INCONTRI MISTERIOSI
- Capitolo 1° -
Ciao, io sono dily-chan ^__^. Per gli amanti del fumetto, se questa storia avrà successo, invierò qualche disegno alla sezione fanart. Vi prego di commentare, così potrò far andare avanti la storia. Come ho detto nella presentazione è la storia di un amore che non riesce a nascere, ambientato ai tempi dei grandi re, grandi guerre, maghi e streghe. Non vi aspettate qualcosa di troppo sdolcinato: non riuscirei mai a scriverlo. Adesso comincio:
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Si svegliò.
Era sola in quella casa, provò ad alzarsi ma una fitta acuta alla gamba la fermò. Guardando fuori dalla finestra si accorse di essere in un bosco. Le faceva male la testa. Ma perchè era lì?
Lasciò vagare la mente un attimo. L'unica cosa che riuciva a vedere era un'intensa luce e il dolore di essere stata colpita.
Un ragazzo entrò nella stanza. Aveva un bell'aspetto: alto, capelli lunghi e neri e gli occhi azzurri.
-Come stai?-chiese.
Lei non rispose.
-Io mi chiamo Gihan-continuò lui sedendosi accanto a lei -hai dormito per tre giorni di fila.
-...Chi...chi sono io?Cosa ci faccio quì?
-Ti ho trovato ferita nel bosco e ti ho portata a casa mia.
-Non ricordo nulla...
-Capisco, fa niente...Vieni, facciamo colazione.
Si alzarono e Gihan la condusse dolcemente in un fiumiciattolo un po' lontano; lei non stava bene, era un po' spaesata ma sentiva che di quel ragazzo si poteva fidare.
Era davvero bella, l'aveva trovata dentro il bosco, ampliamente fuori dal sentiero che portava al villaggio. Quando l'aveva trovata era rannicchiata su se stessa con una borsa stretta al suo petto. Subito aveva notato i capelli lunghi e dorati, forme prorompenti e un'espressione triste dipinta nel bel volto rosato. Si era accorto che era inseguita da qualcuno e aveva nascosto le tracce. Dentro la borsa c'era una strana arma che aveva la forma e il colote della parte bianca del TAO.
Comunque a casa sua erano al sicuro: era piuttosto nascosta, nessuno sapeva che abitava lì e conosceva il bosco come le sue tasche.
Fecero una colazione abbondante e parlarono un po'. La ragazza sembrava una bambina, non aveva mai visto uno scoiattolo o un coniglio, o almeno non li ricordava: si emozionava per tutto. Gihan aveva appena deciso che si sarebbe preso cura di quella ragazza, almeno fino a quando avesse recuperato la memoria.
-Sarah!
-mmmh?
-Fatti chiamare Sarah, era il nome di mia madre. Ti sta bene. Fatti chiamare Sarah fino a quando non sapremo come ti chiami.
Sorriso.
Ma ad un certo punto, quando si trattano storie come questa c'è sempre "ma ad un certo punto", una freccia passò tagliando la guancia di Gihan.
Erano stati circondati senza nemmeno accorgersene, la calma era persa e in quel momento Gihan capì che non l'avrebbe più trovata per molto tempo....
CONTINUA...
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Vi è piaciuta? Scrivete commenti di tutti i generi anche se mi volete prendere a parolacce....vi prego....
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