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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Tokyo Mew Mew
Titolo Fanfic: ANCHE PER TE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sivvi87 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/06/2004 20:24:38 (ultimo inserimento: 10/08/04)

protagonista della ff sarà ryan, ma stavolta strawberry c`entra ben poco. leggete e scoprirete. (commenti!)
 
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MI SONO PERSA
- Capitolo 1° -

- 1°Capitolo-
Mi sono persa

Strada vuota. Leggeri spifferi portavano con sé le poche cartacce della sera prima. I raggi assonnati del sole emanavano un leggero tepore su tutta la città e battevano anche su un carinissimo edificio, tutto colorato con tonalità sgargianti e il tetto a punta dopo essersi gonfiato ai fianchi. Le finestre a cuore erano aperte ad arieggiare il locale all’interno. Dentro tutto splendeva e luccicava all’incontro con il sole come una fanciulla accarezzata dal suo amato.
Una voce dalla cucina salutava: - Buongiorno. – era di un ragazzo. Alto, capelli biondi ed occhi verde-azzurro, furbi e vigili. Ryan il suo nome.
- Le ragazze non sono ancora arrivate? –
- È ancora presto, saranno qui tra 15 minuti. Intanto ti spiacerebbe aprire tu il locale? Sto quasi finendo di decorarla – a rispondergli era stato Kyle sempre col suo fare affabile e gentile, protettivo con le ragazze e pronto a dare loro una giustificazione. Per loro doveva essere una specie di fratellone: era lui a dar loro le spiegazioni, era lui a convincerle con dolcezza a fare determinate cose, era lui a fargli capire certe cose e a tradurre i modi bruschi del suo amico.
Perciò come dire di no ad una richiesta formulata con tanto garbo? Del resto Ryan non lo contraddiceva mai.
Andò ad aprire il portone dell’entrata principale.
Gambe lunghe, una linea tracciava fianchi, vita e seni in un modo fine ed elegante che creava un particolare equilibrio in tutto il corpo. I capelli ricadevano sulle spalle e i riccioli scuri scendevano ad accarezzare il viso. Un viso da bambina coperto da un velo di matura consapevolezza di essere diventata una signorina. Occhi piccoli le cui ciglia nere facevano da contorno a due splendidi iridi verdi-grigi portatori di malinconia. Da lì si allungava il naso formando un vorticoso scivolo fino alla punta all’insù. E lì, un po’ più giù, la bocca con labbra rosa e un po’ carnose strette a tracciare un grazioso broncio. Quello era sempre stato lì, ma la sua espressione era tutt’altro che arrabbiata. La ragazza fissava l’edificio completamente rapita, ma talmente tanto che non si era neppure accorta di Ryan. D’altra parte neppure Ryan aveva dato peso alla sua presenza forse perché credeva che la ragazza aspettasse che aprisse il locale. Non le disse niente. Stava per rientrare quando si voltò e la guardò meglio. Era completamente imbambolata, assorta in chissà quali strani pensieri. A Ryan bastò avvicinarglisi perché la ragazza si ridestasse da quel sogno. Lo guardò ancora un po’ confusa e disse: - Mi sono persa… -. Sembrava se ne rendesse conto solo allora. A Ryan sfuggì un sorriso accompagnato da una strana curiosità e gli venne da pensare: - Questa qui è peggio di Strawberry! – poi la invitò ad entrare nel caffè Mew Mew.
- Va bene un caffè? – chiese Ryan.
- Preferisco una cioccolata calda. -
Si ritirò in cucina per fare ritorno con una tazza fumante piena di golosissima cioccolata. La ragazza accettò con gran piacere e cominciò a sorseggiare. Ryan rimase a guardarla un po’, poi fece per tornarsene da dove era venuto, ma la ragazza lo frenò: - Ho già visto questo locale. –
- È possibile. Siamo qui da un anno –
- Ma io mi sono trasferita qui solo due giorni fa –
- L’avrai sognato. –
- Come faccio a sognare cose che non ho mai visto? –.
La ragazza sembrava non riuscire a darsi pace. Nonostante tutto parlava in modo pacato, nel suo tono non c’era impazienza o rabbia o qualcosa di simile, piuttosto rifletteva, rimuginava.
- Come ti sei smarrita? – le chiese Ryan.
- Mi sono appena trasferita. Oggi è il mio primo giorno di scuola, ma non trovo più la scuola. -.
- Aspetta lì. – disse Ryan poi sparì dietro la parete del corridoio.
Quando tornò aveva addosso il giubbotto. – Sei pronta? –.
La ragazza si alzò e annuì con la testa. Poi seguì Ryan che si dirigeva verso l’entrata principale, uscirono e si incamminarono verso la scuola.
Qualcuno però si era accorto della dolce compagnia di Ryan e quasi le dispiacque. Era Strawberry che era arrivata non appena i due avevano svoltato l’angolo.
Il silenzio era il principale argomento di conversazione tra i due ragazzi. La ragazza era evidentemente imbarazzata, Ryan dovette accorgersene perché disse: - Allora oggi è il tuo primo giorno di scuola? – sapeva che gliela aveva già detto un momento prima, ma non sapeva davvero cosa dire. Ma la ragazza rispose ugualmente, anzi sembrava avesse scordato di averglielo già detto. – Si, sono molto emozionata. È la prima volta che cambio scuola. –
- Tranquilla. Da queste parti le persone sono molto ospitali. –
- Lo spero. Io sono così timida. –
- Come mai ti sei trasferita qui? –
- Per il lavoro di mio padre: è professore di inglese. –.
Parlava sempre pacatamente con qualche momento di esitazione, scandiva bene ogni minimo suono, ma lo faceva con dolcezza senza marcare troppo le parole.
- Eccoci arrivati: questa è la tua scuola. –
- Grazie. –
- In bocca al lupo. –
- Crepi. – fece per entrare a scuola, ma si ricordò di una cosa importante: - Ehi! Qual è il tuo nome? –
- Ryan. –
- Io mi chiamo Seta. – si voltò e sparì dietro il portone della scuola.
Dal canto suo Ryan se ne tornò al caffè.

 
Continua nel capitolo:


 
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