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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: HALFBLOODS` DESTINY
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: lory88 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/07/2002 21:26:37 (ultimo inserimento: 08/12/02)

se non vi interessa una fanfic seria, non leggete.
 
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HALFBLOOD HUNTER
- Capitolo 1° -

Il sole……Il cielo……era da tanto che non vedevo più il cielo…da quando la stirpe di mio padre, i Vampiri, aveva conquistato il mondo…da allora era raro vedere anche solo sprazzi di cielo, tutta colpa dei loro stramaledetti poteri e della loro vulnerabilità ai raggi del sole.
Respirai profondamente l’aria di quella collina: ero troppo simile a mia madre perché potessi apprezzare il buio e le tenebre…ma non potevo rimanere lì a lungo…nonostante il mio sangue semi-umano non riuscivo a sopportare del tutto l’esposizione al sole. Mi alzai e, una volta preso il mio zaino, scendetti dalla collina con passo rapido e silenzioso. Intorno a me gli animali iniziavano a destarsi senza accorgersi della mia presenza scura ed eterea. Ormai conoscevo troppo bene quella zona per poter fare anche solo il più piccolo accenno di rumore…già…la conoscevo……bene……
Aprii gli occhi di scatto, stavo per ricaderci: era la terza volta in due settimane che rischiavo di addormentarmi sotto il sole pur sapendo che sarebbe stato un sonno senza risveglio, cosa mi stava succedendo! Il braccio destro iniziò a pizzicarmi: il sole stava facendo capolino all’orizzonte, dovevo sbrigarmi a ritornare al Koloney, la locanda (se così si poteva definire quella stamberga a due piani) dove alloggiavo. Raggiunsi la città e mi diressi verso i bassifondi. Sono gli unici luoghi delle città dove il sole non può arrivare…o almeno non poteva dato che da più di duecento anni gli unici raggi di sole visibili sono stati quelli delle Terre del Sole (dove mi trovavo) e quelli dei Deserti Eterni……
Scavati nel terreno i bassifondi erano i quartieri più squallidi esistenti, dove la spazzatura era considerata oro e il ferro arrugginito la benedizione divina. Prima di entrare dal vecchio cancello ormai privo di guardie mi alzai il cappuccio: non era il caso che qualcuno vedesse le mie orecchie a punta o i miei occhi a mandorla color rosso intenso. Avanzai per i vicoli senza timore di poter essere attaccata da nessuno…non c’era una persona sana di mente che avrebbe voluto combattere contro un Hunter…e tutti potevano vedere che ero uno di loro dal mio tatuaggio: nera e lucente come l’avorio sul mio braccio spiccava la figura di una stella a cinque punte sovrapposta ad un cerchio. Gli Hunters erano i cacciatori di taglie degli abitanti di città che lavoravano esclusivamente nei bassifondi…tutti i malviventi di quei luoghi ci odiavano a morte, ma la loro paura era così grande da non permettergli nemmeno di avvicinarcisi.
Percorsi i viottoli con passo spedito e vedendo ad ogni istante tagliaborse intenti a nascondersi o a guardarmi con profondo disprezzo: per loro ero solo un cagnolino al servizio degli “abitanti del mondo di sopra”, per questo mi guardavano in quel modo…e se avessero saputo che ero anche in parte Vampiro avrebbero certamente cercato di uccidermi…anche se senza riuscirci.
Mi fermai di fronte al Koloney. Allentai la cinghia che legava la mia spada di Kilene, un metallo usato solo dai Vampiri, alla mia vita: lì dentro spesso scoppiavano risse…e la maggior parte erano causate dalla mia presenza… patetico, davvero patetico, gli umani non sanno proprio cosa sia l’auto controllo.
La locanda era stranamente vuota e, fatta eccezione per un paio di ubriachi intenti a dormire in un angolo della stanza, vi erano solo altri due Hunters. Altri due Hunters?! Nessun Hunter entrerebbe mai nel settore controllato da un altro, cosa ci facevano quei due lì nel centro della mia area d’azione? Mi sentii terribilmente irritata da questa mancanza di rispetto…ma cosa mi potevo aspettare da loro…
Mi diressi verso l’oste per bere un po’ di birra che, nonostante facesse schifo, era l’unica cosa decente di quel locale adatto solo agli animali e agli scarafaggi. Una volta seduta ed iniziato a bere, mi si avvicinò una delle cameriere, Mel, che dopo avermi lanciato un’occhiata di disgusto mi diede una busta sigillata color rosso sangue.
<<È venuto una strana persona mentre tu non c’eri: mi ha detto di darti questa>>
La fissai un attimo senza parlare: quell’occhiata di disgusto non era riferita, come quella degli altri abitanti dei bassifondi, al fatto che fossi un Hunter…ma al fatto che fossi un Hunter femmina…per quegli sciocchi umani essere femmina voleva dire essere debole, io non lo ero di certo. Presi la lettera senza una parola di ringraziamento e, dopo aver lasciato alcune monete sul bancone, me ne andai in camera mia. La stanza era buia, le imposte delle finestre erano chiuse, ed aleggiava uno strano odore di stantio e di vecchio…non ci feci caso: potevo vedere anche al buio, e per quanto riguardava respirare…grazie al mio sangue di Vampiro potevo farne a meno. Mi sedetti sul pagliericcio che fungeva da letto e fissai la lettera che mi aveva dato Mel. La busta non era stata aperta, cosa insolita conoscendo le abitudini degli abitanti di quel luogo, ed il sigillo era intatto…IL SIGILLO! Quello era il sigillo dei Vampiri! Cosa volevano da me? Non mi avevano mai chiamato prima, mi consideravano troppo umana per essergli utile, perché ora…sospirai: non potevo capire cosa avessero in mente…non l’avevo mai capito. Aprii la lettera e la lessi velocemente per vedere chi era il folle che me l’avesse mandata.
Sussultai: quella lettera era di mio padre! Inghiottii a vuoto e presi a rileggere la lettera con una certa agitazione.

Figlia mia,
ti scrivo questa lettera a nome di tutti quelli della nostra razza (Nostra razza?! Non aveva mai usato dire NOSTRA razza), il consiglio ha stabilito che tu possa essere considerata come una di noi a patto che rinunci ai tuoi sentimenti umani. In ogni caso devi venire da noi a Tikesin e dichiarare la tua scelta a tutti noi.
Un piccolo consiglio: accetta, ho la sensazione che se non lo farai ti uccideranno.

Diventare un Vampiro…e come potevo se per tutta la mia vita mi avevano sempre trattato come un nemico…fissai il buio della stanza, mi distesi sul letto e mi addormentai.
___________

Il primo capitolo è finito, voi, però, potete sempre mandarmi eventuali commenti al mio fermo-posta.
Ciao.
 
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