo avrebbe ucciso. Si sentiva responsabile di ciò che era successo e non si sarebbe perdonato se fosse morta. Il felino si bloccò di colpo innervosito da una strana sensazione.
"Kirara che hai?" disse la cacciatrice di spettri, anche lei cominciò a percepire una sensazione simile a paura che invase anche il resto del gruppo. L'essere era lì in torno, li spiava e si beffeggiava di loro.
"Bastardo! Esci!" urlò il mezzo demone tirando fuori la spada che aveva nel fodero a lato del suo fianco.
Nessuno del gruppo riusciva a localizzare la presenza, era in torno a loro ma non in un punto preciso. I sensi del felino cominciarono a venir meno e si accasciò a terra immobile.
"Kirara1" urlò la cacciatrice "maledetto! Che le hai fatto?"
Una voce finalmente rispose dal nulla: "Siete voi che mi state cercando?"
Il monaco sobbalzò al suono della voce e balbettò "Ma questa è la voce della giovane Kagome… sta parlando attraverso di lei!"
La voce continuò insistente a fare la stessa domanda, come risposta il mezzo demone urlò: "Bastardo! Lasciala libera!"
Da dietro un grande albero comparve la ragazza. I suoi occhi erano assenti, lui ormai ne aveva preso il controllo pieno. Lei si avvicinò al mezzo demone e formulò nuovamente la stessa domanda.
Il mezzo demone rimase in silenzio, le toccò con la mano il viso accarezzandola. Lei e l'essere erano diventati una cosa sola, così rispose alla carezza di lui dicendo: "Inuyasha, lei ora E' MIA! Grazie a me avrà la sua rivincita!" si allontanò con qualche passo da lui e aggiunse "Non puoi uccidermi, non vuoi farla morire vero?" sorrise.
Lo sguardo del mezzo demone divenne truce e urlò: "Dannato lasciala!"
"Non puoi fare nulla… a presto!" disse l'essere attraverso di lei e scomparve nel nulla dietro una fitta nebbia. Il mezzo demone cercò in vano di afferrarla, di toccarle le mani per strapparla da lui, ma fu inutile non ci riuscì. L'essere si era preso gioco di loro, questo era solo l'invito alla battaglia che aveva aperto…

Come poteva essere stato così stupido, adesso lei era in balia di un maledetto essere che ne aveva presole sembianze e i pensieri negativi. Non poteva finire così, già Kikyo, ora Kagome… no…
Erano tornati al villaggio, si aspettavano l'attacco dell'essere, avrebbero agito e liberato Kagome. Erano dentro la capanna della vecchia sacerdotessa: Seduti in torno al fuoco discutevano su che cosa avrebbero fatto. Lui, Inuyasha, girava avanti e indietro per la stanza preso da un'incontenibile ira. L'essere gli era scappato davanti agli occhi senza lasciare traccia, nemmeno una scia da seguire, sentiva tutto cadergli addosso.
"Inuyasha siediti e calmati!" disse Kaede.
"Vecchia! Come faccio a calmarmi! Ci ha preso in giro! Ha Kagome con se!" urlò il mezzo demone.
"Lo sappiamo e anche noi siamo nervosi per ciò che è successo!" disse il monaco.
Il mezzo demone uscì dalla capanna, non li voleva nemmeno ascoltare. Sango cercò di bloccarlo ma Miroku la fermò: "Lascialo andare…"
"Ma maestro?"
"Lascialo…"
Il mezzo demone si sedette sopra un albero e chiuse gli occhi cercando un attimo di vuoto, di pace, si addormentò. Nella capanna continuarono intanto a discutere…

Capitolo: 06 Lo scontro
L'essere e lei erano ormai un'anima unica, lui era riuscito a controllarla definitivamente e ora si sentiva forte. Non gli occorreva più ucciderla, lei aveva un grande potere puro che unito al suo diventava enorme. Gli rimaneva solo da uccidere il mezzo demone e per farlo si sarebbe servito ancora della personalità della ragazza prima di annullarla definitivamente. Lui non era scomparso nel bosco, aveva fatto finta per seguirli, per prendersi gioco di loro e ottenere i frammenti della sfera. Aveva osservato, senza farsi sentire, i loro discorsi e aveva visto il mezzo demone infuriarsi e addormentarsi. Decise che lo avrebbe ucciso nel sonno:
Si introdusse nei pensieri e nei ricordi, così Inuyasha sognò di parlare con Kagome, di chiederle scusa ma lei lo ignorava. L'essere aveva pieno controllo sui suoi sentimenti e in quei pochi istanti lo convinse che lei non sarebbe più tornata e che Naraku aveva vinto…
L'essere era sicuro di poterlo controllare, di farlo impazzire e ucciderlo ma cominciò a perdere colpi quando il mezzo demone cominciò a ribellarsi ai pensieri negativi.
Inuyasha si svegliò e scese dall'albero, di fronte a lui il demone con l'aspetto di Kagome stava immobile affaticato.
"Non riuscirai ad uccidemi dannato!" disse Inuyasha.
"Sei forte… non mi sarei aspettato che mi avresti respinto nel controllo mentale!" Omai l'essere con le carte scoperte cominciò a combattere contro il mezzo demone: lo attaccò cercando di ferirlo, sapeva che non avrebbe reagito per non ferire Kagome.
L'essere sferrò altri attacchi intensi e ferì il mezzo demone al braccio destro facendogli cadere la spada che aveva in mano. Il frastuono attirò gli altri compagni che alla vista dell'essere accorsero in aiuto del compagno. Cercarono di bloccarlo senza ferire il corpo della ragazza, ma lui, sapendo controllare le menti, cercò di metterli uno contro l'altro, quando la sacerdotessa lo bloccò con un sigillo che gli applicò sulla fronte. L'essere cominciò a sentirsi debole e dopo poco cadde a terra senza potersi muovere.

L'essere era nervoso, li osservava radunati intorno a lui. Dopo la battaglia era stato legato e messo dentro la capanna di Kaede dove ormai era da ore.
"Maledetta vecchia! Toglimi questo sigillo, dannata!" urlò l'essere potendo solo parlare.
"Esci da questa ragazza, maledetto!"
"Lei è mia! La sua anima ora mi appartiene! Morirete! Vi ucciderò tutti appena mi libererò di questo maledetto sigillo!"
Il mezzo demone lo fissava da lontano con disprezzo, appena Kaede avrebbe esorcizzato il corpo di Kagome, lo avrebbe ucciso con le sue mani. Kaede aveva preparato tutto per il rito e avrebbe cominciato con Miroku. La cacciatrice di Spettri e il mezzo demone uscirono…

Capitolo: 07 Esorcizzato!
Kaede, la vecchia sacerdotessa del villaggio aveva avuto, in vita sua, poche volte a che fare con demoni da esorcizzare. Aveva imparato quest'arte dalla sorella Kikyo e ora avrebbe dovuto liberare la giovane Kagome da uno strano demone che nessuno sapeva essere un mezzo spettro anch' egli.
Aveva preparato tutto l'occorrente e con il giovane monaco si preparò alla cerimonia. Il mezzo demone e la cacciatrice erano usciti per permettere a lei maggior concentrazione, solamente che Inuyasha sarebbe voluto rimanere per uccidere all'istante quello che lui aveva definito "il dannato".
La cerimonia ebbe inizio: la vecchia sacerdotessa evocò gli dei e gli spiriti protettori allontanando quelli maligni, il monaco la aiutava con la propria energia spirituale.
"Maledetta vecchia!" urlò l'essere cercando di non cedere al potere della vecchia, ma fu inutile, dopo poco la debolezza lo prese. Intanto la vecchia continuò a cacciare lo spirito con le preghiere e invocazioni.
La cerimonia durò un'intensa mezz'ora nella quale infine l'essere abbandonò il corpo della ragazza e si materializzò nella sua vera forma davanti a loro.

L'essere era infuriato, aveva ripreso le sue sembianze ed era stato costretto ad abbandonare il corpo della ragazza. La rivoleva a tutti costi!
Guardò Kaede e il monaco, li maledì, facendo esplodere il suo potere li scaraventò contro il muro di legno della capanna. Il mezzo demone sentendo le urla tirò fuori la spada sforzandosi, ancora il braccio gli doleva.
L'essere uscì come una furia dalla capanna e si pose davanti al mezzo demone. "Ti ucciderò anche senza il potere di lei!" urlò.
Il mezzo demone finalmente lo avrebbe ucciso, lo attaccò cercando di ferirlo ma l'essere lo evitò e lo ferì ancora una volta al braccio.

Capitolo: 08 Il risveglio
Combattevano ormai da un bel po' e si erano feriti a vicenda. Il monaco e la caccatrice erano intervenuti durante la battaglia ma l'essere, ora libero, era troppo forte per loro e riusciva a controllare perfettamente le loro menti. Li aveva messi contro il mezzo demone, il quale costretto a difendersi, li aveva storditi: il monaco con un pugno e la cacciatrice ferendola.
Kagome giaceva ancora dentro la capanna priva di sensi e la sacerdotessa, ripresasi dal colpo subito, la stava curando.
"Svegliati Kagome…" disse la vecchia invocando la ragazza.
Lei era fredda, pallida e sudava, aprì gli occhi, guardò Kaede e disse con un filo di voce:
"D… dov'è Inuyasha?"
"Sta combattendo contro il demone che ti aveva rapita, come ti senti?"
"Male… ha abusato della mia anima nutrendosi dei miei poteri…" disse la ragazza riuscendo finalmente ad alzarsi.
"Come è riuscito a controllarti?! Tu sei la reincarnazione di mia sorella Kikyo…"
"Ha approfittato dell'odio che provavo per Inuyasha la sera dopo il litigio e non mi ha più lasciata libera…" La ragazza stava tornando normale, si alzò ancora barcollante e fece qualche passo ma la sacerdotessa la fermò.
"Dove vai?"
"Devo aiutare Inuyasha… sento che è in pericolo…" rispose la ragazza, prese arco e frecce e uscì. Sentiva che era colpa sua, se non avesse litigato con Inuyasha, se non avesse dato retta al demone… non sarebbe successo nulla. Sentiva che il suo potere ritornava forte come sempre.
In tanto loro erano alla resa dei conti, i loro poteri erano alla pari, uno di loro sarebbe dovuto morire. Il mezzo demone aveva provato più volte ad utilizzare il taglio del vento ma l'essere lo aveva ingannato controllandogli i movimenti, così costui sfruttando il controllo mentale si era indebolito a sua volta e il mezzo demone lo aveva ferito leggermente. Si attaccarono di nuovo e senza risultato lo rifacevano… quando l'essere stufo decise di porre fine al combattimento utilizzando l'ultima risorsa che aveva disponibile: esplodere il potere contro il mezzo demone e inglobarlo dentro la propria anima.
Un rumore simile al sibilo di un serpente e un puzzo nauseabondo invase il territorio circondando Inuyasha. Il rumore lo tramortì e l'odore gli bloccò l'odorato e i movimenti. L'essere aumentò la propria energia e quando la stava per scagliare contro di lui una freccia lo colpì distruggendogli un braccio e gran parte del potere che aveva radunato…

Capitolo: 09 La fine di una vita?
Finalmente era libera. Libera di ucciderlo, di poter finalmente reagire a quel maledetto che le aveva sconvolto la mente. Lo colpì con una freccia e lo ferì distruggendogli un braccio. L'essere si voltò verso di lei e urlò dall'ira che lo divorava: i suoi piani erano saltati, lei si era ribellata e tornata più forte di prima.
Il mezzo demone rinvenne dallo stato di fermo cui era stato posto e ora osservava la scena. L'essere balzò di colpo contro la ragazza, la quale scagliò un'altra freccia che lo colpì indebolendolo ancora. Cercò ancora di saltarle addosso ma fu fermato da Inuyasha che lo colpì con un colpo d'unghie.
L'essere, rassegnatosi decise di morire ma avrebbe trascinato con se colei che lo aveva ridotto così. Afferrò fulmineamente Kagome facendole cadere l'arco e la ferì con un colpo mortale d'artigli allo stomaco. Lei cadde sanguinante a terra priva di sensi
La collera del mezzo demone era grande, quel maledetto aveva ferito la ragazza e ora doveva pagare definitivamente:
"Bastardo!…" urlò, afferrò la spada e lo colpì allo stomaco uccidendolo. "CREPA!"
L'essere morì avvolto in un fascio di luce accecante mentre con i suoi occhi argentei fissava chi lo aveva ucciso sorridendo. Sapeva che, anche se era morto, la ragazza era spacciata e il mezzo demone n'avrebbe sofferto.
Inuyasha lo guardò con sdegno, si voltò e corse verso il corpo immobile di Kagome, s'inginocchiò accanto a lei e la chiamò: "Kagome…"
Silenzio.
La prese in braccio, la strinse a se e la portò da Kaede. Non voleva… non doveva perderla, era importante per lui.
La vecchia le controllò la ferita, abbassò lo sguardo e scosse la testa. La ferita era profonda e lei sarebbe morta. Inuyasha indietreggiò, cadde sulle ginocchia e colpì i pugni a terra urlando la disperazione che aveva nell'animo…
Si erano incontrati nel bosco, in una notte. Lei era inseguita da uno spettro e aveva liberato proprio lui per difendersi. Da quel momento avevano viaggiato assieme per cercare la sfera e adesso finiva tutto…

Capitolo: 10 "Scusami…"
Era passato un mese da quando era stata ferita ed era rimasta nella sua epoca per curarsi. Il mezzo demone, dopo la battaglia l'aveva portata nel suo tempo e lì direttamente in ospedale dai familiari. Da quel momento si erano visti poche volte, proprio in quei momenti si erano scontrati nuovamente ma mai chiariti. Lui si sentiva in colpa nei confronti di lei ma non riusciva a chiederle scusa, non per orgoglio questa volta ma per paura della sua reazione. Lei si sentiva ignorata da lui ma neanche lei riusciva a parlare…
Era passato il fatidico mese e ora poteva muoversi dal letto, fare i compiti (aveva un insegnante privato) ma non poteva attraversare il pozzo per raggiungere i suoi amici, i quali sentivano la sua mancanza.
Faceva freddo questa volta, era il 1 di ottobre e lei era seduta nella scrivania e svolgeva alcuni compiti che le amiche in visita le avevano portato. Sentì bussare alla finestra: era il mezzo demone.
"Ciao" lo salutò lei.
Lui non disse nulla, entrò e si sedette per terra. La fissava da qualche minuto e Kagome dolcemente gli chiese:
"Ma che c'è? Devi dirmi qualcosa?"
Lui voltò lo sguardo di lato e poi la fissò di nuovo dritta negli occhi e le disse "Scusami…"
Lei non credeva alle sue orecchie, lui si era scusato. "… mi dispiace anche a me per ciò che è successo… ma ti prego non dubitare di me… lo sai che non sopporto Koga…" aggiunse lei e lo abbracciò.
Il mezzo demone non si sarebbe aspettato quella reazione e la strinse a se e chiuse gli occhi respirando l'odore della ragazza. Erano vicini adesso, si fissarono negli occhi e quando stavano finalmente per baciarsi la prima volta sì bloccarono… Non sarebbe stato il momento adatto, se qualcuno dei familiari di lei li avesse visti, cosa avrebbero potuto dire o giustificarsi?
Appena lei sarebbe guarita definitivamente si sarebbero baciati lontano da occhi indiscreti, durante la notte di novilunio, in riva al lago del villaggio, quando lui sarebbe stato un essere umano…
FINE.

 
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