CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -
Era una calda giornata primaverile. L’aria era piena di quei petali di ciliegio che si libravano nell’aria, diffondendo un tenue quanto piacevole profumo. Nel cielo non vi era nemmeno una nuvola, mentre il sole brillava forte e possente, illuminando tutto. Su quel viale camminava un ragazzo, aveva gli occhi e i capelli castani; era abbastanza alto e massiccio. Indossava una T–shirt bianca, dei pantaloni neri e una giacca e dei guanti dello stesso colore, e su questi ultimi due, vi era raffigurato un sole; infine portava una fascia bianca. Reggeva una cartella di quelle scolastiche: doveva andare a scuola e rischiava anche di far tardi. I raggi solari risplendevano di fronte i suoi occhi in quel paesaggio stupendo, ma lui non se ne accorgeva neanche, impegnato com’era, a bestemmiare e insultare, chi non si sa, e a prendere a calci tutto ciò che era alla portata del suo piede.
Ancora arrabbiato come una furia per qualche ragione, giunse fino al cancello aperto dell’istituto, si fermò accanto ad esso e iniziò a prendere anche quello a calci fino a romperlo. Mi affaccia dalla finestra e lo vidi. Alcuni gruppi di ragazzi, gli si avvicinavano minacciosi; ma quello li ignorava completamente, finché non provavano ad attaccarlo, allora gliele suonava a tutti di santa ragione e a chi non lo faceva, lo prometteva per il giorno seguente, così se ne entrava nell’istituto.
– Kyo Kusanagi. Se entra una volta al mese è pure troppo e quando lo fa ricompensa tutto il casino che non crea negli altri, giorni! –
Sbuffai esausta.
– Che ci vuoi fare! E’ un mezzo teppista! –
Mi rispose una mia amica.
– Già ed è strano, di solito quelli come lui tendono a diventare il leader di un gruppo di ragazzi, invece lui se ne sta sempre per cavoli suoi. – ripresi.
– Beh! Di certo non si può negare che sia un gran pezzo di ragazzo! –
– Ti piace Kusanagi? –
– Non venitemi a dire che è brutto! –
– No! Però… –
– Visto, anche tu hai ammesso che non lo è! –
– Ragazze, io vado in classe! –
Le salutai. Probabilmente avrebbero iniziato a farmi domande e roba varia e io volevo assolutamente evitarlo! Anche se dovevo ammettere che Kusanagi era davvero molto carino.
Entrai in classe. Lui era al suo banco con tanto di sedia dondolante, piedi sul banco, walkman, testa sul banco di quello di dietro, che non osava dir niente per paura che gliele suonasse anche a lui, braccia dietro la testa usate come cuscino e una rivista sul volto per pararsi dalla luce che gli ostacolava l’avvento del sonno.
Appena varcai la soglia dell’aula, alzò la rivista, mi fissò per qualche istante e riprese a dormire.
Ci sedemmo tutti nei propri banchi in attesa dell’arrivo del prof, il quale non tardò più di tanto. Dopo aver salutato tutti, iniziò l’appello e fu quasi preso da un infarto quando dopo aver pronunciato “Kusanagi” ebbe un “presente” di risposta.
– Kusanagi? A che è dovuto l’onore di averti in classe? –
– Alla preside! Che ha fatto una telefonata di 2 ore, durante la quale non so che è andata a raccontare, a mia madre; che subito dopo, ha minacciato di cacciarmi di casa se non oggi non fossi entrato e non mi sarei comportato bene! –
– Cosa che non hai fatto, avendo già alzato le mani su qualcuno! –
Rispose un nostro compagno, che non lo vedeva molto di buon occhio; come quasi tutto l’istituto del resto.
– E si vede che ti ho dimenticato! –
Disse lui con fare minaccioso. Il professore fece finta di non aver sentita e andò avanti con l’appello; dopodiché iniziò a spiegare. Ma fu disturbato ben presto da un ronfare sommesso, che lo fece voltare irritato.
– Ehi! Kusanagi puoi evitare di dormire mentre spiego? –
– No! Non posso! –
– Vattene fuori! –
Urlò il prof tutto rosso con le vene che gli salivano dalla base del collo alla pelata.
– Certo! Con immenso piacere! –
Si avvicinò alla porta e l’aprì, ma prima di richiuderla alle sue spalle si voltò indietro.
– Ah! Prof, fatti una visita, mi sa che soffri di pressione alta! –
– SPARISCI!!!!! –
Ridendo se ne andò. Il prof, ansimò per circa cinque minuti poi riprese nuovamente a spiegare.
– Kushinada… –
– Sì? –
– Fai tornare quel mezzo delinquente in classe! –
– Ok! –
Uscii dalla classe, ma nel corridoio non c’era, allora mi rivolsi alla bidella, che di certo avrebbe dovuto vedere dov’era andato.
– Ha visto passare da queste parti Kusanagi? –
– Chi? –
– Un ragazzo alto, moro, sicuro di sé, fanatico, sbruffone, che non indossa la divisa neanche a pagarlo… –
– Kyo!? –
– Sì! –
– E’ sulla terrazza! –
– Ma la porta non è chiusa da un pezzo! –
– Sì ma a lui ho dato una chiave di riserva! –
– L’ha minacciata? –
– No! Me l’ha chiesta tanto gentilmente e io non ho saputo dirgli di no; e poi anche se è giovane è tanto un bel ragazzo… –
– Beh io vado! –
Uffa! Possibile che nessuno avesse nient’altro da dirmi se non: e quanto è bello Kyo, e quanto è carino, e quanto è muscoloso, e altre cretinate del genere? Ok! E’ un bel ragazzo e allora? Perché me ne parlano tutti come chissà che fosse? Mah! Non capisco!
Salve a tutti.
Visto sono tornata alla carica (mi dispiace per voi ma non riesco a stare senza fanfic!)!!! Stavolta mi sono data a The King Of Fighter!
Iniziamo con qualche piccolo chairimento: se vi state aspettando mazzate di prima categoria, potete campare aspettando, questa è una fic sentimentale!!!
Inoltre, questo capitolo è soprattutto di presentazione dei personaggi, già dal prossimo la storia diventa molto più interessante!
Tutto ciò, però, non vi esoneara dal commentare!!!
Beh, inoltre ringrazio Gon-kiok, per avermi aiutata nella scelta del titolo (c'ho messo un mese e mezzo e ci sono arrivata solo da 15 minuti!!!)!
Con cio vi saluto, ricordatevi che dovete commentare!!! Ciao.
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